"BAGLIORI"
Nella sera sorgente,
lampioni s’inchinano all’asfalto,
come faggi gobbi e mesti,
che torridi si spezzano alla loro ombra.
L’erba, mestamente attaccata al suolo,
carezza l’aria gentile di questo Marzo.
Ma anche ‘sta notte è una tra le tante,
e passa, e sconvolge questa pelle lattea,
che ancora cerca riparo.
E il mattino irrompe,
e le querce rilucono di sole,
e le loro foglie s’incespicano nel vuoto,
e sono immense e tracotanti.
I tetti delle nostre case,
s’arrossano, e ci avvolgono,
nei loro falsi calori,
delle nostre gioie irrisolvibili,
nelle loro promesse premesse,
di queste foglie rosse che ingenti cadono.
I cieli sono alti e sbiaditi,
e incombono sui nostri capi sconvolti,
le nubi si nascondono dietro il soffitto grigio,
e fili d’oro soavi scendono sui nostri sguardi assenti,
è tutto filtrato dai vetri sporchi dell’espresso,
ogni cosa è specchio di un’altra,
e nulla vi è di vero,
se non il sole.