Recensioni per
L'ultima porta
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 123 recensioni.
Positive : 123
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
27/11/16, ore 21:38
Cap. 3:

Inno al suicidio. Vesper. Ci sono rimasta male quando mi hai detto che l’hai inventato tu, anche perché, cercando su google, qualche risultato è venuto fuori. ma è stata una ricerca fatta per immagini, frettolosa e distratta, perché ero al cellulare e non al pc.
Sono contenta che i miei papiri non ti annoiano, perché ho un sacco da dire, e personalmente, la sintesi non è mai stata il mio forte. Il suicidio è davvero una via di fuga, soprattutto da adolescente, quando quel drammatico passaggio dall’infanzia all’adolescenza si concretizza. La psiche umana diventa più complessa. Nel film Inside-Out, molto carino, la metafora della “ consolle dei comandi del cervello che ingigantisce “ è una metafora perfetta, alla fine del film. Il vero problema del crescere è che ci sono degli step obbligatori, dai quali passi a prescindere, che tu sia pronto o meno. Che tu abbia preso tutto o la metà di quel che ti serve.
Io sono educatore e ho lavorato sia in situazioni serene che in altre problematiche, perciò, certi temi no mi sono sconosciuti. Il suicidio, a volte, fa meno paura del dolore. Non ci sono più. Non ci soffro più. La metafora delle porte che si aprono tutte meno che una m’era piaciuta particolarmente, per questo cercavo il fumetto vero. La tua storia è in debito con me.
Il problema è che durante l’adolescenza, questa idea di farla finita non è poi cos’ rara. Tutti ci si pensa. Il paziente che nel primo o nel secondo capitolo domanda se “gettandosi dalla finestra e cadendo di testa si muore di sicuro “ è un esempio. Una delle paure che frena la gente dal suicidio è quella di “ restare immobilizzati in un letto “. Chi arriva al suicidio, a volte, è talmente depresso da temere perfino di non saperlo fare.
E’ la depressione il vero mostro. Mi ricordo che c’erano tantissimi pensatori greci e latini che ragionavano sui suicidio. In molte culture il suicidio è un atto nobile. Il suicidio pone fine al dolore. il suicidio annulla qualsiasi possibilità. Comunque, prima di arrivare a situazioni tanto estremi bisogna aver gettato veramente tanto sterco nella fossa.
C’era una metafora che vedeva le angosce umane come buchi. In questi buchi, prima o poi, qualcosa ci va dentro. Pensa a un ragazzino bulluzzato che non ha il coraggio di rispondere. Lo picchiano, lo umiliano, lo sfottono di brutto. La sua autostima si riempie di buchi, e in questi buchi ci finiscono rabbia, risentimento, disgusto, terrore, odio, paura…
Se questo ragazzino verrà aiutato, i buchi saranno svuotati fino a restare semplicemente delle crepe che con il tempo si rinsalderanno, ma se ciò non accadrà, i buchi diverranno voragini e si genererà o un’esplosione o un’implosione. Omicidio o Suicidio. Se ci pensi bene, la legge della giungla ci dice: morte tua vita mia, nei casi più estremi.
Perché ho chiacchierato di questo? Perché sto in qualche modo strutturando Kyle nella mia testa.
 
