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Autore: Dorothea    01/03/2007    8 recensioni
Con la scusa di voler distruggere gli Horcrux e salvare il mondo, anziché frequentare il settimo anno, Harry parte in cerca di (dis)avventure.
Non sarà solo però, a rendere le sue peregrinazioni ancora più deliranti di quanto non siano già ci saranno uno svitato membro dell'ordine, una capra puzzolente, una cinesina in cerca di vendetta, un bulgaro dal vestito imbarazzante e ovviamente Ron ed Hermione. Senza contare l'intelligence decisamente poco intelligente di stanza a Hogwarts.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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Capitolo 1

Avviso importante dell’autrice: Questa versione del settimo libro ( decisamente improbabile e soprattutto fuori di testa ) è pura opera della mia fantasia e non verrà in alcun modo influenzata dagli avvenimenti che saranno descritti in Harry Potter and the Deathly Hallows e men che meno verranno inseriti spoilers.
Potrebbe però essere che, casualmente, alcune delle vicende narrate in questa fanfiction assomiglino a quelle del vero settimo libro. Non credo, primo perché sono scarsa in Divinazione e secondo perché questa versione è decisamente poco seria, ma non posso essere certa di non prenderci in alcuni casi, magari quelli più ovvi.
Anche se non l’ho ancora del tutto stesa, ho però ben chiaro quale sarà la trama, il finale è perfino già scritto, questo per assicurarvi che la fanfiction non rimarrà incompiuta. Magari ci metterò un’eternità, ma non la lascerò di certo a metà ^^
Buona lettura.

---Harry Potter e l’improbabile settimo libro---

Capitolo 1
Chi ben comincia è a metà dell’opera,
se ne deduce che Harry, Ron, Hermione e l’autrice siano ancora all’inizio

    Per l’ultima volta in vita sua, Harry Potter stava passando le vacanze estive a casa degli odiati zii, i Dursley, i quali a loro volta odiavano Harry. Il nostro cosiddetto “eroe” era tornato a casa da solo un paio di giorni, ma la vita a Privet Drive era talmente schifosa che a Harry sembrava fossero passati due anni; a confondere ulteriormente il maghetto ci pensava pure il calendario del 1999 che zia Petunia aveva comperato per mettersi avanti con il lavoro (?).
    Le vacanze erano però in procinto di migliorare, infatti Ron e Hermione, i migliori amici di Harry nel caso non lo sapeste, come promesso al funerale di Silente, sarebbero dovuti andare a casa del loro amico sfigato. Harry non vedeva l’ora che fossero arrivati. “Devo far riparare questo coso” si disse mentalmente dando un’occhiata al suo orologio rotto e sperando che gli amici non si fossero dimenticati della promessa fatta.
    Una mattina verso le otto, Harry faceva quello che in genere le persone fanno quando sono in vacanza, ovvero dormiva. All’improvviso, con uno schiocco assordante, Hermione Granger si materializzò in camera sua. Svegliatosi di soprassalto, Harry saltò fuori dal letto urlando come un ossesso e mettendosi a lanciare calzini usati contro l’amica.
    « Ehi, sono io! » esclamò Hermione riparandosi con le braccia dai proiettili puzzolenti.
    « Hermione » sospirò Harry sollevato « Mi hai spaventato! »
    Passi affrettati e pesanti e pure minacciosi rimbombarono per le scale rimbombanti. Zio Vernon, logicamente attratto dalla confusione, stava salendo a controllare che diavolo combinava quel depravato del nipote.
    « Si può sapere che stai combinando?! » sbraitò lo zio aprendo la porta « E quella chi è? » chiese alla vista di Hermione.
    « Già, chi sei? » la aggredì Harry fingendo di non conoscerla « Chi ti ha dato il permesso di entrare in camera mia?! Vattene intrusa! » e la fece rovesciare al suolo colpendola in faccia con la gabbia di Edvige, che al momento era in bagno che si faceva una doccia.
    Zio Vernon se ne andò borbottando improperi, perché alla televisione stava per iniziare la nuova edizione del grande cadavere, ovvero quel programma televisivo che segue trentadue ore al giorno le vicissitudini di un corpo dalla morte alla decomposizione, e lui non poteva perderselo per niente al mondo, figuriamoci quindi per osservare l’odiato nipote che prendeva a gabbiate sulla faccia una tipa che nemmeno conosceva.
    « Accidenti Harry » borbottò Hermione rialzandosi e massaggiandosi la faccia « Mi hai quasi rotto la mascella. »
    « Scusami, ma non potevo dirgli così senza preavviso che c’era una strega in casa sua » spiegò Harry «Ho dovuto fingere. »
    « Capisco, ma ti toccherà avvertirli che io e Ron veniamo a stare da qui durante le vacanze estive. »
    « Yuppie! » esultò Harry ballando il samba per la gioia « E quando arrivate? Mi sono rotto di star qui ad aspettarvi. »
    « Domani pomeriggio » lo informò Hermione « Giusto il tempo di finire di preparare i bagagli e siamo da te. »
    « Sai cosa mi piacerebbe Hermione? » le chiese Harry con aria sognante « Che domani, quando arrivate, tu mi corra incontro a braccia aperte. Sarebbe una cosa carina. »
    « Come vuoi, ma ora devo andare, devo finire di legare mamma e papà nello sgabuzzino. »
Harry la guardò con aria interrogativa.
