Dopo un interminabile momento di silenzio, io e Stu, prendemmo a parlare.
Volevo che lui rimanesse nella nostra band, anche se il basso non lo suonava bene e molto probabilmente Paul avrebbe preso il suo posto. Ma era il mio migliore amico e volevo condividere il mio futuro successo con lui.
«John, sai benissimo che faccio schifo a suonare, l'ultima volta ho rischiato di farvi andare fuori tempo.
Paul è molto più bravo di me, io vi sono d'intralcio. E poi sai che la mia vera passione è dipingere.»
«Allora non verrai a Londra con noi?»
«Temo proprio di no. Qua ho la mia vita. Ho Astrid, lei mi ama, sai? E non voglio lasciarla.
Ma resterò per sempre tuo amico. Quando avrai bisogno di me, io ci sarò.»
«Lo stesso vale per me, caro Stu.»
Sorridemmo e iniziammo a parlare dei nostri futuri, da pittore e musicista. Oggi guardo le sue tele e mi chiedo perché non abbia mantenuto la sua promessa. Io sono diventato famoso, tutti volevano il mio autografo e volevano essermi amici.
Ho fatto tanti soldi e ora vivo in una bella casa con Yoko. Ma perché Stu non lo ha fatto? Perché non è il pittore più famoso del mondo?
Perchè non ci troviamo più nei pub a parlare? Perchè quell'emorragia cerebrale ce lo ha portato via?
Doveva proprio fare a botte quella sera e subire un colpo alla testa?
Stu, sei un idiota. Avevi detto che per me ci saresti sempre stato, mentre in quell'Aprile del '62 ci hai lasciati fra le braccia di Astrid.