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Autore: JulietAndRomeo    06/08/2012    3 recensioni
Questo è il prequel di 'Niente è più dolce della vendetta'.
Dalla storia:
Li percepii sedersi e, infatti, poco dopo attaccarono bottone: -Hey, bambola, da dove vieni?- chiese quello che sembrava il più grande dei tre.
Tutti gli occhi delle persone del locale erano puntate su di me e potevo sentirli perforarmi il collo con lo sguardo, ma non me ne curai più di tanto e, chiudendo lentamente il menù, alzai gli occhi per posarli sui tre tipi seduti di fronte a me: -Chiamami ancora 'bambola' e per venirti a prendere a calci dovrò farmi un viaggetto nell'aldilà. Tra l'altro, non sono cavoli tuoi le mie origini, bambolo- risposi con un sorrisetto sulle labbra.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Il circo (detto anche trappola mortale).

Assurdo!
Io, Hermione Granger, ragazza ligia alle regole e al dovere, ragazza che doveva avere sempre tutto sotto controllo, mi stavo facendo un miliardo e mezzo di seghe mentali, per decidere cosa dovevo mettere, ad un appuntamento con Draco-Furetto-Spelacchiato-Slavato-E-Platinato-Malfoy.
Assurdo!
Ero ferma davanti all'armadio aperto da circa mezz'ora. Gonne o pantaloni? Ballerine o sneakers? Vestiti o magliette? MAI il mio armadio si era sentito in dovere di sottolineare le mie mancanze in fatto di vestiti, moda e quant'altro, come in quel momento.
Ogni volta che decidevo di indossare qualcosa, immancabilmente qualcos'altro mi sembrava altrettanto adatto all'occasione e allora mi ponevo gli ovvi dilemmi shakespeariani. Lo metto o non lo metto? Questo è il problema!
Assurdo!
Avevo appena paragonato Shakespeare ai miei vestiti e, come se non bastasse aver ucciso la letteratura e la considerazione alta che avevo del mio cervello, ero ancora in intimo davanti alle ante aperte dell'armadio.
'Che Merlino mi salvi da questo casino!' pensai lasciandomi cadere sul letto.
Per fortuna che ero già pettinata (ringraziando i miei rovi che erano diventati più malleabili con il tempo) e lavata!
Decisa a trovare qualcosa da mettere prima che arrivasse il Furetto, mi alzai dal letto e mi avviai a passo di marcia verso l'armadio: -Adesso, io deciderò cosa indossare e voi stupidi vestiti collaborerete: chiaro?- ordinai puntando un dito minaccioso contro i vestiti nell'armadio.
'Adesso parli anche da sola, complimenti!' disse una vocina nella mia testa.
Mi passai le mani sul viso e tornai al buon proposito di trovare qualcosa per non andare in mutande all'appuntamento.
-Posso farcela... devo farcela-.
'Allora: sto andando al circo. Quindi niente di troppo serio' pensai tirando fuori dall'armadio tutto quello che c'era di troppo formale.
'Sto andando con il Furetto: quindi niente di troppo scollato, quel maniaco sarebbe capace di saltarmi addosso' pensai. Tirai fuori tutto quello che io definivo sexy e scollato.
'Niente vestiti: devo pur nascondere la bacchetta da qualche parte!' dissi scartando gli abiti.
Alla fine tra le poche cose che erano rimaste, scelsi un jeans nero e una maglietta bianca con sotto una canottiera nera per dare un bell'effetto.
'Niente scarpe da tennis, sto comunque andando ad un appuntamento' proseguii scegliendo delle ballerine nere.
-Perfetto!- esclamai.
-Già, perfetto, Granger, vogliamo andare adesso?- disse una voce scocciata alle mie spalle.
Mi girai pregando Morgana che fosse un sogno, invece vidi Malfoy interamente ricoperto dai miei vestiti da capo a piedi.
-Che ci fai qui? Come diavolo sei entrato? E soprattutto: da quanto tempo sei qui?- urlai in preda all'isteria.
-Una domanda alla volta: vuoi sapere che ci faccio qui? Beh, nell'atrio non c'eri quindi una volta che si sono fatte le sei, sono salito per accertarmi che tu non fossi morta...-.
-Che pensiero gentile- borbottai.