    « Non vogliono farmi passare le vacanze con te e Ron » spiegò la ragazza « Dicono che una volta tanto dovrei passarle con loro, sono proprio iperprotettivi. » Detto questo si smaterializzo con un pop.
    Partita Hermione, Harry scese in salotto per mettere al corrente gli zii che il giorno dopo due maghi sarebbero arrivati in casa loro. Trovò gli zii in salotto, intenti a guardare la televisione.
    « Zio – »
    « Taci! »
    « Zio – »
    « Taci! »
    « Ehm, dovrei dirvi… »
    « Taci! »
    « Si, ma… »
    « Ho detto taci! »
    « E che palle! » esclamò Harry « In questo modo non andremo mai da nessuna parte! Invoco l’autrice e il suo potere divino per risolvere la situazione. »
    All’autrice non piace fare i favori ai personaggi, in particolar modo a Harry, ma in questo caso è costretta altrimenti non sa come mandare avanti la narrazione.
    All’improvviso un gibbone impellicciato armato di spugna decapitò lo zio Vernon.
    Uhm… forse si tratta di una soluzione un po’ troppo drastica…
    Come non detto, non è mai apparso nessuno gibbone, se lo avete visto allora dovete essere ricoverati insieme all’autrice; all’improvviso lo show del grande cadavere venne annullato perché, grazie ad un paradosso spazio-temporale, l’uomo di cui avevano usato il cadavere arrivò dal passato ( dove era ancora vivo ), fregò il cadavere di se morto e lo portò nel futuro per farselo visitare. Per stare più tranquilli, l’autrice stessa scavalcò il davanzale del salotto e si portò via il televisore dei Dursley.
    « Mannaggia, il mio televisore! » esclamò arrabbiato zio Vernon mentre Dudley era in preda a un collasso « Ora per passare il tempo sarò costretto a leggere. Purtroppo non possiedo libri, mi toccherà trastullarmi con le istruzioni del forno a microonde. »
    « Zio, devo parlarti » disse Harry tornando all’attacco.
    « Che vuoi? »
    « Volevo avvisarti che domani pomeriggio vengono qui due miei amici. »
    « Che genere di amici? » chiese preoccupato lo zio mentre Petunia sbiancava.
    « Due amici che frequentano la scuola con me. »
    « Vuoi dire… » tuonò zio Vernon trattenendo con difficoltà la rabbia « Vuoi dire come te? »
    « Si, ma non così famosi » precisò Harry.
    « Mai e poi mai! » tuonò lo zio balzando in piedi, mentre zia Petunia inorridiva e tremava dalla paura « Dovrai passare sul mio cadavere! »
    « Beh, si può fare, se proprio ci tieni » disse Harry con sguardo sadico estraendo una mannaia dai pantaloni.
    « Ehm, va be’, lascia perdere, ho cambiato idea » disse zio Vernon preoccupato « Che vengano pure, tanto io, tua zia e Dudley ce ne andiamo in vacanza.» Detto questo corsero a preparare i bagagli.
    Quello stesso pomeriggio durante la siesta, Ron e Hermione comparvero all’improvviso nel salotto di casa Dursley, facendo venire un coccolone agli zii e a Dudley, che non si aspettavano che arrivassero con ben un giorno di anticipo. Non avendo ancora passato l’esame, Ron era dovuto venire tramite materializzazione accompagnata avvinghiandosi a Hermione, cosa che al ragazzo non era dispiaciuta per nulla. E nemmeno a Hermione se è per questo.
    « Harry, ciao! » strillò Hermione « Hai visto siamo arrivati prima del previsto! » e corse ad abbracciarlo come su richiesta. Harry si scansò all’ultimo momento e la ragazza si schiantò contro la vetrinetta della cristalleria, facendo impallidire zia Petunia che, insieme al marito e al figliolone, si era rintanata in un angolo della stanza.
    « Ah ah! Ci è cascata! » rise Harry.
    « Accidenti » biascicò Hermione cercando di liberarsi dai frammenti di vetro « In effetti mi sembrava una richiesta un po’ strana la tua. »
    « Come stai Harry? » lo salutò amichevolmente Ron dandogli un fraterno pugno sulla spalla. Harry cadde a terra urlando e contorcendosi dal dolore « Stavo meglio prima » si lamentò con voce rotta dal pianto.
    « Ma ti ho appena toccato » disse Ron guardando il suo pugno con apprensione « Non volevo farti male. »
    « Ron, sei sempre il solito violento » lo rimproverò Hermione che si era infine rialzata e adesso era china sull’amico per vedere in che condizioni era « Guarda che gli hai fatto, gli hai rotto una spalla. »
    « Me misero! » pianse Harry « Rimarrò storpio e paralizzato per tutta la vita! »     « Ma no » lo tranquillizzò la ragazza « Ci vuole un attimo a risistemarla » così dicendo Hermione aveva estratto la bacchetta e si stava arrotolando le maniche. Con un appropriato incantesimo risistemò come nuova la spalla di Harry.
    « Wow, Hermione, sei stata fenomenale! » esclamò Harry balzando in piedi e flettendo il braccio « Funziona alla perfezione » come se il concetto non fosse chiaro, per far vedere a tutti che riusciva a riutilizzare l’arto, il maghetto afferrò un prezioso vaso cinese della dinastia Ming e lo gettò contro un muro, facendo impallidire ulteriormente zia Petunia che se ne stava ancora nell’angolino insieme alla famiglia.
