II Consiglio di Elrond @arwen@
Molte ere erano trascorse nella Terra di Mezzo dopo la distruzione dell'Unico
anello,ma Gran Burrone,l'ultima casa accogliente era la stessa dei tempi di
Elrond.Un pallido sole autunnale avvolgeva la dimora di Ingaran Ingolmo,grande
Re degli Elfi che non erano sbarcati per Valinor.Nessuno seppe mai quale fosse
il suo vero nome seppur molti lo nominassero in quel modo per via della sua
immensa saggezza. Ingaran alzò gli occhi al cielo per ammirare sorgere il sole
sulla sua tanto amata Gran Burrone: "Tristi sono i miei pensieri negli
ultimi giorni della mia lunga esistenza su questa terra,eppur riconosco che
avrei potuto avere una vita immortale!" Il volto di Ingaran non aveva
età,ma nel suo sguardo cupo si percepiva distintamente che il peso della sua
vecchiaia incombeva sulle sue stanche membra.Dal baldacchino poggiato contro gli
arazzi appesi alle pareti si alzò una dama: "Nonno,non vi nascondo che
quando parlate in quel modo il mio animo si incupisce" "Avete
ragione,mia cara nipote!La morte è un fardello troppo pesante da sopportare per
noi esseri nati immortali" "Credete che sia un fardello persino più
pesante di quello che condusse Gollum alla pazzia e che rese celebri Frodo
Baggins e i componenti della Compagnia?" "Oh,nonostante io miei anni
non so darti una risposta che sia all'altezza della domanda che mi hai
posto" La dama continuava a fissare un dipinto sulle pareti della Sala
Grande che rappresentava la distruzione dell'Unico Anello "Cosa darei per
poter vivere un'avventura come questa!.D'un tratto il messaggero del Re degli
Elfi,giunto a Gran Burrone quel dì bussò al possente portone della Sala Grande
dove aspettava di essere accolto. "Mae Govannen,Elurin!Quali nuove rechi
dal tuo lungo viaggio?" "Mio Re,porto notizie nefaste: una nuova
minaccia incombe su Arda,le nuvole provenienti dal Mare si fanno sempre più
cupe,delle imbarcazioni eliche senza passeggeri sono giunte al tramonto dello
scorso giorno nella Baia di Belfalas,a Lòrien hanno avvistato quattro notti fa
un gruppo di orchetti!" "Orchetti?sciocchezze!gli archetti sono stati
debellati dalle nostre terre,non uno ne è rimasto su tutta la Terra di Mezzo ed
ora lasciatemi in pace,uscite da questa stanza!" "Nonno,dubiti forse
della parola di Elurin? Se avesse ragione saremmo nuovamente in pericolo e
occorrerebbe discutere al più presto con gli esponenti più prestigiosi delle
varie razze.Tra quattro giorni convoca un Consiglio segreto come fu con Elrond."
"Come al solito,nipote mia non posso negarti che la tua saggezza mi
spaventa!Ciò che desideri sarà fatto!" e così Ingaran uscì dalla stanza
dirigendosi alla grande tavola imbandita dove avrebbe pranzato.Due giorni
passarono veloci,ma al terzo Ingaran,sdraiato nel suo letto fece chiamare la
nipote che preoccupata si precipitò nella sua stanza. "Piccola mia,è
giunta l'ora di dirsi addio,sento che non passerò la notte" "Non dite
così nonno,non potete lasciarmi proprio ora che il vostro popolo e soprattutto
io necessitiamo del vostro aiuto e della vostra immensa saggezza"
"Della mia immensa saggezza?Nell'ultimo periodo della mia vita ho potuto
apprendere da te molte cose che non sono riuscito a comprendere in un'intera
esistenza. Sono certo che lascerò il mio popolo in ottime mani".Queste
furono le ultime parole di Ingaran perché,sentendo la fine avvicinarsi non
volle che la nipote lo vedesse spirare e fece uscire tutti dalla stanza. Quella
notte in tutta la città di Gran Burrone echeggiavano lamenti in onore del Re
defunto. La dama si accascio sulla salma del nonno "Aranya!" "Non
disperate,anar caluva tielyanna (il sole brillerà sul vostro sentiero) ne sono
certa.Ora andate a riposare,domani sarà un giorno importante per voi!" e
così Indis accompagnò la dama addolorata nelle sue stanze.
