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Autore: mangakagirl    19/04/2012    8 recensioni
Piccola serie di mini storie divertenti e romantiche su Ran e Shinichi che tratteranno il profondo legame di amicizia e amore che c'era già prima e che continua a persistere anche dopo la trasformazione del detective dell'est.
tratto dal capitolo 1:
-Baro! Perché diavolo non ti sei fermata?!- sbottò Shinichi sorreggendo Ran per evitare di farla cadere.
-BARO! Mai sentito parlare di “campionato nazionale” ?!-
-Certo baka! Ma continuare a combattere con una caviglia quasi slogata è troppo!- rispose lui passandosi un suo braccio attorno al collo e camminando lentamente.
-Se mi fossi fermata… Ma scusa, dopo che ho vinto il campionato nazionale, l’unica cosa che sai dirmi è : BARO perché NON TI SEI FERMATA?!- chiese lei sbuffando infastidita.
Era proprio così: Ran aveva appena vinto il torneo nazionale di Karate. Ora lei e il ragazzo stavano tornando a casa ma durante l’incontro Ran si era slogata una caviglia quindi Shinichi la sorreggeva cercando di aiutarla nel tragitto.
-Cosa ti devo dire?! Sono contento che hai vinto il campionato ma avrei preferito che tu perdessi piuttosto di vederti con una caviglia slogata…- rispose lui notando la sua smorfia di dolore.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come farei senza te?

Ciao a tutti :D spero vi piaccia qst piccola raccolta di one-shot su Ran e Shinichi. Volevo fare una piccola premessa: qnd accanto al titolo trovate le sigle p.d.t.* intendo prima della trasformazione di Shin in Conan, qnd troverete d.la t. intendo dopo la trasformazione. Spero di nn essere stata trpp OOC con i personaggi ^---^ buona lettura!

1. Baro!                        P.d.t.*

-Baro! Perché diavolo non ti sei fermata?!- sbottò Shinichi sorreggendo Ran per evitare di farla cadere.
-BARO! Mai sentito parlare di “campionato nazionale” ?!-
-Certo baka! Ma continuare a combattere con una caviglia quasi slogata è troppo!- rispose lui passandosi un suo braccio attorno al collo e camminando lentamente.
-Se mi fossi fermata… Ma scusa, dopo che ho vinto il campionato nazionale, l’unica cosa che sai dirmi è : BARO perché NON TI SEI FERMATA?!- chiese lei sbuffando infastidita.
Era proprio così: Ran aveva appena vinto il torneo nazionale di Karate. Ora lei e il ragazzo stavano tornando a casa ma durante l’incontro Ran si era slogata una caviglia quindi Shinichi la sorreggeva cercando di aiutarla nel tragitto.
-Cosa ti devo dire?! Sono contento che hai vinto il campionato ma avrei preferito che tu perdessi piuttosto di vederti con una caviglia slogata…- rispose lui notando la sua smorfia di dolore.
-Uff… da quando ti preoccupi così per me?- chiese Ran cercando di non mettere troppo peso sulla caviglia.
-Che domanda è?!- fece il ragazzo arrossendo – Da sempre! Mi pare ovvio…-
-AHIA!- esclamò Ran qualche secondo dopo.
-Sediamoci su quella panchina così ti riposerai un po’…- disse lui guidandola verso una panchina. L’aiutò a sedersi e si sistemò al suo fianco con le braccia dietro alla testa. Ran cominciò a massaggiarsi la caviglia e Shinichi la osservò cercando di nascondere la sua preoccupazione. Quando la ragazza si voltò a guardarlo si perse nei suoi occhi lilla-azzurri: quanto erano belli…
-Hey?! Che ti prende?- chiese lei sventolandogli una mano davanti al viso. Lui si scosse e guardò dalla parte opposta alla sua, mentre la ragazza sospirò rumorosamente ed esclamò: - Chi ti capisce più ormai detective!-
-Congratulazioni Ran- disse dopo qualche minuto di silenzio. La ragazza lo fissò sbalordita: un attimo prima la rimproverava e ora si complimentava con lei?!
Fece per dire qualcosa ma appena lui si voltò a guardarla e le sorrise dolcemente si perse nei suoi occhi blu oceano.
-Sono fiero di te- aggiunse il ragazzo sinceramente, lei annuì appena, senza staccare gli occhi dal suo sguardo magnetico, e sussurrò:
-Grazie…-
-Adesso che ti prende a te?- chiese lui divertito – Non riesci più a levarmi gli occhi di dosso?! Sono troppo bello, vero?-
Ran dissolse subito lo sguardo e arrossì fino alla punta dei capelli dicendo:
-BARO!- mentre il ragazzo rideva di gusto. Tornò il silenzio mentre Ran si massaggiava ancora la caviglia, che stava gonfiando, e Shinichi la osservava di nascosto.
-Dai, torniamo a casa- le propose dolcemente alzandosi. Lei annuì e cercò di imitarlo ma, appena appoggiò il piede a terra, fece una smorfia di dolore, così lui si voltò e si abbassò:
-Sali sulle mie spalle, così non affatichi la caviglia…-
-…ma affatico la tua schiena!- finì Ran scuotendo la testa.
-Tu non preoccuparti per la mia schiena. Sali!- insistè lui. Ran scese dalla panchina e si aggrappò alla schiena dell’amico, che si alzò ed esclamò:
-Pensavo peggio!-
-BARO!- sbottò Ran capendo che alludeva al suo peso e dandogli un debole pugno in testa.
-Stavo scherzando baro! Come sei suscettibile!- aggiunse lui ridendo e cominciando a dirigersi verso casa. Ran farfugliò qualcosa, poi sospirò e passò le mani davanti al collo di Shinichi per tenersi meglio in equilibrio: non era male stare in braccio a lui…

