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Autore: Princess Kurenai    20/03/2012    0 recensioni
Da quando era stato formato il Team USA, Clifford aveva appurato che quasi tutte le serate si svolgevano sempre nello stesso identico modo.
Finivano gli allenamenti e si trovavano ogni volta a dover girare per vari locali per far felice il figlio del presidente, e anche se Clifford si poteva dire ormai abituato a quelle pseudo discoteche, quella era la prima volta che si ritrovava a dover assistere al uno spettacolo sgradevole come quello che gli stava regalando Bud.
[Bud/Clifford]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Bud Walker, Clifford D. Louis
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Defeated by an Idiot
Fandom: Eyeshield 21
Personaggi: Clifford D. Louis, Bud Walker
Genere: Introspettivo
Rating: Verde
Avvertimenti: OneShot, What if? (E se…), Shonen-ai
Conteggio Parole: 1224 (FiumiDiParole)
Note: 1. Senza senso °A° totalmenteXD
2. Dedicata alla mia dolce metà che mi sopporta :3



{ Defeated by an Idiot ~



Da quando era stato formato il Team USA, Clifford aveva appurato che quasi tutte le serate si svolgevano sempre nello stesso identico modo.
Finivano gli allenamenti e si trovavano ogni volta a dover girare per vari locali per far felice il figlio del presidente, e anche se Clifford si poteva dire ormai abituato a quelle pseudo discoteche, quella era la prima volta che si ritrovava a dover assistere al uno spettacolo sgradevole come quello che gli stava regalando Bud.
Sapeva da sempre che il cornerback, nonostante le notevoli doti atletiche, era un idiota ma non l'aveva mai creduto capace di arrivare al punto di 'amoreggiare' con una perfetta sconosciuta... e la cosa che più lo disgustava, era che lo stava facendo proprio davanti a lui.
A Bud erano bastate poche moine per farlo diventare ancor più idiota e Clifford non poteva fare a meno di storcere il naso, anche se una parte di sé si era premurata di chiedergli il perché di quel fastidio.
Doveva essere sollevato dal fatto che l'attore lo stesse completamente ignorando, di solito a quel punto della serata Bud iniziava a tartassargli le orecchie con i suoi continui 'Ehi Cliff, hai visto che ho fatto?', 'Ti offro da bere, Cliff?' e 'Che ne dici se ripetiamo l'uscita noi due soli?'.
Sì, doveva sentirsi decisamente sollevato... ma per quanto fosse bravo a nascondere la verità con i suoi bluff, Clifford non poteva mentire a se stesso.
Non stava meglio senza quel cretino di Bud e i suoi chiari tentativi di conquistarlo, il perché però continuava a sfuggirgli... o, forse, lo stava volutamente ignorando.
In ogni caso, la cosa più giusta da fare era continuare a fare finta di niente... anche se doveva ammettere che era particolarmente complicato non sentire la stupida risatina stridula di quella sciacquetta ad ogni battuta del cornerback.
Si concesse un altro drink, non riuscendo a non chiedersi che cosa ci trovasse Bud in quella donna così scialba. Aveva i capelli biondo pallido, la pelle chiara e gli occhi castani: non aveva niente di particolare e sembrava non possedere un minimo di intelligenza.
Solo in quel momento si rese conto che tutti quei pensieri, aggrovigliati l'uno sull'altro, sembravano quelli di una 'fidanzata gelosa'.
Riuscì quasi del tutto a sopprimere un vago gesto di stizza, riversando lo stupore e l'irritazione sul suo drink.
Clifford non poteva accettare di essere geloso di Bud... anche se il più delle volte era l'unico in grado di comprenderlo.
Non sapeva come il cornerback riuscisse a capire i vari mutamenti del suo umore e a rendere vani i tentativi di Clifford di celare le emozioni dietro un viso freddo e superiore: Bud, grazie al suo intuito e alla testardaggine, gli era sempre stato vicino sin dai tempi della scuola... anche quando il quarterback tentava in ogni modo di allontanarlo.
Forse, si disse per rendere meno 'pesante' ciò che aveva appena realizzato, gli dava fastidio non essere al centro delle sue attenzioni. Forse era solo un po' di sano egoismo.
O forse stava davvero cercando di mentire a se stesso, fallendo miseramente.
Per quel motivo, lasciando qualche banconota sul bancone - senza curarsi del resto -, uscì dal locale intenzionato a prendersi un po' d'aria.
Non si era mai sentito irritato come in quel momento, certo sapeva benissimo che Bud aveva avuto parecchie ragazze in passato... ma a differenza di quella sera, Clifford non l'aveva mai visto in compagnia di quelle sciacquette.
