« Dovresti mangiare qualcosa » azzardò Sirius, indicandomi il piatto con la testa ma non avevo affatto voglia di riempirmi di cibo. La Evans c’aveva chiaramente ripensato e lui mi diceva di mangiare, ma dov’era finita la sua sensibilità? Glielo domandai e lui rispose « Non credo ci sia mai stata »
« Si, lo credo anche io » si intromise Remus, ingoiando un po’ di muffins « Se proprio vuoi, posso parlarci io con Lily » Furono le parole magiche: passai un braccio sulla spalla di Remus, pregandolo di farlo per sapere cosa avrei dovuto fare « Io ti consiglio di aspettare, senza forzarla, altrimenti peggioreresti le cose, fidati… già il fatto che ti abbia baciato è già un passo avanti! Certo, c’è il piccolo ma insignificante fatto che poi ti ha schiaffeggiato, ma sono dettagli irrilevanti, quindi, devi aspettare, non puoi fare altro »
Tutti lo guardammo alquanto scandalizzati « Non sapevo ci fosse un corso avanzato per le questioni di cuore! »
« Spiritoso » ribatti Remus, facendo una smorfia.
Senza una parola, intanto, Sirius si era alzato dal tavolo, andando verso il tavolo dei Corvonero. Si fermò davanti ad una ragazza dai capelli scuri lunghi poco più delle spalle. Nessuno di noi la conosceva ed era assai strano che Sirius, malandrino nell’anima più di noi andasse di sua spontanea volontà da una ragazza, senza aspettare che fosse lei a cascargli ai piedi. Ci guardammo tra di noi, chiedendoci chi fosse ma nulla.
Per quel pomeriggio era prevista una gita a Hogsmeade e non avevo molta voglia di andarci. Sarebbe stato pieno di ragazzine urlanti e non mi andava proprio. Però… si, forse per il mio piano malefico una piccola visitina ad Hogsmeade ci voleva proprio. Andammo a prendere mantello e soldi nel dormitorio non aspettando nemmeno Sirius perché ci sarebbe andato con la sconosciuta mora. Del settimo anno non c’era quasi nessuno ma fu meglio così, non avrei sopportato grida e confusione. Oltretutto avevo una meta precisa, quindi non mi volevo nemmeno fermare a chiacchierare. Lasciai Peter e Remus a bere una buona Burrobirra ai Tre Manici di Scopa e appena fuori, quando fui sicuro di non essere visto, mi diressi verso Mielandia. Quando entrai, trovai solo un paio di ragazzi del quinto anno intenti a papparsi un sacco di schifezze. Da quando Voldemort stava diventando sempre più potente, moltissimi ragazzi non uscivano dalla scuola. E la McGranitt avrebbe volentieri bandito ogni uscita, ma Silente non voleva assolutamente cambiare le tradizioni.
Mi guardai intorno con fare sospetto quando finalmente trovai quello che mi serviva. Sentivo di essere un perfetto idiota… come potevo comprare delle cose del genere? Io, James Potter. Tentando di non pensarci, pagai quello che avevo scelto e uscii con le guance rosse dal negozio. Il viaggio di ritorno fu breve e in completa solitudine, non ero ancora sicuro di volerlo fare…. Ma ormai ero in ballo e dovevo ballare.
Quando arrivai nella stanza dei Grifondoro trovai un sacco di persone del mio anno intente a studiare e i piccolini del primo e del secondo anno. Adocchiai una ragazzina del primo anno che non conoscevo e mia avvicinai.
« Ciao, cosa studi? »
Lei spalancò gli occhi terrorizzata e sussurrò « Storia della magia »
Mi sedetti accanto a lei, ringraziando che tutti erano troppo presi dallo studio « Mi faresti un piccolo piacere… come ti chiami? » Rispose di chiamarsi Annie, sempre guardandomi con molta paura « Se puoi, vai di sopra e cerca Lily Evans… dalle questi » le porsi una scatola di cioccolatini incantati « Dille che non ci sono incantesimi o filtri d’amore… sono solo cioccolatini »
Accennò un si con la testa e salì le scale del dormitorio delle ragazze. Mi sentii improvvisamente accaldato e forse avevo sbagliato a fare una cosa del genere. Quanto ero stato stupido… fare il tenero? Non era certamente da me. Non ne ero assolutamente e geneticamente capace, ero senza dubbio negato e avevo fatto una cavolata.
Sbuffai e prima di far arrivare il peggio corsi nella mia stanza e presi la scopa. Dovevo volare. Avevo assoluto bisogno di volare. La realtà era troppo brutta per essere vissuta e ne avevo abbastanza di tenere i piedi per terra.
Infilai gli scarponcini e mi sollevai in aria.
Avevo appena iniziato a volare quando un grido attirò la mia attenzione « Ero sicura di trovarti qui, malato di Quidditch! »
Era la sua voce? Era davvero la mia Lily?
Non stavo sognando, era lì seduta sugli spalti e mi sorrideva.
N.d.A. E' rimasto ancora qualcuno a leggere questa storia? Be! Mi riferisco proprio a te. Tuuuu che stai leggendo! Che ne dici di lasciarmi una recensione? Non essere timido, tanto la leggo tra dieci giorni perchè parto u.u A presto!
Luna