-Come diavolo sono entrato hai detto? Ti ricordo che sono un mago, ho una bacchetta come te e, anche se più tardi, ho imparato anch'io l'incantesimo Alohomora e oggi te l'ho ampiamente dimostrato per ben tre volte. Alla tua domanda più importante, risponderò che sono qui da abbastanza tempo per farmi ricoprire di vesti e si,- mi anticipò vedendomi aprire bocca per ribattere:-Ti ho vista mezza nuda. Adesso se la fase della vergogna è finita, io andrei, lo spettacolo inizia tra cinque minuti e non voglio perdermelo- rispose.
Non sapendo che rispondere annui in silenzio e una volta presa la bacchetta e infilata nei pantaloni, vicino la tasca posteriore, presi le chiavi della camera e, insieme a Malfoy, scesi nella hall.
Consegnai la chiave al tipo brufoloso della reception che aveva cominciato ad arrossire e farmi gli occhi dolci non appena mi aveva vista. Poi aveva notato il Furetto e si era leggermente moderato. Per la prima volta, ringraziai di essere con uno della stazza di Malfoy.
-E così hai fatto colpo: brava, Granger, non me lo aspettavo- disse il mio accompagnatore una volta che fummo usciti dalla hall.
-Cosa?- risposi.
-Lo sfigato della reception: è stracotto di te. Non dirmi che non te ne sei accorta!- disse ghignando.
-Oh, si che me ne sono accorta e sai perché è 'stracotto' come dici tu di me? Per colpa tua! Perché per inseguire te e la mia bacchetta, gli sono parata davanti praticamente nuda!- risposi alterata.
-Non è colpa mia, credevo mi avresti inseguito con almeno un accappatoio addosso e non nuda, come dici tu e poi, Granger, non ti arrabbiare... potrebbero venirti le rughe-.
Valutai la situazione: strada piena di babbani, lontananza dal mondo magico australiano eccessiva, come minimo, se lo avessi schiantato, mi sarebbero toccati due processi: uno per aggressione ai danni di un civile e una per aver esposto la magia. Nel peggiore dei casi mi facevo 3 anni ad Azkaban. Non ne valeva la pena solo per averlo schiantato. Dovevo almeno ammazzarlo.
-Le rughe le hai tu nel cervello, Malfoy: cos'è successo? Mentre cercavi di connettere i fili, gli unici due neuroni che ti erano rimasti sono andati in corto?-.
-Almeno il mio unico neurone non si è suicidato per la solitudine, come nel tuo caso, Granger: i miei si facevano compagnia- ribatté per niente toccato, mentre accellerava il passo.
Cominciai a borbottare a mezza voce tutte le maledizioni che conoscevo, mentre mi affrettavo a raggiungerlo: la strada era piena di gente e io non avevo la minima idea di dove fosse il circo in cui stavamo andando.
Appena lo raggiunsi mi afferrò per un polso e mi trascinò in un vicolo. Lo percorremmo tutto fino alla fine, mentre lui mi chiedeva (ordinava) di stare vicina, perché la stradina era alquanto pericolosa. Non gli credetti e, nonostante mi stesse ancora trascinando per il polso, mi sentii afferrare dalle spalle da due enormi mani, che mi tirarono indietro strattonandomi come fossi una bambola e alzandomi da terra di qualche decimetro.
Venne di conseguenza strattonato anche Draco e quando si voltò, per chiedere il perché lo stessi tirando, guardò in alto e sorrise.
-Che ti ridi, Malfoy, fammi scendere da qui, schianta chi devi schiantare e corriamo via!- urlai.
Lui invece calmo rispose:-Lei è con me, Trevor, mettila giù, non è pericolosa-.
-Non sono pericolosa? Te la faccio vedere io, Malfoy, sarò felice di schiantarti di nuovo!-.
Quello che supposi fosse un gigante, rise, forse delle mie parole, e mi rimise per terra. Non so perché, ma andai a nascondermi dietro Malfoy, congendogli la vita con le braccia e affondando la testa nella sua schiena, sperando di sparire.
'Non volevi schiantarlo?' mi rimproverò la vocina nella mia testa.
'Sta zitta, nessuno ha chiesto il tuo parere... e poi, me la sono fatta sotto, quindi a dopo gli schiantesimi e le attuazioni di minacce di morte!' pensai in risposta.
-Ciao, Draco, come stai?- disse una voce da cavernicolo.
Aveva pronunciato la frase come fanno i bambini tristi, solo che la voce, come ho già detto, non era per niente quella di un bambino.
-Tutto bene, tu?-.
-Apposto- rispose.
-Lei è Hermione Granger, una mia... conoscente- disse Malfoy spostandosi e lasciandomi scoperta.
-Granger, lui è Trevor, lavora al circo-.
-P-p-piacere di conoscerti, T-Trevor- dissi balbettando e allungando la mano.
