Recensioni per
Shenanigans
di Lory221B

Questa storia ha ottenuto 57 recensioni.
Positive : 57
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
28/08/17, ore 22:25
Cap. 8:

Molto originale e dinamica, queste sono le prime caratteristiche che mi sono venute in mente a proposito di questa storia.
E non bisogna tralasciare la “genialata” del titolo, che trasmette “molto apparentemente” un senso di fine estate, di mare, di vacanze, insomma. Poi, uno s’inoltra nella lettura, ed è come se venisse proiettato sorprendentemente in una centrifuga d’immagini e di sensazioni che ci fanno allontanare velocemente dalla Terra e le nostre spiagge diventano puntini sul Pianeta sempre meno colorati e sempre più indistinti. Allora, l’occhio del lettore, almeno il mio, cerca immediatamente conforto nell’”Angolo dell’Autrice” e trova la sorprendente risposta: il riferimento non è al paziente canovaccione (passami il termine) che ci segue stancamente nella borsa da mare, sempre più stropicciato, ma ad un elemento essenziale dell’ “autostoppista galattico”… Forse avrebbe dovuto allertarmi quel “verde siderale” attribuito al rating ma, sinceramente, non ci ho fatto caso. Secondo me, il titolo di questa OS vale già una recensione per conto suo, davvero.
Dunque eccoci nello spazio. Lo spazio, però, degno di tutto il valore ed il significato della Johnlock, di cui io sono una convinta sostenitrice. Permettimi di stabilire dei percorsi paralleli tra la dimensione contemporanea del 221b e quella intergalattica della tua storia sorprendente. Infatti, procedendo nella lettura, ho scovato delle connessioni che, forse, sono solo mie congetture e te le illustro. Come prima cosa, dal loro primo incontro, quel giorno al Barts, complice Mike, John è come se avesse intrapreso, presentandosi poi dalla signora Hudson con Sh per visionare l’appartamento, un viaggio pazzesco, lontano dalla normalità della vita, dalla banalità del semplice quotidiano. Seguire quel pazzesco ed unico individuo di corsa per le strade di Londra ed attraverso giorni d’esperienze e sensazioni per lui, frustrato reduce di guerra, è stato proprio come allontanarsi dalla Terra ed intraprendere un viaggio meraviglioso e terribile, per la sua intensità e tutte le scoperte e gli incontri che hanno caratterizzato il loro conoscersi.
Un’altra connessione tra questa particolarissima OS e la dimensione usuale del 221b, è la considerazione di Sh come alieno. Sì, lui è come fosse un alieno, nella sua incapacità di camminare nella vita senza farsi notare vistosamente, nel bene e nel male, diverso da tutti, come fosse appartenente ad un altro mondo, caratterizzato, nel suo stesso aspetto, da tratti somatici che lo distinguono decisamente da tutto ciò che costituisce canone di bellezza maschile, e lui appare tra i migliori ed inimitabili ma, pur sempre, un alieno.
Geniali i riferimenti al canone ed alle Serie BBC, nomi che come segnali significativi, che mantengono i contatti con la realtà canonica (“…a bordo della Baker 221B…pianeta Moriarty…grotta di Garrideb…”).
Questa tua raccolta è decisamente fuori dell’ordinario e molto ben riuscita per la varietà di scenari spazio-temporali in cui fai agire e rincorrersi i nostri due, in una colorata e meravigliosamente varia espressione della Johnlock.

Recensore Veterano
27/08/17, ore 20:05
Cap. 8:

Ciao amica! Eccomi qui, velocissima, prima che la Orange mi stacchi la linea internet e rischi di dover attendere troppo per poterti lasciare la mia recensione. ^_^

Questa storia è un caleidoscopio di citazioni, l'una più bella dell'altra. Al di là del mio amore viscerale per la Guida Galattica e tutto ciò che le ruota attorno, ogni nuovo al canone, ai ruoli cinematografici e all'opera di Adams mi ha fatto spalancare un po' di più occhi e bocca per lo stupore.
Una storia breve e leggera che, al suo interno, contiene molto più di quanto sembri (e questo ci richiama un altro universo ancora...)

