“Whispered”

Era una bella giornata e a Central City la vita scorreva serena e tranquilla.

Una ragazza dalla pelle scura, stava passeggiando per le vie della città. Aveva lunghi capelli neri e lucenti occhi rossi. I suoi vestiti consistevano in una maglia bianca ed in un paio di pantaloni neri. Era molto bella, le sue forme erano ben accentuate.

Stava girando per entrare in un violetto, quando un gruppo di ragazzi la fermò. La ragazza era spaventata. Non aveva una buona autodifesa. Cercò di scappare, ma i ragazzi le impedivano ogni movimento.

- Vi prego… lasciatemi andare… - chiese spaventata quasi supplicando.

- Ehi… non ti facciamo nulla gattina… sei una di Ishibar vero?! Non sei niente male! Che ne dici di venire con noi a divertirti?! – disse uno dei ragazzi prendendola per un polso. La ragazza cercò di liberarsi dalla presa invano. Non vedendo altre soluzioni si mise ad urlare, ma l’unica cosa che ottenne fu solo uno schiaffo dal ragazzo che la teneva.

- Ehi voi! Che state facendo? – tutti i ragazzi si voltarono. Quando la ragazza vide che a parlare era stato un bambino biondo cercò di mandarlo via. Ma lui non la ascoltò e, dopo aver chiamato suo fratello, iniziò a menar le mani contro i ragazzi. La ragazza era caduta a terra, quando sentì una mano fredda sulla spalla.

- Tutto bene? – chiese il proprietario della mano.

- S-si… grazie! Come mai mi avete aiu… - la ragazza si fermò di botto quando vide che la mano apparteneva ad un armatura.

- C-come mai va in giro… vestito così?? – chiese stupita.

- Oh… bhe.. il mio è un hobby!- le rispose frettoloso l’altro.

Ah… ma il suo fratellino si sta battendo da solo con tutti quei ragazzi, forse ha bisogno di una mano! – detto questo fece velocemente un disegno a terra davanti a se. Batté le mani e le posò sopra il disegno. La terra sotto i ragazzi iniziò a brillare e successivamente ad oscillare. Tutti si presero paura e scapparono via.

- Sei un alchimista?! Brava, hai fatto un cerchio alchemico in pochissimo! – disse l’armatura.

- Già… mi sono allenata parecchio! Ah… - la ragazza si alzò di scatto e si diresse verso il bambino che si stava ripulendo e risistemando i vestiti.

- Tutto bene?! Non sei ferito vero?! – chiese preoccupata.

- Certo! Erano solo un gruppo di teppisti di strada! – rispose alzando la testa verso la ragazza mostrando i suoi bellissimi occhi d’orati. Per essere sicura che il bambino non si fosse ferito, lo controllò da capo a piedi. Un oggetto attirò la sua attenzione.

- Non ci credo! Tu sei un alchimista di Stato?! Alla tua età?! – chiese sbalordita.

- Già! Ho 15 anni e sono il FullMetal Alchemist, Edward Elric! – rispose pavoneggiandosi un po’.

- 15?! E io che ti credevo un bambino! –

- COSA?!?!?!?!?! –

- Ah… scusa, mi è scappato di bocca! Comunque volevo ringraziarvi, anche tuo fratello, per l’aiuto che mi avete dato! – disse con un lieve inchino.

- Ma ti pare! Tu stai bene?! – chiese l’armatura, che intanto si era avvicinata.

- Si! –

- Senti, tu sei di Ishibar vero?! – chiese Edward.

- Si, sono di Ishibar! – rispose un po’ abbattuta.

- Perché sei qui allora?! – continuò Edward.- Sto cercando mia madre! Mio padre è morto poco dopo la mia nascita e credevo che anche lei fosse morta, ma, chiedendo in giro, mi hanno detto di averla vista qui a Central City! –

- Ah… magari anche noi l’abbiamo vista! Se vuoi possiamo aiutarti a trovarla! – intervenne l’armatura.

- Giusto, io non vi ho presentati! Lui è mio fratello minore. Alphonse Elric! – disse Ed.

- Minore?! – chiese divertita la ragazza.

- GIA’ MINORE!! Comunque, non ci hai detto ancora come ti chiami! – si calmò Edward.

- Ah… scusatemi. Il mio nome è Whisper! –

- … e non hai un cognome?! – chiese Edward.

- Forse si, ma non lo conosco, nessuno me lo ha mai detto, non so nemmenop come si chiamavano i miei genitori! – rispose. Edward credeva di averla messa a disagio e stava per scusarsi, ma vide che Whisper sorrideva tranquillamente e si tranquillizzò.

- Senti, per trovare tua madre, dovremmo almeno avere una descrizione fisica! Ce la puoi fare?! – disse Al.

- Meglio! Ho una sua foto… ecco! – Whisper estrasse da una tasca una piccola foto e la porse ai fratelli.

Quando questi la videro, rimasero immobili.

- Non è possibile… questa… - iniziò Al.

- … è Lust… - finì Ed.