Recensioni per
Le rovine del monastero
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 70 recensioni.
Positive : 70
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
12/07/17, ore 09:48
Cap. 3:

Ci sono rimasta malissimo. Sei molto cattivo.
No, scherzo, e poi parlo io che faccio fuori personaggi come grano alla mietitura; però, quando scrivo, questo non mi crea quasi mai problemi (in effetti, rimango sempre un po' perplessa davanti a chi dice di struggersi per aver ucciso un personaggio, ma forse sono io che sono insensibile) mentre quando leggo, ovviamente, non posso dire di restare altrettanto neutrale.
Speravo che Hadaway fosse l'ultimo a rimanere in piedi; Bob non mi è mai piaciuto, del resto immagino fosse stato fatto per non piacere sebbene la sua reazione, visti i tempi e il pregresso, sia in parte comprensibile e non peggiore, forse, di tante altre possibili.
Io imperterrita continuo a voler sapere: cos'è la cosa? Da dove viene? Quando, come e per mano di chi è finita là dentro?
La croce che diventa un pugnale non so perché mi ricorda qualcosa e il qualcosa ha a che fare con i Vampiri (Dracula? Castlevania? Van Helsing?
Testaccia mia che non si ricorda mai di niente) e insomma...
Dato che è verissimo che le storie esistono grazie a/per colpa di chi le legge, sappi che io sono pronta ad assumermi la grave responsabilità di un'altra storia sulla Cosa del Monastero. A te la scelta! *.*
Tua affezionata lettrice,
N.

Recensore Junior
12/07/17, ore 09:24

La cosa bella di questa sporca faccenda (perché per questi disgraziati penso che non la si possa definire altrimenti) è che la situazione si fa di momento in momento più nera e si capisce benissimo che finirà malissimo, ma nel frattempo le interazioni fra i soldati sono talmente genuine e per certi versi goliardiche che si ride un sacco.
Si ride non certo a cuor leggero, perché il senso di avere la morte alle spalle è angosciante, però non se ne può fare a meno.
Per le parolacce, per il razzismo, per la sgangheratezza generale di questi uomini che non si capisce come siano arrivati vivi quasi al fondo della guerra con il loro carico di ignoranza, sguaiatezza ed egoismo, da far impallidire gli Space Marines di Doom (un filmaccio del 2005 riduzione del vidoegioco, che però ha il suo fascino trash).
Forse sarà proprio per quello che sono sopravvissuti (salvando Hadaway e Hanegan, che sembrano un po' meno rinselvatichiti).
In tutto questo, la morte di Goldenstein, finora davvero un figlio di buona donna, è notevolmente dignitosa, considerando come si intuisce abbia vissuto.
La domanda: ma che cos'è questa "cosa"? E ce ne sono altre?
Io ho già letto tutto; procedo a recensire il prossimo capitolo, in mezzo a scatoloni e altro valigiame sparso.
Le tue storie sono la consolazione del trsslocatore xD

Recensore Junior
07/07/17, ore 12:07
Cap. 1:

