Recensioni per
Il Libro dell'inquietudine
di SherryVernet

Questa storia ha ottenuto 79 recensioni.
Positive : 79
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
13/01/17, ore 19:24

Quel le sue profondità viscose ha un che di animalesco.
E ci sta, visto che a parlare sono mostri marini.
E ci sta, visto che a parlare sono gli ormoni, e non la testa.
E ci sta, visto che a parlare sono amori adolescenziali, quei furori ed impeti che divampano come la fiamma di un accendino quando la rotellina metallica sfrega sulla pietra focaia.
Il che è buffo, visto che stiamo parlando di pesci, acqua e mostri marini, ne convengo; ma sott'acqua ci sono anche delle correnti calde, così calde da dare alla testa, e vulcani che eruttano nel silenzio degli abissi le loro colate di lava effusiva.
Se poi ci mettiamo che la piccola Tethys è l'unica fanciulla in mezzo a cotanti maschietti (e che ad Atlantide ci stanno solo loro otto, Poseidone si aggiunge in seguito), va da sé che tutti cadano come pere cotte di fronte ai suoi occhi (e fermiamoci qui).
Insomma, la nostra rotellina fa scintille contro una pietra focaia (sei pietre focaie, mi correggo, ché Kanon ha un chiodo fisso di quelli seri) che non chiedono di meglio. E ovviamente Caça un occhio lo butta, nel cuore della sirenetta, solo che trova pane per i suoi denti.
Il canto del niente, come l'hai definito tu; e io sono qui a chiedermi se è perché Tethys sia un'anima leggera - massì, diciamolo: una testa vuota - oppure se sia stata scaltra abbastanza da nascondere ciò che le sta davvero a cuore in profondità.

Recensore Veterano
10/01/17, ore 21:08
Cap. 9:

Approvo forsennatamente le prime due righe; sono poetiche, magnifiche, dannatamente on point - i Generali appartengono al mare, in tutto e per tutto; ne sono parte integrante, l'oceano è la loro casa e li protegge tanto quanto loro lo proteggono. E Kanon è quello che più di tutti è oceano - come certe immagini nei documentari del Pacifico in cui si vede solo blu, blu e l'orizzonte - profondo, immenso, apparentemente infinito e vuoto, ma che nasconde segreti meravigliosi e terribili... ma quando i cieli si rannuvolano, è capace delle più grandi furie mai viste.

Thetis che parla bene di Kanon ad Isaak, che anch'io mi son sempre immaginata come l'ultimo arrivato, e gli spiega come funziona lì sotto, gli racconta le puntate precedenti - anche se Isaak è più intento ad ammirare il suo viso che ad ascoltare le sue parole, o forse sente la sua voce ma non capisce cosa dice - è adorabile. Sono adorabili entrambi... *parte la ship*
Caça ascolta, in silenzio, probabilmente provando pena dei due ragazzini accecati dall'innocenza, dall'illusione - un'illusione da cui, per pietà, non intende svegliarli.

Mi fa troppo ridere che Caça chiami Kanon 'il Principale', sembrano dei gangster!
JudithlovesJane

Recensore Veterano
10/01/17, ore 18:54
Cap. 9:

Kanon è come il mare, più degli altri, lui che laggiù è arrivato per primo fingendosi qualcuno che non è e che la sua scaglia l'ha usurpata. È più relitto, più alla deriva, degli altri. Ha correnti più profonde che preparano tempesta sotto la calma apparente. È più pericoloso, perché è uno che la riva vuole solo affondarla.
Caça sembra saperlo, ma non disillude Thetis. Mi piace moltissimo come dipingi Thetis che canta le lodi di Kanon (in fondo, dall'inizio laggiù c'erano solo loro due) a un Isaac appena arrivato e già sognante, che ha occhi (ok, occhio!) solo per lei. Mi figuro loro due con Caça a seguito che vanno a zonzo per le vie di Atlantide, con i due del posto che fanno da cicerone a Isaac.

