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Autore: BiceMoonlight    22/03/2012    0 recensioni
Tutte le mattine un' anziana signora si alzava presto, faceva una passeggiata nella pineta e poi si sedeva per ore su un enorme masso a contemplare quel bellissimo monte che chiude la valle. Fissava il paesaggio con occhio spento e triste, tenendo fra le mani una vecchia foto ingiallita di un bel ragazzo sorridente.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa è stata la prima estate che ho trascorso in una riserva indiana dal nome tanto lungo che non lo ricordo. Però ricordo ogni istante che ho passato lì.
Non amo molto il campeggio ma Alan, il mio fratello maggiore, e Ellie, la mia sorellina minore, adorano dormire in una tenda.
Fin dal primo giorno non mi sono trovata benissimo ma, nelle ultime settimane ho notato uno strana comportamento da parte dell’ anziana signora Laiuq una donna che trovavo molto bella per la sua età. Portava sempre i suoi lunghi capelli argento raccolti in una coda e la sua pelle ambrata risaltava i due occhi nocciola.
Tutte le mattine si alzava presto, faceva una passeggiata in pineta e poi si sedeva per ore su un enorme masso a contemplare quel bellissimo monte che chiude la valle. Fissava il paesaggio con occhio spento e triste, tenendo fra le mani una vecchia foto ingiallita di un bel ragazzo sorridente.
Un giorno prendendo coraggio le andai vicino e la salutai gentilmente: “Buon Giorno signora Laiuq. Come mai è in questo posto?”
“Buon Giorno a te, Meg. Sono venuta qui perché questo posto mi riporta alla mente bei ricordi, tristi ma belli.”
“Non capisco... Avrei così tante domande da farle ma non voglio importunarla troppo.”dissi timidamente.
“Figurati! Io sono sempre sola e non parlo mai con nessuno. Solo mio nipote mi viene  a trovare. Infatti tra una settimana dovrebbe arrivare. Tu hai sedici anni?”
“No, ne ho quindici compiuti in giugno... perché me lo chiede?”
“Niente, solo volevo sapere quanti anni hai di differenza con Jeke, mio nipote, e, con  mio grande piacere, lui è più grande di te di un anno preciso. Lui è nato in giugno come te. Sai, Jake è un ragazzo timido che non ama stare con le altre persone per questo è sempre solo. Ma forse tu gli potrai far cambiare idea... In fondo tu sei una ragazza magnifica.”
“Bhe, grazie signora. Le prometto che farò di tutto per aiutare suo nipote.”
“Sapevo che non mi avresti deluso. Hai altro da fare ora?” chiese la signora un po’ speranzosa.
“No, perché?” La donna riprese ad occhi bassi:
“Volevo chiederti se potevi restare qui con me a chiacchierare ancora un po’. Tu mi sei molto simpatica e mi piace parlare con te.” Annuii vigorosamente: anche a me faceva piacere parlare con l’anziana signora.
Una luce si accese nei suoi occhi e un sorriso le spuntò sul bel viso.
“Vorrei raccontarti la storia di questo ragazzo nella foto. Si chiamava Charlie. Ero molto innamorata di lui, e dopo poco ci sposammo. Vivemmo per anni insieme contenti. E dalla nostra unione nacque Oliver, il padre di Jake. Un giorno Charlie andò a caccia come sempre, però quella volta volle andare su quel monte lì” e indicò la montagna innevata che fissava sempre.
“Da quel giorno... non l’ho più visto...” un lacrima solitaria scese dalla guancia rugosa.
“Ancora con la storia di nonno Charlie, eh nonna Emily?” la voce che aveva formulato questa domanda era potente e bellissima. Mi girai con il cuore in gola, Ed ecco lì davanti ai miei occhi il ragazzo timido descritto dalla signora Laiuq. Non era proprio come me l’ero immaginato.
Era un ragazzo alto come me, con i capelli corti e neri, un sorriso enorme tanto da illuminare il viso come se brillasse di luce propria, e gli occhi neri e profondi davano a quel volto un aspetto angelico. La pelle era dello stesso colore di quella della signora indiana, solo sicuramente più morbida e vellutata.
“Oh, Jake nipotino mio! Sei arrivato una settimana prima del previsto, vero?”
“Si, papà mi ha dato il permesso... Puoi presentarmi questa ragazza?”
“Si, certo! Che sbadata, quando parlo con te non so dove metto la testa.... Assomigli così tanto a tuo nonno... Comunque, Jake questa e Meg, la mia vicina di tenda.” Allungai la mano per stringere quella di Jake. Era come stringere un guanto di seta.
“Piacere, Meg” dissi dolcemente.
“Il piacere è mio. Quindi ti tratterai qui molto?”
“Bhe.... penso fino alla fine di settembre....”
Il suo sorriso si espanse ancora di più su quel viso meraviglioso.