Lui allungò una sua manona, che misuarava circa cinque volta la mia faccia, e strinse la mia.
-Trevor, non voleva spaventarti, Hermione, ma Trevor deve tenere lontani i babbani... Trevor non aveva riconosciuto Draco- spiegò il 'gigante':-Perdona Trevor, Hermione-.
Trevor mi fece subito una gran tenerezza e, lasciando andare la giacca e la camicia di Malfoy, da cui non mi ero staccata più neanche per sbaglio, gli dissi che non doveva proccuparsi e che lo capivo.
-Adesso noi andiamo, Trevor, buon lavoro- disse Draco.
-Grazie e ciao- rispose Trevor.
-Ma chi è?- sussurrai a Malfoy quando ci fummo allontanati abbastanza.
-Trevor è una specie di guardiano del circo, ha il compito di far passare solo alcune persone. Non so come sia finito a lavorare qui, ma lo stipendio è buono a suo dire e, ogni tanto, quando mi trovo qualche galeone in tasca, glielo regalo dato che è sempre gentile con me. Lo trattano bene (neanche io sarei così idiota da farlo arrabbiare) e a lui piace. Mi sembra sia qui da circa due anni-.
-Capisco-.
-Ecco, siamo quasi arrivati- disse Malfoy.
Guardai in direzione del tendone sospeso in aria per magia e tutte le luci che lo attorniavano con un'espressione sbalordita in viso: io mi aspettavo un normale circo babbano, ma poi pensai che con Malfoy, niente è normale.
-Vieni e fa attenzione perché il terreno è un pò accidentato, non vorrei doverti portare all'ospedale- disse lui.
Roteai gli occhi in un gesto di stizza e lui emise un suono che mi sembrò una risatina.
Ci avvicinammo e Malfoy cominciò a salutare gente a destra e a manca, presentandomi a tutti. Dopo circa un quarto d'ora avevamo salutato tutti (e quando dico tutti, intendo proprio tutti, tutti) e alla fine ci eravamo accomodati su una panca di legno in alto, ma perfettamente centrale.
L'interno del tendone, al contrario di quello che mi aspettavo, non era per niente decorato, vi era solo una specie di staccionata in legno che separava gli spettatori dagli artisti.
Passarono cinque minuti, in cui riempii Malfoy di domande: da quanto tempo esiste questo circo? Se è un circo magico, faranno gli spettacoli con le creature magiche? Perché all'interno non c'è niente? Ci sono anche i clown?
Malfoy dal canto suo si limitava ad osservarmi con aria assente: vi basti sapere che gli posi più di venti domande alle quali lui rispondeva 'si', 'no', 'forse'. Mai una sillaba in più.
Molto loquace, ammettiamolo.
Lo spettacolo per mia fortuna cominciò poco dopo: quello che non mi aspettavo, era che oltre alle creature magiche, gli spettacoli prevedevano gli elefanti, le tigri e anche un delfino.
I numeri duravano poco, ma tutti erano bellissimi e il tempo trascorse davvero velocemente, così velocemente che Malfoy dovette scuotermi quando gli artisti si ritirarono: -Granger, ti sei incantata?-.
-Si, è stato bellissimo, lo spettacolo più bello che abbia mai visto!-.
-Allora ti è piaciuto?-.
-Si!-.
Si guardò in giro come un ladro e, una volta che tutti furono usciti dal tendone, mi disse: -Vieni, ti faccio vedere una cosa-.
Mi prese per il polso e mi trascinò fuori, facendomi inciampare qualche volta: -Hey, fa piano, si può sapere dove stiamo andando?-.
-Tieni il becco chiuso e lo scoprirai-.
Anche se scocciata dal suo tono autoritario, chiusi la bocca e mi feci trascinare sul retro del tendone.
-Che ci facciamo qui?-.
-Il domatore è un mio amico, vuoi vedere gli animali e le creature magiche?-.
Mi guardai intorno e poi annuii.
La curiosità è donna: maledetta curiosità!
Mi portò vicino la gabbia delle tigri e mi disse: -Vado a parlare con Fränze, il domatore, aspettami qui e non combinare casini, Granger-.
Io annuii vigorosamente e lui si allontanò nell'ombra.
Mi voltai e mi sporsi lentamente verso la gabbia, per vedere meglio la tigre contenutavi dentro.
Non scorsi niente, nonostante la luce fioca, irradiata da una lampada poco lontano.
Misi una mano sulla porta della gabbia e questa, con un cigolio sinistro, si aprì. Spinta dalla curiosità di sapere perché un domatore esperto avesse lasciato la gabbia di una tigre aperta, entrai.