Eccomi qui, en passant!
Funziona tutto molto bene; intanto, ci sono dei soldati e una guerra mondiale, per me già è un bonus (a proposito: leggendo le tue storie mi sono ricordata che non avevo mai letto "Niente di nuovo sul fronte occidentale" e me lo sono comprato. Che cosa bellissima e terribile, ho fatto bene e grazie di avermi ispirato questa scelta, anche se non ne sapevi niente xD).
I dialoghi sono molto belli e molto vivi e tutti i personaggi hanno la loro caratterizzazione che mi incuriosisce moltissimo.
Ovviamente, i due che mi colpiscono di più sono Hanegan, il sensitivo irlandese, e Hadaway, l' amante respinto.
Ora vengo a un tema che non voglio mettere sopra al resto della storia perché sarebbe un ridurla a un solo aspetto, e francamente non è il mio spirito, ma vorrei comunque dir qualcosa.
Non so se ci siano altri autori del Novecento o contemporanei che hanno trattato l'omosessualità inquadrandola con precisione e realismo nel contesto storico di cui tratti tu, mostrando l'estrema difficoltà che implicava (sto pensando a una bagarre che è sorta poco tempo fa sul gruppo Studi Tolkieniani, dove un ragazzo ha innocentemente chiesto se Tolkien si fosse mai espresso in merito. Apriti cielo, si sono spalancate le sagrestie- là sono tutti cattolicissimi- e niente, amarezza).
Penso che se ci fossero stati più autori che analizzavano questo specifico aspetto, oggi non saremmo messi così male in termini di opinione pubblica.
È una cosa nuova, per me, leggerne; non mi sono mai soffermata su questi aspetti, sapevo solo che c'era stata molta persecuzione ma avevo l'impressione che poi, nelle proprie case, ognuno facesse come voleva e i casi non fossero così pochi. Tuttavia, per mio limite, non ho mai indagato quanto potesse essere difficile, e quanto forse lo è ancor oggi nonostante se ne parli spesso così tanto, ma ancora con pochissima empatia e sensibilità umana.
Ti ringrazio per aver trattato questo aspetto che, purtroppo, non è assolutamente raccontato e approfondito come invece può e deve.
A rileggerci,
N.

Nuovo recensore
17/06/17, ore 09:48
Cap. 3:

Ciao ;) Ho promesso che avrei recensito una tua altra Mini-long, nel frattempo passo a questa. La trama è quella tutto sommato lineare di una storiella dell'orrore ma l'ambientazione dei boschi teutonici sul finire della Seconda Guerra Mondiale, seppur non originale al cento per cento, la rende particolare. Hai reso bene i protagonisti sia come soldati (complimenti per la veridicitá) sia differenziandoli tra loro, sono state le loro reazioni di volta in volta l'attrattiva migliore della storia. L'aver dato a ciascuno di loro un background e un Paese d'origine diverso che permane nel carattere ha funzionato, ha contribuito a renderli uomini spacconi (hai proprio dato l'idea di americani che "fanno i turisti" in Europa) ma imperfetti e non ciniche macchine da guerra. L'irlandese che ha il dono di vedere il "piccolo popolo" o creature soprannaturali è un cliché, ma l'ha rivelato in un modo troppo bello e inquietante ^^ La scelta del nome dell'italoamericano è azzeccata, cosí come il suo Mammamia! e il fatto che venga chiamato Spaghetti. È realistico che i soldati si sfottano amichevolmente con gli stereotipi del Paese; ho solo alzato un po' gli occhi al cielo per Goldstein, soprattutto perché devo ammettere che non è poco plausibile, ma il rimando a Houdini era simpatico. Il sergente impassibile (forse perché non vuole ammettere di aver fatto un madornale errore) è una figura immancabile; la storia d'amore, invece, è un decoro ulteriore. Lo slancio di coraggio per amore è stato toccante, cosí come la scelta di un lieto fine relativo, più realistico di un "e vissero tutti felici e contenti". Penso che la storia sia perfetta cosí com'è, lo stile pulito e immediato è ideale sia per storie di guerra che per racconti del terrore (sebbene qui non ci sia stato splatter). La storia è più inquietante che un vero e proprio horror, ma il suo essere "soft" è una scelta e non la penalizza. Anche perché a volte è bello trovarsi sotto gli occhi non i soliti sparatutto con protagonisti bigger-than-life ma un racconto che si prende la briga di essere più introspettivo, dalla parte di chi subisce. Bello bello bello ;)

Recensore Master
23/05/17, ore 10:53
Cap. 3:

Da quando i soldati bevono alcolici in servizio? Guatava si scrive guardava. Considerazioni finali:

1)la trama:  classica storia slash dove i protagonisti (o meglio dire le vittime?) vengono eliminati uno ad uno dal solito killer/demone/mostro/alieno/entità. A tratti ricorda Predator, che vede come protagonisti un commando americano fronteggiare un alieno nella giungla centro americana. 