Recensore Master
10/01/17, ore 09:34
Cap. 9:

In fondo e in fondo son flutti e alghe marine e galeoni colati a picco dentro gli abissi multiformi. Calma apparente e poi il rombo della tempesta. Bello come descrivi Isaac e Theti, ma C. non apre loro (metaforicamente parlando) gli occhi. Li lascia almeno per un poco ai loro sogni e illusioni. Del resto, parafrasando Metastasio, sogni e favole io fingo delirando io vivo..e così loro. Inchini e a presto Jane

Recensore Master
10/01/17, ore 00:16
Cap. 9:

Andiamo davvero di pari passo.
L'Oceano mette in cuore pensieri amrini, colla sua aria salmastra. Sei più che scusata, almeno da me - ammesso che questo conti qualcosa.
Oggi arrivo ad affacciarmi su quest'immagine meravigliosa dei relitti lasciati affondare. E sì, ché il mare conserva benissmo il ricordo di qualcosa che è stato. È come se lo collezionasse, geloso, per sistemare questo o quel pezzo sopra alla mensola del camino. Sai come succede quando acquisiamo un pezzo nuovo e fiammante e vogliamo - giustamente - dargli la degna importanza senza sfrattare il vecchio?
Atlantide continua a popolarsi di nuove facce. Una sirenetta bionda, un altro mostro marino, e, nell'ombra, lo sguardo di chi non ha più alcuna riva a cui approdare, perché ogni porto che aveva l'ha lasciato alle sue spalle. In fiamme. Così come dev'essere quando non vedi altro che la vendetta, tremenda vendetta. Forse ad Isaak sarà rimasto un unico occhio che non vede altro che la bella Tethis (chiamalo scemo!), ma il pesce cieco, lì sotto, è proprio Kanon.

Recensore Master
07/01/17, ore 20:45

Sembra quasi di vedere i pesci esposti nelle vasche dei negozi di animali. Quelli in cui entri, scegli la creatura - d'acqua dolce o salata, temperata o tropicale - e il commesso svogliato ti acchiappa la bestiola e te la mette in uno o più sacchetti di plastica.
Forse è questo che ha creato Kanon, laggiù, colla differenza che lui era conscio di essere il pesce pulitore dell'acquario; gli altri, vedevano il mare aperto, di fronte a loro, senza distinguere dove finisse il vetro.
Una manciata di ore prima di te, ho scritto anch'io su Caça e Kanon.
Io, se fossi stata in Caça, avrei guardato nei cuori dei miei colleghi, ché un conto è ciò che dice la bocca, un altro quello che pensa la mente. Chiamala un'assicurazione sulla vita, se ti garba. E io avrei cominciato proprio dal più pericoloso, da quel Principale - quanto mi hai fatto ridere! A Roma si chiama "Principale" il proprietario di un negozio, a qualunque genere merceologico tu ti riferisca, dalle scarpe alla pizzicheria. E me lo sono immaginato, Caça, a dire a Kanon «A principà, oggi nun se batte chiodo!»!!.
Oh, sì. Esse. I. Accento.

Recensore Veterano
06/01/17, ore 23:38

Quando si è sott'acqua il tempo smette di scorrere. Ci si ritrova avvolti in un mondo senza minuti, dove solo la luce del sole può scandire la differenza tra un giorno e l'altro - e a volte neanche quello. Le correnti possono essere un riferimento, se sono perenni o stagionali, ma bisogna conoscerle prima di potercisi districare.

I giovincelli sono stati forse ingenui, ma in fondo erano i più entusiasti - quelli che ci credevano sul serio. Caça non crede a niente se non alle sue illusioni e a volte nemmeno a quelle, soprattutto a quelle del futuro - un futuro che prevedeva al massimo solo una morte onorevole per la vittoria. E come Caça, anche Kanon non crede alle illusioni, perché lui è il burattinaio, quello che ha contato le carte e sa chi ha in mano cosa. Ha il potere della conoscenza, che può essere un peso enorme - il peso di sapere di non poter mai diventare ciò che avrebbe voluto.
E tra disillusi si sono elegantemente ignorati, quasi a non volersi disturbare, ognuno dal proprio lato della staccionata.

