Suonai seguendo le sue di dita, mettevo le mie ovunque fossero state le sue un istante prima, per rincorrerle, per sentire se magari quei tasti ancora ne trattenessero il calore.
Risi, quando le mie mani, goffe, si scontrarono con le sue, risi. Non mi importava che il suono ogni tanto risultasse sgraziato, ridevo lo stesso.
Stavo suonando il piano.
Stavo suonando insieme a lui.

Di quel periodo amava l’atmosfera particolare, l’abitudine di accendere candele sul davanzale delle finestre e decorare gli ambienti con rami di abete ornati con nastri rossi e giallo oro, pigne, frutta secca e oggettini di legno. La sera della vigilia sua madre preparava un dolce particolare, una specie di focaccia bassa con molti canditi nell'impasto e spolverata di zucchero a velo. I ricordi di quei momenti sereni assieme ai genitori e al nonno lo riempivano di nostalgia. Dopo la caduta del Wall Maria tutto aveva perso significato; cosa potevano voler festeggiare tre ragazzini orfani che riuscivano appena a sopravvivere nel campi?

Cosa aveva letto negli occhi di quei giovani terrorizzati? Ragazzini appena arruolati quasi a forza, intrappolati in una realtà che non lasciava scelta, neppure quella di decidere come morire. Accettando quell'ordine, si era preso carico della responsabilità di ognuna di quelle singole vite. Era lui il soldato più forte, era quello il suo ruolo.

Nel silenzio del bagno all’ultimo piano dove corri sempre a nasconderti, quelle parole si susseguono in un loop infinito nella tua testa, ti scavano dentro sempre di più, sempre di più, finché non raggiungono le ossa e rompono la cartilagine, imprimendosi nel midollo.
Una condanna da cui non puoi sottrarti.
Perché non importa quanto grandi e valorosi siano i tuoi sogni.
Tu sei troppo debole per loro, non puoi realizzarli.
Tuttavia...
Reiner, non ti distrarre.
[Spoiler!TheFinalSeason; Reiner/Eren; Reiner!centric]
[Questa storia è candidata agli Oscar della Penna 2022 indetti sul forum Ferisce più la penna]

Ed il sonno era ciò di cui tutti lì avevano maggiormente bisogno. Sonno pesante e sogni sereni, per quanto i secondi fossero un desiderio pretenzioso.
Piegò le ginocchia, facendo sì che anche esse toccassero il muro.
“ Non allontanarti.”
Il suono di quella voce fece sì che un brivido gli percorresse la schiena, costringendolo a rannicchiarsi ancor di più contro la parete, suscitando l’irritazione di colui che gli aveva appena intimato di non farlo.
Udì uno sbuffo, e poi una mano che con pacata lentezza iniziava ad insinuarsi sotto la sua maglietta.

[ One Shot lemon RiRen ]
Dedicata a Rota

[Eren/Levi] [Modern!AU]
“Sai, credo sia il caso di festeggiare,” mormorò Eren sensualmente. “Sono così fiero del mio avvocato che è un pezzo grosso, vince un sacco di cause e non si fa intimidire da nessuno…”
Levi si lasciò andare contro il suo petto, voltando la testa di poco per incontrare i suoi occhi.
“Sai qual è la cosa che mi piace di più, però?”
Levi fece un piccolo verso di assenso e lasciò andare il capo sulla spalla di Eren, piegando il capo di lato per concedergli più pelle possibile da sfiorare.
“Trasudi sicurezza e potere nei tuoi bei vestiti e con quel tuo sguardo glaciale, ma solo io so quanto ti piace farti mettere a novanta dal tuo giovanissimo fidanzato.”
“Eren…”
“Lo sanno quanto gli piace quello che ti fa il tuo toy boy, Lee?” Eren abbassò la voce ancora di più e gli lasciò un piccolo morso sul collo. “Dimmi, lo sanno?”

Terza Classificata al Shingeki no Kyojin – Drabble Contest! indetto da Mokochan sul forum di EFP e vincitrice del "Premio Giuria".
Petra sorride e Levi la odia.