2) L'antagonista: non ho capito bene cosa sia, nemmeno si vede bene. Sembrerebbe un demone ma potrebbe essere qualche animale (terrestre o alieno che sia) molto coriaceo. Oppure ha un fattore rigenerante tipo Wolverine. Comunque sia non ha una storia: non so cos'è, nè come è nato, non so nulla di lui. Il fatto che fosse dentro a un tempio satanico (costruito da chissà chi chissà quando)  fa presupporre che sia stato evocato tramite un rituale secoli prima, diciamo  nel Medioevo (V-VI secolo a giudicare dall'antichità del posto). Ma a quale scopo? E perchè si è manifestato solo ora? Chi ha lasciato il pugnale in quel luogo? Magari qualcuno che ha tentato di uccidere la bestia fallendo?  Servirebbe un prequel per dare una risposta a tutte queste domande.

3)  I protagonisti sono tutti un po' stereotipati.

4)L'ambientazione: di solito quando scrivo una storia cerco di darle un contesto ben definito (Ad esempio: Caledonia, 250 d.C., Cina 1949 ecc.) cosa che qui non c'è. So che i protagonisti sono in una foresta, ma questa non ha una collocazione geografica precisa. è in Baviera? in qualche altra regione tedesca? Anche l'anno è sconosciuto (di sicuro è dopo il 1943/44). E poi perchè mandare solo otto soldati in una zona infestata da truppe nemiche (che per la cronaca non si vedono MAI... Sono in Svizzera o in Germania)? 

A parte queste considerazioni ho apprezzato questa breve mini-long. è scritta bene, sia dal punto di vista ortografico (ho trovato un solo errore) sia dal punto di vista narrativo. Certo, lascia un bel po' di domande irrisolte. Se ci avessi lavorato più alacremente, cercando di spiegare i vari punti oscuri (in primis le origini del tempio e della creatura) l'avrei aggiunta alle preferite.



 

Recensore Master
23/05/17, ore 09:56

Come fai a conoscere in nomi di tutte queste sex symbol degli anni '40? Sospettavo che il "disertore" fosse in realtà stato ucciso, e ora ne ho la conferma. Soliti deliri profetici. Ok, questo è bizzarro: come ha fatto il mostro a non finire spappolato? Magari non è lo stesso... Chiamare rinforzi no? Sento puzza di satanismo... La vicenda si fa intrigante. Vado a leggermi l'ultimo.

Recensore Master
23/05/17, ore 09:25
Cap. 1:

Nessuna intro, nessuna presentazione dei personaggi... Cominciamo bene. Quello del tizio coi poteri ESP è un clichè già visto. Com'era facile diventare "amici per sempre" da piccoli, poi passano gli anni, si cresce, e l'amicizia va in pezzi. Certo che disertare in una zona di guerra infestata da nemici e da solo i kami sanno cosa è una vera genialata... Questo Salgado è il campione olimpico degli imbecilli per non dire peggio. Come inizio non è male. Appena posso leggo il prossimo.

Recensore Master
16/04/17, ore 14:12
Cap. 3:

E così è finita! Poverini. Ma l'amore ha vinto il male, anche se ha richiesto un sacrificio. Io credo che la croce sia diventata molto più potente in mano del ragazzo che combatteva non per difendere se stesso, ma il suo amore. Dio è amore e sono certa che abbia risposto alla sua chiamata.
Sono contenta che il ragazzo irlandese sia salvo. Ah, se lo avessero ascoltato, invece di deriderlo...
E purtroppo invece gli altri sono morti tutti. Si sono salvati solo chi era amato e chi credeva. Penso che sia giusto così, è un riconoscimento per coloro che lo meritavano.
Speravo che si salvassero almeno loro tre, ma il finale così è molto più bello e commovente, anche se tanto triste.