Avanzai di qualche passo, ma non ne ebbi neanche il tempo che sentii il fragore della porta della gabbia che si chiudeva e un nanerottolo dell'altezza di un elfo che correva via ridendo.
Mi avventai sulla porta e la scossi tentando di aprirla.
Un ruggito sommesso mi avvertì che la tigre, che probabilmente stava dormendo, si era svegliata.
Deglutii e pregai Malfoy di tornare il prima possibile, con quell'idiota patentato del domatore.
-Sta buona, bella, io non sono lo spuntino- dissi appiattendomi contro le sbarre della gabbia.
La tigre uscì dall'ombra e si avvicinò a me, guardandomi con quella che potrei definire curiosità.
-... la ucciderà?- sentii dire a qualcuno.
-Si, tranquillo, a meno che non le dia un buffetto sul dorso- disse una voce sconosciuta.
-Perfetto-.
Riconobbi la prima voce come quella di Malfoy: sperava la tigre mi uccidesse? Merlino quanto era caduto in basso!
Lui però non sapeva che avevo sentito: un buffetto sul dorso e la tigre non mi ucciderà. Più semplice a dirsi che a farsi!
Mi avvicinai cauta alla tigre e mentre l'animale continuava a guardarmi, io alzai cauta una mano e le diedi una pacca sul dorso.
Non lo avessi mai fatto!
La tigre scattò indietro, come se si fosse scottata e dopo qualche secondo cominciò a ruggire.
'Porca Mor... puttana' mi corressi mentalmente.
-Buona, bestiolina, tranquilla, non intendevo farti male, io voglio solo salvarmi la pelle- dissi incespicando qua e là con le parole.
Mentre mi abbassavo al suolo per farmi piccola piccola e mettermi in ginocchio per pregare la mia salvezza, sentii qulacosa perforarmi la schiena: la mia bacchetta!
La tirai fuori e la puntai contro la tigre: -Stupeficium!- esclamai.
Un fascio di luce rossa partì dalla punta della bacchetta e stese per bene l'animale.
-Scusa- mormorai subito dopo: infondo avevo schiantato il mio animale preferito.
-Alohomora- mormorai contro il chiavistello della porta della gabbia.
Appena fui fuori un urlo disumano squarciò il silenzio della notte: -Malfoy!!!!!!!-.
-Innerva!- dissi facendo rinvenire la tigre.
L'animale appena sveglio, corse a rintanarsi nell'ombra e io corsi a stanare un Furetto mezzo stecchito.
Feci il giro delle siepi e, nascosti poco più avanti, notai Malfoy e il suo amico, presunto domatore, rotolarsi a terra dalle risate.
Mi avvicinai di soppiatto e andai alle spalle del Furetto, puntandogli la bacchetta alla nuca: -Sono estremamente tentata di pronunciare le parole 'Avada' e 'Kedavra', sono altamente convinta che non me ne pentirei- soffiai nel suo orecchio.
-Trovo la situazione estremamente eccitante, Granger. Piaciuto il mio scherzetto?-.
-Scherzetto? Me lo chiami 'scherzetto'? Mi hai rinchiuso in una gabbia con una tigre: potevo lasciarci le penne!-.
-Mi dispiace doferla contraddifre, signorina Grancer: io sono
 Fränze, domatore di bestie. Matilde è la ticre più buona e mansueta di circo. Matilde non morde, Matilde solo ruccisce e mette paura-.
-Cosa?!- esclamai.
-Draco, folefa farvi spafentare, per fare scherzo- disse 
Fränze.
Malfoy aveva continuato a guardarmi con un'espressione divertita sul volto e quando io abbassai la bacchetta, lui salutò 
Fränze e ci smaterializzammo vicino all'hotel.
-Mi sembri silenziosa, Granger, non ti è piaciuto lo scherzo?-.
-Me la sono fatta sotto, Malfoy, come ti è venuto in mente? Potevo uccidere quella povera tigre!- dissi mentre ritiravo le chiavi della mia camera.
-Sei troppo buona per farlo, non uccideresti nessuno, neanche me- rispose Draco mentre salivamo al quarto piano.
-Non ci conterei troppo, se fossi in te-.
-Ah, si? Davvero?-.
-Davvero-.
-Beh, ci vediamo domani, Granger, buonanotte- disse baciandomi su una guancia.
Sparì così velocemente che, se non fosse stato per il calore che sentivo sul viso, avrei detto fosse stato tutto un sogno.
   
 
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