*  *  *

Ran passò le chiavi all’amico, che aprì la porta dell’ufficio ed entrò. Nella stanza aleggiava odore di birra e risuonava il russare di Kogoro Mouri, il padre di Ran. La ragazza fece cenno a Shinichi di avvicinarsi alla scrivania su cui dormiva il detective ubriaco e, una volta davanti, urlò sdegnata:
-UN PO’ DI CONTEGNO! DOVRESTI VERGOGNARTI!!-
Il detective sobbalzò e si svegliò di scatto, guardò la figlia con gli occhi arrossati e disse strascicando le parole:
-Ciao teesoooro, ich!- singhiozzò per la sbornia – come è andata il canzonato, campinotato, campui… o insomma quello là!-
Ran lo fulminò sprezzante:
-CAMPIONATO PAPà! Sei così ubriaco che non riesci nemmeno a parlare! VERGOGNA!-
-O insomma…. Quante storie, ich!-
-Comunque, anche se tu non sei venuto a vedermi perché è dall’1 di stanotte che ti ubriachi e giochi a majong con i tuoi amici, ho vinto!-  rispose lei furiosa.
-BRAVAAAAA! GO GO YOKO GO GO YOK... No non sei Yoko, GO GO RAAN GO GO RAAN!- esclamò battendo scoordinatamente le mani e alzando una lattina di birra per aria – DOBBIAMO BRINDARE!-
-EVITIAMO PAPà!- disse Ran squadrandolo arcigna, ma lui sembrò non sentirla e ingogliò una lunga sorsata di birra.
-Tuo padre è andato!- disse Shinichi sghignazzando a Ran.
-Laciamo perdere!- esclamò sconsolata affondando la testa sulla spalla del ragazzo.
Kogoro sembrò notare Shinichi per la prima volta e, puntandogli l’indice al petto, esclamò: - L-U-I che ci fa qui?! E perché TI STA TENENDO IN BRACCIO?! BRUTTO MANIACO, LASCIA MIA FIGLI…-
-PAPà!- esclamò Ran perdendo la pazienza – si da il caso che SHINICHI sia venuto a vedermi e che mi abbia riaccompagnato a casa in braccio perché mi sono fatta male alla caviglia! NON è UN MANIACO!-
Shinichi guardò Kogoro e notò lo sguardò furioso che gli lanciava.
-TU! HAI OSATO FARE DEL MALE ALLA MIA BAMBINA PER PORTARLA IN BRACCIO?!-
-MA CHE DICI?!- esclamarono Ran e Shinichi in coro.
-SI! HO RAGIONE! TU LE HAI FATTO DEL MALE PER APPROFITTARNE!-
Shinichi indietreggiò, con ancora in braccio Ran, appena Mouri si alzò di scatto dalla sedia e e fece scricchiolare le dita delle mani con fare minaccioso.
-Emm… Ran…?!- disse agitato verso l’amica, ma lei scrutò il padre abbastanza tranquilla e rispose:
-Tranquillo sta’ a vedere. Tre, due, uno…-
Kogoro crollò sulla sedia e cominciò a russare più forte di prima. Shinichi guardò perplesso Ran, che gli rispose con un rapida occhiata divertita:                   -Mangiamo insieme?-
-Come fai a cucinare se non ti reggi in piedi?!- chiese sarcastico guardandole la caviglia.
-Mai sentito parlare di pizza a domicilio?- chiese lei coprendogli gli occhi con le mani per irritarlo un po’. Il ragazzo si liberò e rispose:
-E da quando Miss-mangio-solo-cose-a-domicilio-in-punto-di-morte ama la cucina ITALIANA?-
-Da quando mi sono slogata una caviglia!-rispose lei dandogli un pugno in testa irritata da quell’appellativo.