Il sogno del cucciolo non posso che analizzarlo. Io amo l’interpretazione dei sogni. I sogni sono la via maestra per arrivare all’inconscio, e spesso, quel che non vogliamo udire o che ricacciamo dentro ci viene riproposto durante la notte, quando le nostre difese si abbassano e il nostro Es è libero di comunicare. L’inconscio è la sede dell’Es. Se hai parlato di Super io saprai anche dell’Es.
Jason è molto ingenuo per vedere Kyle come un cucciolo. Non sa che si troverà di fronte a una iena. La sua ansia è davvero sintomo di un transfert negativo, quello dove il paziente ti prende, un po’ come accade quando fai tuoi i problemi degli amici. Empatia ok, ma attenzione a non oltrepassare i confini. Comunque, mi sorge una domanda: che cos’è che non vuol vedere Jason?
Generalmente, le persone così altruiste si concentrano tanto sugli altri per non veder qualcosa. Capita spesso che persone incasinate si avvicinino a soggetti labili e in difficoltà proprio per non vedere qualcosa contro la quale si sentono impotenti. E’ come se aiutando gli altri si dicessero “visto quanto sono bravo?”.
Quello che hai detto di Jason mi fa pensare ancora di più.
La sua perfezione lo rende cieco. Lui è quello che gli altri invidiano. Lui, probabilmente è sempre stato etichettato in un determinato modo, e in bene o in male, non può uscir da lì. Hai presente, quando nei gruppi ti appiccicano un’etichetta? La gente lo fa di continuo, con o senza cattiveria.
Tu sei il buono, tu sei il furbo, tu sei lo stronzo, tu sei la troia, tu sei quello rozzo, tu sei il pagliaccio…
E oltre, tanti, mica riescono a vedere.  C’è chi è molto sensibile e si sente particolarmente ingabbiato in simili ruoli. Ora, non so che cosa ne sarà di Jason.
 
Il comportamento di Kyle è quasi strategico. Non saprei definire una linea precisa fra il premeditato e un malato istinto, d'altronde, le persone come lui sono vittime del loro fluire di emozioni. Il lato emotivo è smembrato ed esordante come  un fiume in piena e li porta ad agire senza riflettere. Le telefonate sono indubbiamente dei premi per Jason, perché da creatura brava e solare e luminosa s’è fatto schiacciare dal senso di colpa. Ha commesso un’azione che non doveva: rubare il numero di Kyle. Lo ha riafferrato quando poteva tornare a vivere tranquillo.
Una tranquillità della quale alla fine non è pago (forse perché ingabbiato in un immagine di perfezione soffocante?). Se fosse stato pago della sua vita, probabilmente, non avrebbe rintracciato un pazzo del genere. Ha anche la ragazza ma chiama Kyle 10 volte al giorno. Si messaggiano. Darsi la buonanotte e il buongiorno, fra l’altro, è molto intimo ed è tipico del flirt. Jason diventa quasi una specie di famiglia per Kyle. Hai paragonato, non casualmente, il suo approcciarsi sia a una figura paterna che a una figura materna. Kyle è mancante di entrambe, sia a livello affettivo che fisico. (più o meno)
E Kyle morde ma poi piange. Kyle gli vomita addosso tutto quello che ha dentro senza fare sconti, senza curarsi di come sta Jason. E’ una relazione che da solo da una parte e che dall’altra prende e basta. E’ una cosa nociva. E’ come quando stai vicino a un’amica che s’ammala di anoressia o di bulimia a un certo punto ti rendi conto che la situazione precipita a tal punto da travolgere anche te, con tutto il bene che le vuoi…
Sono casi, che non a caso, vanno fatti gestire a chi di dovere.
Ma comprendo l’avversione di Kyle per gli psicologi, giacché non basta un pezzo di carta per aiutar qualcuno. E ci sono psicologi che vanno bene a me e non a te. Indubbiamente, il percorso di formazione è necessario, ma poi è la persona che completa, e Kyle, sicuramente, non ha trovato l’aiuto necessario. Poi, chiaramente, occorre credere nella professione. Ci sono persone che non si fidano, e lì, uno psicologo fa poco. In Italia è una figura fin troppo sottovalutata.
Sono sempre più incuriosita da questa storia e ho sempre più parole per parlarne. 
Fra l'altro, Jason ha aperto la sua prima porta, chissà che alla fine non si trovi lui ad aprire le porte, fino a trovarsi di fronte a quella del suicidio? Il fumetto non è stato gettato, dopo l'acquisto, ed anche se è stato chiuso a chiave in un cassetto, come un ricordo vergognoso, comunque non è stato gettato. Il lapsus è un altro caro riferimento al nostro Freud.
Altra cosa, davvero, questo è il figo del gruppo, ha la donna, è un super sportivo di classe A e.... Sta dietro a un ragazzo che lo maltratta anche un po' ( sì perché Kyle la metafora seno-gabinetto la conferma in pieno) No, davvero, sono sempre più convinta che anche Jason abbia seco qualcosa che NON VA. E il fatto che l'ultima pagina di Vesper ci parli di uno specchio e di sangue. DI UNO SPECCHIO. Me la dice lunga.
Fra l'altro, ciò che si ama e si odia al tempo stesso nasconde sempre qualcosa di terribile.
Mai provata la sensazione di odiare qualcuno eppure di parlarne sempre?
Il tuo racconto mi fa ragionare tantissimo. 
Lo amo. E' interessante.
Chiudo dicendo che per me Jason vede in Kyle un lato di se stesso che da sempre ha ignorato ( che azzardo! Sorry, l'ho buttata lì)
Oshi-chan

