Ti Amo. Non ti amo ma ti Amo, con questa A un poco più grande, sono solo pochi millimetri ma, mio Dio, tu sai che in poco spazio è racchiuso più valore che in chilometri e chilometri d'oro puro. Ti Amo, non sai come e nemmeno quanto mentre io non so perchè, ma non capire non lo renderà meno reale, e le mie notti scorrono lunghe e tediose, fiumi di nulla ed interi mari di vita immaginaria, io mi sveglio ogni mattina ma solo di notte vivo davvero, mentre tu sei lì con me, o meglio, immagino che tu ci sia, lo spero, lo vorrei.
Te lo ricordi, quel gioco che si faceva da bambini? Facciamo che. Facciamo che io sono un poliziotto e tu un ladro, facciamo che io sono Sherlock Holmes e tu Watson, facciamo che ciò che sogno sia vero, che ne dici, vuoi giocare insieme a me? Troppo tempo è passato, troppo tempo a fare che.Sai com'è, a volte mi dimentico di respirare, a volte le mie notti non passano mai, io non sono come te e non ho la certezza che prima o poi verrà il giorno, ed a volte l'angoscia mi assale, e mi sembra che il vuoto si apra e lasci spazio ad altro vuoto, e questo ad altro ancora, e dove finisce altro vuoto faccia da argine a vuoto ancora. Così io immagino l'infinito.

Una mattina come tante, un po' di sole e un po' di nuvole in cielo, lavoro, pensieri. Un ospedale come tanti, anche, e una città come tante, e medici e pazienti come tanti altri medici e pazienti, tutti, tutti tranne uno.
Il dottor House non è uno come tanti. Lui il giuramento d'Ippocrate l'ha fatto con le dita incrociate, e non perchè non desideri guarire i suoi pazienti, no davvero, solo perchè tutte quelle assurdità new age sul curare l'individuo e non la malattia, tutto il blablabla sul paziente che sarebbe qualcosa in più dell'insieme delle sue molecole lui non le tollera proprio, lui non vende false speranze, non spaccia comprensione e non capisce perchè dovrebbe fingere come tanti suoi colleghi di avere a cuore la sorte di qualcuno che non ha mai visto e se Dio vuole non vedrà mai più. Al dottor House non interessa essere un medico buono ma essere un buon medico. Intollerabile, questo sì, ma c'è un fatto importante che va considerato.
Al dottor House non importa delle persone ma delle malattie sì, oh sì, al dottor House interessano le malattie. Alcuni dei suoi pazienti dicono di essere stati traumatizzati da lui, ed anche le malattie lo sono state, infatti nessuna di loro è mai sopravvissuta a Gregory House,e se i pazienti dicono di essere stati traumatizzati, bè, questo significa che sono ancora in vita a parlare a vanvera del loro trauma, e solo questo conta.

-HOUSE!- tuonò la dottoressa Cuddy inducendo tutti i pazienti nella sala d'aspetto a voltarsi -Sei in ritardo di più di un'ora! Hai sedici pazienti in attesa!-
-Ma che bella camicetta stamattina.-
-Non ho voglia di scherzare. Sei inaffidabile.-
-Mai sostenuto il contrario. Comunque, tu sei noiosa ed iraconda. Ti sembra il caso di infierire su di un povero storpio?-
-Tu sei tutto fuorchè indifeso.-
-Ok, ok, time out. Nonostante io adori sentire il tuo dolce fiato sul collo, per oggi ho esaurito il budget di tempo dedicato alle testate contro il muro.- disse lui, e dopo aver inghiottito una pillola biancastra ed impolverata si avviò verso l'ambulatorio.
Nel reparto di diagnostica, intanto, Chase e Foreman sedevano annoiati al tavolo di vetro. Non avevano pazienti da tre giorni, avevano terminato di compilare le cartelle e tutti gli altri incartamenti, avevano controllato la posta, le e-mail, le ultime pubblicazioni scientifiche, persino giocato all'impiccato sulla lavagnetta magnetica, ed ora non avevano nulla, assolutamente nulla da fare.
-Qualcuno si farebbe accecare per essere pagato per non fare nulla, io ucciderei per qualcosa, qualsiasi cosa che faccia passare la giornata più in fretta.- disse Chase.
-Allegro allora.- disse Cameron entrando nella stanza -Abbiamo un paziente. Maschio, sessantasette anni, lamenta dolori addominali, nausea, vomito, mal di testa e perdita della sensibilità sporadica di braccia e gambe. Negli ultimi quattro anni è stato operato all'addome quattro volte e nessun chirurgo ha mai scoperto la cause dei suoi sintomi.-
I due si alzarono rinvigoriti all'idea di un caso da affrontare.
-E' un tuo connazionale, Chase, viene da Sydney, ed è un sacerdote. Si chiama padre Julian.-


NDA Una nuova idea mi stuzzicava e così eccomi qui... so che non avrei dovuto perchè, a parte l'altra fic su House MD su cui lavoro ho due storie iniziate nella sezione Anime e Manga, e prometto che le finirò tutte, ma non potevo resistere a quest'idea, o meglio, a questa somma di idee, perchè credo che questa nuova avrà molti protagonisti diversi e spero che vi piacerà, che decidiate di seguirla e di tenere chi legge sulla corda, ogni tanto. Prometto che ci metterò il massimo impegno. Per ora il rating è basso ma temo che lo alzerò presto perchè alcune delle tematiche che intendo trattare sono forti e non adatte a lettori troppo giovani, ad ogni modo si vedrà. So che è superfluo dirvelo, ma dopo la lettura regalatemi un paio di minuti del vostro tempo per un commento, una critica, un'idea o un consiglio, sarei grato di sentire la vostra partecipazione alla mia storia. A proposito, secondo voi chi parla in prima persona? Grazie in anticipo a tutti. Nat.