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Autore: Britney    20/03/2012    1 recensioni
In un futuro non troppo lontano, la popolazione umana è stata decimata da un virus. I superstiti si sono riuniti in piccole famiglie, che spesso si scontrano tra loro per accaparrarsi il cibo rimasto.
Due fratelli, durante una delle loro spedizioni alla ricerca di viveri, incontrano una ragazza ferita, e il minore decide di aiutarla.
- La stavano inseguendo! - Comincia a correre. - Lasciala lì e andiamo!
Io fisso gli occhi della ragazza. Sono scuri e pieni di lacrime.
- Federico! Cazzo! -
Non posso lasciarla lì. Non ho il coraggio.
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Step from the road to the sea to the sky







Cammino profondando nella sabbia. Se solo potessi togliermi le scarpe, non ne posso più di questi stivali pesati: saranno pure comodi per quando si deve camminare a lungo, ma per passeggiare in riva al mare non sono il massimo.

- Dai, solo un attimo i piedi nell'acqua. - Faccio a mio fratello.

Lui si gira e mi fissa negli occhi. - Devo dedurre che la tua risposta è no?

- Esattamente. - Torna a fissare il mare. - E poi fa un freddo cane, non riesco a capire che cosa ti dovrebbe spingere a bagnarti i piedi.

- Solo il gusto di farlo. - Rispondo. Camminiamo per qualche metro.

- Arriviamo solo a quello là. Il bagno Sirenetta, poi torniamo indietro, come da programma. - Dice lui. Si piega e afferra una conchiglia rotta. La rigira tra le dita e poi la butta in mare.

- Non capisco perché ci ostiniamo a fare questo giro. Non c'è più cibo né gente. Per chilometri. Abbiamo già controllato.

- Non quel bagno lì.

Due mesi fa io e mio fratello stavamo facendo lo stesso percorso. Avevamo appena svaligiato tutte le stazioni balneari di tutta quella parte di costa, l'unica che avevamo saltato era per l'appunto, quella. La ragione? Un uomo era impiccato sul davanzale, una donna incinta giaceva a terra morta, abbracciata a un bambino. Erano completamente coperti di sangue.

- Andiamocene, prima di essere infettati. - Aveva detto mio fratello dopo aver visto la scena da una finestra rotta. - Torneremo quando non ci sarà più rischio contagio.-

E due mesi erano stati sufficienti.

- Secondo me non c'è comunque niente, sai,- Dico io - scommetto che qualcuno più temerario di noi abbia già completamente sval… che succede là in fondo? - Indico un qualcosa a trecento metri di distanza che striscia fuori dalla pineta.

- E' un animale! - Risponde. Afferra l'arco che porta a tracolla. - Carne! - Prende una freccia e sta per incoccare l'arco.

- Fermo! - Urlo, e do un colpo alla sua mano. Vedo la cosa sollevare la zampe anteriori da terra, cercando un equilibrio. Rimane bilanciato per qualche secondo, giusto il tempo di fare un passo. - Cammina su due zampe.- Sussurro. - Oh, cazzo, è un umano! -

- E' infetto? - Chiede lui. - E' infetto, CAZZO? IO NON CI VEDO DA QUA!

- No… non lo so… non… - La figura riesce a stabilizzarsi sulle gambe, lancia uno sguardo alle sue spalle, poi comincia a camminare nella nostra direzione. Comincia ad acquistare sempre più velocità, adesso sta correndo. Inciampa su dei sassi, ma si rialza subito.

- Federico, dobbiamo andarcene, se è infetto dobbiamo andarcene!

- E' una ragazza! - Urlo. Riesco a distinguere qualche fattezza femminile.

- Federico, non mi importa chi è! Hai dieci secondi per dirmi se è infetta o no. Dieci, nove, otto… -

Io strizzo gli occhi: coperta di sangue è coperta di sangue, ma non per forza deve essere malata. Ma corre, è in forze per farlo non può essere… malata.

Vedo che apre la bocca. Lancia un urlo, non riesco a capire che cosa sta dicendo, ma parla.

- Urla, non è infetta.- Rispondo, poi mi porto le mani alla bocca, le metto a modi megafono. - Ehi! Stai tranquilla. -

E' a venti metri di distanza. La vedo aprire la bocca. - Non uccidetemi.- Urla in modo isterico. Poi mi si lancia addosso. Mi colpisce sulla spalla, si sbilancia in avanti, vuole continuare a correre. Le blocco la vita con il braccio. - Non ti uccidiamo.- Dico sorpreso e spossato. Per essere magra ha una bella forza.

Lei cerca di divincolarsi. - Come… come… fac… fidar…mi? - Dice singhiozzando. Mi dà un altro strattone, io mollo la presa e lei cade a terra. Tenta di rialzarsi, ma non riesce a tenersi in piedi.

- Lasciamola qui. - Risponde mio fratello. - Chissà che le hanno fatto… è solo un peso inutile.

La ragazza riesce a fissare un piede a terra. Cerca di spostare lì tutto il suo peso, quando mio fratello le fa lo sgambetto. Lei cade all'indietro e batte la testa contro il mio stivale.

- Mi… stanno in… endo. - Piagnucola lei. - Io… io… ha ucci… poi vogliono… e… macchi…- emette altri suoni incomprensibili. Smetto di provare a capirla e la osservo. Ha un profondo taglio in testa, probabilmente è sotto shock.

- Hai capito? - Dice mio fratello.

- Cosa? - Dico io. Prendo un fazzoletto dalla tasca e glielo premo in fronte.

- La stavano inseguendo! - Comincia a correre. - Lasciala lì e andiamo!

Io fisso gli occhi della ragazza. Sono scuri e pieni di lacrime.

- Federico! Cazzo! -

Non posso lasciarla lì. Non ho il coraggio.

-Sbrigati! Muoviti! Chissà dove sono! -

Passo una mano sotto le sue ginocchia, l'altra sotto la sua schiena. La sollevo. Lei appoggia la testa sulla mia spalla. Poi comincio a correre.







CYBERSPAZIO DELL'AUTRICE

Salve a tutti!
E' la mia seconda storia che pubblico, e sarà anche la prima che finirò! Yuppi!

Partiamo col dire che sono completamente fuori dai miei schemi, con questo racconto. Solitamente mi dedico (nel privato) a inseguimenti di polizia e gialli, il fantascientifico-società-post-apocalittica non è nelle mie corde. Però quando l'ispirazione arriva che cosa si deve fare se non assecondarla?
Sono ancora una novellina con questo genere! Non mi sento molto a mio agio, però ho cercato di dare del mio meglio.

Nel prossimo capitolo dovrei spiegare che cosa sta succedendo alla popolazione mondiale. Rimanete connesi per saperne di più! Please??

Grazie, a presto!
  
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