Recensore Veterano
27/11/16, ore 19:45
Cap. 2:

Le bellezza di questo racconto mi disarma.
Come avrai intuito, sono qui a leggerti perché mi ha colpito il tuo interesse per il mio racconto. Mi hanno sorpreso le tue analisi, e dunque, quando un autore mi lascia qualcosa, desidero andare a vedere quel che invece lascia e dona nei suoi lavori. Non è uno scambio freddo, per intenderci. Non è un piacere. E’ uno scegliere dove andare a curiosare… ^_^
Non lo faccio con tutti gli autori, e purtroppo, non sempre trovo negli autori che mi lasciano davvero bei pareri, lavori che potrei leggere. Ci sono ragazze che scrivono su cose che proprio non sono nel mio interesse, e che, per forza di cose, non leggerò. La lettura è libera ed è una scelta. Anche io seguo storie di ragazze che non considerano minimamente i miei lavori. Ma pace. Si scrive perché ci va e se ci son dei riscontri meglio, ma in assenza di tali, non muore nessuno.
 
Iniziando con la storia.
Indubbiamente hai una formazione o almeno un vivace interesse per la psicologia. Siamo in due. Quando ho letto la storia del seno-gabinetto di Meltzer ho avuto conferma di quel che già era emerso dal primo capitolo, null’altro che una sfumatura (nel I) e adesso una cosa evidente. Poi, beh, ritroviamo il Super-Io Freudiano che agisce da manuale, costringendo Jason a tornare a lavoro. E’ un Super-Io anche un po’ cattolico-bigotto, giacché il nostro protagonista non prova neanche a cercare supporto in Paula fin da subito. La cita un sacco di volte, ipotizza, ma non la chiama seco mai. Non ci si rifugia. Ha una sorta di ostinazione vanitosa a dover fare tutto da solo, proprio perché forse questa Linea Arcobaleno viene “sottovalutata”. Cioè, la si prende come una “missione” e non si pensa a chi veramente ci può telefonare.
E questa è una cosa che ho spesso riscontrato nel pensiero cattolico. Questa specie di esaltazione personale nell’aiutare, anche sottovalutando determinate problematiche o situazione. Si pensi che spesso i preti si sostituiscono agli psicologi, ma vabbe’. Io penso, che in ogni caso, ognuno di noi ha la sua roccia, e talvolta, occorre starsene buoni e non giudicare quel che gli altri considerano come un sostegno super efficace. Non sempre distruggere la roccia porta un bene. Io, spesso, vorrei puntare il dito contro tanta gente, ma poi mi domando: ma se davvero tu aprissi gli occhi e comprendesti quanta energia hai sprecato in niente, poi, che ne sarebbe di te?
Ci sono persone che hanno la forza di cadere a pezzi e ricostruirsi ed altre che… Non ce la fanno. Questo discorso m’è venuto in mente pensando a Jason. Ho come l’impressione che gli accadrà qualcosa del genere. Qualcosa che è accaduto anche a uno dei miei puzzle… Ma porc… LOL!
 
