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Autore: Padmini    22/03/2012    3 recensioni
Sherlock aprì la porta ed entrò in casa, ma successe qualcosa che non poteva prevedere. Un piede comparve oltre la soglia e lo fece inciampare. Subito dopo una mano lo afferrò per la sciarpa e lo trattenne, in modo che non cadesse.
“SHERLOCK!” urlai con tutto il fiato che avevo in gola e desiderai con tutto me stesso di avere tra le mani la pistola.
Genere: Avventura, Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eravamo nuovamente a Scotland Yard. Sherlock aveva brillantemente risolto il suo ultimo caso quindi eravamo lì per chiarire i dettagli con il fin troppo paziente ispettore Lestrade.
Come al solito si era comportato da saccente, umiliando polizia, testimoni, vittime e colpevoli. Lui è al di sopra di tutto. È perfetto, no? Spero si noti l’ironia nelle mie parole.
Era euforico, quella mattina. Gli succede sempre, quando risolve un caso. È come se fosse sotto l’effetto di una droga. Purtroppo però, dopo poche ore sopraggiunge la crisi d’astinenza e così comincia a dedicarsi a quella serie di ‘deliziose’ attività che a suo parere possono distrarre il suo cervello.
Quel giorno si preannunciava così. Fortunatamente il mio lavoro mi avrebbe tenuto fuori casa per alcune ore e avevo programmato di passare la serata con Sarah per poter evitare il più possibile si stare da solo con lui. Avevo pensato ad un film romantico al cinema seguito da una cena in un ristorante messicano. Questo avrebbe sicuramente evitato che Sherlock ci seguisse, visto che odia sia andare al cinema (per vedere film romantici, poi!) e il cibo messicano. Tuttavia non potevo sapere che quella mattina sarebbe successo qualcosa che avrebbe stravolto i miei piani.
“Grazie ancora Sherlock” gli disse Lestrade archiviando i fascicoli del caso
“Ispettore” lo chiamò Donovan entrando  “È  arrivato il nuovo medico. È qui per la visita periodica.”
Notai che Donovan era stranamente felice. Non ci degnò di uno sguardo e si diresse verso Stephanie, la segretaria di Lestrade.
“È un figo che non finisce più. Non ho mai visto un uomo così affascinante, davvero”
Mentre le due ridacchiavano come scolarette eccitate, vidi che Sherlock osservava fuori dalla finestra. Ad un tratto il suo volto si irrigidì e si voltò subito verso di me.
“Andiamo, John?” mi chiese con una certa urgenza “Qui abbiamo finito, mi pare. Possiamo tornare a Baker street, no?”
“Mi piacerebbe conoscere il nuovo medico” dissi timidamente
“Un’altra volta, magari. Ora abbiamo da fare, vero?”
“Da fare?” chiesi guardandolo con sospetto. Non avevamo nulla da fare di urgente. Le mie visite sarebbero iniziate il primo pomeriggio e mi sembrava strano che lui non volesse avere la possibilità di studiare a fondo il nuovo venuto per metterlo a nudo davanti a noi, in un ulteriore sfoggio delle sue capacità.
“Dobbiamo andare a fare la spesa, John” disse lui guardando oltre le mie spalle, come se temesse l’arrivo di qualcuno. La spesa? Quando mai si era interessato ad una cosa ‘banale e noiosa’ come la spesa?! Comunque lo seguii. Se era arrivato a tirare fuori scuse del genere voleva dire che la situazione era grave. Uscimmo velocemente dall’ufficio di Lestrade proprio mentre arrivava il medico, vestito con il suo camice bianco. Notai che ci guardò per un istante e sorrise, come se avesse riconosciuto Sherlock.
 
Davvero non capivo. Era venuto veramente con me a fare la spesa!! Non ci potevo credere, davvero. Un evento che aveva dell’incredibile. Si comportò bene tutto il tempo. Non fece commenti sull’uso sproporzionato di conservanti e additivi negli alimenti, non si lamentò quando indugiai un po’ troppo scegliendo le zucchine migliori, restò paziente ad aspettarmi fuori mentre pagavo. Strano. Troppo strano.
Rientrammo a casa e, dopo aver sistemato la spesa, decidemmo che eravamo troppo stanchi per cucinare, così ci dirigemmo da Angelo. Dopo una breve passeggiata per digerire mi incamminai verso il mio studio mentre Sherlock decise di continuare a passeggiare per conto suo. Strano. Sempre più strano. Sapevo che non amava particolarmente passeggiare se non c’era un buon motivo per farlo.
Non proposi più a Sarah il mio programma per la serata. Ero curioso di vedere come sarebbe andata a finire con Sherlock. Il mio coinquilino mi stava aspettando fuori dalla porta dell’ufficio. Guardava dritto davanti a se, come se fosse immerso in chissà quali pensieri. Quando mi vide mi sorrise brevemente.
“Ho passeggiato fino ad ora” disse girandosi verso di me “Così ho pensato che sarebbe stato bello tornare a casa insieme”
Sorrisi in risposta. Il tutto cominciava a prendere dei toni inquietanti ma mi piaceva. Dove avrebbe portato tutto ciò? Non sapevo che avrei scoperto il mistero a casa.
 