"Perché Berthold, tra loro due, potrà sembrare quello più calmo, fermo e stabile come una pietra.
La verità è che, esattamente come una pietra, Berthold a volte affonda e annega."
Prima della famosa battaglia di Shiganshina, rimasti soli sulle mura del Wall Maria, Berthold e Reiner cercano di sopravvivere a tutta l'oscurità che si portano addosso.
[POV!Reiner - Reibert - Contenuti forti]

[Eren/Levi] [Modern!AU]
Erano ormai dieci minuti che Levi lo stava fissando senza quasi sbattere le palpebre.
Atterrito, agghiacciato, sconsolato e incredibilmente avvilito.
Il suo primo capello bianco.

Eren e Reiner sono sposati da qualche anno. Ma le cose non sembrano andare per il meglio; Reiner sembra essere sempre assente e, Eren crede che abbia una storia con qualcun altro. Reiner dal canto suo si sente in colpa, perché per cause di forza maggiore è impossibilitato a stargli vicino ed Eren sembra sul punto di volerlo lasciare. Ma qualcosa di inaspettato sta per succedere, che cambierà nuovamente le loro vite.

Tra sogni erotici e cure improbabili, magre figure e rivelazioni inaspettate, Levi ed Hanji, loro malgrado, scopriranno che tutto sommato la realtà è forse meglio della fantasia e...
Seconda fanfic Eroticomica sulla folle coppia Levi x Hanji
Spero apprezziate e vi divertiate a leggere questa mia ennesima zingarata su questo fantastico duo, che mi ispira assai!

Tutti ci siamo chiesti, credo, che cosa pensasse Levi, quando attonito, tacendo, cammina con lo sguardo perso nel vuoto, mentre l'ignaro padre di Petra, all'oscuro dei tragici avvenimenti, gli confessa i sentimenti della figlia.
Ecco questa è l'introspezione, proprio dalla parte di Levi, che mi sono immaginata io, con i suoi pensieri che si agitano nel suo doloroso silenzio.

Levi x Eren
Reincarnation!AU: Levi è un pilota e istruttore di volo i cui sogni notturni sono monopolizzati da un giovane a lui sconosciuto, che incontra casualmente dietro il bancone di un bar.
“Provate a indovinare il suo di nome, che non è più facile del mio!” disse Armin istigando i tre piloti.
“Ah sì? Marco? Jean?” Mike e Hanji ricominciarono con la sfilza di nomi, e il giovane sorrideva negando ad ogni loro tentativo. Il suo sorriso era così luminoso che Levi credeva di rimanerne accecato, e la sua voce era la stessa che ogni notte ansimava nelle le sue orecchie.
“No, siete lontani!” disse il ragazzo, ridacchiando insieme al collega.
“Eren.” Sentenziò Levi.

[Eren/Levi] [Modern!AU]
"Secondo me il tedesco non lo sa. E’ tipo un qualche cliente estero?”
Jean aveva davanti due possibilità: essere un bravo amico e spiegargli che “quel fico” era niente di meno che Levi Ackerman, una delle persone più importanti dell’azienda, il quale sapeva parlare benissimo il tedesco e almeno altre tre lingue, oppure vendicarsi del fatto che quella mattina Eren gli avesse fatto la doccia col caffelatte.
Ci mise meno di un secondo a decidere.
“Sì, è uno dei nostri clienti esteri. Non credo capisca il tedesco.”
Un ghigno comparve sul volto di Eren. “Te l’avevo detto io. Quindi è il mio capo?”
“Qui chiunque è il tuo capo, pure io. Sei solo un tirocinante non pagato in prova. Gli schiavi a confronto venivano trattati meglio di te.”
“E’ un mio superiore, dunque… cavolo, è ancora più eccitante,” sospirò e fissò l’uomo, il quale aveva appena smesso di parlare al telefono. “Cazzo, quanto è bono.”
In cui Eren si mette a commentare la figaggine del suo capo Levi in ascensore con Jean, certo che il diretto interessato non sappia parlare la sua lingua. Non ha idea di quanto si sbagli.