Bellissima questa storia! Mi ha abbastanza spaventata, perché non amo la violenza, ma il messaggio che voleva lasciare è giunto chiaro fino a me.

Spero che più nessuno tocchi quella croce...

Recensore Master
15/04/17, ore 23:41

AH! Ok, ho capito, il diavolo!! Ecco, lo sapevo, non è un bene rimuovere le croci, stanno lì per qualche ragione e quella era un sigillo per impedire al diavolo di uscire!
Mamma mia! Proprio perché sono soldati e armati sino ai denti non hanno paura, sanno combattere e sono certi di poter sconfiggere ogni cosa, per questo sta accadendo ciò.
Se ad esempio al posto loro ci fossi stata io, non avrei toccato proprio nulla perché sono fifona e di certo non sarei mai entrata lì. La loro forza li ha fregati. Fossero stati deboli e consapevoli di esserlo sarebbero stati cauti, ma quando sei forte e scopri che non lo sei abbastanza, iniziano a casini...
Beh, a dire il vero è peggio di come l'ho descritta, perché non ci riescono neppure, ad andarsene da lì...
E così decidono di affrontare la bestia tutti insieme.
No, non è un orso, anche se era credibile, gli orsi sono terribilmente pericolosi, ma uccidono per fame e questo ha lasciato troppi pezzi in giro che un orso avrebbe volentieri mangiato, tipo le visceri.
Wah, lo splatter m'impressiona, ma non esageratamente, altrimenti non starei ancora leggendo...
Temo che andrà a finire molto male.

Hanno già iniziato a morire e forse è come dice il ragazzo irlandese, sono spacciati.
E rimettere la croce a posto, magari?
Bellissime descrizioni, spaventose, ma belle, che altro dire.

Un solo capitolo e saprò come va a finire, anche se la vedo male, per loro... poveri ragazzi!

Recensore Master
15/04/17, ore 00:24
Cap. 1:

Oook, oggi vado di horror... ihh!
Non leggo mai horror perché sono una fifona, ma avevo già messo gli occhi su questa storia e mo' me la voglio spolpare...

Be-bene, nel primo capitolo non c'è niente che mi abbia fatto spaventare, anche se anche io come il ragazzo irlandese ' sento le cose ' e non sarei mai e poi mai entrata lì...
Per non parlare di quell'altro soldato che si è p-preso la croce... capisco certo la situazione in cui si trovano. Questa non è la solita storia del gruppo di ragazzi che si annoia e cerca un modo di divertirsi e poi gliene succedono di tutti i colori perché sono sprovveduti e se la sono cercata, ma una storia di guerra, con dei poveri soldati che rischiano la vita, patiscono la fame e il freddo, sono circondati dai nemici che potrebbero piombargli addosso mentre sono addormentati. Gente abituata al pericolo, un pericolo molto reale che possono vedere e toccare e con tutto quello che sono costretti a sopportare è anche ovvio che qualche resto umano vecchio di secoli o qualche brutta sensazione non li spaventi.
Comunque... io fossi stata in loro mi sarei chiesta molto di più perché quel posto non è segnato sulla mappa... sarò strana, ma io avrei subito pensato che non è segnato perché nessuno ne conosce l'esistenza, dato che chiunque abbia provato ad entrare in quella foresta ne è fuggito terrorizzato subito dopo...

Per fortuna però per ora non è accaduto nulla. I ragazzi sono tutti presi dalle loro cose, chi con i suoi desideri di mangiare qualcosa di buono, chi dai suoi sentimenti, chi dai suoi desideri di libertà... il che non mi tranquillizza affatto, perché in pratica sono tutti DISTRATTI.

Non serve che ti dica che ho una fantasia molto sviluppata e se ci sono momenti spaventosi sicuramente mi verrà un coccolone, ahahah...
Però voglio provare.

Poiché tutti i personaggi sono presi da altro, l'atmosfera lugubre per ora rimane sullo sfondo...
Vediamo se riesco ad arrivare alla fine, ci voglio provare...