    « Però » esclamò Ron guardandosi intorno « Chi l’avrebbe mai detto che sarei finito per passare le vacanze in una casa babbana. Papà era molto invidioso » Si interruppe facendo un balzo indietro « Non posso crederci! »
    « Che cosa? » chiese Hermione allarmata.
    « Hanno un feletono! » e senza aggiungere altro afferrò la cornetta e cominciò ad urlarci dentro « Pronto, pronto, pronto, pronto, pronto, pronto, pronto, pronto, pronto, pronto, pronto, pronto… »
    « Ron, smettila » Hermione gli strappò la cornetta di mano « Non si usa così un telefono. »
    « Ma papà mi ha detto che si dice pronto. »
    « Si, ma solo quando si risponde. »
    « Ah. »
    « Piuttosto » disse Hermione rimettendo a posto il feletono, cioè il telefono « Come stai Harry? Quando sono venuta questa mattina non c’è stato il tempo per un appropriato scambio di chiacchiere. »
    « Be’, a parte il fatto che tutte le persone a cui voglio bene sembrano morire, che il mago che ha assassinato i miei genitori mi vuole morto, che ho dovuto lasciare la mia ragazza e che non disputerò più una partita di Quidditch a Hogwarts, sto abbastanza bene. »
    « Ti sei lasciato con mia sorella?!? » urlò Ron « Ma io e Hermione non ne sapevamo nulla! »
    « A dire il vero io lo sapevo » confessò Hermione « Ginny mi ha detto tutto mentre tornavamo a casa dopo il funerale di Silente. »
    « E perché io non sono stato informato? » chiese Ron pieno di rabbia.
    « Be’, Ginny ha preferito che tu non sapessi nulla, temeva che avresti avuto reazione violente » tentennò Hermione guardandolo ansiosa.
    « E ha pensato bene! Perché adesso a Harry una bella lezione non gliela leva nessuno » arrotolatosi le maniche tirò fuori un cosciotto di maiale dalla tasca interna del giubbotto « Come hai osato trattare in questo modo mia sorella?! Sedurla e poi abbandonarla! Prendi questo! » e si gettò all’inseguimento dell’amico.
    « Aiuto! E’ pazzo! » Harry fuggì terrorizzato e corse per tutta la casa con Ron alle calcagna, inseguito a sua volta da Hermione che cercava di calmarlo strillando spaventata.
    « Ron! Fermati per l’amor del cielo! » urlò disperata seguendolo su per le scale.
    « Harry, ti ammazzo! »
    « Aiuto, vuole trucidarmi con un cosciotto di maiale! » gemette Harry salendo in soffitta in fretta e furia « Hermione fai qualcosa! »
    « Ron, non fare stupidaggini! » urlò Hermione « Ti sembra normale uccidere qualcuno a colpi di cosciotto di maiale? »
    Ron però ignorò le suppliche di Hermione, così Harry tentò la via di fuga buttandosi da un abbaino e atterrando su un cespuglio di petunie che zia Petunia aveva curato con tanto amore.
    « Maledetto! » Ron fece dietro front per tornare al pian terreno travolgendo Hermione che cercava di fermarlo. Uscito in giardino cominciò a guardarsi intorno. Harry sembrava sparito.
    « Dove sei? Vieni fuori se ne hai il coraggio! » urlò cercando l’amico nelle aiuole di fiori, ignorando l’orrendo spaventapasseri dalla faccia familiare. Hermione uscì di corsa e si fermò con una scivolata sul vialetto di casa vedendo lo spaventapasseri.
    « Oh mio dio! » urlò scioccata coprendosi la bocca con le mani « Ron, che hai fatto, hai impalato Harry! »
    « Ma se non sono ancora riuscito a prenderlo » disse Ron con aria interrogativa. Solo a quel punto si accorse dell’orrendo spaventapasseri « Ehi, ma quello spaventapasseri è uguale a Harry! »
    « Ci credo sono io! » disse Harry smettendo di fare l’idiota e scendendo dal bastone, più che altro per far smettere a Hermione di preoccuparsi inutilmente.
    « Oh, Harry, mi hai spaventato! » disse Hermione sospirando di sollievo.
    « Perché facevi lo spaventapasseri? » chiese Ron.
    « Per sfuggire a te e alla tua follia » gli spiegò Harry.
    « Ah, è vero che ti stavo dando la caccia! » disse Ron dandosi una pacca sulla fronte « Me la pagherai Harry! » imbracciato nuovamente il cosciotto riprese a inseguire Harry.
    « Aiuto! » Harry cominciò a correre intorno alla casa inseguito da Ron.
    « Ron, fermati, per l’amor di Merlino! » strillava Hermione.
    « Schiantalo, schiantalo! » urlava Harry ogni volta che passava davanti a Hermione.
    « Harry, qui all’aperto posso essere vista dai babbani » gli rispose Hermione mentre Ron le passava davanti roteando il cosciotto sulla testa. Presa da un colpo di genio, non appena gli amici le passarono nuovamente davanti, Hermione allungò il piede e fece lo sgambetto a Ron. Ron cadde a terra e senza perdere tempo la ragazza lo immobilizzò gettandogli addosso la sequoia che Zio Vernon era riuscito a far crescere in giardino.
    « Lasciami, Hermione, devo fargliela pagare » urlò Ron dimenandosi nel tentativo di liberarsi.
