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Autore: Artemis00    18/10/2006    4 recensioni
Bulma, Goku, Vegeta e tutti gli altri sono dei liceali che si ritrovano alle prese con manifestazioni, scioperi e occupazioni, come nel '68, ma ai giorni nostri. Un minimo di romanticismo, una grande avventura nei meandri della scuola che dovrebbe essere complice ma spesso tradisce.
Genere: Romantico, Commedia, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bulma, Vegeta
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sfida di frasi famose

 

-        Bene.- disse la ragazza sedendosi al suo posto (ossia sullo schienale di una sedia, poggiando il mento sulla mano, il gomito sul ginocchio alzato che basava sul sedile. Era una ragazza molto semplice.)- benvenuti… a quasi tutti. Spero che voi sappiate perché siete qui. No, Goten, non ci sono patatine. Mi dispiace. Dunque. 18, spiega tu.

La biondina si ritirò una ciocca di capelli dietro l’orecchio e cominciò:

-        Quello che dobbiamo fare è socialmente utile, perché cambierà profondamente il sistema, o almeno speriamo. Se uno di noi diverrà un giorno qualcuno, sempre meglio che venga dal nostro gruppo. Noi lottiamo contro il razzismo, il sessismo, il proibizionismo e la censura, il capitalismo e il consumismo. I nostri obbiettivi a lungo termine è riuscire a neutralizzare questi difetti che minano la società moderna, e combattere la tv-spazzatura e la corruzione. Vogliamo libertà di stampa, ma quella vera, non la libertà di scrivere ciò che loro vogliono.

-        Loro chi?

-        I POTENTI.- rispose Bulma.- A breve termine: protestare contro il comportamento dittatoriale di alcuni professori, far ristrutturare la scuola e sconfiggere la mafia scolastica.

-        Mafia scolastica?- domandò Goku.

-        Esatto. È la causa dei voti migliori degli studenti ricchi, o i leccapiedi oppure le mazzette allungate agli insegnanti. Esistono buoni docenti, ma la maggior parte sono funzionari del sistema. Rendetevene conto e svegliatevi dal sonno nebuloso che vi ha provocato al civiltà moderna, che vi fa vedere rosa dove è nero.

Silenzio assorto. Kuririn alzò timidamente la mano.

-        Ma… da dove s’inizia?

-        Dal principio! – rispose concisamente 18. Aprì la borsa e sollevò una foto.- questa è una coppia gay!- la fece girare. Due ragazzi erano appoggiati sotto ad un albero, tenendosi sottobraccio.

-        Come vedete sono una coppia normale, come noi. Sembrano solo amici. Non saltano addosso ad altri ragazzi, non si drogano e non si ubriacano. Si vestono normalmente, non sculettano e non parlano in modo grezzo. Non ti accorgi dei suoi gusti sessuali finché non noti che non esce con le ragazze, non le guarda nemmeno. Preferisce gli uomini, ma non per questo ti stupra, come una ragazza non stupra il ragazzo che vuole. Rendetevi conto della differenza fra Checca e Gay. Oscar Wilde, Leonardo da Vinci, erano omosessuali.- informò l’azzurra con voce pratica.

-        Mh…- fece Trunks incerto.

-        Ti sembra strano ora, ma vedrai che ti ci abituerai. Credimi. Dopo questa introduzione, l’ordine del giorno è: quando fare sciopero?

-        … subito!

-        Io penso…- iniziò Vegeta parlando per la prima volta – che è meglio usare prima i mezzi d’informazione. Nemmeno lo scientifico è messo tanto bene. Un paio di volantini, si raccolgono le adesioni e si sceglie il giorno in cui la stampa e la televisione può accorrere…

-        Non avevamo appena detto che la tv è corrotta?- chiese Chichi contrariata.

-        Invece ha ragione… è un modo per correggerla. Quella regionale è a posto. I giornali poi… chiameremo quelli che meglio rispecchiano gli ideali rivoluzionari.- convenne Bulma.

-        Alla fine si occupa?

-        Quasi sicuramente se ne sbatteranno degli scioperi, allora saremo costretti per far valere le nostre idee.

-        Ma come si fa ad occupare un liceo?- chiese Goku grattandosi la testa. Tutti alzarono gli occhi al cielo. Vegeta bofonchiò qualcosa che si avvicinava molto a “monumento all’ignoranza”.

-        Semplicemente la notte si prende d’assalto il liceo, si mangia, si dorme lì… come spiegare…

-        Sesso, droga e rock’n’roll!- saltò su Trunks.

-        Eh, sì… diciamo… più o meno. La droga la eviterei, possibilmente!

-        Le rivoluzioni fanno affrontate a mente lucida- sospirò Price. Bulma e il ragazzo si guardarono con intesa, ma poi ricordarono il loro primo incontro e distolsero lo sguardo.

-        La storia è che ci accampiamo là, okay? Così l’indomani seguiamo le lezioni, e non ci possono dire che facciamo sciopero solo per non studiare. Hai presente, chitarre, sacchi a pelo…

Il ragazzo sgranò gli occhi:

-        … figo!

-        E con quest’aggettivo un po’ sminuente per quello che vogliamo, chiudo la seduta. Oggi andrò in internet e farò qualche ricerca per decidere il giorno migliore…

Si rilassarono.

-        Ora che si fa?

-        Uhm, il SauroKebab ha riaperto! Offro io!

Tutti si precipitarono fuori, allettati dalla prospettiva di un enorme panino (offerto) preso dal migliore bar della nazione. La sala rimase vuota, tranne che per loro due….

L’azzurra sospirò e ordinò i suoi fogli.

Vegeta si legava una scarpa, con la borsa in spalla.

-        … come ti è sembrata?- interpellò lei.

-        È solo un’illusione, questo lo sai vero?

-        Utopia… come quel libro di Smith che parla del Capitale di Marx, no?

-        Più o meno.

-        “siamo realisti, chiediamo l’impossibile”

Con questa famosa frase del Che Guevara lo stupì.

-        “Nulla è nascosto bene come in superficie”- contrattaccò.

-        La metti su Wilde? Allora… “so resistere a tutto fuorché alle tentazioni.”

-        Basta, mi sono stufato…

-        In difficoltà, eh?

Senza rispondere tantomeno salutare, uscì.

Ma tornando a casa, gli rimbombava nelle orecchie la voce della ragazza, il suo modo di fare… il suo sguardo.

-        Basta così- ordinò a se’ stesso – è ora di deprimersi.

Già sapeva che lo aspettava una nuova seduta di ipocrisia con i genitori. Una volta si preoccupava a pensare di non amare le persone che l’avevano generato, ora invece diceva: come si possono amare delle persone così?

Prese le chiavi ed aprì. La figura del padre si stagliò controluce.

-        Entra- ordinò.

Vegeta intanto si rassegnava a essere rimproverato per qualche oscuro (e poco interessante) motivo.

Invece lo fecero accomodare sul divano, con una tazza di tè fra le mani.

-        Odio il tè – protestò.

-        Non è il momento di discutere. Io e tua madre ti dobbiamo dire una cosa importante.

 

[Ben presto il recipiente di porcellana si ruppe in mille pezzi, mandando il liquido dorato espandendosi per il tappeto pregiato.]

  
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