Recensore Veterano
10/03/17, ore 00:14
Cap. 3:

Ho cominciato a leggere precisamente un'ora fa, e sono andata avanti con la voglia di sapere e di scoprire quale male dovevano affrontare questi soldat.
Dalla prima parte che si apre con questo gruppo in marcia in una foresta in paese nemico, fino all'ultima parola di un soldato che per tutto il tempo è apparso solo come un ragazzino spaventato, ho amato tutto. I caratteri differenti e così ben impostati di ognuno dei commilitoni, ti descrive ogni personaggio con un'immagine immediata, scatenandoti dentro simpatia e odio.
C'è un qualcosa che fa più paura della guerra e di un'esercito di tedeschi in mezzo a quelle rovine, qualcosa che fa orrore perché ignoto, e quando qualcosa non la si riesce a controllare e nemmeno a capirne l'esistenza, ebbene, lì hai davvero davanti il volto della paura. Il senso di ansia e angoscia che sale dopo la morte di Salgado, ti porta tra le righe sempre di più, a momenti credevo di essere in mezzo a loro anche io.
La storia tra Brett e Robert, che te lo dico a fare, l'ho adorata. Quell'amicizia che fugace si è trasformata in amore in entrambi in un certo senso, solo che uno lo ha accettato, accolto e capito in tempo, crescendo con quei sentimenti complessi che crea l'amore, l'altro invece si spaventa, dando corda alla rabbia, al senso di tradimento, alla vergogna, anche se dentro se stesso sa che in fondo, c'è qualcosa che non può negare a se stesso. La scena straziante di Bob che piange su quel corpo dilaniato, che bacia quel suo amico che ha dato la vita per salvarlo, mi ha commosso profondamente. Vorrei scrivere unmmilione di parole ma nel contempo non riesco a trovarle nemmeno. È uno di quei momenti che ti crea un tornado di emozioni e ti lascia il silenzio dei pensieri.

Davvero complimenti, sia per ciò che scrivi, sia per come lo scrivi. Grazie per avermi dato la possibilità di perdermi in questa storia.
Un abbraccio.

Recensore Master
03/03/17, ore 07:52
Cap. 1:

Sarà perchè ho dei gusti un pò difficili, oppure perchè la qualità media delle storie è quella che è, ma trovo sempre più difficile trovare delle buone storie dell'orrore su questo sito. Poi ho trovato questa storia, che non è buona: è ottima. Ha tutti gli elementi di una storia dell'orrore coi controcazzi, senza però scadere negli stereotipi. L'ambientazione nella seconda guerra mondiale è azzeccatissima, la scrittura è molto fluida e senza errori. La caratterizzazione dei personaggi, che credo sia il vero punto di forza della storia, è impeccabile. Mi sono trovato a versare una lacrimuccia per questi poveracci, che non solo si ritrovano a migliaia di chilometri da casa a farsi un mazzo così contro i tedeschi, ma devono anche avere a che fare con un simpatico demone assetato di sangue. Il finale è del tipo che più mi piace, dolce-amaro e vagamente lovecraftiano.

E con questo concludo. A presto!

Recensore Master
27/02/17, ore 19:06
Cap. 3:

Finito! Non lo avresti creduto possibile, eh? Neanche ioXD
Ma procediamo con ordine!
Ho riscontrato solo due errori, piccoli refusi: hai scritto male "Banister" e "gran che" si scrive "granché".
Ti devo fare assolutamente i miei complimenti, perché hai utilizzato magistralmente il narratore onnisciente con focalizzazione zero. Di solito chi ci prova, finisce per saltare da un pov all'altro non comprendendone la differenza, mentre tu hai fatto trasparire l'introspezione dei personaggi senza cadere in fallo. Davvero bravo!
La trama è stata avvincente e intrigante fino alla fine, non ha avuto momenti di pause o in cui la tensione scemava; semmai sei passato con bravura da un tipo di tensione all'altra, ma comunque tenendo sempre il lettore incollato alla pagina.
i tuoi personaggi sono stati reali e realistici: li hai caratterizzati bene, distinguendoli con tratti ben delineati e marcati. A tal proposito, il cedimento mentale di Banister e quello emotivo di Bob sono stati due tipi diversi di reazione a una situazione che ha messo a dura prova i nervi di tutti. Molto bella la scena con protagonista Hanegan: egli è un irlandese e ha ereditato da sua madre - e dal suo popolo - un sesto senso per l'occulto; questa sensibilità, in lui, si trasforma in una paura dovuta alla consapevolezza di ciò che per gli altri è inconcepibile e da convertire in qualcosa di razionale (infatti tutti, fino all'ultimo e nonostante l'ovvietà, provano a ucciderlo con armi convenzionali.) Fa eccezione Hadaway, ma non certo perché avesse più fede in Colin o nel pugnale/croce degli altri: il folle desiderio di salvare la persona amata fa commettere atti incoscienti e senza senso, ed è questa forza che egli ha dimostrato alla fine. E in un certo senso, è l'amore che ha sconfitto il demonio, l'unione che non si può spezzare. Un altro punto va per come hai giostrato fino alla fine il personaggio di Bob: il suo comportamento così isterico e di rifiuto nascondeva in lui la voglia di ricambiare i sentimenti dell'altro; ne avevi già dato un cenno nel capitolo precedente ma, come ben hai fatto, dopo un lampo di consapevolezza e l'accettazione di tale vi è la negazione e il rifiuto. Peccato che sia servita la morte per sbatterglielo in faccia.
Ancora una volta, bello il mostro: dettagli minimi, in cui ognuno - persino il lettore - può vedere liberamente ciò che più gli fa paura.
Infine, l'azione è stata gestita magistralmente senza pesare su una narrazione fluida e scorrevole, suggestiva e calata perfettamente nell'atmosfera che ha aleggiato tutt'intorno alla storia.
Potrei parlare ancora, e sicuramente c'è ancora molto da dire anche se al momento ho le idee confuse dal finale mozzafiato, ma concludo qui.
Con calma mi rimetterò in pari anche con le altre tue storie, promesso!;)
Ancora grazie per questa bella lettura e per il tuo supporto. E... bravissimo!
A presto! ;D

Recensore Master
22/02/17, ore 14:45

Ok, ce l'ho fatta ad arrivare fino a qui!
La squadra si ritrova a dover combattere un altro tipo di guerra, e lo si capisce dalla reazione di molti, tra cui di Costello: nessun tipo di guerra o combattimento a fuoco lascia tanto sadismo alle spalle; vi è, nel corpo smembrato di Salgado, una perfidia che concerne l'essere umano, e anche questo è ben tratteggiato dalle parole di Goldstein. I loro nemici sono uomini come loro, la ferina violenza di quell'atto esula la natura di coscienza di un uomo in guerra. Troppo elaborato come messaggio!
Il farli girare a vuoto, l'incredulità e la cupezza sul volto del sergente, e la rabbiosa rassegnazione di Hadaway sono stati punti chiave di una narrazione fluida e densa di colpi di scena, davvero fantastica!
I personaggi sono ben tratteggiati: tra tutti, in questa seconda parte, spiccano Wyndham e Goldstein: il primo, dalla sua, ha l'arroganza e la violenza, il secondo è un profanatore di tombe e cadaveri (cosa neanche tanto segreta visto l'accenno del compagno quando lo chiama a gran voce). Hanegan sembra ancora una volta l'unica voce fuori dal coro, e comprendo cosa vuole dire Curtis quando dice che è gente come lui che fa uccidere una squadra (la paura la fa a pezzi prima dei fucili), ma considerando che i suoi tentativi di azzittirlo sono fatti da voci scorbutiche e minacce un po' in aria, o il sergente non riesce a tener il comando o la paura, che egli cerca di tenere lontano dai suoi uomini, lo ha già ghermito nel profondo.
Interessante la pausa riflessiva di Bob (ha dato un attimo di respiro anche a me). Mi piacerebbe un chiarimento tra i due prima delle fine, ma chissà se userai la subdola ironia del "troppo tardi".
Infine ottime le non-descrizioni del demone: descrivendolo attraverso le tracce e vaghe ombre troppo veloci per poter apparire definite, crei l'apparizione di una figura macabra, incorporea e dalla forma orrenda, che si presta a tanta immaginazione da renderla più paurosa. Un tocco davvero da maestro!
Gli indizi a fine capitolo sono stati molto ben dosati e mi hai incuriosito quanto basta per portare a termine la lettura al più presto, e al diavolo la fifa!
Ti faccio i miei complimenti, e a presto!