*  *  *

-Tranquilla Ran, una settimana e tornerà come nuova- disse rassicurante Araide alla ragazza seduta sul lettino del suo studio medico. Le afferrò la caviglia e cominciò a spalmare una crema particolarmente puzzolente.
-Ahia!- esclamò Ran chiudendo un occhio e stringendo il lenzuolo del lettino.
-Scusa tesoro! Mi dispiace di averti fatto male- si affrettò a dire Araide dispiaciuto, mentre Ran rispondeva paonazza: -Oh non si preoccupi, è tutto apposto! Fa solo poc…ahia…male…-
“Perché non sto mai zitta!? Così lo faccio sentire in colpa!” pensò arrabbiata con se stessa.
-Sbaglio Ran o quella terribile irritazione al viso della settimana scorsa è del tutto scomparsa?- chiese il dottore fermandosi un attimo e scrutandole le guance rosse come mele.
-H-ha ragione…!-rispose Ran arrossendo fino al midollo questa volta - allora… si nota? -
-Ma certo tesoro! Stai benissimo e hai la pelle perfetta ora!- disse lui accarezzandole una guancia affettuosamente.
-Grazie mille dott…-
-EMH. EMH!- tossicchiò Shinichi particolarmente irritato: era più di mezz’ora che scrutava la scena in silenzio con le spalle appoggiate al muro, le braccia incrociate e lo sguardo cagnesco verso il dottore.
“VOMITEVOLE!” pensò fulminandolo “Cosa son tutti quei –tesoro- e –hai la pelle perfetta!- e le carezze e il resto?!”
Ran si voltò verso di lui e arrossì ancora di più notando il suo sguardo imbronciato; voleva dirgli qualcosa, ma cosa?!
-Shin…- iniziò ma Araide la interruppe – Bene, abbiamo finito!- si voltò verso il ragazzo e rabbrividì percependo una minacciosa aura maligna.
-Cavolo Kudo- disse ridacchiando nervosamente e passandosi distrattamente una mano tra i capelli –sembri infuriato! Sei stressato ultim…?-
-Tutto apposto, grazie. Anzi…- aggiunse con tono disgustato –…ora che ci penso mi sta venedo una terribile nausea. Se abbiamo finito, Ran, possiamo andare!- si avvicinò alla ragazza senza staccare gli occhi dal dottore e le porse le stampelle. Ran annuì stupita e imbarazzata allo stesso tempo e le prese in mano, cercò di alzarsi ma non ci riuscì, così Araide disse:
-Emm.. ti aiut…-
-Ci penso io, stia tranquillo!- lo bloccò Shinichi  facendo alzare delicatamente Ran e mettendola in equilibrio – è stato un piacere! A presto, anzi…- aggiunse recandosi verso la porta - …a più tardi possibile!-
-S-si certo!- rispose Araide stupito – Mi raccomando Ran: riposo per una settimana- La ragazza annuì, ringraziò e seguì a fatica l’amico.

*  *  *

-Tutto bene Shinichi?- chiese timidamente Ran camminando, o meglio
saltellando con le stampelle, accanto ad un ragazzo particolarmente infastidito che borbottava cose simili a :
“Vomitevole! Ho la nausea! –Ti aiuto!- ma non scherzare nemmeno! Vomitevole!”
-Si certo tutto ok- rispose lui sbrigativo. La ragazza lo scrutò un po’, poi finalmente capì il senso di “vomitevole” e chiese sorridendo:
-Shinichi, non sarai mica geloso del dottor Araide?-
Il detective si fermò di botto e Ran quasi cadde a terra sbattendogli contro.
-IO GELOSO?! BARO! MA CHE TI VIENE IN MENTE?!-
-Allora perché ti scaldi tanto?!-
-B-baro!- il ragazzo era stato messo alle strette! Ma non poteva lui, SHINICHI KUDO, farsi mettere alle strette dalla sua migliore amica –Io non mi sto scaldando! Che ti salta in testa?!-
-Allora perché sei arrossito?- chiese Ran divertita per averlo messo in difficoltà.
-Baro! Non è vero! È colpa del tramonto!- rispose lui imbronciato e imbarazzato accellerando il passo.
-Si certo, come no!- disse Ran sorridendo e seguendolo – ASPETTAMI PERò!-
-Lumaca muoviti!- rispose con tono noncurante lui tornando del colore normale e sereno per la caduda di quell’argomento imbarazzante.
“ La prossima volta che la chiama “tesoro” giuro che trovo le prove nel suo studio in grado di farlo esiliare dal Giappone a vita! Servirà a qualcosa essere un detective, no?!”

 
Nota dell’autrice: AHAHA! Minna konnichiwa! Sn tornata, ma nn temete ke TRIO KHK continuerà normalmente il suo corso! Allora, ke ve ne pare??? È una delle prime storie ke ho scritto su RAN E SHINICHI! Vi piace Shin ke fa il gelosone??? ^---^ recensite please e fatemi sapere! Mangakagirl!
  
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