[...]Non sai perché sei lì, né come ci sei arrivata.
È una follia, ma è dannatamente reale, sei certa che non è un sogno, o almeno non lo pare proprio.[...]
Questa è una Levi x reader [Levi x lettrice] in cui TU, sì, proprio tu (che stai leggendo) sei la protagonista assoluta insieme a lui.
Non è necessario inserire nomi, né descrizioni fisiche, il lettore si trova catapultato nella storia e fa parte della narrazione solo leggendo.
Un esperimento folle nato per caso sulla scia delle x reader straniere (che però non ho mai letto :P )
Siate buoni, non so che ne è venuto fuori, se potete, non mi massacrate xD

Questa è un'ipotetica fine de L'attacco dei Giganti, ovviamente come me la immagino io. La storia è ambientata proprio appena Titani e Giganti sono stati definitivamente sconfitti e Levi...
[Lo scoprirete leggendo!]

«Levi», sussurrò, il viso nascosto nell’incavo del suo collo niveo. «Oh, Levi, non sai quanto io sia felice che tu sia ancora vivo!», rivelò infine, in un singulto che non fu in grado di bloccare, traboccante di sentimenti misti ed indecifrabili. «Non credevo saresti sopravvissuto, non questa volta.»
Il Capitano sbuffò una risata di scherno dal naso.
«Riponi così poca fiducia nei miei confronti da avermi dato subito per spacciato, quattrocchi?», ribatté sardonico, sciogliendo l’abbraccio e rivolgendole uno sguardo insolente, sfrontato. «L’erba grama come me non muore molto facilmente.»

Si dice che quando crediamo di aver perso una persona importante basti guardarla negli occhi per poterla ritrovare, per comprendere quello che si cela in fondo al suo cuore. Eppure non sempre lo sguardo che credevamo di conoscere riesce a dissipare i nostri dubbi, anzi... spesso vengono solo alimentate le nostre paure di dover ammettere a noi stessi che in fondo conoscere davvero qualcuno è solo una vana illusione.

[Eren/Levi] [Reincarnation!AU] [College Student!Eren] [College Professor!Levi]
“Le storie che girano su di lui non sono esagerate, è persino peggio dal vivo! Ho scritto quindici pagine di appunti in due ore! Quindici, Jean! E sai quanto scrivo piccolo! Non ha smesso di parlare neanche per un attimo, ho un male alla mano che non hai idea,” si lamenta stringendo il pugno più volte e notando la striatura blu di inchiostro sul lato esterno di mignolo e anulare.
Jean alza lo sguardo e scrolla le spalle. “E cosa vuoi che ti dica, cambia esame o prof, no?”
“Non posso,” Eren sbuffa e si lascia andare contro lo schienale della sedia. “Voglio assolutamente farla con lui la tesi e quindi devo prendere minimo 30 e lode al suo esame.”
“E non puoi farla con qualcun altro? Il tuo dipartimento è pieno zeppo di professori che sono dei grandissimi casi umani.”
“No,” sospira rassegnato. “Ho già in mente cosa fare e voglio farla con lui, è il professore più prestigioso dell’ateneo, se avessi il suo nome sulla tesi di laurea potrebbero persino pubblicarmi da qualche parte.”
“’Sticazzi,” Jean fa una smorfia. “Buona fortuna?”

Come ben sappiamo, Levi è letteralmente drogato di pulizie. Cosa succederebbe se, un giorno, per fargli una sorpresa Eren decidesse di cucinargli un dolce che si rivelerà essere bruciato e la cucina ridotta ad un disastro?
DAL TESTO:
“Io… io… ecco, non è come sembra. V-va bene, forse è come sembra, ma non è stata colpa mia, il forno si è rotto”.
Con un portamento impeccabile, Levi si fece avanti. Nessuno, vedendolo, avrebbe saputo dire cosa doveva star provando, ma il suo compagno lo conosceva meglio di chiunque altro e sapeva che di lì a poco sarebbe esploso.
Come se nulla fosse e con un’agilità mostruosa, l’uomo afferrò una spatola, puntandogliela contro.
“Voglio sapere cosa è successo entro cinque secondi. O giuro che ti farò molto male”

[Jean/Marco] [Eren/Levi] [AU]
Una volta Jean aveva una dignità, riusciva addirittura a dire frasi di senso compiuto di fronte a chiunque e a non inciampare nei suoi stessi piedi. Ma poi aveva conosciuto il gentilissimo e adorabile maestro Marco e la sua dignità aveva fatto le valigie e un biglietto di sola andata per i tropici.
Una volta Levi non aveva bisogno della sua nipotina per rimorchiare giovani attraenti e un po' pasticcioni. Ma poi aveva conosciuto il fantastico e insuperabile maestro Eren, e aveva capito di dover ricorrere a certi mezzucci, visto che il ragazzo non era poi così sveglio.
Ovvero, la AU in cui Eren e Marco sono maestri d'asilo e sono così adorabili da far venire gli occhi a cuoricino a chiunque, soprattutto a Levi e a Jean.

