<< Mi dispiace, ma sei fuori dalle Cheerios >> queste parole Sue le pronunciò con una tremenda tristezza all’interno, di certo non era facile far andare via dalla sua squadra la migliore componente, ma era costretta a  farlo. Era sicuramente ovvio che Quinn, in quelle condizioni, non poteva più essere una cheerleader.

Ed ecco qui che da quei piccoli occhi verdi della ragazza cominciavano a scendere lacrime, lacrime che scendevano velocemente fino al suo collo e iniziavano a bagnare tutto il viso della, ormai vecchia, cheerleader.

La ragazza, in quel momento, non sapeva che dire, anzi sapeva benissimo cosa volesse dire, ma, sfortunatamente, non aveva quel dannato coraggio che fino a quel giorno aveva sempre avuto in ogni circostanza. In quel lasso di tempo continuava soltanto a maledire, nella sua testa, quella maledetta sedie a rotelle dove si trovava ora a causa di un incidente stradale.

Quel periodo per Quinn era stato veramente difficile: prima l’incidente, secondariamente l’operazione per salvarla, poi la notizia che non poteva più camminare e ora anche questa, fuori dalle Cheerios.

Per lei le Cheerios erano e sono tutt’ora, tutto, ma ormai era fuori, ormai non poteva farci più niente, sapeva benissimo che non serviva più niente nella squadra, ma una parte di lei continuava a sperare, sperare che tutto ciò un giorno l’avrebbe fatto di nuovo sorridere.

Con un groppo alla gola la ragazza, con molta fatica, uscii dal piccolo ufficio di Sue e si diresse al bagno delle ragazze con, ancora, le lacrime agli occhi. Per Quinn era veramente arduo muoversi su quella sedia a rotelle, poiché non era ancora del tutto abituata ad usarla. Si muoveva lentamente e odiava questa situazione, odiava che tutti la guardavano mentre piangeva.

Quinn era conosciuta in tutta la scuola come la cheerleader bella e forte e in quel momento non era né cheerleader né bella, almeno lei pensava che non lo fosse, poiché aveva tutto il trucco sciolto che arrivava quasi alle sue labbra.

Mentre continuava, con molta fatica, a dirigersi verso il bagno voleva sparire, voleva trovarsi in un altro posto, in un posto qualsiasi, bastava che non era la scuola o un posto affollato.

Non voleva trovarsi su quella sedia a rotelle, rivoleva la sua vita indietro, rivoleva la sua normalità.

Le sue braccia si stavano stancando, non aveva dei muscoli ben allentati, ma continuava a muoverle e anche molto velocemente per arrivare al bagno e dimenticarsi, almeno per un secondo, quello che stava succedendo.

La stanchezza nelle braccia diminuì quando non dovette più metterci forza nel muovere quelle grandi ruote della sedie, poiché era qualcun altro a farlo al suo posto. Non capii immediatamente chi fosse fino a quando girò, anche se di poco, la testa e si ritrovò Puck con un sorriso smagliante spingere la sedia e portala nel bagno.

Anche il ragazzo entrò nel bagno insieme a Quinn, non se ne fregò minimamente che fosse quello delle ragazze. Con il suo modo di fare si appoggiò a uno dei tanti lavandini del bagno e guardò dritto negli occhi la biondina davanti a lui << Che succede? >> chiese molto serio. Quinn di certo non ne voleva parlare e così girò debolmente la testa così da non essere più costretta a guardarlo in viso. Puck allungò molto lentamente la mano e le rigirò la testa con delicatezza << Ripeto, che succede? >> la voce di Puck era veramente molto docile e Quinn si meravigliò di questo. La ragazza guardò dritto negli occhi Puck e da un semplice sguardo capii che il ragazzo voleva veramente starle vicino in quel momento, così decise di spiegargli cosa era successo << Sono fuori dalle Cheerios >> disse. Puck si aspettava qualcosa in più, ma poiché aveva capito che Quinn non voleva parlare molto, si accontentò di una semplice frase << Quinn so che per te le Cheerios sono la cosa più importante, ma sai benissimo che prima o poi Sue te lo avrebbe detto >> Puck non voleva farla dispiacere ancora di più, ma voleva farle vedere la verità << Lo so questo, lo so benissimo, ma è anche vero che finché non succede una persona cerca di pensare che succederà il contrario, o sbaglio? >> Quinn era convinta delle sue parole, era convinta che la scelta di Sue era stata quella più giusta, ma comunque stava male, molto male << Quinn hai perfettamente ragione, ma devi andare avanti. So che è difficile e lo sarà sempre, la tua di certo non è una situazione semplice, ma devi voltare pagina, devi assolutamente andare avanti e se tu vorrai io ci sarò >> le parole di Puck erano realmente sincere e realmente erano uscite dal suo cuore.

Tutti sapevano che Puck era innamorato di Quinn, ma quest’ultima non lo voleva per i vari comportamenti del ragazzo.  A queste ultime parole di Puck, Quinn, senza volerlo, versò altre lacrime << Puck io.. >> il ragazzo allungò lentamente un dito verso Quinn e lo appoggiò delicatamente sulle docili labbra della ragazza. La guardò dritto negli occhi e provò un grande dolore vedendo altre lacrime scendere dai suoi occhi << Odio vederti così >> Quinn sapeva benissimo dove volesse arrivare Puck e in quel momento non gli dispiaceva, forse anche lei provava qualcosa per quel ragazzo, qualcosa di forte, qualcosa verso il sentimento d’amore.

I due si guardarono per alcuni secondi dritto negli occhi, in silenzio. Non lo avevamo mai fatto e per entrambi fu una cosa molto provata. Puck si piegò leggermente fino ad arrivare all’altezza del viso di Quinn e si avvicinò molto lentamente. Desiderava baciarla da moltissimo tempo, desiderava sentire il suo profumo sul suo corpo da moltissimo tempo, desiderava toccare quelle docili labbra da moltissimo tempo. Finalmente quel momento arrivò e fu veramente magico per entrambi.

In quel piccolo bagno si sentivano solo i lievi respiri dei due ragazzi e i loro cuori battere a mille.

In quel piccolo bagno non c’era più nessuno se non loro due, Quinn e Puck.

 

Quinn in quel momento capii di amare Puck, da sempre.

Puck in quel momento capii di voler veramente Quinn, da sempre.

Entrambi in quel momento capirono di essere destinati a stare insieme, per sempre.