Ciao! Intanto ti chiedo scusa per il ritardo con cui commento, ma ad ogni modo sappi che ci sono, ti seguo e leggo, vado piano, ma arrivo!
Beh sono felice di leggere finalmente questa storia di cui mi avevi parlato e che mi incuriosiva molto.
Devo dire che a livello narrativo è davvero un lavoro pregevole, hai delle ottime idee e le sviluppi bene, sai anche creare delle belle immagini che permettono al lettore di immedesimarsi e di "vedere" con gli occhi della mente le scene da te descritte.
Hai una notevole sensibilità e mi piace moltissimo come hai costruito il rapporto tra Erika e Levi, anche se è precipitoso è per me plausibile, perché nel Ghetto c'è talmente tanta disperazione che è normale per me cercare conforto, anche fisico tra semi sconosciuti, è la risultanza della disperazione!
Attenta ai tempi verbali (passi dal passato al presente!) e all'uso di alcuni termini che sono decontestualizzati, per il resto hai fatto invece anche delle belle similitudini tipo "Un'immagine passò veloce e letale come un colpo di frusta".
La scena di sesso è molto ben descritta e con grande delicatezza, dimostri ancora una volta una grande sensibilità. Sono rimasta male della morte di Erika, mi ha spiazzata! Però è anche vero che è molto credibile in un contesto di degrado e scelleratezza come il Ghetto. Povero Levi.
Parlando di lui hai per me descritto benissimo i suoi stati d’animo e ho davvero apprezzato molto i suoi ricordi su sua madre e come li hai descritti, sei stata davvero brava!
Ti faccio tanti, ma tanti complimenti per questa storia e mi raccomando a te di curarla anche grammaticalmente (magari fati betare da qualcuno) perché questa storia merita davvero:
Ora scappo ma presto leggerò anche il resto perché sono intrigata da ciò che chi racconti.
A presto, un abbraccione!
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