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Autore: Jules_Black    19/03/2012    5 recensioni
Rick-Kate! | Introspettivo, Romantico| One-shot
"Siamo sul tetto del mondo a guardare le luci sfocate di questa città.
Siamo vittime o complici del destino?
Grazie di esserci."
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kate Beckett | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Perché sentirò la tua mancanza. 

La tua vicinanza è così... Vicina. Sto andando in tilt.
 

 
Siamo sul tetto del mondo a guardare le luci sfocate di questa città.
Siamo vittime o complici del destino?
Grazie di esserci.



Il momento esatto dello sparo è qualcosa di fatale ed eccitante. 
Sei tu, il tuo cervello, i tuoi muscoli, i tuoi riflessi, contro il buco vuoto del proiettile e contro l'ombra del tuo assassino.
Il momento dello sparo è il momento della resa.
O salti l'ostacolo e provi a ricambiare il colpo o muori.
Basta un solo proiettile e game over.
A questo punto, o rischi o ti lasci andare.
O rischi o non vinci.
E tu, Castle, cosa hai intenzione di fare?
 
Il nostro assassino ci guarda con furia, con maligna gioia mentre il grilletto sta per essere premuto.
Sento il dolore alla spalla infittirsi, farsi insostenibile.
Ti prego, spara.
Voglio urlartelo, ma lo scotch teso sulla bocca me lo impedisce.
La tua mano trema, accoccolata sulla mia pistola.
Basta un colpo, Rick.
Uno solo e potrai ucciderlo. 
E saremo salvi.
 
***
Ricordo tutto del momento esatto in cui le tue labbra si sono posate sulle mie in quel corridoio buio.
Avevi intuito che la morte ci attendeva dietro la porta liscia e bianca, ma abbiamo deciso di aprirla lo stesso.
Sfidare il destino. Complici, insieme.
La serratura è scattata lentamente, poi il colpo rapido e veloce della pistola contro la mia pelle.
Ho sentito la carne squarciarsi, il sangue colare ed il proiettile affondare.
Poi lo scotch, il colpo secco alla testa; per un attimo ho visto solo i tuoi occhi e le tue labbra gridare.
Volevo dirti che ti amo, Castle.
Volevo dirtelo, davvero.
Ma il tuo carnefice, il nostro carnefice sta per sparare.
Resta solo il buio.
Un colpo secco.
Il buio.
 
***
Il dolore è pressante, il rumore dell'apparecchio assordante.
Salvami, ti sto implorando.
Sento la puntura secca di una siringa, lo strepitio insistente delle ruote contro il pavimento.
Vedo luci sfocate bianche, visi a cui non so dare un nome.
E mi balena davanti il tuo sguardo perso.
L'unico pensiero che mi trafigge è per te.
Sei ancora vivo?
Ho incontrato il tuo sorriso dolce e insolente talmente tanto tempo fa che ormai mi sono arresa all'epilogo.
Peccato che non esiste il secondo tempo.
Il sipario sta calando, Rick e tu non puoi più scrivere la fine.
Perdo due battiti, tre.
E' un susseguirsi di eventi, di mani che si intrecciano, di ferite richiuse.
Di nuovo, il buio.

 
***
Quando mi sono risvegliata nella stanza chiara ho pensato di essere nella sala d'aspetto del Paradiso.
Muri bianchi, lenzuola bianche, nessun rumore. 
Ho lentamente capito che ero salva.
Mani graffiate, sorriso spento, pelle tirata e bianca.
Ancora adesso mi sto chiedendo dove tu sia.
Nessuno vuole rispondere alle mie domande insistenti, ai miei numerosi perché.
Non te l'ho mai detto che ti amo.
Mai.
Neanche se avrei dovuto, nemmeno per gioco, per scherzo, con un pretesto talmente stupido da apparire banale.
La gente va e viene, qualcuno rimane, qualcuno aspetta la notte.
Qualcuno mi porta un mazzo di fiori.
Qualcuno mi dice che stai bene, benone.
Allora perché non sei qui? Adesso.
 
***
Siamo sul tetto del mondo a guardare le luci sfocate della città.
 
New York si apre sotto di noi come un labirinto di strade, di luci, di baci dati all'angolo delle strade, di incontri su taxi sgangherati.
Siamo seduti con un hamburger in mano e due porzioni di patatine fritte.
Siamo vivi e non abbiamo ancora parlato.
Sento la necessità di smettere di soffocare i miei sentimenti.
Abbandono la pistola in mezzo a noi; non è stata lei a dividerci per tutto questo tempo.
Mi guardi stranito Castle, hai una gran brutta cicatrice sulla guancia sinistra.
- Le tue ammiratrici scapperanno, Castle? Questa cicatrice non ti dona.
- Ti è mai venuto in mente che la cicatrice fa "macho"?
Accenni un movimento con il braccio per mostrare i muscoli.
Sorrido e ti spingo da un lato con il braccio sano.
Alzi un sopracciglio e poi passi un braccio intorno alle mie spalle.
Hai un buon profumo.
Zitta, Kate.
Sento la tua vicinanza così... Vicina. Sto andando in tilt.
- Allora, c'è niente di cui dobbiamo parlare?
Il bacio, sì.
Balbetto qualcosa.
- Ci pensi, stavamo morendo sul serio!
Reprimo un brivido.
Sembri... felice.
- E' stato fantastico!
- Castle!
- Che c'è?
Mi guardi, innocentemente.
- Non è bello stare per morire.
Fischietti qualcosa a denti stretti e sorridi.
- Kate, ti ho baciata prima di morire!
Allarghi le braccia.
- E' stato... Incredibile!
Sbatto un palmo sulla fronte.
Traballi, sei sconvolto dalla mia reazione.
Sei atterrito, spaventato, deluso.
- E' stato meglio che incredibile!
E' la mia voce?
E' davvero la mia voce?
Ora sei talmente vicino che potrei contare i segni dei punti sulla tua cicatrice.
Ora sei davvero vicino.
Molto vicino.
Ora sono persa in un bacio che sa di te.
   
 
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