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Autore: Aniel_    23/03/2012    3 recensioni
Castiel si trova in Paradiso, il suo preferito. Medita in silenzio fino alla comparsa di Anna, la quale cerca di aprirgli gli occhi sulla verità del "libero arbitrio".
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anna, Castiel
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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Titolo: E' questo il cammino da seguire?
Autore: LunaStortaBlack
Fandom: Supernatural
Personaggi: Castiel, Anna Milton [1/7]
Rating: G
Conteggio Parole: 1224
Disclaimer: i personaggi non mi appartengono. L'autrice scrive senza alcuno scopo di lucro.
Note: fanfiction scritta sul prompt "Accecato dalla fede, non ho ascoltato tutti i bisbigli, gli avvertimenti così chiari" della mia tabellina
per syllablesoftime. Adoro l'idea e dato che i miei sette Prompt si baseranno sul personaggio di Castiel, non posso che esserne felice!


E' questo il cammino da seguire?



La brezza leggera, il verde degli alberi, il sole caldo e un aquilone.
Castiel si guardò intorno rivelando al nulla un sorriso mesto: quello era il paradiso perfetto, in cui raccogliersi, in cui contemplare.
Quel paradiso era pace.
La terra invece era diversa, corrotta, impura.
Solo il pensare a quanto le cose fossero cambiate nell'arco di tempo che gli umani chiamano "mese" era troppo: il piccolo soldato, il piccolo angelo di Dio era sceso sulla terra, aveva salvato Dean Winchester dalla perdizione, aveva preso possesso di un tramite, aveva lottato per impedire che i sigilli venissero spezzati.
Ma questo era il passato. Il mese passato.
Castiel chinò la testa e strinse i pugni, contemplando l'erba curata sotto i suoi piedi; cercò di bloccare il flusso di pensieri che da giorni sembravano assalirlo quasi con violenza, destandolo dal proprio intorpidimento e risvegliando le domande che i suoi superiori e la gerarchia a cui era sottomesso cercavano di sopprimere.
Sto facendo la cosa giusta?
E' questo il cammino da seguire?