La metafora della foresta, delle montagne e della strada che serpeggia con un padre che poi non ci sarà più a sugger che fare, o anche solo a guardar le spalle, è troppo Freudiana. Insomma, l’inconscio è una foresta selvaggia, nella quale non sempre è bene addentrarsi. Ci sono cassetti che vanno aperte ed altri che debbono restar chiusi. Ci sono grotte e caverne da esplorare e altri buchi nei quali è bene non dar neanche una sbirciatina. Non dimentichiamo casualmente. Non censuriamo a caso. A volte, occorre difenderci. Il padre, colui che introiettiamo da piccoli per sconfiggere l’Edipo, e che ci farà da Super Io, qui ormai non c’è. Jason vorrebbe averlo. Mi è piaciuto il momento cui si guarda fisicamente indietro. E’ in pericolo e non sa come fare. L’Io bambino cerca l’eroe simbolico ma non ha altro che se stesso.
 
Jason è umano. Ha paure umane. E’ una persona normale che si trova ad avere a che fare con qualcosa d’insolito e di più grande di lui. Per certi versi, ci sono molti Jason, e situazioni alla Jason si vivono un po’ tutti. La sua voglia di aiutare, pompata da un ego che probabilmente gli dice: è bello quando fai del bene, dai, tendi la mano al ferito e pensa alla gratificazione che ne trarrai, è quella specie di messaggio che nelle parrocchie viene passato assai alacremente. Non sanno che spesso è come afferrare una lama a doppio taglio. Aiutare non è mai un’azione gratuita, ma spesso, il grazie che si riceve porta seco sorprese. Sono gli effetti collaterali del farmaco. La personalità di Jason è fragile, anche se forse ha una formazione di tipo pedagogico, sociologico o psicologico. Non so ancora che studia.
 
Kyle è una vittima. Kyle vive da parecchio una dimensione difficile fatta di tenebra. Kyle sa come muoversi nella nera foresta dove Jason indugia a ogni passo. Mi ricorda quelle vittime di stupro che alla fine accettano di diventare complici dei carnefici per direzionare su terzi tutto il proprio dolore. Nelle famiglie dove avvengono abusi, spesso, l’abusato è anche abusante. Non sono sorpresa della capacità di manipolazione di Kyle. Gli parla. Gli parla in un modo preciso. Kyle sa puntare all’ego di Jason. E non gli interessa chi sia Jason, gli basta la sua voce. Fra l’altro, il fatto che la voce di Kyle al telefono non sia né maschile né femminile è un dettaglio da ricollegare all’età. Tu parli di adolescente, ma Kyle deve essere parecchio giovane ( un’età nella quale la voce dei ragazzi ancora non è ben definita e non è cambiata )
 
Avrei ancora molto da aggiungere, ma sto scrivendo una roba chilometrica. Inutile dire che presto leggerò di un Jason in pericolo. La richiesta del cellulare è un messaggio evidente, e già percepisco il senso di colpa bussare al cuore solare del nostro Jason. Sì, è davvero una luce questo ragazzo che cerca di fare tutto il possibile. Jason è una persona buona, magari nato in un ambiente bigotto o molto “ the simps” ma mica ce la scegliamo noi la famiglia d’origine… LOL!
E Kyle manipola per necessità. La storia dei tagli fatti per non sentire il vuoto è una brutta faccenda, giacché quando il nostro male siamo noi stessi, la ferita da curare già è marcita. Non so quanto le cause saranno efficaci per salvar la situazione, d'altronde, sappiamo bene che con certi demoni si può solo imparare a convivere.
I farmaci non sono che dei sintomatici, più che altro, aiutano gli altri a vivere meglio intorno ai disagiati. Quando la testa ti dice che soffri, tu soffri e basta.
Bellissimo.
A presto (scusa il papiro)
Oshi-chan

Recensore Veterano
27/11/16, ore 13:42
Cap. 1:

