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Autore: Vedelita94    18/03/2012    2 recensioni
Per Elena e Damon le cose non vanno molto bene. Elena dopo aver detto a Damon "Beh, forse p questo il problema" riferito ai sentimenti che lui prova per lei, entra in quella fase di competa confusione. E' confusa, non sa quali sono i suoi sentimenti, e inizia a riflettere e a scrivere ciò che pensa sul suo diario.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elena Gilbert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cosa succede nel pronunciare una frase che non avresti mai voluto dire? Cosa succede nel sapere che la persona che ti è stata accanto per tanto tempo adesso si stia allontanando da te molto velocemente senza rendertene conto? Cosa succede quando ti rendi conto che adesso sei completamente da sola e non sai più con chi sfogarti e non essere giudicata da nessuno? Cosa succede nel non capire i sentimenti che provi?
La risposta è solo una. Tutto quello che fai ti distrugge. Ed è proprio così che stà andando.
Aver detto a Damon “E’ proprio questo il problema” lo ha distrutto, ma non solo a lui. Mi sono auto lesionata. Non avrei mai pensato di dire una cosa del genere, anche se in parte è vera. Però mi chiedo perché stò così male. Adesso sono sola, Stefan non è più lo stesso e non mi fido di lui come un tempo. Ho paura a stare sola con lui, paura che mi faccia del male, che con le sue parole mi distrugga più di quanto io non lo sia già. Damon è lontano da me, sembra che tutto quello che abbiamo passato insieme non sia mai successo. Che quel bacio di giorni fa non ci sia mai stato.
Provavo un senso di nausea, un bruciore allo stomaco che mi lacerava, una fitta al petto che mi tormentava. Non sapevo con chi sfogarmi, né Caroline, né Bonnie, né Matt, nessuno era in grado di capire quel che provavo in quel momento, non lo ero nemmeno io. Ero confusa, non sapevo cosa fare, cosa pensare. Era come se stessi camminando in un tunnel buio, non vedevo una via d’uscita. Cosa mi succedeva?
Stavo in quel modo per colpa mia, quelle parole erano la causa di tutto. Stavo male perché ero consapevole di aver fatto soffrire Damon? O perché lui era andato a letto con Rebekah? Senza accorgermene e senza volerlo Damon mi era entrato nel sangue e non riuscivo più a liberarmene. Ma era davvero quello che volevo?
Ripensai al giorno del mio compleanno, ripensai a quando eravamo andati a trovare Stefan e lui pur di salvarmi si era fatto inseguire da un licantropo; ripensai a quella volta che andammo a Chicago cercando di portare Stefan via da Klaus, e ancora una volta pur di non farmi vedere da quell’ibrido, stava per farsi uccidere; ripensai a quando litigammo perché aveva tentato di uccidere il padre di Caroline; ripensai a quella volta che quando credevo che la mia vita sarebbe arrivata alla fine, lui era venuto a salvarmi; ripensai a quella sera del bacio. Quel bacio inaspettato che mi aveva scombussolata. Quel bacio che io credevo di non ricambiare invece mi ero completamente sbagliata. Damon mi amava, me lo aveva dimostrato in molti casi, e io lo sapevo benissimo. Ma lo amavo anch’io? Era questa la domanda che mi ponevo da mesi. Era una cosa reciproca? Eppure ci stavo male, la risposta era evidente, qualcosa provavo per lui.
La nostra non era una semplice amicizia. C’era qualcosa tra noi due, un’intesa, qualcosa di potente, forse più potente di quel sentimento che c’era tra me e Stefan tempo fa. Era questa la mia paura? Avevo paura di ammettere quello che provavo verso Damon? Avevo paura di amare Damon e così facendo avrei fatto soffrire Stefan. Perché un tempo era andata così. I due fratelli Salvatore che si contendevano la giovane Pierce. Si dice che la storia si ripete. Ma io non sono Katherine. Anche se ci somigliamo fisicamente, non siamo per nulla uguali. Ma se avrei chiarito e manifestato i miei sentimenti che provavo per Damon avrei fatto esattamente come Katherine. Mi prenderei entrambi i fratelli Salvatore. Anzi no, avrei fatto soffrire e portare al conflitto Damon e Stefan. E io non volevo essere la causa del loro conflitto. Ma non volevo perdere Damon, no dopo tutto quello avevamo passato insieme. Con lui stavo bene, potevo essere me stessa. Mi sentivo al sicuro, era come se il tempo si bloccasse e che tutto ruotava solo intorno a noi due.
C’era un alchimia si. Con lui era tutto diverso. Mi sentivo a casa. E per quanto ancora io possa scappare dalla verità ormai evidente, non posso fare a meno di lui. Se dovrò lottare, lotterò, se dovrò soffrire, soffrirò, farò qualsiasi cosa pur di sistemare le cose e far ritornare tutto come giorni fa, prima di quel ballo, prima di quelle parole, prima di far cambiare Damon e attivare in lui quella rabbia che gli fa perdere il controllo. E mi sento in colpa per averlo ridotto in quello stato. E mi odio per questo, caro Diario. Non posso più aspettare a lungo.
L’unico posto dove posso sentirmi al sicuro e dove posso sfogarmi senza essere criticata da nessuno, sono queste tue pagine. Ho passato anni a scrivere in questi fogli prima bianchi, poi macchiati di inchiostro. Prima vuoti, poi pieni di ricordi. Non voglio dimenticare. Ricordare fa male si, ma dimenticare ancora di più. Sbagliare ti aiuta a crescere, ed e proprio da questi sbagli che impari a non farne altri simili. Ma rifugiarmi da te sarebbe come fuggire dalla realtà, fuggire dal problema senza risolverlo.
In questo momento vorrei che Damon fosse qui con me, in questa stanza, magari appoggiato al muro vicino alla finestra come al suo solito, a guardarmi mentre scrivo in queste tue pagine, e io senza accorgermene della sua presenza continuo a scrivere. Vorrei che fosse qui a consolarmi, a dirmi che nonostante quelle parole che gli ho detto lui continuava ad amarmi e a prendersi cura di me, che non mi avrebbe mai lasciata e che ci sarebbe stato per me. Lo volevo qui. E ho paura a voltarmi per vedere che lui ci sia o meno, perché sono più che convinta che lui non c’è. Riesco a capirlo perché sento la stanza vuota, fredda, silenziosa. L’unico rumore è il mio respiro e il tocco della penna sul foglio.
Per quanto tempo andrà avanti così? Per quanto ancora dovrò fingere di star bene? Per quanto tempo dovrò sfuggire dai suoi sguardi? Quando lo vedo temo di scoppiare. Ho paura che tutte le barriere che ho formato da tempo si rompano e che mostri la mia fragilità. Non riesco a incrociare il suo sguardo, a stargli vicino, a sentire la sua voce, la sua presenza. Non riesco a guardarlo e temo che se lo guardo incrocio con lo sguardo le sue labbra. Quelle labbra che mi attirano da tempo. Allora è vero, caro diario. Sono veramente innamorata di lui?
   
 
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