«Ciao Castiel» esordì una voce cristallina al suo fianco.
«Non dovresti essere qui, Anna» rispose l'angelo, mantenendo lo sguardo fissò davanti a sé.
La donna al suo fianco sorrise, portandosi distrattamente un ciuffo fuggiasco di capelli rossi dietro l'orecchio.
«Non resterò molto. So di essere ricercata dall'intera guarnigione. E' buffo in effetti.» osservò, gettando la testa all'indietro per godersi i caldi raggi solari.
«Cosa ci trovi di buffo?»
«Sono stata il vostro superiore per molti secoli, Castiel. E adesso ho quasi una taglia appesa al collo. Non so, lo trovo buffo.»
Castiel posò il suo sguardo sulla sorella, bellissima proprio come ricordava, sebbene il tramite che possedesse non rispecchiasse al meglio la sua vera essenza.
«Cosa ci fai qui?» le chiese, impaziente.
«Ho saputo della tua cattura a causa delle simpatie per i Winchester. E ho saputo anche che Zaccaria ha intenzione di permettere a Sam Winchester di spezzare l'ultimo sigillo» gli rivelò, con naturalezza.
«Sono affari che non ti riguardano» sbottò Castiel, mentre con uno slancio si allontanava da lei.
«Mi riguardano eccome, Cas. Sai bene che è così. Ma non è di questo che volevo parlarti.»
«Allora parla in fretta e vattene» rispose secco.
Tempo prima non si sarebbe mai sognato di rivolgersi così ad un superiore, figurarsi ad Anna che, oltre ad essere un superiore era anche un'amica.
Ma questo era il passato, Castiel, le cose cambiano, mutano. Tutto cambia prima o poi...
«Credi di stare facendo la cosa giusta, ma non è così. Le stai reprimendo Castiel, riesco a vederlo, e non ci vorrà molto prima che esplodano dentro di te. E' un processo lento, ma naturale.» fece la rossa, prendendogli la mano.
Castiel la ritrasse, come scottato, forse da una verità che aveva cercato di sopire ma senza risultati.
«Di cosa stai parlando?»
«Delle emozioni, emozioni umane.» rispose Anna e dopo una lieve pausa riprese, «ti dirò una cosa che i nostri fratelli non immaginano neanche, va bene? Dio non ci ha creati tutti uguali, Castiel. Nostro Padre ci ha creati l'uno diverso dall'altro. Se fossimo stati creati realmente solo per eseguire gli ordini io non sarei mai caduta.»
«Sei caduta perché non hai seguito gli ordini. Hai disobbedito e sei caduta.» osservò Castiel, cercando un appiglio, una risposta nell'aquilone colorato che li sovrastava.
«Non non è così semplice. Castiel, guardami!» lo obbligò, prendendogli il viso tra le mani e costringendolo così a fissarla negli occhi, «quelli che stai eseguendo non sono gli ordini di Dio. Stai accettando il volere di fratelli più in alto di noi che hanno deciso da soli il da farsi. Dio ci ha lasciati per osservare le nostre scelte senza di lui, non lo capisci?»
«Ti sbagli.» obiettò Castiel, indietreggiando di qualche passo.
Lo sguardo di Anna si accese mentre l'angelo riusciva chiaramente a vedere pulsare la grazia della sorella dentro di lei: riusciva a vederla attraverso i suoi occhi.
Castiel rammentava l'ira di Anna e non desiderava affatto provarla sulla propria pelle.
«Sei talmente accecato dalla fede in qualcosa che non hai mai visto da non permetterti più di distinguere la differenza tra giusto e sbagliato, Cas!» tuonò la donna, con tutto il fiato che possedeva in corpo, «segui il tuo istinto, segui la strada giusta! Credi davvero che nostro Padre voglia vedere l'Apocalisse? Michael non sta muovendo un dito per fermare questa pazzia e sai perché? A lui non interessa nulla di chi vive o di chi muore, non gli interessa il paradiso in terra o la salvezza delle anima. Vuole solo rivedere Lucifer, vuole solo rivedere suo fratello!»
«Frena la lingua, Anna. Stai esagerando.» la ammonì, alzando una mano per metterla a tacere.
Anna indietreggio, provata nell'orgoglio, ma non aggiunse altro; si ritrasse verso la panchina che prima li accoglieva entrambi e vi si sprofondò chiudendo gli occhi.
«Non ti sto dicendo cosa fare, voglio solo che tu faccia quello che vuoi fare. Non sei solo in questo cammino. Se vuoi fare una scelta sbagliata, che sia almeno una tua scelta e non un ordine di chi vuole decidere per te della tua vita.» mormorò in un unico sussurro, appena udibile.
«E chi mi seguirebbe, eh? Tu? Credi che due angeli in guerra contro il paradiso possano fermare l'Apocalisse?» domandò Castiel, con un tono deciso ma appena incrinato da una nota di dubbio.
«Io non farò nulla in questa battaglia. Ho deciso di farmi da parte ed essendo una mia scelta non puoi fare nulla per farmi cambiare idea.»
«Ma hai appena detto...»
«So cosa ho detto...» lo interruppe lei «...ho detto che non sei solo. Tu hai Dean, Castiel.»
Castiel trattenne il fiato udendo quel nome mentre veniva investito da una miriade di emozioni contrastanti: e se Anna avesse ragione? Se i miei fratelli mi stessero solo manipolando in un piano che non proviene da Dio ma dall'arroganza di qualcun'altro? Se l'unica persona in cui dovrei aver fede fosse l'uomo scampato all'inferno?
«Credi che Dean possa fermare tutto questo?» chiese alla sorella, come uno di quei bambini umani che cercano rassicurazioni dalla propria madre.
«Non da solo. Ho visto come ti sei affezionato a quel ragazzo e se lascerai che Sam spezzi quel sigillo, se lascerai che tutto vada come loro vogliono che vada, lui non ti perdonerà mai. Dean Winchester è solo un uomo, ma potrai vivere con il rimorso di non aver fatto tutto il necessario per aiutarlo?»
Castiel alzò lo sguardo sulla panchina ormai vuota: Anna lo aveva lasciato solo con l'unica compagnia dell'uomo che lasciava volare l'aquilone in silenzio, in pace.
Una sensazione sgradevole lo aggredì provocandogli una fitta dolorosa al petto, un misto di ansia e senso di colpa che lo fece crollare a terra sull'erba umida.
Forse Dio aveva davvero creato in loro una sorta di "libero arbitrio" sopito, seppellito dentro le coscienze ma desideroso di venire a galla; forse stava ad ognuno di loro lasciarlo emergere.
Si alzò in piedi quasi con fatica, schiacciato da una forza di gravità inesistente, il respiro pesante e irregolare seguito da una scarica di adrenalina che non aveva mai provato in tutta la sua millenaria esistenza.
Se devo cadere, se devo fallire, se devo morire, voglio che sia per qualcosa che ritengo giusto.
Se devo ribellarmi, voglio che sia per lui.
E per la prima volta in vita mia sono io a scegliere per chi o per cosa lottare.
   
 
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