Così il giorno seguente venne nominata Signora di Gran Burrone e,nonostante ci
furono grandi banchetti in suo onore e i festeggiamenti durassero fino a notte
fonda la dama non potè gioire perché il suo animo era ancora rattristato per
la perdita di Ingaran.
Finalmente giunse il 25 ottobre; quel giorno si sarebbe tenuto il consiglio
segreto per discutere sugli avvenimenti che nell'ultimo periodo avevano scosso
molti popoli. Quando furono giunti tutti la dama fece il suo ingresso nella Sala
Grande.Per un istante tutto tacque. Le persone sedute al lungo tavolo erano
pervase da un'aura di stupore e meraviglia. "E' lei!"
"Hai,ragione,è proprio lei!" "Non può essere!Non avrei mai
creduto di poter avere l'onore di ammirarla anche per un solo istante!" Lo
scompiglio nella sala fu dovuto alla vista di Eldhwen, lo splendore degli Elfi
la quale bellezza superava di gran lunga quella di Luthien e Arwen e la quale
saggezza eguagliava quella di un Maiar . La carnagione era luminosa , la sua
chioma corvina e i suoi occhi di un blu intenso. Sulla testa indossava un
cerchietto d'argento che era stato di Ingaran e che ora spettava a lei portare.
"Fate silenzio,non è questo il luogo per discutere dei vostri
affari!" "Come immagino siete a conoscenza della morte di mio nonno,io
sono Eldhwen,Signora di Gran Burrone" Discussero a lungo sul da farsi e,
dopo molte ore giunsero alla conclusione che bisognava formare una nuova
compagnia che riferisse ciò che stava accadendo nelle terre lontane. I membri
della compagnia furono : Eldhwen per i mezz'elfi, Aradan per gli Elfi,Aratan
chiamato nelle terre eliche Adanedhel ovvero l'Elfo-Uomo,Polo Maggot per gli
Hobbit e Borin per il popolo nanico.
Si stabilì che la Compagnia sarebbe partita il giorno successivo per la Baia di
Belfalas.
Presto giunse il tramonto e gli invitati furono accompagnati da Eldhwen nel
Salone del Fuoco dove avrebbero ascoltato canti e racconti. Non vi era altra
luce che un solo grande fuoco che rimaneva acceso durante tutto l'anno.
Solitamente il Salone del Fuoco veniva utilizzato da Ingaran come luogo per la
meditazione.
Appena l'ultimo dei presenti ebbe fatto il suo ingresso nella stanza si udirono
molte voci affannate e disperate giungere dalla Sala Grande "Mia
Regina,sono Elros e questi sono Elfi fuggiti con me da Lòrien,chiediamo asilo
nella vostra dimora!" "Entrate pure e raccontatemi ciò che è
accaduto" "Due notti fa le nostre acque sono state invase da esseri
striscianti di enormi dimensioni, il nostro cielo da due draghi che hanno
incendiato e distrutto le nostre abitazioni e,non sapendo come difenderci siamo
fuggiti" A quelle parola di nuovo nella sala regnò il silenzio mentre
Eldhwen desiderò ardentemente che Ingaran fosse ancora vivo per sostenerla.
"Mia Regina,come porre rimedio a questa insostenibile situazione?"
disse Borin il Nano "Questa domanda la pongo io a voi,membri della
Compagnia!" disse Eldhwen. A quelle parole Aradan si alzò in piedi
"L'unica soluzione, per ora è andare a Lòrien,distruggere ciò che
minaccia il suo popolo e da lì iniziare la nostra ricerca per scoprire chi sia
la fonte di questi esseri oscuri" "E come pensi di distruggere i
mostri che hanno reso Lòrien la loro dimora?Con un semplice arco e delle
frecce?" ribadì il Nano in tono di scherno. "Ora basta Borin! Mettete
da parte il vostro sarcasmo e cercate di andare d'accordo e ora andate nelle
vostre stanze a riposare perché domani ci attende un lungo viaggio per Lòrien!"
CONTINUA…