    « Tieni e lasciami in pace » disse Harry allungandogli una manciata di galeoni.
    « Non ti basteranno dei galeoni per cancellare le tue turpi azioni nei confronti di mia sorella! »
    « Ma sei hai detto tu che dovevo pagare! » disse Harry « Santo cielo, vorrei tanto che ti decidessi una volta tanto. »
    « Smettetela! » strillò Hermione « Ron, piantala, adesso entriamo in casa e con tutta tranquillità Harry ti spiegherà come stanno esattamente le cose, così forse la smetti di dare di matto. »
    Non appena entrati in salotto qualcuno suonò alla porta. Ad un più attento esame ( ovvero aprendo la porta ) si potette constatare che si trattava dell’autrice stessa con il televisore dei Dursley tra le braccia « Ho riportato questo coso » disse allegra.
    « Ehi, l’autrice non dovrebbe intervenire nella fanfiction stessa sotto forma di personaggio! » protestò Harry.
    « Senti, vuoi che ti sottoponga a una lobotomia? » gli chiese “gentilmente” Dorothea « Potere della fantasia, dell’immaginazione o della fantascienza, come preferisci chiamarla, piuttosto fammi entrare che devo sottoporre Ron ad una operazione di apprendimento veloce. »
    « Cos’è che vuoi farmi? » chiese Ron leggermente preoccupato mentre Dorothea rimetteva il televisore al suo posto.
    « Fare in modo che tu apprenda tutto senza che te lo spieghi Harry, i lettori lo sanno già, poi va a finire che si annoiano » detto questo schioccò le dita davanti al naso del ragazzo che rimase per un paio di secondi con la faccia da ebete ( ovvero la faccia di sempre ).
    « Ehi, ora capisco perché Harry ha lasciato Ginny! » esclamò infine Ron « E comprendo anche che si tratta di una mossa piuttosto inutile, dal momento che non la rende di certo più al sicuro, senza contare che Tu-Sai-Chi sarà già stato informato da Piton e Draco. »
    « Ehi, è pure diventato più intelligente! » esclamò Hermione sorpresa.
    « Beh, più scemo non poteva di certo diventare » disse l’autrice soddisfatta « Ora vi saluto, devo completare l’odioso capitolo sul matrimonio, maledetta sia la Rowling e il momento in cui ha deciso di far sposare Bill e Fleur » così dicendo Dorothea uscì, salì in auto e andò verso casa seminando il panico tra i pedoni.
    « Allora Harry » disse Hermione dopo alcuni minuti « In attesa che tu diventi maggiorenne io e Ron staremo qui a casa dei tuoi zii, sarà un piccolo momento di vacanza prima di partire alla ricerca degli Horcrux. »
    « Prima c’è il matrimonio di Bill e Fleur » precisò Ron « Dobbiamo andare lì prima di tutto. »
    « Stai calmo Ron, me lo ricordo » disse Hermione « Il matrimonio è il cinque di agosto, quindi il trentun luglio dovremo trasferirci perché la protezione che Silente ha messo sulla casa cesserà di funzionare quando Harry compirà diciassette anni. »
    Stanco di questi discorsi seri Ron si interessò al televisore « Che cos’è quel bagaglio che l’autrice ha riportato? »
    « E’ un televisore, Ron, serve per guardare cose che avvengono a chilometri di distanza da qui » spiegò Hermione « Accendiamola così puoi vedere da te. »
    « Bisogna darle fuoco per farlo funzionare? » chiese Ron dubbioso.
    « Ma no! » sospirò Hermione mentre Harry si rotolava dal ridere « Si usa il telecomando… ecco » trovato il telecomando Hermione accese il televisore sul primo canale che in quel momento trasmetteva il telegiornale « Questo programma è un telegiornale, mostra le cose reali che succedono nel mondo, ovvero da le notizie » spiegò Hermione prima di rivolgersi a Harry « Come ci sistemiamo per dormire? »
    « Beh, tu puoi dormire nella camera degli ospiti e Ron nella mia » disse Harry.
    « E tu dove dormi? » chiese Hermione.
    « Nel letto dei miei zii. »
    « E i tuoi zii? »
    « Oh, loro partono per le vacanze » spiegò Harry con un alzata di spalle. In quel momento i Dursley sfrecciarono fuori dalla porta trasportando le valigie, si catapultarono in automobile e partirono sgommando.
    « Anche questa roba è reale? » chiese Ron che aveva girato canale. Hermione si volse verso di lui     « Ehm, no Ron, quello è un’opera di fantasia » aggiunse alla vista di un’immagine di un film dei Muppet.
    Lasciando che Ron si trastullasse con il televisore ( o sarebbe meglio dire rincretinisse ) Hermione si sedette in poltrona rivolgendosi a Harry « Allora che intenzioni hai? Voglio dire, da dove partiamo con le nostre ricerche per gli Horcrux? »
    « Allora, prima di tutto andiamo a Godric’s Hollow a portare i fiori alle tombe dei miei vecchi, già che siamo lì diamo un’occhiata alla casa e vediamo se è ristrutturabile, non mi dispiacerebbe avere un posto dove vivere quando sta storia sarà finita. »
    « Se mai sarà finita. » precisò Hermione.
    Harry fece un veloce gesto scaramantico « E dai Hermione, non portare sfiga! »
    « Non sto portando sfiga, esaminavo le varianti possibili » spiegò la ragazza.