Ciao!
Questo primo capitolo ma ha subito incuriosita. Jason, appena sfumato, sembra davvero un bravo ragazzo che si sente ancora più bravo " perché fa volontariato ". Indubbiamente si è approcciato alla professione nel migliore dei modi, armato di tutto quel fervore che è tipico della persona che ha una certa formazione sensibile. Non so ancora molto di lui, ma me l'immagino figlio di gente perbene, magari, di una madre religiosa, o comunque, di una famiglia legata alla vita parrocchiana. Sono solo supposizioni ed null'altro è che una prima impressione. La butto giù e te la comunico prima di andare avanti nella lettura, un po' per capire se ho indovinato, e poi, perché penso che sia utile. Da scrittrice amatoriale so quanto è bello avere righe e righe da leggere, perciò, mi farò sentire il più possibile :)
Vesper non da l'idea di essere un personaggio facile da gestire, anche se già da l'impressione di voler attirare l'attenzione. I suoi racconti truculenti, pregni di dettagli splatter ne sono la prova. Lavoro nel sociale e determinate dinamiche vanno a braccetto con questa componente, anche se non è mai l'unica. Avendo recensito " I diari di Lacombrande" facendo riferimento alla letteratura, davanti a un nome del genere, non ho potuto fare a meno di cercarlo.
Ho intuito che sei un autore di un certo tipo, inoltre, lo stesso Jason se ne esce con frasi tipo " è un nome strano " perciò, inviti il lettore a fermare questo dettaglio sulla carta e nella mente.
Vesper l'ho cercato nella lingua inglese dove significa vespro, sera.
Vesper, in latino, significa le stesse cose ma si allarga nel significa anche a " Vespero (la stella della sera) e in maniera figurata " ai popoli dell'occidente ". Ma tornando più con i piedi per terra, e probabilmente in America, ho immaginato che tu avessi scelto questo nome pensando al buio e alla notte.
Jeson ce lo dice attraverso di te : " È come se la gente riuscisse ad esprimere certi pensieri solo col buio. " e Vesper, con questo evidente nickname si associa ad un lasso di tempo preciso del giorno. Non sappiamo perché sia così disturbato e sofferente, e presumo che gli altri personaggi che si sono rivolti alla " Linea Arcobaleno" siano stati usati un po' per sensibilizzarci. La dimensione omosessuale è già venuta fuori in un contesto grave come quello del lavoro e della discriminazione. Poi c'è la signora con il cane, che forse pone l'accento su come le persone possano vivere fuori dal mondo. Forse, volevi solo raccontarci di una serata assurda, o mostrarci quanto questo genere di volontariato possa dare alla testa, e comunque, richieda molta presenza di spirito.
Sicuramente, Jason non si sta impegnando in qualcosa di semplice.
Posso dire una cosa, adesso?
Vesper è Kyle.
Niente spoiler, lo scoprirò da sola :D Non rispondermi, quindi. Chiudo dicendo che ho apprezzato lo stile d'impatto. I dialoghi sono ben congegnati. Mi suonano come efficaci. Non sono chissà quale autorità, perciò i miei commenti null'altro che sono che impressioni personali.
Bella trovata narrativa quella di chiamare " Linea Arcobaleno " perché ti permette di introdurre certe questioni sul tema dell'omosessualità senza apparire scontato o cadere in cliché. Qui, in due righe, ci hai già fatto intendere il clima, e comunque, anche se la questione omosex sarà abbastanza centrale, si evince che non si parlerà solo di quello. Molte storie omosex, anche belle, tendono a perdere di fascino perché iniziano e finiscono lì, dimenticandosi di far parte di un mondo dove succede molto di più. Questo primo capitolo mi fa sperare bene e sicuramente, mi sentirai ancora.
A presto.
Oshi-chan
 

Recensore Master
27/11/16, ore 11:30
Cap. 8:

Ok, ho letto tutto fino a qui... perché dovevo assolutamente sapere come proseguiva la caduta nel baratro di Jason e non sono riuscita a fermarmi. Perdonami se ti faccio una sola recensione che riassume tutto ma per me è più comodo per cercare di esprimere quello che ho provato nel leggere la tua storia. Kyle è un personaggio "bellissimo" no, non sono scema e nemmeno perversa (oddio forse un cicino sì ;) ) ma adoro i casi disperati, e questo ragazzo incarna un po' tutto ciò che di sbagliato ci possa essere: è angelo e demone al contempo, vittima ma soprattutto carnefice, e tu lo hai davvero reso in modo magistrale. Credo che lui sia consapevole del fascino perverso che emana e se ne serva abilmente per attirare a sé vittime sacrificali. Uno come lui non vuole essere salvato, e il tira e molla che sta facendo con Jason è solo un modo per trascinarlo nell'oblio insieme a lui. Forse si sente spacciato, ma non ha il coraggio di farla finita, sta semplicemente cercando qualcuno con cui aprire quell'ultima porta... E' un po' questo che fanno i demoni no? Sono creature bellissime ( a dispetto di quello che si vede nei film ) che usano il loro potere ammaliante per catturare anime, mostrandosi deboli, bisognose. Poi però ti trascinano all'inferno.
Dall'altro lato Jason è caduto in pieno nella ragnatela di Kyle, ha abbandonato la facciata del bravo ragazzo dalla vita tranquilla, di successo e prevedibile, dove tutto è programmato, per tuffarsi in un mondo oscuro, di cui non immaginava nemmeno l'esistenza e si scopre attratto da quel mondo che magicamente si incarna in Kyle alla perfezione. Non sono poi tanto sicura che Jason sia gay, forse il suo è più un desiderio di sperimentare, sfondare certi schemi, rompere con la solita vita che (a parte il football) non gli da alcuna soddisfazione, si sta illudendo che cercando di aiutare Kyle, alla maniera tradizionale, e cioè amandolo lo possa salvare dalla sua discesa agli inferi, ma quello che non ha ancora capito è che Kyle "è" l'inferno e credo che quando si renderà conto del pericolo che rappresenta sarà troppo tardi, avrà perso tutto: donna, amici, tutti i privilegi dell'essere un campione di football, la sua famiglia. Certo non è detto che questo alla fine sia un male per Jason... a quanti è concesso di poter scegliere la propria dannazione???? Insomma sono maledettamente curiosa di sapere come proseguirà la storia, ma non credo che per Jason l'aver confessato il suo amore cambi qualcosa, semplicemente sta facendo il gioco di Kyle, ora è totalmente sotto il suo controllo. Io credo che se lo amasse davvero lo avrebbe portato in ospedale, senza sentire le sue ragioni, le sue proteste, le sue suppliche, lo avrebbe costretto a fare qualcosa per il suo bene, disintossicarsi, ripulirsi, seguire una terapia che gli faccia tirare fuori tutto il male e la disperazione che ha dentro. Con la forza se necessario, picchiandolo pure... Assecondando ogni suo desiderio perverso invece è solo il segno che Jason è inevitabilmente caduto nella sua trama malefica. Alla fine il debole è proprio Jason... Bene attendo con ansia il prossimo capitolo ;) Ah dimenticavo, e poi adoro come scrivi :)

Recensore Master
26/11/16, ore 18:19
Cap. 8:

Ecco, lo sapevo... Jason non ha resistito, ed è tornato da lui. Del resto ha fatto bene, visto com'era conciato... e del resto meglio Kyle della fidanzata, non la reggo!;))))
Dunque, temo che Jason ormai non si libererà più di lui... gli ha confessato di amarlo, sì, ed è verissimo. Mi fai morire quando Jason pensa di essere gay, adoro come descrivi i suoi pensieri a riguardo! Ancora non se ne capacita.. colpa dell'orribile famigliola domenicale.
Kyle è messo veramente male... e temo che la tua ultima frase sia veritiera: è solo il sassolino che provocherà la frana. Aspetto... trepidando...

Bravissimo, bel capitolo!

Buona serata
Micia
(Recensione modificata il 26/11/2016 - 07:52 pm)

Recensore Master
26/11/16, ore 10:34
Cap. 1:

Ciao, ti dico la verità, ho scoperto le tue storie attraverso le recensioni che fai ad un'amica. Mi sono incuriosita e ho deciso di leggere qualcosa di tuo. Mi sono buttata su questa storia perché il titolo mi ha intrigato molto e devo dire che non sono rimasta delusa. Hai un modo di scrivere molto diretto, crudo, ma anche drammaticamente ironico. Mi piace da morire. Di solito non amo la narrazione al presente, non mi coinvolge, la sento distante, ma è anche vero che tutto dipende dalla bravura dell'autore, tu sei riuscito a rapirmi, dalla prima all'ultima riga. E io sono una lettrice dalla noia facile 😉 I due protagonisti mi hanno già conquistata. Jason con la sua anonima normalità e Vesper con i suoi oscuri drammi ed intenti suicidi. Sono molto curiosa di sapere come proseguirà questo tormentato rapporto che si preannuncia già molto sofferto. Complimenti e alla prossima ☺