Bravissima e geniale, davvero.
Quasi un 42.
Anzi, senza "quasi".

A presto,
B.

Recensore Master
27/08/17, ore 12:35
Cap. 8:

Ci sei riuscita eccome! È stato divertente trovare un nome e correre verso un altro universo. Tra l'altro, sei rimasta sempre in casa, nel senso che Doctor Who è del perfido Moffatt, nel film "Guida galattica per gli autostoppisti" c'è Martin Freeman, mentre nello Hobbit ci sono entrambi.
Insomma, questa AU sprizza tenerezza in ogni parte e ti fa volare con John e Sherlock.
Potresti persino usarla come base per una serie di fantascienza in cui racconti le avventure del misterioso alieno Sherlock Holmes e del suo compagno di viaggi John Watson.
Sono sicura che ne tireresti fuori storie divertenti e brillanti.

Sempre brava!

Alla prossima.

Ciao!😊

Recensore Master
26/08/17, ore 20:05
Cap. 8:

Questa storia mi ha salvato il pomeriggio, dico davvero. Ero in cerca di cose da leggere, più o meno decenti (trovarne sta diventando quasi un'impresa impossibile) e ho visto il tuo aggiornamento, il che significa che mi ci sono fiondata. Mi aspettavo qualcosa di carino e piacevole, ma ormai dovrei aver capito che con questa raccolta vuoi stupire. E ci riesci. Moltissimo.

Dunque inizio con le cose oggettive e poi parto con lo sclero perché in questo caso ci vuole eccome. Da un punto di vista più distaccato posso dirti che la tua storia è molto ben fatta. Azzardata, questo sì perché potrebbe sembrare un pasticcio citazionistico fatto di più universi che si incrociano. Di fatto, però, non è così. La storia è breve, ma molto armonica. E poi tutto quadra s'incastra perfettamente. Per esempio, Guida Galattica per Autostoppisti fu scritta da Douglas Adams (in un primo momento) apposta per essere una (chiamiamola così) serie di Doctor Who. Cosa che gli fu rifiutata. Quindi l'accostamento tra le due opere non è mai sbagliato, anzi e infatti si fondono benissimo le due cose. Notiamo poi citazioni a non finire, a iniziare da una caverna col drago che mi rimanda a Lo Hobbit sino ad arrivare a Midnight e all'idea (molto whovian lo riconosco) di reclutare Jules Verne per un viaggio nello spazio. Ho amato quella citazione, l'idea che poi Verne abbia scritto "Dalla terra alla luna" per merito di un certo viaggio... Mio Dio! Ma come t'è venuto in mente? Quando l'ho letto sono saltata sulla sedia. E poi naturalmente ci sono le citazioni a Sherlock Holmes, a questi benedetti tre Garrideb (a proposito, vai da Moffat a fargli leggere questa storia e fagli vedere cos'è una citazione ai tre Garrideb, per piacere)! Ma devo confessare che ciò che più ho amato sono i riferimenti a Guida Galattica. Ora, io lo scoprii qualche anno fa e me ne innamorai perdutamente. Troppo sconosciuta, secondo me e in un modo quasi scandaloso nessuno ne parla mai. Quindi non puoi immaginare la mia sorpresa nel notare che avevi letteralmente ambientato la tua storia praticamente in quell'universo. Pare tutto così assurdo, ecco. Una pipa che è tipo il motore della nave (?), è un dettaglio fantastico. Così come l'asciugamano, che va sempre e rigorosamente tenuto con sé. Il girare il vestaglia, una certa indolenza mentale... è tutto così bello che mi mancano quasi le parole. Davvero, forse l'entusiasmo è perché non me lo aspettavo per niente.

