Recensioni per
You've been selfish, brother
di Tera_Saki
Hai presente quell'orrendo momento in cui tu avevi completato tutta una recensione e la pagina si ricarica a caso cancellandotela? ECCO. |
Ciao. Bel capitolo. Mi piace molto. Non ho notato errori di grammatica. Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo per sapere come andrà avanti la tua storia. Ci leggiamo presto. Ciao |
Devo dire che hai davvero un gran talento per parlare di cose così delicate come il senso di perdita nonché il senso di colpa inevitabile che travolge coloro che perdono qualcosa. Lo hai di nuovo dimostrato in questo capitolo, usando frasi che rendono fin troppo chiaro che cosa prova ognuno dei personaggi, fisicamente ed emotivamente come si sente. Senza contare che oltre a questo hai anche descritto altrettanto bene vari modi di affrontare il dolore. Alcuni non nascondono di stare male anche se non lo mostrano agli altri, come Ludovic, Adelchi e Jade che oltre a stringersi l'un l'altro preferiscono comportarsi come se non fosse accaduto nulla, nonostante gli effetti fisici della guerra siano ben visibili sui loro corpi. Poi c'è chi cerca in modo più sano di rialzarsi affrontando il dolore come Andrew che si lascia aiutare in tutti i sensi dal suo compagno senza provare a negare che stia male e anzi mostra la sua gratitudine ed apprezzamento per quel che fa per lui Daniele, anche se questi è il suo ragazzo quindi tale comportamento è il minimo. Poi c'è chi si nasconde come Vincent e Dominic, fingendo di non essere stati colpiti dalla guerra e dalla disgrazia per non affrontare il dolore ma se Vincent riesce a comportarsi come se davvero la perdita per lui non significhi nulla, Dominic purtroppo no e mi ha fatto molta tenerezza quando vede la coppietta e pensa a Daniel. Astra mi ha lasciato molto perplessa come Acacia per il loro comportamento enigmatico, specie la prima che mi ha lasciato fuori dai panni con la sua lotta contro il fratello. Mi ha dato l'impressione di una che abbia deciso di reagire assumendo comportamenti decisamente strampalati...almeno questa è l'idea che mi sono fatta di lei ma attendo i prossimi chap per comprenderla meglio. Arthur e Monica sei stata molto brava, hai descritto bene il primo con il suo affetto verso la cugina nonché anche il senso di inadeguatezza e colpa che ha per quanto accaduto. Mi è anche piaciuto come hai deciso di descrivere Monica, parlando subito del suo problema e anche di aver voluto mettere in campo il fatto che debba fare i conti con la sua paura più grabde: il fatto che vogliano cancellare Clopin, l'unica figura paterna avuta anche se è solo un prodotto della sua mente. Peccato per i professori che la terapia non servirà a niente, perché questo problema mentale al momento è praticamente irreparabile e gli effetti benefici della terapia sono sempre momentanei. Si possono mediante l'ipnosi unire le due personalità solo momentaneamente ma poi basta una situazione di stress che ritorna tutto di nuovo. Senza contare che poi Monica non assumerebbe mai i farmaci prescritti, ahaha XD |
Buona sera! O forse notte? Non so mai definire esattamente le ore del giorno e niente, vedo che il mio modo di iniziare le recensioni non è affatto migliorato e dubito che ciò possa mai succedere. |
Ciao, avevo già notato in precedenza questa storia e avevo deciso di tenerla d'occhio, rimanendo parecchio male non vedendo più aggiornamenti, credevo sinceramente che non sarebbe continuata. Penso che sia una buona idea incentrare la storia sul lato negativo ,e di solito scansato come la peste, della guerra. Fare un analisi sulle vite dei personaggi che hanno subito una perdita in quello stesso scontro è proprio una bella mossa. :) |
Carissima Kyem, come stai? |
Ehi, ciao. Ti ricordi di me? Spero di sì. Mi interesserebbe partecipare con: |
Mi piacerebbe riprovare se possp ancora visto che mi piaceva molto gia dalla trama fin dal inizio. |
Ciao! |
Ma ciao! Ok, lo so, dovrei recensire lo scorso capitolo, ma mi è passato proprio di mente, sorreh, vedrò di recuperare. |
Kyem |
E a te se sei rimasto con Kyem fin proprio alla fine. Dominic vive in un incubo perpetuo, nell'illusione di una verità amara. Gli altri perdono tempo con lui, ma lui non desidera secondi persi. Ha già dovuto salutare abbastanza. Il tempo è un peso insopportabile. Non importa l'intelligenza, se non hai una testa a cui affidarti. Adel è una figura che poco si applica allo sfondo. Sembra essere stata estratta da un contesto estraneo, affinchè potesse donare equilibrio in una ragione vacillante. Non è difficile il controllo sul corpo sospeso, quanto la concentrazione che devi mantenere per non cadere. E se cadi, perdi. Jade è segnato, marchiato indelebilmente sulla pelle. Le cicatrici non si rimuovono con i baci. Adelchi gocciola sangue ovunque, macchiando la sua strada sterrata. Eppure non ha consistenza il suo sangue, nemmeno colore per essere visibile. C'è solo il sapore del ferro sparso dappertutto. Assomigliano a due torri decrepite, che tentano disperatamente di reggere le macerie dell'altro. Cadere in due, forse, fa meno male. Ludovic mente continuamente, a se stesso e agli altri. Oramai è così lampante che risuona dall'esterno; ogni cosa di lui trasmette menzogna, perfino il suo nome. Le bugie sono pietre gelide incastrate malamente in gola. Serve qualcosa di più freddo sul corpo per non accorgersene, per non essere coscienti di soffocare. Non puoi cadere, se chiudi gli occhi e fingi di volare. Vincent non ha bisogno di elargire spiegazioni senza domande poste. Si culla in divertimenti fugaci per non doverlo fare, questo basta. Una marionetta che balla sul sipario, mentre un mostro tende un agguato dietro le sue spalle. Dalla sua bocca escono solo verità, perché interessa maggiormente e perché può usarla a suo piacimento. È semplice ingoiare una lama se ne stringi il manico. È impossibile cadere quando hai un cappio a sorreggerti la testa. Acacia ha un ospite nello stomaco, come il mostro di Vincent. Il suo, però, ha due fragili ali e un nome innocuo che odora di fiori. Non è attratta dalla fisicità carnale, perché lei non è un predatore. Si elettrizza per una flebile vicinanza, perché lei ha qualcosa d'irrisolto da stordire con la musica. È una bambola di porcellana con troppo pallore a coprirle il volto, con un'etichetta dal nome scolorito. Non puoi cadere, altrimenti le schegge di te feriranno qualcuno. Astra viene tormentata da uno spettro. Ama sentirsi viva. Vuole l'adrenalina che riscalda il sangue nelle vene e che brucia nel petto. Eppure non sa che parte di lei è morta, trascinata in un sonno eterno senza possibilità di cura. A volte, le capita di assomigliare ad un fantasma, anche quando non vorrebbe. Un corpo esanime può percepire la caduta? Ancora gongolo nelle tue righe, sperando che non finiscano mai. Immagino sia un'utopia. Ho notato alcuni sporadici errori, probabilmente di battitura. Purtroppo il mio tempo sta terminando, così t'invito a ricordarmi di fartene una breve lista. Ho una memoria terribile. Tranne per te, a quanto pare. Grazie per il tuo ritorno, perché ti stavo aspettando. Voiceless |
Ciao. Bel capitolo. Me gusta me gusta. Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo per sapere come andrà avanti la tua storia. Ci leggiamo presto. Ciao |
Eccezionale! |
Quale immenso piacere. |