-Ci metterò sei mesi!
Questa era stata la sua promessa. Ed era riuscita a mantenerla. Dopo l'umiliazione della sconfitta e il quasi riuscito tentativo dei nemici di uccidere il suo signore ce l'aveva messa tutta. Nonostante le previsioni fossero ben poco ottimiste, lei aveva dimezzato i tempi per seguire il Principe in nuove battaglie e potenziare il suo corpo anziché indebolirlo a causa dell'amputazione subita. Aveva capito che i suoi avversari non erano inesperti e che doveva alzare il tiro per poterli affrontare alla pari.
La riabilitazione era stata un'agonia terrificante, che avrebbe intimorito molti degli uomini della guardia del Palazzo Reale di Xing, ma lei aveva ingoiato le lacrime e stretto i denti, memore anche dello schiaffo che Foo le aveva stampato in faccia dopo il suo fallimento. Quando finalmente i nervi si erano congiunti con il metallo, aveva tirato un sospiro di sollievo. Dopo mesi che non aveva più potuto usare il moncherino che una volta era stato il suo braccio, era quasi strano. Ovviamente non si era accontentata di un semplice e ordinario auto-mail.
Aveva iniziato subito gli allenamenti. Non si era fermata un minuto in quei mesi ma doveva provare la sua nuova arma letale.
Con uno schicco fece scivolare la lama dal fodero nel gomito. Sorrise tristemente; dov'era il suo Principe?
Con un'abile acrobazia saltellò qua e là, come stesse volando, trafiggendo e sminuzzando con grazia tutti i fantocci mobili e immobili che aveva costruito in quelle settimane di noia e preoccupazioni. Quell'arto meccanico era miracoloso... Era preciso, comodo, pericoloso. Proprio come voleva lei.
Indossò la maschera che era abituata a mettere in battaglia e si immaginò accanto al suo signore. Chissà come sta...
Un saltello, una piroetta, un fendente mirato e silenzioso. Poi prese a dare pugni, con la mano sana e con quella inarrestabile che stava letteralmente distruggendo il manichino.
Sì, in quelle condizioni avrebbe potuto aiutare Ling, non sarebbe più stata un peso.
 
 
Accidenti, è spaventoso!
Con l'ombra imminente che la minacciava alle spalle, lei continuò a infilzare quel bastardo ciccione che aveva minacciato il suo signore.
Homunculus, hmpf, non avevano capito con chi avevano a che fare, lei non si sarebbe fermata.
Fece un salto all'indietro, slacciò la sicura della sua bomba e la gettò verso Gluttony, che ancora sanguinava.
- Non farmi arrabbiare... voglio solo mangiarti... mi fai male così...
Uno scoppio secco e assordante confuse l'homunculus, che cadde a terra. La polvere e il fumo non si erano ancora diradati che lei era già ripartita all'attacco, indifferente agli sguardi di chi osservava la lotta. Affondo, affondo, il cranio di Gluttony era ormai in condizioni pietose. Lan Fan ritrasse la lama, prese l'homunculus per il collo e lo rivoltò.
Stava morendo, e lo sapeva anche lui. Tremava, il sogno della sua vita non poteva essere avverato, non si sarebbe mai saziato, avrebbe provato fino alla fine dei suoi giorni un'orrida e violenta fame.
- Pride...
Lan fan si allontanò e corse dal suo signore mentre quel bambino inquietante assorbiva suo fratello. Ma che mostri erano?
- Altezza!
- Spiacente, ma io sono Greed.
Fu come un pugno allo stomaco, la felicità che aveva provato nel proteggere Ling si era semplicemente sgretolata in un istante. Dov'era il suo padrone?
- Restituisci il corpo del mio signore!
Senza neppure ascoltarla, Greed era già tornato all'attacco. Sarebbe riuscita a recuperare il Principe, o tutto era perduto?
- Per ora non si può fare.
Allora una possibilità c'era!
All'improvviso Ling su ferito da Pride e Lan Fan non ci vide più. Corse verso il nemico, indifferente della sua forza e si preparò ad affrontarlo.
Un doloroso calcio alle costole la gettò via.
- Che fai?-gridò imbestialita all'alchimista d'acciaio.
Nel rumore della battaglia udì solo:- Lascia che se ne occupi Greed, lascia da parte il tuo orgoglio e pensa a rimanere viva.
Il suo braccio meccanico le doleva e non riusciva quasi più a muoverlo. Sei mesi, sei mesi... E di nuovo non era riuscita ad aiutare Ling.
Lanciò un grido d'impotenza e rassegnazione. Rimase a guardare, ripromettendosi che non sarebbe più successo, mai più.
 
Non ci posso credere, ho finito il fumetto... E adesso che farò della mia vita? Ho già una voglia matta di rileggerlo... *ignorate la matta...*
Questi miei testi sono degli esercizietti, nulla di che, quindi non lamentatevi se sono pietosi, specialemente perché ho letto talmente di fretta i manga che certi pezzi si accavallano e dovrei averli davanti per scrivere bene... Hummingbird, grazie, grazie di tutto! Che farei senza di te? Sei mesi bastano a dichiararti mia migliore amica? Beh, pare proprio di sì...