E poi c'è quel tocco di Johnlock che fa sempre bene al cuore e che non potevo non apprezzare. Sì, insomma, avrai anche saltato un prompt ma non importa. Magari lo recupererai, o magari no. La sostanza è che questa è credo la cosa migliore letta finora.

Koa

Recensore Master
25/08/17, ore 23:03
Cap. 7:

Ti scrivo la prima cosa che mi è venuta in mente dopo la prima veloce lettura della tua storia: “felicità”. Sì, perché, quel mantra così dolce che John si ripete nel suo cuore, illuminandolo di pace e serenità, è altamente contagioso per chi legge, o almeno questo è stato per me. Sinceramente è paragonabile all’inforcare un paio d’occhiali con le lenti rosa che possono colorare la realtà di un aspetto che infonda serenità e sia in grado di rassicurare e calmare le ansie. L’immagine più intensa, per me, a parte il tenero salvagente a forma d’ape che Sh ha scelto per Rosie, è quel balenare di “occhi azzurro cielo”, di “capelli asciugati al sole” e dell’unica preoccupazione di Sh di spettinarli per apparire più sexy. Sono lontani la violenza dei casi, il sangue dei crimini, la cattiveria di Moriarty, la follia di Eurus, i malintesi drammatici tra i due “coinquilini”. Qui, da te, c’è solo tanta felicità e una bambina serena che costituisce un ponte magnifico verso un futuro senza più ombre e solitudine.
Bello questo tuo Sh, libero dalle sue paure e dalle sue fragilità che lascia dietro a sè una scia di leggerezza e libertà.
Dal punto di vista linguistico, mi è piaciuta molto la forma testuale caratterizzata dal ripetersi di quel termine così significativo che ha dato un ritmo quasi poetico al tuo pezzo. Inoltre è molto efficace, e non semplice, l'uso della seconda persona singolare che ci rende partecipi della gioia di John, specchio perfetto di quella di Sh e di Rosie. Proprio bella questa fic.

Recensore Master
25/08/17, ore 16:47
Cap. 6:

Sempre d'effetto l'ambientazione Potter, se poi vi s'inseriscono Sh ed i suoi impagabili "satelliti", l'effetto coinvolgente è assicurato, naturalmente se tutto è espresso secondo il tuo stile e la tua inventiva. Infatti ho trovato molto originale il colpo di scena con cui hai animato il tutto: sorprendente quello Sh, un po' appannato, ha persino sbagliato nell'accusare un professore, che cerca Victor ed invece trova...John.
Un personaggio che tu connoti qui con la sua simpatia contagiosa e la sua naturale capacità di relazionarsi con gli altri in modo spontaneo. Inoltre trovo proprio azzeccata la tua collocazione di Watson nella Casa di Grifondoro, già i colori che la contraddistinguono sono adeguati alla sua solare personalità: il giallo brillante dell’oro che viene evocato nel nome ed il rosso dei rubini che riempiono la sua clessidra sono vivaci e vitali come lui. Invece gli zaffiri di Corvonero, con il loro colore lunare ed elegante, evocano senza dubbio il fascino di Sh.
Sicuramente la tua scelta delle Case da assegnare ai protagonisti è dovuta principalmente alla caratteristica di ciascuna di esse nel corso di studi, ma io ho preferito seguire la prima percezione che i nomi mi davano. Questa è una storia scacciapensieri, ottimista e gustosa come quel gelato che costituisce una delle scelte più felici per il pozionista Sh.
(Recensione modificata il 25/08/2017 - 04:47 pm)

Recensore Veterano
25/08/17, ore 04:32
Cap. 7:

Una storia tanto piccina e così bella! John è finalmente felice, innamorato, appagato e soddisfatto della sua vita. Ha accanto a sè tutto ciò che più gli è caro nella sua vita, sia figlia e l'uomo che ama, colui che farebbe qualsiasi cosa per loro, anche andare a una festa in piscina per bambini. Sherlock che fa il papà è davvero dolcissimo. Tra il salvagente a forma di ape, Rosie che chiama Sherlock papà e John che lo insegue per mettergli la crema protettiva (e pensa ai suoi occhi azzurri cielo, cuore lui) sto annegando nel fluff. Ma lasciatemi pure qui, si sta benissimo. Tanto ci pensa Sherlock che si arruffa i capelli per sembrare più sexy a farmi definitivamente colare a picco. Adoro il finale, loro tre staranno davvero sempre insieme, nessuno potrà mai dividerli. Alla prossima!

