Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: snow nymph    19/03/2012    4 recensioni
Daddy!Klaine. Tema: festa del papà.
Dedicata ai fantastici uomini che ci hanno accompagnato nella vita.
dal testo.
-Aspetta, aspetta- lo interruppe Kurt, asciugandosi le mani, -mi stai dicendo che hai di nuovo pedinato nostra figlia a scuola?-
-Io non la pedino!- disse Blaine sulla difensiva, -è solo che oggi sentivo che ci sarebbe stato qualche problema!-
-E che cosa sarebbe successo, di grazia?-
-Questo!- sbraitò Blaine, sventolando davanti il naso del marito un foglio di carta. Kurt batté le palpebre e afferrò il foglio. Ah, ecco perché Blaine era così agitato."
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Make of our hands one hand.


-Kurt, dobbiamo parlare-
Kurt si arrestò di scatto, il piatto sollevato e grondante di sapone in una mano e la spugna nell'altra, e si girò titubante verso suo marito, allarmato da quel tono grave.
-Che è successo, Blaine?-
Blaine per tutta risposta chiuse la porta del cucinino e vi si appoggiò contro, un'espressione abbattuta sul volto, mentre Kurt finiva di sciacquare l'ultimo piatto.
-Oggi a scuola di Rose...-
-Aspetta, aspetta- lo interruppe Kurt, asciugandosi le mani, -mi stai dicendo che hai di nuovo pedinato nostra figlia a scuola?-
-Io non la pedino!- disse Blaine sulla difensiva, -è solo che oggi sentivo che ci sarebbe stato qualche problema!-
-E che cosa sarebbe successo, di grazia?-
-Questo!- sbraitò Blaine, sventolando davanti il naso del marito un foglio di carta. Kurt batté le palpebre e afferrò il foglio. Ah, ecco perché Blaine era così agitato. Sopra, tracciato con dei pastelli, c'era l'abbozzo di un disegno che rappresentava un uomo dai capelli neri e la testa di un altro più alto dai capelli marroni e due puntini azzurri per occhi. Dopo però il disegno veniva interrotto da una brusca linea rossa, spessa e marcata, che tranciava il foglio con tanta forza da averlo strappato lievemente.
Kurt aveva capito, ma Blaine sentì il bisogno di mettere in chiaro le cose.
- “Per la festa del papà, disegna il tuo papà e scrivi perché è così importante per te”. Era questo il compito dato dalla maestra, Kurt. E quando Rosie ha cominciato a disegnare
un altro papà, un bambino le ha detto che era impossibile avere due papà, che non era normale, e ha cancellato il suo disegno e...-
-Blaine, Blaine,- disse Kurt, posando le mani sulle spalle dell'altro, -calmati. Fai un bel respiro.-
Blaine lo fece, poi tornò a guardare il più alto con i suoi occhioni da cucciolo indifeso. Kurt non capiva perché dovesse essere lui quello ad aver bisogno di conforto e non Rose, che in realtà se ne stava tutta tranquilla a giocare in salotto.
-Prima di tutto, come hai avuto quel disegno?-
-L'ho preso dallo zainetto di Rosie- disse Blaine, senza rimorso. Kurt ridacchiò.
-Bene. E' stata lei a raccontarti quello che è successo?-
-No, l'ho visto da oltre il muretto. Stavano disegnando nel cortile.-
-Blaine, l'hai davvero spiata da dietro il muretto della scuola? Dalla strada ti avranno preso per un maniaco!-
-Cosa? No! Passavo di là e mi sono fermato a vedere come stava...-
-Ed esattamente cosa ci facevi nella zona residenziale dall'altra parte della città rispetto a dove lavori tu?-
Blaine aprì la bocca per rispondere, ma non ne uscì alcun suono, poiché si rese conto di non avere una scusa pronta. Kurt sospirò e si massaggiò le tempie con le dita.
-Ok. Ascoltami, Blaine, sapevamo che cose del genere sarebbero potute succedere. L'importante è che Rose non l'abbia presa troppo male.-
Blaine borbottò qualcosa sul fatto che a Rose niente andava mai male, e Kurt dovette dargli ragione; per quanto piccola fosse, la loro bellissima figlia aveva un caratterino forte che non si lasciava scalfire quasi da nulla.
-Vedi? Niente di grave. Quando ci sarà l'occasione parleremo coi genitori di quel bambino per chiedere loro di spiegargli che non deve dire cose del genere a Rose, loro si scuseranno e la cosa finirà lì.-
Blaine non era convinto, per niente. Kurt fece scivolare le mani dalle sue spalle fino alla sua vita e lo attirò leggermente a se.
-Io penso che quello che l'ha presa peggio sia proprio tu, non è vero?- gli sussurrò, il naso affondato nei suoi riccioli scuri.
-No, è che... non voglio che pensi di essere diversa dagli altri bambini, tutto qui.-
Kurt sospirò e alzò la testa, appoggiando il mento sulla testa del marito.
-Ne abbiamo parlato tante volte, anche con lei. L'avevamo avvertita che qualcuno avrebbe potuto dirle cose del genere, e infatti è rimasta indifferente. Magari non sa perché tutti i bambini hanno un solo padre e lei due, ma l'amore che prova per noi è reale e questo le basta.-
Blaine alzò la testa per guardare Kurt negli occhi.
-Come fai ad esserne sicuro?-
Kurt sorrise. -Me l'ha detto lei stessa, proprio ieri sera.-
Blaine prese un bel respiro, poi sorrise e posò dolcemente le labbra su quelle di Kurt. -Immagino che tu abbia ragione. Sono io a crearmi troppi problemi, come sempre.-
In quel momento la porta della cucina si aprì ed entrò una bambina sui sei anni, dai lunghi riccioli neri, che si stropicciava gli occhi con una manina.
-Papà? Papi?- chiamò, con voce impastata.
Kurt le andò incontro e la sollevò delicatamente, prendendola in braccio. -Hai sonno, Rosie?-
-Sì- disse la bambina, avvolgendo il collo del padre con le braccia.
-Andiamo a letto, allora. Papi, vieni con noi anche tu?-
Blaine si scosse e mosse un passo verso di loro. Rose allungò le mani da oltre la schiena di Kurt per arrivare a toccare i capelli di Blaine, che afferrò delicatamente e cominciò ad accarezzare.
-Papà, perché Papi è triste?-
Blaine si allungò verso la figlia e le diede un bacio sulla guancia, per poi scivolare e darne uno anche alla spalla di Kurt.
-Non sono triste, tesoro. Se sono con voi non posso essere mai triste.-
Rose sorrise, soddisfatta, mostrando tutti i dentini e tornò ad aggrapparsi alle spalle di Kurt, mentre questo saliva le scale per portarla nella sua stanza. Blaine, dietro di loro, osservò la bellezza e la perfezione delle due persone della sua vita e constatò che era stato uno stupido a lasciarsi affliggere da un disegno quando poteva disporre di così tanta felicità.