    « Poi non so, dobbiamo dare un’identità a quel R.A.B. e cercare di capire dove possano essere nascosti gli altri Horcrux e poi distruggerli. Alla dovremo cercare Voldemort così potrò farlo fuori » Harry fece una pausa e rimase pensieroso per un paio di minuti « Pensando a tutta sta roba che devo fare mi viene male. »
    « Immagino » disse Hermione comprensiva « Viene male anche all’autrice al pensiero di doverla scrivere. Ma basta parlare di argomenti deprimenti! » esclamò poi alzandosi con slancio « Per adesso siamo in vacanza, divertiamoci! Facciamo una ricerca antropologica sulla semi sconosciuta popolazione di indigeni della foresta di pruni situata nel sud dell’Inghilterra. »
    Harry la guardò male « E questo ti sembra divertimento? Piuttosto preferisco fare tutti i compiti del settimo anno. »
    « Buona idea » esclamò estasiata Hermione « Voglio dire, dal momento che non torniamo a Hogwarts è meglio se cominciamo a istruirci da soli, non sarà certo come se frequentassimo le lezioni, ma un’educazione autodidatta è comunque sempre meglio che – » si interruppe nel sentir il telefono squillare.
    « Ehi, suona! » esclamò Ron estasiato distogliendo la sua attenzione dalla pubblicità del detersivo per piatti.
    « Si, bisogna rispondere » spiegò Hermione mentre Harry si incamminava verso l’apparecchio.
    « Aspetta, voglio farlo io » lo fermò Ron. Harry lo lasciò fare. Il ragazzo agguantò il ricevitore e si mise a urlare dentro « Pronto, pronto, pronto, pronto, pronto, pronto, pronto, pronto, pronto, pronto… »
    « Ron! » lo rimproverò Hermione « Una sola volta! Lascia parlare anche l’altra persona. E non urlare »
    Ron seguì il consiglio dell’amica e lasciò parlare anche la persona all’altro capo del telefono « Si… si… un momento… Hermione è per te » aggiunse poi voltandosi verso di lei.
    « Per me? » chiese Hermione stupita « Ma chi è? »
    « Chi sei? » chiese Ron al ricevitore poi si rivolse nuovamente alla ragazza « Pare sia tua madre. »
    « Cosa?! E’ uscita dallo sgabuzzino? » Hermione era esterrefatta.
    « Hermione chiede se sei uscita dallo sgabuzzino » disse Ron alla madre di Hermione.
    « No Ron… dille che non si sono. »
    « Senti mamma di Hermione, Hermione mi ha detto di dirti che non c’è. »
    « Ma no, Ron stai incasinando tutto! » Hermione si era già messa le mani nei capelli.
    « Dice che non ci crede che non ci sei » spiegò Ron a Hermione, che ora si rivolgeva a Harry sussurrando « Parlaci tu. »
    « Io? » chiese Harry senza capire.
    « Si… fai finta di essere me. »
    Harry annuì e prese la cornetta che Ron gli porgeva. Con voce contraffatta rispose al telefono « Si, pronto sono me… cioè volevo dire sono Hermione. »
    Hermione si coprì gli occhi con le mani mentre Harry continuava la farsa « Si mamma sto bene… no, non voglio passare le vacanze con te e il babbo… si, sono a casa di Harry… come sarebbe a dire “lo stupido occhialuto”? » Harry si interruppe e coprì il ricevitore con una mano guardando Hermione trucemente « Le hai detto che sono uno stupido occhialuto? » bisbigliò irritato.
    « Certo che no, è lei che lo pensa » gli bisbigliò in risposta Hermione « Continua a recitare. »
    « Pronto mamma… si, Harry è quello che tu chiami “lo stupido occhialuto”, anche se non lo è intendiamoci… si sto qui fino al trentuno di luglio… no, dopo non posso venire al mare con te e il babbo, devo andare con Harry a dar la caccia agli Horcrux… no mamma, l’Horcrux non è un animale in via d’estinzione… »
    « Prima c’è il matrimonio di Bill e Fleur » gli ricordò Ron.
    « Scusa mamma, Ron mi sta ricordando che prima di cacciare gli Horcrux dobbiamo andare al matrimonio di suo fratello… si, Ron, esatto il mio ragazzo… un momento, il che cosa?! » Harry si rivolse agli amici senza preoccuparsi di bisbigliare o di coprire il ricevitore « Non me lo avevate detto che vi eravate fidanzati! »
    « Shh, se urli capirà che non sei me » bisbigliò Hermione allarmata.
    « Voi due vi siete messi insieme e non mi venite a dire nulla?!? Cattivi! » e scappò via piangendo.     « Oh santo cielo » gemette Hermione preoccupata. Ron intanto aveva agguantato nuovamente la cornetta e si era rimesso a parlare con la madre di Hermione « Senti mamma di Hermione, hai fatto un gran casino, non dovevi dire a Harry che io e Hermione stiamo insieme, doveva essere una sorpresa… no, quella con cui hai parlato non era Hermione, ma Harry che faceva finta di essere Hermione… »
    « Ron ma che stai combinando! » lo rimproverò la ragazza.