Recensore Veterano
25/08/17, ore 04:20
Cap. 6:

Ovviamente c'ero cascata, credevo cercasse John. Poi però una volta nominato Victor sono stata ossessionata da questo, non sono quasi riuscita a godermi la storia per paura che fosse una Viclock (sì se non si fosse capito non amo molto questa ship, anzi diciamo pure che, tranne rari casi, sopporto poco proprio il suo personaggio ahahah!). Per fortuna John fa la sua comparsa ed è pure bello intraprendente il ragazzo! Mi trovo d'accordissimo per le case, anch'io vedo John Grifondoro e Sherlock Corvonero. Alla prossima!

Recensore Master
23/08/17, ore 16:14

Certo che alla diabolica progettualità della mente di Sh è difficile sfuggire, specie se sono l'amore e l’attrazione che muovono tutto quanto. John se ne sta accorgendo in maniera progressiva e, alla fine, farà ciò che Sh desidera, ben volentieri, comunque. A proposito del consulting, ho trovato proprio riuscito il modo con cui l'hai fatto agire, silenzioso, felino, con atteggiamenti che mandano in tilt Watson per la loro ambigua interpretazione (“…non solo non accennava a guardare in direzione di John ma…”). Divertente trovata quella dei “mantra”, penosamente inutili, riguardanti i suoi quarantacinque anni e la stupidità del suo cervello, con cui Watson tenta di arginare la deflagrante forza seduttiva di Sh che continua imperterrito a spogliarsi. Altra immagine assolutamente spassosa quella in cui Holmes rincorre in mutande John per l’albergo. Ma ecco il vero John, quello che è travolto da “un’ondata di rabbia, quasi una furia omicida” che lo fa reagire come natura comanda, prima con la fuga ma poi, da bravo soldato, con l’attacco decisivo. Fino ad ora questa ff l’ho trovata il pezzo più divertente della raccolta, con uno Sh magnificamente provocatore ed un John che affronta la sfida. Geniale la trovata delle batterie fatte scomparire apposta per creare una situazione idonea a quello che, poi, è successo davvero. Scritta con ritmo adeguato allo svolgersi di quella specie di dramma comico (mi si passi il termine), veloce ed avvincente.

Recensore Veterano
22/08/17, ore 21:42
Cap. 7:

"Felicità è un salvagente a forma di ape", e il mio cuore che si stringe davanti a queste riflessioni dolcissime di un John Watson innamorato che osserva uno Sherlock Holmes altrettanto innamorato.
Perché è vero: lui, per loro, farebbe qualunque cosa.

Una deliziosa flash che mostra la parte più profonda di un sentimento che, finalmente, può crescere sereno.

Bravissima, davvero.

A presto,
B.

Recensore Veterano
22/08/17, ore 21:38
Cap. 6:

Okay, per un brevissimo attimo ho temuto il "peggio", lo ammetto. XD
Per fortuna Victor è solo un buon amico e John decisamente più intraprendente del solito!
Amo le potter!lock (a tal proposito... dovresti davvero scrivere una long), e - nonostante veda Sherlock più un Serpreverde che un Corvonero - non potevo che apprezzare il contesto di quest'altra piccola deliziosa OS.

Sarò ripetitiva nel dirti brava, ma se non lo facessi mi sentirei nel torto! :D

A presto,
B.