JudithlovesJane

Recensore Master
05/01/17, ore 21:56

E torna il tema del coltivare il proprio giardino, anche in fondo al mare. Nonostante le acque e i sogni, tutti sognano di risorgere come fenici dalle ceneri tranne il Nostro. sogni mai più sognati, mai vissuti .. solo pensati, un pallido riflesso nello specchio.. Incisivo e superbo, like usual. Kisses Jane

Recensore Veterano
05/01/17, ore 21:38

Ed eccolo che arriva, il promesso Dragone Marino! Le correnti trascineranno pure via anche i sogni (bella immagine), ma che sogni possono avere Caça e Kanon? Caça ha in testa una marea di sogni non suoi. I sogni di Kanon erano sogni innanzitutto per Saga. Perché Kanon si era affibbiato il ruolo di Saga, sognava di vivere la vita di Saga. Poi Saga l'ha tradito ed i suoi sogni sono diventati solo sogni di vendetta. In grande e cieca. Anneghi pure il mondo, allora.
Bellissimo capitolo su un'altra bellissima poesia che non conoscevo.

Recensore Veterano
02/01/17, ore 21:25

Mi sono ritrovata ad immaginare Caça quando ancora non era Generale che faceva la psicanalisi a chiunque avesse la (s)fortuna di parlargli, sondandogli la mente e cercando ogni più recondito desiderio, ogni più nascosta paura. Doveva essere alquanto inquietante averlo in giro...

Poi ha avuto il mare in cui affinare le sue tecniche, e allora sì che ne ha avuto, di materiale - anche se per lui i segreti della mente umana sono più profondi ed interessanti del fondo dell'oceano. E nel frattempo, si è costruito un'immagine, un ruolo, come un attore che entra nel personaggio e impara le battute. Sa che è tutto di facciata, com'è di facciata il ritorno al potere di Poseidone e il rinnovato splendore di Atlantide. Ma il bello delle illusioni è che, se ci credi con abbastanza convinzione, possono quasi diventare vere.

JudithlovesJane

Recensore Master
30/12/16, ore 11:10

Una libertà minima e maschere di sabbia che si sfaldano .. Ma lui ritorna a mascherarsi come le onde è infinito.. Un poco mi ricorda Phoenix.. Buon capodanno J

Recensore Veterano
30/12/16, ore 00:38

Stasera ti lascio una recensione breve breve, ché è tardi e sto cascando dal sonno... Perdonami!
Bella la conclusione di questo trittico sulla libertà: giustissima la scelta del fato/fado, che compariva già nella strofa precedente. Continui a dettagliare il tuo ritratto di Caça come di colui che esplora le correnti dei pensieri altrui e che vorrebbe essere qualcuno, sotto tutte le sue maschere; ci prova, ma non riesce a convincersi. Come il suo dio, come già avevi mostrato nella drabble precedente. Questo fondo del mare sembra un altro covo di bimbi sperduti e di fingitori, di gente che non ha altro posto o che gioca a reinventarsi e che forse non sa bene chi è né chi vuole essere. Poseidone incluso, nel suo sonno.
"coi suoi detriti putridi e gloriosi, i sogni vomitati sulla riva ad asciugare".... bellissimo davvero.

Recensore Master
22/12/16, ore 16:59

One acuta e perfetta che sintetizza il nostro.. Mi viene in mente Metastasio quando scriveva sogni e favole io fingo .. Delirando io vivo.. Mi pare calzante per questo pezzo a presto J

Recensore Master
22/12/16, ore 16:56

Salve .. Ecco il mare e un fanciullo divino e ignaro... Molto belli entrambi e C. osserva .. Credo che oltre a vestir maschere sia un acuto e ironico osservatore del Re dei mari in fieri.. Wonderful J

Recensore Veterano
21/12/16, ore 21:55

E niente, io trovo adorabile che Caça faccia da guardia a baby!Julian, che ancora si gode i giochi sulla spiaggia, ancora (?) incosciente di Poseidone dentro di lui... in fondo ha anche un senso, che quei sette, anche se fossero arrivati a scaglioni, non saranno mica rimasti sempre lì a girarsi i pollici mentre l'altro cresceva, nevvero?

Anche il piccolo Julian/Poseidone sogna di essere qualcun altro, forse di poter essere semplicemente un ragazzino. Ma non ci riesce del tutto, perché il richiamo del mare è troppo grande, troppo forte - e Caça sa esattamente cosa sta provando, perché alla fin fine è ciò che ha sentito lui; quello che hanno sentito tutti i Generali, probabilmente, ad un certo punto della vita.

Ben tornata! Superato il jet lag?
JudithlovesJane