    « Senti mamma di Hermione, comincio a scocciarmi di te, mi deprime sapere che sarai la nonna dei miei figli… no, Hermione non aspetta un bambino, almeno, credo di no… » Ron si voltò verso la ragazza « Non sei incinta, vero? »
    « Ma no! » urlò esasperata la ragazza strappando la cornetta di mano a Ron e cominciando finalmente a parlare con la madre « Senti hai finito di rompere? Ti ho già detto che non ci vengo in vacanza con te e il babbo, adesso sono da Harry, poi andiamo da Ron per il matrimonio, dopo siamo impegnati a salvare il mondo, quindi capisci da te che non ne ho il tempo! E soprattutto la voglia! » Hermione sbattè il telefono in faccia a sua madre ( uh, che dolore ) sbuffando arrabbiata.
    « Mi ha dato del depravato e dell’imbecille » cominciò Ron accigliato « Mi sa che non andremo tanto d’accordo, il che sarà un problema per i pranzi domenicali… »
    « Si, va be', non pensiamo a questo adesso » disse Hermione affranta « Occupiamoci di Harry piuttosto. »
    I due cercarono l’amico per tutta la casa finché non lo trovarono rinchiuso in bagno che piangeva disperato. Hermione si avvicinò alla porta e bussò delicatamente « Harry, sei qui? »
    « Certo che è lì, chi è che piange altrimenti ? » le fece notare Ron.
    Hermione si voltò a guardarlo esasperata prima di voltarsi nuovamente verso la porta con voce dispiaciuta « Oh, Harry, sono mortificata, non volevamo tenertelo nascosto, sul serio, te lo avremmo detto da un momento all’altro, volevamo solo farti una sorpresa. »
    « Tua madre lo sapeva! » protestò Harry con voce rotta dal pianto da dietro la porta « Lo hai detto prima a lei che a me! »
    « Ho dovuto farlo » si giustificò Hermione affranta « Non voleva lasciarmi venire, ho dovuto darle delle spiegazioni. »
    La chiave girò nella toppa e Harry aprì la porta « Quando vi siete messi insieme? » chiese tirando su con il naso.
    « Il giorno del funerale di Silente » disse Hermione tutto in un fiato.
    « Proprio l’occasione adatta » commentò sarcasticamente.
    « Beh, se Tonks ha avuto il buon gusto di partecipare al funerale coi capelli rosa shocking, noi potevamo anche ufficialmente metterci insieme, non credi? » gli fece notare Ron.
    « Non hai tutti i torti » ammise Harry « Perché non me lo avete detto subito? »
    « Durante il funerale ci sembrava fuori luogo, così pensavamo di farlo dopo la cerimonia funebre, durante il viaggio sull’espresso, ma poi ho convinto Ron a rimandare la buona favella con la scusa di riferirtelo come sorpresa quando saremmo venuti qui, in realtà è che non mi sembrava carino annunciartelo quando tu ti eri appena smollato con Ginny, così… » Hermione si interruppe in quanto Harry aveva appena richiuso la porta con un tonfo e si era rimesso a piangere nel bagno. « Harry, che c’è adesso? » chiese preoccupata.
    « Dove lo trovi il coraggio di ricordarmi che io e Ginny non stiamo più insieme? Buuh! » pianse Harry.
    Hermione sospirò esasperata « Scusa Harry, non volevo farti star male. Adesso esci per piacere » lo implorò.
    « Ti faccio una tazza di tè » si offrì Ron. Hermione si voltò a guardarlo con aria interrogativa « La mia mamma lo fa sempre quando qualcuno è sconvolto, devo averlo già detto qualche libro fa » le spiegò con un sussurro.
    Alla felice prospettiva di prendere una tazza di tè, Harry aprì la porta del bagno e si diresse in cucina insieme agli amici. Ron, con l’aiuto della magia, si diede da fare per preparare la bevanda e apparecchiare la tavola; Hermione intanto allungava dei fazzoletti a Harry, dato che sommessamente piangeva ancora e i fazzoletti erano troppo corti per le proporzioni delle sue lacrime.
    « Ecco qui » annunciò allegro Ron facendo roteare per aria la teiera « Tè al sambuco alla Weasley. »
    « Ron, stai attento, stai schizzando dappertutto » disse Hermione riparandosi dalle gocce bollenti che già avevano corroso il piano di marmo « Cosa è che lo rende diverso dagli altri tè se preparato alla Weasley? »
    « Il fatto che l’ho preparato io » rispose Ron come se la cosa fosse ovvia.
    I tre si gustarono allegri il tè alla Weasley, accompagnandolo con dei biscottini zuccherosi della zia Petunia.
    « A i tuoi l’avete detto che state insieme? » chiese Harry mangiucchiando il suo biscotto.
    « No, faremo un annuncio ufficiale il giorno del matrimonio » disse Ron.
    « Però credo che già sospettino qualche cosa » aggiunse Hermione « Almeno, Ginny sembra averlo intuito. »
    A sentir pronunciare il nome di Ginny Harry scoppiò in lacrime amare.
    « Santo spogliarello Harry, non è possibile che ogni volta che senti dire Ginny cominci a piangere! Controllati per merlino! »
    Finito il tè Hermione sparecchiò con un colpo di bacchetta.
    Ron intanto esaminava la cucina « Cos’è questo? » chiese facendo partire il frullatore.
    « Lascia stare, è il frullatore » spiegò Hermione spegnendo l’apparecchio.
    « E questo cos’è ? » chiese aprendo il frigo « Brr ! Non sapevo che i babbani avessero l’inverno portatile »
    « E’ un frigo, serve per tenere fredde le cose » spiegò Hermione, ma Ron era già partito all’esplorazione di un altro apparecchio.
