Scala D’Importanza
Elisa, dopo una giornata
di lavoro estenuante e di consegne mirate a matrimoni e battesimi, entrò in
casa assaporando il fresco odore di niente che la sua casa aveva l’onore di
avere. Proprietaria di un negozio, satura di odori dalla mattina alla sera, la
cosa più dolce da regalare a un fioraio è l’odore di niente in casa propria.
Poi, un leggero aroma di
cioccolato caldo agganciò il suo naso, trascinandola come un alga viene
trascinata dall’ancora, verso la cucina, trovandovi la moglie intenta a
estrarre dal forno aperto una serie di grandi dischi di pasta frolla e gocce di
cioccolato.
«Mmm...che
bontà!» asserì la mora, sedendosi a
tavola come per esser servita di tutto punto. La moglie, appoggiando la teglia,
prese i dischi con una pinza e li ripose in un vassoio contornato da un tessuto
rosato.
Fu Elisa che allungò la
mano per prima, ma venne fermata da una pinzettata della moglie, che ribadì,
con tono serio.
«Sono per me!», prendendone uno con le mani e pregustando
l’odore dolce della frolla cotta e il cioccolato ancora caldo che colava nelle
insenature del biscotto fresco come l’acqua entra nelle scanalature degli
scogli.
Il labbro tremulo non
tardò a comparire sul volto corrucciato della moglie, smorzata sul nascere del
desiderio crescente di assaggiare una delle poche leccornie cucinate da
Artemiya.
La osservò con sguardo
fulminante mentre, ad uno ad uno, li mangiava con una voracità piena di gusto,
negando alla compagna un piccolo ma gradito assaggino.
«Ma ami di più
me o i cookies?» azzardò
Elisa, incrociando le braccia già pronta per la risposta della moglie. Per
tutta risposta Artemiya concluse il penultimo cookie con un boccone grande come
la bocca stessa e, leccandosi le dita, rispose.
«Beh, nella mia
scala di importanza ci sei tu al primo posto, donna della mia vita e centro del
mio essere...» mentre parlava appoggiò il vassoio davanti alla mora,
in centro un solitario cookies venuto male, mezzo bruciato, che la bionda aveva
prontamente scartato «...e poi ci sono i cookies.» sorrise maliziosa, sfuggendo
all’ira ormai dirompente della donna correndo al piano di sopra, svegliando una
pimpante Setsuko che rincorse lo strano duo, come se fossero tutti preda di un raptus
di follia, la bionda consapevole del crudele scherzo rivolto alla moglie ed
Elisa, la povera vittima affamata di cookies e coccole.
Alla fine della corsa
tutto si concluse per il meglio, la bionda aveva preparato una infornata di
dolci solo per la moglie e prontamente nascosto, aspettando che Elisa,
utilizzando la sua arte amatoria, la “costringesse” a confessare il luogo
segreto del goloso tesoro.
Alla mattina dopo,
ovviamente, quei gustosi cookies erano già stati prontamente digeriti. Ma non
da Elisa, né da Artemiya, bensì dalla golosa Setsuko, grande fiutatrice di
dolci non propri e ingorda fino alla morte.
Fu trovata sul luogo del
misfatto all’ora di cena, con la pancia piena e il vassoio nascosto
completamente vuoto, gli occhi dilatati dall’iniezione abbondante di zuccheri e
la lingua penzolante.