In attesa.. ti strappo una promessa!

Cell aveva appena annunciato che ci sarebbe stato un nuovo torneo e tutti erano sconvolti dalla notizia. Tutti. Tranne Bulma. Lei sembrava piuttosto tranquilla in quel momento di assoluta tensione e preoccupazione per ciò che, tra 10 giorni, sarebbe successo. Sapeva che in un modo o nell’altro le cose si sarebbero sistemate, come sempre. Si sarebbero allenati tutti per quel fatidico giorno, per questo non aveva alcuna intenzione di disperarsi ancor prima che gli eventi fossero peggiorati. Non aveva senso. Ora la sua attenzione era rivolta al cyborg che Crilin le aveva portato per essere sistemato e aveva deciso di mettersi all’opera, curiosa di vedere un lavoro del dottor Gelo lì dal vivo e studiarlo; voleva farlo tornare come era prima, anzi, anche meglio. Dopo aver sistemato i capelli di Trunks, perché chiaramente suo figlio aveva la precedenza su tutto e tutti, andò in laboratorio per iniziare a lavorare quando arrivò Crilin. Voleva parlare con lei.
- Ehi disturbo? So che stai lavorando però è tanto che non parliamo-
- Ma figurati. Io sono polifunzionale riesco a fare tante cose insieme per cui se vuoi parlare va bene per me-
-  Uh sei unica-
- Di che volevi parlarmi?- Disse lei facendosi più seria
- Io… volevo intanto dirti che non voglio giudicarti perché sono l’ultima persona che può giudicare te l’assicuro- disse Crilin pensando a C18 e alla distruzione del  telecomando.
- Perché lui? Tra tutti gli esseri dell’Universo perché lui, giusto?-
- No… non mi importa delle ragioni che ti hanno spinta verso di lui. Ti conosco abbastanza bene da sapere quanto sei pazza e che ci si può aspettare tutto da te- entrambi sorrisero di questa cosa – Com’è essere genitore?-
Bulma rimase molto sorpresa della domanda. Era la prima volta, da quando aveva fatto vedere a tutti il suo bambino, che qualcuno le chiedeva questo. Tutti erano troppo interessati a sapere di Vegeta per interessarsi a ciò che provava lei in questo momento. Ci pensò un attimo.
- E' meraviglioso. È una sensazione unica e indescrivibile. Quando ho scoperto di essere incinta mi sono sentita… non so… completa. È magnifico. Come mai me l’hai chiesto? Non è che hai messo incinta qualcuna no?-
- Ma che dici? Ma ti pare- Crilin era diventato paonazzo. Bulma aveva la capacità di mettere in imbarazzo con poche semplici parole.
Nel frattempo passò Vegeta, in direzione della camera gravitazionale. E a quel punto Crilin decise di farle comunque quella domanda.
- Comunque, riguardo lui, che mi dici?- disse indicando la porta dove era appena passato il saiyan.
- Non so. Io posso solo dirti che non è solo ciò che fa vedere-
- Ma non state più insieme vero?-
- Ah bhe te lo dico tra 4.. 3.. 2.. 1..- Una violenta esplosione ruppe la calma di quel momento e fece tremare tutta la casa. Il piccolo Trunks iniziò a piangere nella culla.
-  Che diavolo è stato? Non sarà mica Cell vero?- chiese Crilin preoccupato. Bulma invece era stranamente tranquilla e anzi dava l’impressione di essere anche divertita dell’accaduto, tanto da rimettersi sul computer per lavorare. Dei passi veloci e pesanti rimbombarono fino al laboratorio dove arrivò Vegeta decisamente furioso.
- Che diavolo è stato?-
- Mmmh non so di cosa parli-
- Non sai di cosa parlo? non sai di cosa parlo? La Gr mi è esplosa addosso-
- Tecnicamente è implosa-
- Fai anche la maestrina adesso? Guarda non è proprio il momento adatto per te di essere pignola sui termini… dimmi perché non ha funzionato il codice.. ORA- Chiunque avrebbe avuto paura vedendolo fuori di se, ma non Bulma. Crilin decise di allontanarsi a quel punto e rimanere in disparte. Era meglio lasciarli soli.
- Perché… ho cambiato i codici, quando sei partito per andare ad allenarti lasciandomi sola e incinta. Dovevo tutelarmi-
- Bene. Qual è il nuovo codice?-
- Non posso dartelo… vedi è solo per la famiglia- Vegeta ormai era pronto ad esplodere. Non si sa neanche come riusciva a controllarsi in quella situazione. Il suo corpo cominciava a lanciare scariche elettriche tutt’intorno.
- Perfetto allora andrò da tuo padre. Lui di sicuro me li dirà- Fece per uscire ma venne bloccato dalla voce di lei.
- Non credo. Lui non li sa. Come ti ho già detto dovevo tutelarmi. Li so solo io-
Vegeta si voltò piano verso di lei. A passi calmi e decisi le arrivò davanti. Una parola ancora e con molta probabilità le avrebbe staccato la testa.
- Mi stai provocando Bulma? Perché ti assicuro che non è proprio aria. Ora ti spiego una cosa- parlava lentamente come se stesse cercando di trattenersi- Se non mi dai il codice della Gr, non mi posso allenare. Se non mi alleno stai pur tranquilla che moriremo tutti, compresa te e Trunks. E tu non vuoi morire giusto? Non vuoi che Trunks muoia vero?-
Bulma però non aveva intenzione di cedere e lo guardò con aria di sfida.
- Tu pensi davvero di essere l’unico in grado di sconfiggere Cell? Io dico che sarà Goku a farlo, come sempre. Per cui non ti serve la Gr-
Ci furono interminabili secondi di silenzio. Lui era fuori di sé. Avrebbe volentieri distrutto tutto il laboratorio, quando un’illuminazione lo colse. La guardò bene in volto e fece uno di quei suoi sorrisi beffardi e decisamente diabolici, di chi ha in mente un piano per la distruzione del mondo.
- Ho capito. Bene, sto al tuo gioco. Cosa vuoi in cambio dei codici?- e a lei si illuminarono gli occhi.
- Ah vedo che ci sei arrivato, alla fine. Tre condizioni-
- Una-
- Due-
- Due- accettò lui.
- Prima condizione: quando tutto questo sarà finito, se saremo ancora tutti vivi, tu ti trasferirai qui in pianta stabile, senza che poi ti spazientisci al punto da andartene e io rimango qui da sola e non so dove sei. Seconda condizione: mi aiuti a crescere Trunks, come farebbe qualunque padre. Il che vuol dire che lo educherai e lo allenerai quando sarà abbastanza grande-
Vegeta era rimasto in silenzio mentre lei parlava. Ci pensò un attimo poi disse:
- Qual era la terza condizione?-
- Avremo iniziato una relazione normale, fatta non solo di sesso, ma anche di dialogo. Non fa niente, non mi importa di questa. Ti lascio un po’ di tempo, pensaci-
Lui fece per uscire, ma arrivato sulla porta si voltò e tornò indietro
- C’ho pensato.. ci sto- tendendole la mano a suggellare quel patto.
- Sicuro? tutt’e due?-
- Tsk tutt’e tre-
E lei gli strinse la mano, guardandolo negli occhi. Fieri entrambi di aver scelto per se stessi un partner dal carattere tanto forte.

Note dell'autrice: spero di essere riuscita a rendere bene la situazione e il dialogo e di aver reso i personaggi abbastanza IC. Fatemi sapere cosa ne pensate, qualsiasi commento e consiglio è ben accetto. E soprattutto spero vi piaccia ^__^