*

Il giorno dopo, domenica mattina, Kurt e Blaine si preparavano per la consueta visione dei cartoni Disney; vederne uno diverso ogni giorno festivo, mangiando latte e biscotti, era una tradizione della famiglia Anderson-Hummel. Kurt era seduto sul divano che accarezzava i capelli di Blaine che, dopo aver inserito il dvd, era rimasto per terra con la schiena tra le gambe del marito.
-Rose!- chiamò Kurt, -vieni, sta iniziando!-
-Eccomi!- aveva detto la bambina, deliziosa nel suo pigiamino con le renne -regalo di zia Rachel- e con i boccoli neri trattenuti da due codine.
-Cos'è quello, Rosie?- chiese Blaine, adocchiando un foglio tra le mani della figlia, che si affrettò a nasconderlo dietro la schiena.
-E' una sorpresa!- disse, allontanandosi.
-Dai, fammi vedere!- implorò Blaine, facendo alzare a Kurt gli occhi al cielo. A volte non sapeva davvero chi dei due, tra il marito e la figlia, avesse meno anni.
-No!- ribatté Rose, mostrandogli la lingua.
-Ah, è così eh?- e Blaine, senza abbandonare la sua posizione, allungò le braccia e attirò la bambina verso di sé. Rose si dimenò, ridendo, cercando di liberarsi, mentre il padre le faceva il solletico.
-Ok, ok, hai vinto!- si arrese la bimba, continuando a ridere. Poi si rimise in piedi, guardò i suoi papà uno per volta e, con fare solenne, porse il foglio a entrambi. Blaine lo prese e Kurt si chinò per guardare oltre la spalla del marito.
Sul foglio c'era un disegno simile a quello che entrambi avevano visto il giorno prima come stile; ma questa volta raffigurava lei avvinghiata alle gambe di Kurt e Blaine, mentre loro si tenevano per mano. Sopra, con una scrittura irregolare, un po' troppo grande e quasi impossibile da decifrare, c'era scritto:

“I miei papà sono speciali perché si vogliono bene e ne vogliono a me e perché io mi sento sempre tanto felice quando sono con loro. Ma io gli* amo soprattutto perché sono unici e perché so che nessuno a* dei genitori come loro, e mi sento triste per gli altri perché non sanno cosa significa avere dei papà fantastici come i miei.”

-Buona festa del papà!- trillò la bambina, emozionata.
Blaine era saltato addosso a Rose e aveva cominciato a riempirla di baci, mentre lei cercava di sottrarsi, ridendo.
-Papà, ti piace?-
Kurt aveva affondato la testa nelle ginocchia ed era rimasto immobile. Blaine e Rose si accoccolarono vicino a lui sul divano e la figlia cominciò ad arrampicarglisi addosso.
-Allora, Papà? Non ti piace?-
Kurt finalmente alzò la testa e prese Rose tra le braccia. -Certo che mi piace, amore. E' il disegno più bello che abbia mai visto.-
-Allora perché piangi?-
-Non sto piangendo, cara. Il gel di tuo padre mi fa irritazione agli occhi.-
Blaine sbuffò.
Kurt lo guardò male. -Sono solo molto felice delle cose che hai scritto, tesoro.-
Blaine ridacchiava. -Per fortuna ero io quello che si preoccupava troppo di cosa poteva pensare Rose di noi... Allora anche tu eri preoccupato!-
Kurt gli lanciò un'occhiata fulminante da sopra la piccola spalla della figlia. -Non dire assurdità.-
-Come no, si vede lontano un miglio che sei talmente sollevato da...-
Blaine si interruppe a causa di un cuscino lanciatogli da Kurt in piena faccia. Rose scoppiò a ridere, agguantò il cuscino e cercò di lanciarlo anche lei, ma si sbilanciò e cadde. Si rialzò appena in tempo per vedere Blaine avventarsi su Kurt per restituire il colpo, col risultato di far finire il marito lungo disteso sul tappeto. Blaine, che aveva giurato vendetta per la cuscinata, si mise a cavalcioni sul marito e cominciò a fargli il solletico e anche Rose, desiderosa di unirsi alla festa, si buttò su Kurt che rideva e cercava di liberarsi.
Il foglio con il disegno che era rimasto sul pavimento, nella confusione e nei giochi, si era un po' stropicciato, ma non importava; ciò che era davvero importante era lì, su quel tappeto nel salotto, e aveva la forma di due uomini abbracciati e una bambina seduta sulle loro gambe, intenta a guardare la tv. La tenevano stretta tra le loro braccia e le loro mani erano incrociate sul petto della bimba, che guardò le dita dei suoi papà intrecciate, ci posò sopra le proprie e decise che non c'era niente di più bello al mondo che le loro tre mani unite.







Note dell'autrice.
*non si può certo pretendere che una bambina di sei anni scriva perfettamente, no? Ho inserito alcuni errori intenzionali.
Comunque, eccomi qua con una piccola storiella senza pretese per festeggiare la festa del papà. E quale modo migliore per farlo se non una fluffosissima Daddy!Klaine?
Nonostante preferirei affogarmi che fargliela leggere, la dedico a mio padre, che è sempre stato una figura fondamentale nella mia vita e che lo è tutt'ora, e a tutti i padri. Siete speciali.

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: snow nymph