Recensore Veterano
22/08/17, ore 21:33

"Le abitudini bohèmien del detective".
Se vogliamo definirle così! XD
Insomma Sherlock cerca di creare le giuste circostanze affinché il buon dottore capitoli e lui, al solito, è talmente preso della fretta di far tacere il proprio cervello (ed i suoi suggerimenti! XD) da non rendersene nemmeno conto.

Storia divertente e fresca (per quanto assurdo sia, definirla così!), come sempre riesci a tratteggiare pregressi e avvenimenti successivi con piccole sapienti pennellate di presente.

A presto!
B.

Recensore Veterano
22/08/17, ore 21:28
Cap. 4:

Ciao amica mia, finalmente trovo il tempo di leggere e commentare queste tue ultime creazioni.

Quella che ci regali qui è una favola, breve ma ricca di significato.
Sherlock come Luna e John come Sole è un'accostamento che viene fatto non di rado, ma scriverne con tanta grazia è ben altra cosa.

Bravissima, come sempre.

Corro alle prossime!

A presto,
B.

Recensore Veterano
22/08/17, ore 13:52
Cap. 7:

Ciao! Ho salvato ieri la raccolta in treno e durante le infinite code ai musei sono riuscita a leggere tutte le fic. Che dire, innanzitutto un premio al coraggio: io non riuscire mai (M A I) a pubblicare giornalmente qualcosa, quindi ammirazione infinita per chi si cimenta nell'impresa. E tu, oltretutto, ci stai anche riuscendo benissimo! Parlando di Pool Party in particolare, è stata tenerissima. 100% Fluff, più morbida del cachemire: mi ha dato un'idea di tenerezza, calore e dolcezza infinite. L'idea di Sherlock versione papà mi ha sempre incantata e sono certissima che sarà così anche con Rosie, per me è praticamente canon. Tutte le storie della raccolta sono stupende, le ho amate una più dell'altra. Ottimo lavoro e divertiti in vacanza ! Un bacio, alla prossima! Cami

Recensore Master
22/08/17, ore 00:32
Cap. 4:

Con questa tua OS hai arricchito la tua raccolta di un tocco fiabesco ed elegante, in cui s’intrecciano luci e bagliori freddi, calore e colori preziosi. Con le due splendide similitudini, John come il sole e Sh come la luna, hai raccontato di due vite opposte eppure perfettamente complementari l’una all’altra, facce diverse di uno stesso sentimento: la ritrosìa a mostrarsi con il proprio vero volto, affascinante e bellissimo, e l’irruenza della vitalità e della passione. Geniale il modo in cui hai fatto sviluppare il prompt di partenza, che in effetti poteva far scivolare in qualche banalità di troppo e, davvero, hai preso il volo verso mète più alte. Questo pezzo, in certi punti, è ai confini con la poesia, tanta è l’eleganza di certe immagini e la delicatezza con cui hai trattato l’espressione dei sentimenti. Infatti hai tradotto la scoperta di come lo stare insieme dia vita a colori mai visti sulla Terra, generati proprio dalla fusione del calore vitale del sole e della preziosità cristallina della luce lunare. E l’immagine che hai scelto a corredo del tuo pezzo è veramente adeguata e significativa rispetto a ciò che racconti. Uno dei punti che mi è piaciuto di più, per come hai usato la tua capacità descrittiva, è la visione che dai di Londra (“…le complesse architetture…”), della sua bellezza architettonica e del suo fascino particolare. Poi c’è l’attimo in cui Sh mostra la bruciatura sul palmo della mano a John e questi si scusa per non aver saputo prestare attenzione alla delicata natura dell’altro. Una similitudine, questa, che richiama, appunto poeticamente, certe “incursioni” irruente di John nel delicato e complesso equilibrio di Sh. Qui hai saputo variare anche lo stile adeguandolo al clima rarefatto e terso di un cielo che vede il fondersi meraviglioso di due grandi luci. Bella storia.