Sherlock aprì la porta ed entrò in casa, ma successe qualcosa che non poteva prevedere. Un piede comparve oltre la soglia e lo fece inciampare. Subito dopo una mano lo afferrò per la sciarpa e lo trattenne, in modo che non cadesse.
“SHERLOCK!”  urlai con tutto il fiato che avevo in gola e desiderai con tutto me stesso di avere tra le mani la pistola.
“Non ci si comporta così, Sherly” disse la voce di un uomo che ancora non potevo vedere. Entrai e la scena che mi si presentò davanti mi fece scoppiare dalle risate.
L’uomo misterioso era il medico che avevamo intravisto la mattina a Scotland Yard. Tratteneva Sherlock per la sciarpa con estrema facilità mentre lui cercava di liberarsi.
“Lasciami andare” urlava “mi strozzi così”
“Te lo meriti” rispose l’uomo avvicinandolo a sé e cominciando a scompigliarli i capelli con fare affettuoso “Ti sei comportato molto male con me stamattina”
“Salve” dissi presentandomi, visto che i due sembravano avermi dimenticato.
“Salve dottor Watson” disse l’uomo continuando a tenere a trattenere Sherlock che cercava in tutti i modi di liberarsi “Sherly, piccolino, hai parlato di me al dottor Watson, vero?” gli chiese come una madre rivolta al figlio.
Ripensai alla prima conversazione che ebbi con lui riguardo al suo orientamento sessuale. Vuoi vedere che quel tizio…
“Lasciami Sherrinford!” urlò Sherlock implorandolo “Mi fai male! Davvero! E poi è tremendamente imbarazzante!”
“Mi chiami pure John” dissi tendendogli la mano. Aveva tutta la mia ammirazione. Non avevo conosciuto nessuno, fino a quel momento, che sapesse tenere testa a Sherlock in quel modo.
“Sherrinford Holmes” si presentò lui con una poderosa stretta di mano.
Spalancai gli occhi, incredulo
“Holmes ha detto?”
“Si” rispose per lui Sherlock, che nel frattempo era riuscito a liberarsi dalla presa “È mio fratello”
“Non sapevo che avessi un altro fratello, oltre a Mycroft” dissi stupito. In effetti, guardandoli bene, si notava una certa somiglianza. I lineamenti del viso erano molto simili, ma Sherrinford non era magro come Sherlock e questo aumentava il suo fascino. Sono un uomo, va bene. Non sono gay, però sono in grado di riconoscere una bellezza maschile, quando la vedo!
“Sono il fratello maggiore” mi spiegò lui riafferrando Sherlock con un braccio e trattenendolo come se si trattasse di un gattino dispettoso “Ho due anni in più rispetto a Mycroft e nove in più di Sherly. Non è adorabile?” mi chiese afferrandogli una guancia tra le dita “Mi diverto un mondo a giocare così con lui. Sembra un gattino!” aggiunse confermando i miei pensieri
Sorrisi guardandoli. Era bellissimo vederli insieme. Non avrei mai pensato di poter assistere ad una scena del genere. Mi ero sempre chiesto come fosse Sherlock da bambino e la risposta era proprio lì, davanti ai miei occhi.
“Mi vuoi lasciar andare?” supplicò Sherlock tentando con tutte le sue forze di liberarsi “Lasciami!”
“Come potrei lasciarti andare?” gli chiese il fratello con un sorriso “Sei il mio giocattolo preferito!”
 
 
 
 
Piccola nota:
Recente mente mi è capitato di leggere la fan fiction “Not a case. A person” di OperationFailed(http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=754783) così mi è venuta voglia di scriverne una mia.
Come ha scritto OperationFailed, Sherrinford è uno dei nomi che Conan Doyle aveva considerato per il suo personaggio optando poi per Sherlock. Sherrinford è stato quindi trasformato nell’ipotetico fratello maggiore sia di Mycroft che di Sherlock, mai comparso nei racconti. Spero vi sia piaciuta. Baci

 

   
 
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