Proprio in quel momento sentimmo urlare; “Meg! Vieni la cena è pronta!” Sicuramente era Alan. Sbuffai e poi urali in risposta: “Arrivo fratellone!” Mi girai di nuove verso i due.
“E’ stato bello poter parlare con voi, ma ora devo proprio andare....ci vediamo. Arrivederci signora Laiuq! Ciao Jake!”
E corsi verso la mia tenda però prima di entrare riuscii a sentire l’anziana signora rivolgere a suo nipote la domanda che un po’ premeva anche me: “Ragazza carina, vero?”
Senza levare gli occhi dal punto dove stavo correndo rispose “Già. Molto....”
Appena entrata corsi allo specchio e mi guardai attentamente: Avevo gli stessi capelli lunghi castani, gli stessi occhi verdi un po’ tirati, le stesse labbra rosse e piene, e la stessa faccia tonda. Cosa ci trovava in me tanto da dire che sono “molto carina”?
Passarono i giorni e io e Jake facemmo amicizia... forse qualcosa di più della semplice amicizia perché io sentivo qualcosa di diverso; mi batteva forte il cuore in sua presenza, e quando si avvicinava mi sentivo la faccia bollente. Forse ero malata... Si, ma d’amore, perché è questo il sentimento forte e profondo che provavo per quel ragazzino dagli occhi neri.
Un giorno andammo a fare un’escursione sul monte. Noi due soli.... mi sembrava di toccare il cielo con un dito.
Arrivati nel cuore della pineta, vicino alla piccola cittadina, Jacke si fermò. Mi dava le spalle e aveva il capo chino.
“Jake, stai bene?” chiesi preoccupata.
Non mi rispose. Si voltò, mi prese le braccia e premette le sue labbra contro le mie. Rimasi pietrificata non sapevo cosa fare. Dovevo ricambiare questi baci che mi stava dando? Non ci pensai troppo e iniziai a restituire con dei piccoli ma dolcissimi baci. Dopo un minuto che a me parve un’eternità ci dividemmo, entrambi paonazzi. Come eravamo riusciti ad arrivare a quel punto? Ma, con tutta sincerità non mi dispiaceva. Dovevo dire qualcosa, si ma cosa? Dissi la prima frase che mi venne in mente: “TI AMO!” gridammo contemporaneamente. Ci guardammo negli occhi e ci abbracciammo ridendo. Ci stendemmo sullo spiazzo d’erba fresca e guardammo il cielo. Le cime degli alberi ondeggiavano al vento, le nuvole sembravano disegni di un povero pittore cieco su uno sfondo azzurro sereno.
Dopo un bel po’ ci alzammo e uscimmo dal bosco per fare un giro nella cittadina.
Andammo per negozi mano nella mano come se stessimo insieme da una vita. Ma proprio mentre stavo per entrare nell’ultimo negozio rimasi pietrificata nel vedere  signore seduto su una sedia a dondolo che sembrava Jake anziano. In quel momento ricordai le parole della signora Laiuq: “... assomigli così tanto a tuo nonno....”.
Così trascinai Jake lì da quello strano signore dai capelli corti e grigi. I suoi occhi però, erano neri come quelli di una volta.
“Lei è il signor Charlie Laiuq?” chiesi con tono sommesso.
“Si, cosa posso fare per lei signorina?”
Rimasi senza parole a quella affermazione. Guardai Jake: era sbalordito quanto me, e così disse a mezza voce: “Nonno? Sei davvero tu?!?”
Lui rispose: “Mi dispiace, ma non lo so.... io ho avuto un incidente tanti anni fa e non mi ricordo niente del mio passato tranne il mio nome. I dottori che mi hanno curato hanno detto che ho un’amnesia acuta sul mio passato....”
“Per questo non sei tornato da nonna Emily.” A quel nome il viso del vecchio Charlie s’illuminò. “E-Emily?” balbettò “Conosco questo nome è quello di mia....” la sua voce si spense, però, poi grido: “Ricordo tutto ora! Ero andato a caccia quando per sbaglio sono scivolato sull’erba bagnata e ho battuto la testa su un grosso masso appuntito. E quindi tu saresti mio nipote, il figlio di Oliver? E questa signorina così carina chi è?”
“Si chiama Meg Lown. Sta nella tenda accanto a quella di nonna Emily. Non è bellissima?” Diventai rossa come mai prima d’ora. Mi voltai verso Jake e gli stampai un bel bacio sulla guancia.
Tornati al campeggio la signora Laiuq ci aspettava e alla vista del signor Charlie si mise a piangere come una fontana.
Io, Alan, Ellie, mamma e papà decidemmo di vivere lì nella riserva insieme ai signori Laiuq e Jake.
Questa è stata l’estate più importante di tutta la mia vita perché quest’estate Jake Laiuq mi ha rubato il cuore.









So che non è granchè, ma a me piace molto :)
Recensite mi raccomandoooooooooooooooooooooooooooooooo :)
  
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