Titolo: Ghiaccio & Oro.
Personaggi: Jace/Alec.
Timeline: Prima di tutti i libri della Clare.
Premessa: Ovviamente, i nostri due eroi non hanno incontrato la piccola Clary, ne Magnus, ne tantomeno Valentine e Sebastian/Jonathan (etc..), è prima di tutto.
Ghiaccio & Oro
… Detto ciò il suo sguardo mi ghiacciò sul posto.
-Non fare quel ghigno!- mi disse girandosi verso la finestra della stanza buia per nascondere il rossore che avevo intravisto sulle sue gote.
-Da quanto tempo?- domandai cercando di dare alle mie parole un tono meno ironico, di quello che mi caratterizzava.
-T’interessa veramente?!- domandò girandosi nuovamente verso di me e facendo scontrare i suoi occhi così dannatamente blu, con i miei dorati e fieri.
-Certo Alec- risposi guardandolo sinceramente.
-Da sempre, e ogni giorno che ti sto vicino, che andiamo a caccia insieme, ogni volta che ci guardiamo, cresce, cresce fino a far male!-
Mi avvicinai a lui con uno sguardo famelico, non era nella mia indole lasciar cadere le cose, sapevo che i sentimenti che ci legavano erano più profondi di una semplice amicizia.
Poggiai le mie mani sul suo petto, percependo, sotto i miei polpastrelli, i solchi dei suoi addominale, cresciuti sotto i continui allenamenti di Hodge.
-Ja-Jace, ch-che cos-cosa st-stai fa-facendo?- domandò balbettando per la troppa vicinanza.
-Secondo te?- gli chiesi poggiando rudemente le mie labbra sulle sue morbide e piene, che, in un primo momento rimasero ferme, irrigidite come Alec stesso per la sorpresa, poi si aprirono per far entrare la mia lingua che prese a esplorare la sua bocca.
Una volta presa la dovuta confidenza, ognuno con il corpo dell’altro le mani di Alec passarono tra i miei capelli, tirandoli lievemente, quando, sopraffatto dalla passione gli lasciavo lievi morsi sul labbro inferiore.
Lo strinsi a me, circondandogli i fianchi con le braccia.
Passarono interminabili minuti, quando ci staccammo per riprendere fiato, gli occhi lucidi per la passione accumulata, l’adrenalina che ci scorreva nelle vene: se ci avesse scoperto qualcuno sarebbe stata la fine, il conclave ci avrebbe punito, siamo parabatai, e tra di noi non ci può essere amore.
-Anch’io- dissi all’improvviso.
Lo sguardo ancora languido di Alexander intercetto il mio, e mi guardò incuriosito dalla mia affermazione.
-Anch’io ti amo, Alexander Lightwood-
Mi sorrise incredulo, e mi strinse in un abbraccio, per poi ricominciare dove ci eravamo interrotti pochi istanti prima …