Sfida di frasi famose
-
Bene.-
disse la ragazza sedendosi al suo posto (ossia sullo schienale di una sedia,
poggiando il mento sulla mano, il gomito sul ginocchio alzato che basava sul
sedile. Era una ragazza molto semplice.)- benvenuti… a quasi tutti. Spero che voi sappiate perché siete qui. No, Goten,
non ci sono patatine. Mi dispiace. Dunque. 18, spiega tu.
La
biondina si ritirò una ciocca di capelli dietro l’orecchio e cominciò:
-
Quello
che dobbiamo fare è socialmente utile, perché cambierà profondamente il
sistema, o almeno speriamo. Se uno di noi diverrà un giorno qualcuno, sempre meglio che venga dal
nostro gruppo. Noi lottiamo contro il razzismo, il sessismo, il proibizionismo
e la censura, il capitalismo e il consumismo. I nostri obbiettivi a lungo
termine è riuscire a neutralizzare questi difetti che minano la società
moderna, e combattere la tv-spazzatura e la corruzione. Vogliamo libertà di
stampa, ma quella vera, non la libertà di scrivere ciò che loro vogliono.
-
Loro chi?
-
I
POTENTI.- rispose Bulma.- A breve termine: protestare contro il comportamento
dittatoriale di alcuni professori, far ristrutturare la scuola e sconfiggere la
mafia scolastica.
-
Mafia
scolastica?- domandò Goku.
-
Esatto.
È la causa dei voti migliori degli studenti ricchi, o i leccapiedi oppure le
mazzette allungate agli insegnanti. Esistono buoni docenti, ma la maggior parte
sono funzionari del sistema. Rendetevene conto e svegliatevi dal sonno nebuloso
che vi ha provocato al civiltà moderna, che vi fa vedere rosa dove è nero.
Silenzio
assorto. Kuririn alzò timidamente la mano.
-
Ma…
da dove s’inizia?
-
Dal
principio! – rispose concisamente 18. Aprì la borsa e sollevò una foto.- questa
è una coppia gay!- la fece girare. Due ragazzi erano appoggiati sotto ad un
albero, tenendosi sottobraccio.
-
Come
vedete sono una coppia normale, come noi. Sembrano solo amici. Non saltano
addosso ad altri ragazzi, non si drogano e non si ubriacano. Si vestono
normalmente, non sculettano e non parlano in modo grezzo. Non ti accorgi dei
suoi gusti sessuali finché non noti che non esce con le ragazze, non le guarda
nemmeno. Preferisce gli uomini, ma non per questo ti stupra, come una ragazza
non stupra il ragazzo che vuole. Rendetevi conto della differenza fra Checca e
Gay. Oscar Wilde, Leonardo da Vinci, erano omosessuali.- informò l’azzurra con
voce pratica.
-
Mh…-
fece Trunks incerto.
-
Ti
sembra strano ora, ma vedrai che ti ci abituerai. Credimi. Dopo questa
introduzione, l’ordine del giorno è: quando fare sciopero?
-
…
subito!
-
Io
penso…- iniziò Vegeta parlando per la prima volta – che è meglio usare prima i
mezzi d’informazione. Nemmeno lo scientifico è messo tanto bene. Un paio di
volantini, si raccolgono le adesioni e si sceglie il giorno in cui la stampa e
la televisione può accorrere…
-
Non
avevamo appena detto che la tv è corrotta?- chiese Chichi contrariata.
-
Invece
ha ragione… è un modo per correggerla. Quella regionale è a posto. I giornali
poi… chiameremo quelli che meglio rispecchiano gli ideali rivoluzionari.-
convenne Bulma.
-
Alla
fine si occupa?
-
Quasi
sicuramente se ne sbatteranno degli scioperi, allora saremo costretti per far
valere le nostre idee.
-
Ma
come si fa ad occupare un liceo?- chiese Goku grattandosi la testa. Tutti alzarono
gli occhi al cielo. Vegeta bofonchiò qualcosa che si avvicinava molto a “monumento
all’ignoranza”.
-
Semplicemente
la notte si prende d’assalto il liceo, si mangia, si dorme lì… come spiegare…
-
Sesso,
droga e rock’n’roll!- saltò su Trunks.
-
Eh,
sì… diciamo… più o meno. La droga la eviterei, possibilmente!
-
Le
rivoluzioni fanno affrontate a mente lucida- sospirò Price. Bulma e il ragazzo
si guardarono con intesa, ma poi ricordarono il loro primo incontro e
distolsero lo sguardo.
-
La
storia è che ci accampiamo là, okay? Così l’indomani seguiamo le lezioni, e non
ci possono dire che facciamo sciopero solo per non studiare. Hai presente,
chitarre, sacchi a pelo…
Il ragazzo
sgranò gli occhi:
-
…
figo!
-
E
con quest’aggettivo un po’ sminuente per quello che vogliamo, chiudo la seduta.
Oggi andrò in internet e farò qualche ricerca per decidere il giorno migliore…
Si
rilassarono.
-
Ora
che si fa?
-
Uhm,
il SauroKebab ha riaperto! Offro io!
Tutti si
precipitarono fuori, allettati dalla prospettiva di un enorme panino (offerto)
preso dal migliore bar della nazione. La sala rimase vuota, tranne che per loro
due….
L’azzurra
sospirò e ordinò i suoi fogli.
Vegeta si
legava una scarpa, con la borsa in spalla.
-
…
come ti è sembrata?- interpellò lei.
-
È
solo un’illusione, questo lo sai vero?
-
Utopia…
come quel libro di Smith che parla del Capitale di Marx, no?
-
Più
o meno.
-
“siamo
realisti, chiediamo l’impossibile”
Con questa
famosa frase del Che Guevara lo stupì.
-
“Nulla
è nascosto bene come in superficie”- contrattaccò.
-
La
metti su Wilde? Allora… “so resistere a tutto fuorché alle tentazioni.”
-
Basta,
mi sono stufato…
-
In
difficoltà, eh?
Senza
rispondere tantomeno salutare, uscì.
Ma
tornando a casa, gli rimbombava nelle orecchie la voce della ragazza, il suo
modo di fare… il suo sguardo.
-
Basta
così- ordinò a se’ stesso – è ora di deprimersi.
Già sapeva
che lo aspettava una nuova seduta di ipocrisia con i genitori. Una volta si
preoccupava a pensare di non amare le persone che l’avevano generato, ora
invece diceva: come si possono amare delle persone così?
Prese le
chiavi ed aprì. La figura del padre si stagliò controluce.
-
Entra-
ordinò.
Vegeta
intanto si rassegnava a essere rimproverato per qualche oscuro (e poco
interessante) motivo.
Invece lo
fecero accomodare sul divano, con una tazza di tè fra le mani.
-
Odio
il tè – protestò.
-
Non
è il momento di discutere. Io e tua madre ti dobbiamo dire una cosa importante.
[Ben presto il recipiente di porcellana si
ruppe in mille pezzi, mandando il liquido dorato espandendosi per il tappeto
pregiato.]