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Autore: Joey Potter    21/03/2012    3 recensioni
[Raccolta Seblaine per la Seblaine!week]
Sette prompt, sette storie, sette giorni di Seblaine:
Day 1 # First time
Day 2 # Cisgender!Seblaine
Day 3 # I know you
Day 4 # Crossover
Day 5 # AU
Day 6 # Family Day
Day 7 # Future!Seblaine
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: AU, Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: A girl like that
Fandom: Glee
Personaggi: Sebastian Smythe(/Blaine Anderson); Jeff  Sterling
Genere: generale
Rating: PG-13 (= giallo, perché Sebbie è un pochetto scurrile anche in versione ragazza)
Avvertimenti: femslash, genderswap, flashfic,
Note: 1) Scritta per la seconda giornata della Seblaine!week, col prompt “Cisgender!Seblaine”, e per la mia tabellina AU @ auverse, con il prompt "genderbender".
2) Visto che amo complicarmi la vita, il genderbender l’ho inteso come globale e generale. Così Blaine è rimasto Blaine perché il nome Blaine è unisex, ma indossa una gonna e non porta quei suoi orribili pantaloni troppo corti, Sebastian è diventato Sebastienne perché quella è la versione femminile (e francese) del suo nome, Jeff è diventato Jephrey e ha guadagnato pure quattro battute perché mi serviva una spalla per Sebbie e lui nella mia versione “Lei” aveva dei capelli troppo fighi (ignorate Sebbie, i capelli di Jeph sono fighissimi), e la Dalton è rimasta Dalton ma ha tra le sue file solo balde giovani fanciulle e i Warblers sono diventati le Warblers, con tanto di blazer. Ah, c’è un leggero riferimento Niff (Nick/Jeff).
3) Per questioni di tempo (sono già in ritardo di un giorno, maledetto esame di geografia, sgrunt!), la cosetta non è Betata. Quindi se notate errori/orrori segnalatemeli pure, grazie!
 
 

A girl like that

 
 
 
 
Sebastienne sbadiglia scocciata, senza nemmeno curarsi di coprire la bocca con una mano.
Ora, non è che Jephrey sia una ragazza antipatica. Okay, ha quel taglio di capelli assurdo e un po’ troppo da inizi degli anni 2000 e anche un po’ troppo da lesbica – sul serio, un caschetto bicolore, nero e biondo?! Andiamo, è talmente fuori moda che osservarlo fa quasi male agli occhi! – ma insomma, è simpatica, gentile, a volte persino divertente. Jephrey Sterling è una cara ragazza, se si tralascia il suo scarso gusto estetico.
Il fatto è che Jephrey è anche estremamente, mortalmente, incessantemente logorroica: sono ore che assilla Sebastienne con una valanga di chiacchiere, inutili e soprattutto non richieste, sulla storia di quella loro scuola da Uptown girls e di quel loro coro – le Warblers, una manciata di ragazzine in blazer, blazer sì!, che sgambettano e canticchiano canzoni pop, e Sebastienne già le adora, già si sente a casa, tra i loro acuti – e davvero, non ne può più.
« E Blaine, Blaine è… meravigliosa. La migliore solista che le Warblers abbiano mai avuto! » sta dicendo Jephrey e se solo fosse possibile avrebbe le pupille a forma di cuore.
Quel comportamento, quell’affetto, la colpiscono e si forza di soffocare un altro sbadiglio: per un breve istante smette di fantasticare sull’ultima ragazza adocchiata allo Scandals, l’unico locale gay di quel buco di cittadina, e torna a rivolgere una leggera attenzione a Jeph.
« Blaine chi? » Domanda sinceramente incuriosita e l’altra la fulmina con un’occhiata indignata e ferita, come se avesse insultato i suoi capelli o Nicky.
« Blaine Anderson » risponde piccata, indicando a Seb le numerose foto che affollano quella Sala dei Trofei dove si trovano.
Scruta con attenzione la ragazza in questione, al centro di tutti quegli scatti: è piccola, estremamente minuta, i capelli neri raccolti in un ordinato chignon e sul volto un sorriso pericolosamente contagioso. « Però, belle tette! » commenta con un ghigno sul volto.
Jeph le tira una gomitata e ha su quel suo noiosissimo sguardo da “Non provarci, Smythe”, al quale non può rispondere che con una risata.
« Blaine Anderson, eh? Sembra interessante » e lo è davvero. Una ragazza del genere, con quell’aria così stuzzicante, da timida scolaretta, e quel dannato sorriso inebriante, è maledettamente interessante, tanto che Sebastienne non riesce a smettere di fissarla.
« Guarda che non hai speranze, Sebbie » replica Jephrey, alzando gli occhi al cielo « si è trasferita al McKinley ad inizio anno. Un vero peccato per tutte noi »
A quelle parole l’entusiasmo di Sebastienne si riduce drasticamente.
« Già, un vero peccato. Peccato essermela persa » dice, la mente già parzialmente distratta da altre chiacchiere superflue dell’amica.
   
 
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