    « Cos’è questo? » e fece partire la lavastoviglie « Cos’è questo? » e tirò fuori gli attrezzi da cucina dai cassetti « Cos’è questo? » e si mise a scuotere il tostapane.
    « Ron! » urlò Hermione esasperata « Smetti di mettere a soqquadro la cucina! » afferrandolo per le spalle lo portò di forza sul divano e lo mise davanti al televisore, dove Ron andò in catalessi ammirando l’entusiasmante pubblicità di un sugo pronto.
    All’ora di cena convennero che forse era ora di pensare al mangiare, siccome pensarne solo non sfama, Harry si assunse l’arduo compito di ordinare tre pizze, alimento che non ci sta a dire una fava in una storia ambientata in Gran Bretagna, ma tanto ormai tutto il mondo è paese, c’è la globalizzazione e comunque questa storia non si chiama “improbabile” senza un motivo. Dopo aver composto il numero di una pizzeria di Rimini, Harry attese che qualcuno rispondesse fischiettando tra se l’inno di Hogwarts . Alla fine rispose una persona dalla voce stridula.
    « Pronto, qui “Pizzeria pizza a pezzi, ma non dai prezzi pazzi”, desidera? »
    « Salve, vorrei ordinare tre pizze. »
    « Bene, come? »
    « Vorrei ordinare tre pizze. »
    « Come? »
    « Ho detto che vorrei ordinare tre pizze! »
    « Ok, come? »
    « Santo Merlino azzoppato, ma sei sordo? Ho detto che voglio ordinare tre pizze! »
    « Ho capito, stia calmo! »
    « Se ha capito allora perché continua a chiedere come? Vuoi farmi uscire pazzo? »
    « E’ che volevo sapere a che gusto le voleva. »
    « Allora, per me alle quattro stagioni, senza le mezze perché i tempi sono quelli che sono, invece per i miei amici non so, aspetti che vado a chiedere. »
    Il pizzaiolo sospirò rassegnato mentre Harry tornava in salotto dove Ron continuava a guardare la pubblicità e Hermione intrecciava cestini di vimini « Come la volete la pizza? »
    « Per me ai peperoni » rispose subito Hermione.
    « E tu Ron? »
    « Uh? » chiese Ron ancora in catalessi.
    « Come la vuoi la pizza? »
    « Cos’è la pizza? »
    « E’ una cosa da mangiare » spiegò Hermione « Devi dire a Harry a che gusto la vuoi, così le può ordinare. »
    « Ah, la voglio alla fragola. »
    « Che schifo » fu il commento unanime di Harry e Hermione « Scegli un altro gusto. »
    « Allora… alla crema. »
    « Harry, prendigliela alla margherita » sospirò Hermione.
    « Ma dai! » protestò Ron « Perché devo averla con dei fiori sopra? »
    Mentre Hermione spiegava a Ron in che cosa consisteva la pizza margherita, Harry tornò al telefono « Eccomi qua. »
    « Alla buon’ora, ma non si preoccupa della bolletta? »
    « Tanto pagano i miei zii » rise Harry « Comunque le altre due pizze sono ai peperoni e alla margherita. Portale dove abito e fai in fretta. » detto questo mise giù.
    Fischiettando e saltellando Harry raggiunse gli amici in salotto, dove Ron continuava a guardare la pubblicità in televisione.
    « Ma non danno nient’altro? » chiese Harry sedendosi di peso sul divano.
    « Immagino di si, ma lui vuole vedere la pubblicità » sospirò Hermione. Proprio in quel momento Ron si mise a ridere e si voltò verso Harry recitandogli uno slogan pubblicitario.
    « Hermione » la chiamò Harry preoccupato « Sta imparando gli slogan a memoria, forse è meglio se la spegniamo. »
    « Ci ho provato, ma dopo si mette a piangere e scalciare. »
    Mezz’ora dopo suonarono alla porta « Dev’essere il pizzaiolo » disse saggiamente Harry afferrando i soldi che aveva fregato dal salvadanaio a forma di Dudley di suo cugino porcellino… forse era il contrario, fatto sta che andò ad aprire alla porta e dopo alcuni minuti tornò con le pizze « Ecco qui, tre belle pizze fumanti. »
    « Non devono! » esclamò Ron voltandosi verso di lui « Fumare fa male! L’hanno detto poco fa alla televisione, era una pubblicità regresso o trasgresso, non ricordo bene. »
    Harry e Hermione sospirarono esasperati maledicendo mentalmente l’autrice e il momento in cui aveva riportato il televisore.
    Finita la cena Hermione annunciò che avrebbero giocato a un gioco di società.
    « Ma io voglio vedere la televisione » protestò Ron.
    « Che stress con 'sto televisore! E’ da quando siamo arrivati che non fai altro che startene li davanti a guardare la pubblicità, ti si friggerà il cervello. »
    Spaventato Ron spense l’apparecchio.
    « A che gioco giochiamo? » chiese Harry sedendosi sul tappeto.
    « A Risiko » disse allegra Hermione con gli occhi che le brillavano per l’eccitazione.
    « Che sarebbe? » chiese Ron sedendosi a sua volta.
    « Devi conquistare i territori indicati dalla tua carta » spiegò la ragazza portando il gioco ed aprendo la scatola « Contrastando le mosse degli altri giocatori che… » si interruppe nel vedere che Ron sembrava non aver capito.