Gli tornò in mente un detto che diceva: " Occhio non vede, cuore non duole.", e che suo malgrado si adattava alla perfezione a quanto stava succedendo.
Storse il naso irritato, incrociando le braccia al petto come a voler trattenere il suo cuore. Solo in quel momento si rendeva stava accorgendo di quanto Bud gli fosse entrato dentro, a tal punto da darlo quasi per scontato... perché anche se il cornerback si ostinava a corteggiarlo, non significava per forza che ci sarebbe sempre stato.
Se ne stava rendendo conto solo in quel preciso istante: l'aver visto l'attore con una ragazza gli aveva fatto aprire gli occhi.
"Ehi Cliff? Tutto bene?", e come se fosse stato richiamato dai suoi pensieri, Bud l'aveva inseguito e lo stava guardando preoccupato.
Ovviamente, più che altro per abitudine, cercò di mostrarsi impassibile come al suo solito.
" Certo. Che vuoi?", ribatté e l'attore, nonostante il tono freddo dell'altro, parve non essere intenzionato a demordere.
" Sicuro? Sembravi strano al locale.", insistette, avvicinandosi fino a poter guardare Clifford negli occhi.
Li separava solo un passo, notò distrattamente il quarterback.
" Ah sì? E dove hai trovato il tempo per guardarmi?", inarcò un sopracciglio, fissando Bud con malcelata superiorità.
Doveva sempre mostrarsi migliore degli altri: era quella la sua maschera più forte.
" Lo trovo sempre il tempo per te, Cliff.", ridacchiò l'attore, rivolgendogli poi un ampio sorriso compiaciuto. " Non sarai mica geloso?"
" E di chi? Sentiamo."
Bud sapeva e Clifford non poté fare a meno di insultarsi mentalmente per aver permesso al cornerback di avvicinarsi così tanto da poterlo capire meglio di chiunque altro.
" Del fatto che non ti stavo parlando mentre ero con Juliana."
" Tsk." gli posò una mano sul petto per farlo allontanare. " Non ho tempo da perdere con dei ragazzini come te."
Scappare gli sembrava la scelta più giusta anche se l'avrebbe trasformato in un codardo... ma che poteva fare?
Clifford si era sempre vantato di saper gestire e nascondere le sue emozioni... ma in quel momento tutto sembrava sfuggirgli di mano senza più controllo.
" Dai Cliff! L'ho fatto apposta per vederti un po' geloso! E a quanto pare ha funzionato!", a quelle parole il quarterback non poté non irrigidirsi.
Era... come caduto in trappola.
Sconfitto su tutta la linea.
E bruciava! Quella sensazione bruciava come non mai!
Perché non solo era stato quell'idiota di Bud ad ingannarlo, ma quel tranello l'aveva portato davanti a delle verità avrebbe preferito non scoprire mai.
Strinse il pugno contro il petto dell'attore, chiudendo la mano sul colletto della giacca.
" Hai visto? Ti ho sconfitto, Cliff!", era fiero di sé e stava mostrando per l'ennesima volta quel suo atteggiamento infantile che usciva fuori ogni volta che voleva farsi vedere dal quarterback... con la differenza che in quel momento Clifford era certo che non sarebbe riuscito a snobbarlo come al suo solito.
" Eri geloso di me! Che ti tocca ora ammettere che ti piac-", le parole dell'attore si spensero contro le labbra del quarterback che, baciandolo quasi con rabbia, riversò in quel gesto tutta la sua irritazione.
" Ammettere cosa, idiota?", domandò in un sussurro.
" Eh? Cosa?", Bud restò per qualche istante senza parole, piacevolmente stupito dal bacio di Clifford.
" Tsk.", si allontanò, avviandosi da solo verso la strada che l'avrebbe poi condotto alla sua automobile.
" E-ehi Cliff!", l'attore si riprese prontamente, riuscendo subito a raggiungerlo. " Torniamo a casa insieme?", domandò con un sorriso beato, sembrava aver ottenuto quello che desiderava da tanto tempo e, in fin dei conti, era proprio così.
" No."
" Dai Cliff! Dopo quello che è successo stasera possiamo anche avvicinare i letti!"
Il quarterback gli rivolse un'occhiata seccata a quella proposta - Bud tirava sempre fuori i modi di dire più assurdi.
" No.", ripeté.
" Neanche se ti bacio?", insistette l'attore, afferrando l'altro per poterlo baciare a sua volta.
Clifford a quel punto sapeva di essersi scavato la fossa da solo e, concedendosi un mezzo sorriso, decise che per quella sera l'avrebbe data vinta a Bud... ma che dall'indomani, appena quella fase fin troppo carica di sentimenti si sarebbe affievolita, gliel'avrebbe fatta pagare.
Nessuno poteva imbrogliare e sconfiggere Clifford e passarla liscia.
Nessuno.
   
 
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