Accadde quella volta che Levi ed Hanji rimasero soli al quartier generale e...
Tentativo di fanfic ironica e comico-er(e)otica! In cui tutti i personaggi coinvolti, vengono presi più, o meno, bonariamente in giro.
Scritta unicamente per ridere insieme e con affetto, dei nostri amati beniamini!

"Anche quella giornata era finita e lui era sopravvissuto. [...] Perché lui sì e qualche altro no? [...]
Chiuse gli occhi e subito nella sua mente apparve il volto sorridente di un ragazzo dai capelli neri e gli occhi castani, con gli zigomi screziati da piccole lentiggini brune.
- Marco…- [...]
Sentiva di essere legato a quel ragazzo, ma non sapeva da cosa. Avrebbe fatto di tutto per rivederlo e poter così capire cosa provava nei suoi confronti."

Rivaille nella sua vita pensava che avrebbe fatto molte cose, ma tra queste di sicuro non era mai stato contemplato pulire il moccio di un branco di marmocchi.
[Rivaille, child!Eren; a Lucifer (L)]

Quei "momenti mancanti" che lasciano correre l'immaginazione. Che raccontano di sentimenti e stati d'animo, di desideri inespressi che premono per essere esternati. Perché nel corso di una guerra non c'è mai tempo per pensare ad altro se non a sopravvivere. A volte però arrivano, inaspettati e travolgenti, quei momenti in cui tutto il resto non conta. Quando si abbandona per un attimo la maschera dietro la quale si celano i propri sentimenti.
Sono solo attimi... unici, irripetibili, da tenere stretti al cuore da qui all'eternità.

La mente protegge il cuore; dai ricordi, dal dolore e dalla sofferenza. Crea delle piccole scatole che tiene ermeticamente custodite affinché non possano farci del male. Ma nonostante questo i ricordi sono sempre lì... addormentati, annebbiati dal tempo, aspettando il momento in cui chiudiamo gli occhi per poterci fare visita.

In ogni battaglia arriva il momento di fare delle scelte, prendere decisioni che potrebbero cambiare non solo la propria vita ma il destino di molti. Non è mai facile, e inevitabilmente si perde un po' di sé stessi lungo la strada. A volte serve una spinta, serve qualcuno che ci aiuti a capire e fare chiarezza. Ci vuole quella parola in più detta dalla persona giusta che ci fa acquisire il coraggio che spesso sembra mancare.
ATTENZIONE! SPOILER EP.10 PER CHI NON E' IN PARI CON L'ANIME.

La memoria non cancella, soprattutto se una determinata persona ha un significato speciale nella nostra vita. I ricordi riaffiorano, un'amicizia speciale che significava molto e che adesso rivive attraverso il nome ed il volto di una vita che vede la luce.

una struggente visita poco prima della partenza
"Questa storia partecipa alla Challenge delle Mani indetta dal gruppo Facebook Il Giardino di Efp"

Cammina sul marciapiede, il volto infossato nella sciarpa e le mani fredde, senza guardarsi indietro. Lo ripercorrerà all’inverso in inverno, quando i rami degli alberi saranno ormai spogli e non vi saranno più foglie agli angoli delle strade a ricordargli che Eren è morto in autunno.
[Modern!AU & Reincarnation!AU][Pianist!Levi][Ereri]
|Prima classificata al contest ‘E'nell'aria profumo d'autunno’ indetto da Emanuela.Emy79 sul forum di Efp|

Le riflessioni di Eren, su se stesso e su i suoi sentimenti, dopo un incidente in battaglia, che lo porta a guardarsi dentro e a trovare un aiuto, da chi, forse, non si sarebbe mai immaginato.
*** Questo è il mio primo tentativo di entrare nella testolina di Eren e capire che cosa possa frullarci dentro, soprattutto nei confronti di chi gli è sempre stato molto vicino. Una sorta di missing moment appena avanti nel tempo rispetto alla narrazione in corso. Ho messo l'avvertimento spoiler per precauzione, in realtà non dico niente di così compromettente che non possa essere letto anche da chi non segue il manga, ma la prudenza non è mai troppa ^_^ ***
DAL TESTO [...] Il mondo così come l’aveva conosciuto ormai non esisteva più da molto tempo.
Era finito quel giorno, in bocca a quel gigante insieme a sua madre [...]