Recensore Master
20/02/17, ore 15:47
Cap. 1:

Ciao^^
Come ti avevo accennato, sono qui per ricambiarti il favore, per tutte le volte in cui hai letto le mie storie e le hai prontamente recensite egregiamente.
Oso subito darti qualche consiglio, perché è mia abitudine e spero che non ti offenda, ma sono opinioni amatoriale che vanno trattate da tali.
"la nebbia sembrava farsi più fitta, e la quiete più profonda." -> toglierei la virgola perché non solo è una coordinata ma i soggetti sono coordinati, ovvero hanno in comune lo stesso verbo.
-L'altro lo fissò risentito. “Oh, scusa tanto,” protestò, “dimenticavo... -
-“Mancano solo i dannati lupi,” commentò a mezza voce Jacob Goldstein, stringendosi nelle spalle.-
Personalmente non uso la punteggiatura al limitare dei discorsi diretti, ma non è strettamente errore. Invece, nei due casi che ti ho segnalato, dovrebbe esserlo: nel primo caso è come se fosse una ripetizione metterla sia dentro che fuori, mentre nel secondo è superflua, visto che il discorso diretto termina lì. Forse è un tuo modo per dare il distacco tonico tra discorso diretto e indiretto, ma per quello ci sono le virgolette alte. Queste abitudini si ripetono spesso nel testo: ho capito che il tuo modo di fare, ma ho comunque voluto aggiungere il mio pensiero, non si sa mai...
- mettendosi a poi scrutare il buio come se ci fosse stata una visibilità di chilometri.-
- Il paradiso, fino a che Brett non gli fatto una certa confessione. -
Per queste ultime, invece, sono semplici refusi.
Personalmente non guardo film horror: tra musica, effetti speciali, apparizioni improvvise e forme sempre più strane, le evito come la peste. Ho pensato che leggere una storia horror, però, non fosse la stessa cosa, poiché non è possibile inserire visivamente e acusticamente gli elementi sopra citati. Bene, avevo pensato, leggere buon andare bene. Beh... non avevo fatto i conti con la tua elegante penna:(
Il tuo stile si mantiene su toni semplici e distaccati. Hai scelto un narratore esterno e onnipresente, in modo da cambiare punto di vista continuamente e aumentare il senso di ansia e disagio. Accidenti!
Gli accenni descrittivi sono brevi e ad effetto: inserisci quanto basta del luogo per dare precise indicazioni e aggiungere qua e là riferimenti ansiolitici e che puzzano guai da ogni dove.
Molti personaggi che aumentano questo gioco di POV che ho apprezzato molto stranamente (di solito, lo sai, prediligo un POV fisso o comunque un distacco netto e specifico) con una personalità legata persino alle loro origini. A tal proposito, molto ben marcata l'origine irlandese di Hanegan e quella ispanica di Salgado.
Inutile dire che non sarà riuscito ad andarsene, e presto l'ansia crescerà. Io ci lascerò le penne prima e se non trovi altre recensioni sappi che non ti ho abbandonato ma... colpa tua!
Per quanto riguarda la trama, aspetto di addentrarmi nel secondo capitolo. Quindi...
A presto!:D