Nuovo recensore
25/11/16, ore 19:02
Cap. 7:

Intanto, buonasera a te!
Trovo tempo per recensire la tua storia solo ora, nonostante l'abbia letta (insieme a tutte le altre che hai scritto, e che ho adorato) durante la notte.
Ti dico subito che ha davvero catturato la mia attenzione, sia per la trama in sé, che per il tuo stile di scrittura, che apprezzo.
Devo anche ammettere che il finale mi ha lasciata sorpresa, non credevo che Jason avrebbe avuto il coraggio di ribellarsi a Kyle ed al suo modo di manipolarlo.
Forse ho sottovalutato la sua forza di volontà.
E, parlando di Kyle, trovo sia un personaggio davvero interessante, e lo adoro, sia per la sua psiche, per il modo di ragionare, sia per l'aspetto fisico (ho un debole per gli androgini, aiuto).
Bene, credo (e spero) di aver detto tutto ciò che dovevo, senza dimenticare niente.
Spero di poter leggere presto il capitolo successivo!

Nuovo recensore
24/11/16, ore 22:53
Cap. 7:

La fine di questo capitolo non preannuncia proprio niente di buono, chissà ora cosa combinerà quel pazzo di Kyle?
Tremendo sentire definire l'omosessualità una "malattia", è una cosa che fa male al cuore. Purtroppo queste persone esistono, spero solo sia una "razza" che si estinguerà presto.
Che dire ancora: il capitolo è intenso, come sempre, e lascia dentro uno stato di malessere. Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!
A presto!

Recensore Master
24/11/16, ore 22:41
Cap. 7:

Wow! Una fine capitolo emozionante!
Davvero, proprio quando avevo perso le speranze con Jason il ragazzo si fa valere!
Capisco la cotta, il narcisismo e quant'altro ma farsi trattare così ancora a lungo lo avrebbe distrutto.
Spero che non ci ricaschi al prossimo battito di ciglia di Kyle!
Per quello che riguarda Kyle spero che la litigata con Jason nn lo porti a fare gesti troppo estremi. Il ragazzo ha bisogno di un aiuto serio e spero che Jason riconosca presto i suoi limiti e trovi il modo di fargli fare un qualche genere di terapia (mi rendo conto che con il caratterino di Kyle non sia proprio facilissimo....)
Spero tutto i bene per il povero Kyle. E' evidentemente in sofferenza, immagino che abbia qualche vissuto familiare (o di altro genere) non facile, almeno questo è quello che ha lasciato intendere all'inizio.
I miei complimenti, la storia mi sta piacendo moltissimo e spero di poter leggere presto il seguito *_*
A presto <3
~ Emme

Recensore Master
24/11/16, ore 18:46
Cap. 6:

Ciao :)
Come al solito il capitolo è bellissimo!
Il rapporto tra Jason e Kyle ormai appare più 'stabile'. Nella misura in cui Jason ormai si è arreso, sa di starsi comportando in un modo che fa male sia a Kyle che a se stesso, ma non riesce a farne a meno.
Una parte di sé vuole dimostrare di potercela fare a dargli una mano ed a salvarlo da se stesso. Molto male Jason, Paula non sarebbe contenta (e lo sai pure!)
Kyle, dal canto suo, ha trovato quello che cercava in Jason. Il fatto di poter ottenere quello che vuole da lui lo fa sentire potente, ma immagino che la cosa sia un'arma a doppio taglio. Per ora tiene bene le redini della situazione, ma in futuro la cosa potrebbe sfuggirgli completamente di mano.
ahi ahi, la vedo maluccio xD
Vado a leggere il prossimo capitolo **
A presto <3
~ Emme

Recensore Master
21/11/16, ore 21:30
Cap. 7:

Accidenti, che capitolo... andiamo per ordine. Terribile che il padre di Jason pensi che l'omosessualità sia una malattia, ma purtroppo queste persone esistono. Se non altro sembra non adirarsi col figlio. E terribile il baratro in cui Kyle precipita ogni tanto, trascinando Jason con sè... ma forse il bel ragazzotto , col rischio di essere espulso dalla squadra, si sta ricredendo. Kyle diventa sempre più difficile da gestire (anche per me che leggo non è facile conoscere le sue perversioni...), sta bene solo quando si droga, si ubriaca o si fa male. Jason scappa, per favore, esci dal buco nero... scappa anche dall'orribile barbacue domenicale/famigliare, ma lascia perdere Kyle! Hai reso bene la differenza tra la domenica della famigliola e la situazione completamente diversa, come se fossero su un altro pianeta, di Kyle.

Lo so che Jason finirà nel baratro...ma cos'altro lo aspetta? Mi fai spaventare...

Sempre bravo, mi preparo al prossimo capitolo...aiuto!

Micia

Recensore Master
16/11/16, ore 21:27
Cap. 6:

Orami Jason ha superato il punto di non ritorno... tanto da mettere in secondo piano lavoro, volontariato, studi, sport... peggio di una droga. E Kyle su questo ci gioca, eccome! Ormai lo ha in pugno... e Jason sta precipitando con lui, perchè è chiaro che sarà Jason a seguire Kyle e non viceversa. Uno come Kyle non cambia, temo, ma ti trascina nell'abisso.
Spero che Jason (personaggio che mi piace moltissimo) capisca l'errore che sta commettendo: non puoi redimerlo nè aiutarlo, ma è chiaro che non puoi neanche abbandonarlo. Sei in un bel guaio, caro Jason!

Per l'ennesima volta bravo, una scrittura impeccabile e molto plausibile nei dialoghi e nelle descrizioni.

Micia

Recensore Veterano
16/11/16, ore 16:17
Cap. 6:

Ma tirare sotto Kyle con la corvette, no? Secondo me potrebbe essere una buona soluzione ai sui problemi e a quelli di Jason, che s'ingigantiscono di capitolo in capitolo. Comincio a sperare che lui troverà la forza o la fortuna di liberarsi da questa zecca pericolosissima: in questo momento è molto difficile per il lettore trovare un punto d'incontro con Kyle, temo.

Attendo il seguito!

Nuovo recensore
15/11/16, ore 21:00
Cap. 6:

Kyle, con la sua patologia, ha in pugno Jason, che si lascia prendere in giro e "raggirare" senza rendersene conto. Ma la "sindrome della crocerossina" non era una cosa esclusivamente femminile ? Mi spiace per Jason, perché sono sicura che gli voglia bene sul serio, vuole salvarlo, farlo guarire, ma non si rende conto che, invece, si sta facendo trascinare nell'abisso... Non è che potresti considerare di aggiornare due volte a settimana?? 👉👈 Complimenti! A presto

Nuovo recensore
15/11/16, ore 14:34
Cap. 5:

Ciao, ho trovato la tua storia oggi, quasi per sbaglio, e l'ho letta tutta d'un fiato. Ne approfitto subito per farti i complimenti, perchè è molto particolare. Mi piace il tuo stile, e mi piacciono i personaggi che hai saputo creare, Kyle è a tratti inquietante (ovviamente) ma fa nascere il desiderio di aiutarlo, quindi capisco benissimo Jason. Mi piace come hai saputo creare la nascita di questo sentimento tra loro due, molto dolce il primo bacio e la loro prima volta, ora non vedo l'ora di leggere i prossimi capitoli (Odio leggere a capitoli perchè odio l'attesa, vorrei che la storia fosse già finita per leggerla tutta)
Ovviamente la storia di J con la sua ragazza è finita: già non la nominava mai, ora che lei gli ha pure spiato il cellulare, si è data la mazza sui piedi da sola.
Aggiorni una volta a settimana? hai già finito o sei ancora in fase di stesura? Perdona la mia curiosità, ho solo paura di non sapere come finirà.
A presto!