[...]Levi era in piedi.
Sembrava quasi inghiottito dalla semi oscurità della stanza.
Dritto e immobile, guardava Eren dormire [...]
Avviso che è una oneshot dark e molto drammatica. Lettore avvisato, lettore salvato ;)

[Ereri/Riren]
Levi è ormai al tramonto della propria vita, e sente dentro il suo cuore la mancanza di una persona che per lui è stata importante. Un incontro però quel giorno può far cambiare le cose, facendo rinascere in lui la speranza di poter essere finalmente libero.
Levi rinasce in America, non ha ancora incontarato l'amore della sua vita, ma sa che è lì da qualche parte. Succede tutto in un giorno di pioggia e Levi sa che la sua felicità è lì dietro l'angolo.

{Questa storia è ispirata alla Parole Intraducibili Challenge del Giardino di Efp!}
Eren era silenzioso durante l'ora di lezione, ma Levi percepiva sempre fin troppo rumore.
E andava bene così.
{teacher!levi & student!eren; 250 parole}

Nel giorno degli innamorati Jean e Marco mai avrebbero pensato di incontrare la persona che gli avrebbe insegnato che cosa significasse amare. Invece qualcosa di inaspettato successe. La penna del poeta incontrò il pennello dello scrittore certi che probabilmente, da quel momento in poi tutto sarebbe cambiato.

una sera di capodanno a Londra, un leggero malessere e una bella novità
storia post finale manga

Sai, in questi mesi di ricerche sul mondo oltre Paradis siamo andati a fondo nello studio della cultura, delle credenze, delle tradizioni. Quei libri che abbiamo trovato nel tuo agognato scantinato ne erano intrisi fino all'ultima pagina. C'è un giorno di festa, nel periodo più freddo dell'anno. Festeggiano, hai capito? Figli di puttana.
Si radunano intorno a tavolate imbandite, mangiano come vacche e ricevono dei doni. E intanto noi a morire su quest'isola.
Indovina un po', quel giorno è oggi e non posso far altro che pensare a quanto mi faccia schifo. Odio questa stupida ricorrenza.
[LevixErwin]

Oltre le mura c'è il mare, così dicevano. Ed era vero.
Levi, però, il mare l'aveva già visto prima d'allora.
[LevixErwin]

A Natale, Eren tende a farsi prendere dall'entusiasmo, contrariamente a Levi che non riesce proprio a stargli dietro.
Saranno delle lucine a cambiare le cose...
DAL TESTO:
“Non ci penso neanche”, rispose semplicemente.
“Andiamo, Levi! Non puoi farmi un favore? Sii buono, siamo sotto Natale!”.
“E non puoi andarci tu? Riguarda più te che me”.
Eren batté le palpebre, assumendo un’espressione tenera.
“Ma io ho freddo, non voglio ammalarmi”.
“Motivo per cui hai scelto di sacrificare me”.
“Oh, d’accordo!”, borbottò. “Ma se vado io, sappi che tutto quello che vedi”, si indicò. “Te lo puoi scordare fino a data da destinarsi!”.
Quella era una cosa decisamente infantile. Levi non voleva sottostare, ma sapeva quanto il suo compagno fosse testardo e determinato. Quindi alla fine si arrese.
“E va bene, ci vado! Non potevi proprio lasciare il mio umore tranquillo, eh?”, sbottò alzandosi dal suo comodo divano.
“Ah, grazie Levi. Sei il migliore!”, esclamò il ragazzo porgendogli il suo cappotto.
Questa storia partecipa alla challenge "I'm dreaming of a white Christmas" indetta dalla pagina facebook "Boys love - Fanfic & Fanart's World