    « Sei sicura che sia un gioco? » le chiese perplesso « Non so se gli abitanti siano contenti che gli conquisti il territorio. »
    « Ron, è per finta » sospirò Hermione « Si combatte attraverso il lancio di dadi… ma iniziamo, capirai le regole giocando » Hermione preparò il tabellone e cominciò a distribuire i carri armati.
    « Io li voglio rosso Grifondoro! » esclamò Harry.
    « No » protestò Ron « I rosso Grifondoro li voglio io. »
    « Tu prendi i verdi » disse Harry spingendo verso di lui i suddetti carri armati.
    « Come i Serpeverde? Giammai! »
    « Santo stufato con le patate! » esclamò Hermione esasperata come non mai « Chi se ne importa del colore! Ron, pigli i neri che non hanno nessuna relazione con le case di Hogwarts. »
    « Si, ma il nero è il colore di Tu-Sai-Chi. Gasp, quella è l’armata dei Mangiamorte! »
    « Che stress. Facciamo così » disse infine Hermione mettendo fine alla discussione assurda « I rossi li prendo io, così la smettete di litigare, Ron usa i viola che tanto non indicano nulla e Harry i verde, visto che è il tuo colore preferito » aggiunse guardando l’amico.
    « E’ vero che è il mio colore preferito, però è pur sempre il colore delle Serpi… » smise di ribattere quando incrociò lo sguardo omicida di Hermione.
    Trovato finalmente un accordo i tre giocatori sistemarono i loro carri armati sul tabellone e iniziarono la partita.
    « Bene » disse Hermione soddisfatta « Inizia tu Ron. »
    « Che cosa devo fare? »
    « Quello che vuoi, ad esempio puoi attaccare Harry. »
    Ron prese un tubetto di colla e cominciò a spalmarlo sui vestiti dell’amico.
    « Ehi, che fai? » urlò Harry scansandosi.
    « Ron, attacca nel senso di aggredisci. »
Ron saltò addosso a Harry e prese a menarlo.
    « No, coi dadi ! » urlò Hermione al limite della pazienza.
    Ron prese i dadi e li scagliò in faccia a Harry, procurandogli un livido a far da compagnia alla cicatrice.
    « Ahio! » pianse Harry.
    « Ron, aggredisci non significa fargli del male » spiegò Hermione ormai prossima alle lacrime « Si tratta di un gioco! »
    « Allora non capisco un accidenti, potresti spiegare meglio? » chiese Ron.
    « Devi semplicemente tirare i dadi. »
    Ron prese i dadi e li scagliò fuori dalla finestra.
    Hermione rimase due minuti impassibile a fissare Ron, poi si alzò sbuffando « Ci rinuncio, io vado a letto. »
    « Ma… ma… l’hai detto tu di lanciarli, porco boia, che ho fatto di male adesso? »
    Harry alzò gli occhi al cielo sospirando rassegnato prima di seguire su per le scale gli amici che ancora discutevano e bisticciavano come loro solito.

***

Ecco qui il primo capitolo di una fanfiction che erano mesi che volevo iniziare a postare ( questo capitolo era pronto già ad aprile 2006 ), cosa che però non facevo dal momento che la trama sembrava un molliccio da quanto spesso cambiava forma. Memore di quanto sia difficile e stressante completare una fanfiction priva di trama, ho preferito prima lavorarci un altro po’ e trovarne una.

Vi avviso subito che non sono un’autrice che aggiorna in fretta, mediamente posto una volta al mese/mese e mezzo, non chiedetemi di fare più in fretta perché non ci riesco ^^ E anche se ci riuscissi anziché dei capitoli sfornerei degli obbrobri in grado di far impallidire un analfabeta.

Per chi avesse letto la mia scorsa fanfic, ovvero Harry Potter e il mistero della panna montata, avviso che:
-in questa fiction non ucciderò i professori dei lettori, quindi non commissionatemene ^^
-il personaggio di Angela non ci sarà
-non ci saranno i commentini scemi dei personaggi a interrompere la narrazione. Al massimo potrei inserire qualche dialogo assurdo alla fine del capitolo, ma non ne sono sicura.

Per chi invece non l’avesse letta e volesse farlo, ricordo che la fanfiction è in correzione, sto rivedendo e riscrivendo alcune parti, quindi potrebbero esserci dei passaggi logicamente disconnessi tra loro ( senza contare che la logica era già piuttosto scarsina ). Vado un po’ a rilento con questa correzione perché preferisco concentrarmi sulle fanfiction che ho in corso ^^
A proposito di fanfiction in corso, il dodicesimo e ultimo capitolo della parodia del principe mezzo-sangue arriverà tra breve ^^ Non impazzite dall’impazienza ^^

I personaggi sono di proprietà di J.K.Rowling e non li uso a scopo di lucro, Muppet e Risiko appartengono a chi ne deteniene i diritti. Il grande cadavere è stato preso pari pari da un’altra fanfiction, ma l’autrice di quella fanfiction sono sempre io, quindi chi se ne frega. Il nome Pizzeria pizza a pezzi, ma non dai prezzi pazzi è di mia creazione, ho quasi la tentazione di aprire una pizzeria solo per darle questo nome.

Vi ringrazio per aver trovato un po’ di tempo da dedicare a questo primo capitolo e soprattutto spero via sia piaciuto, personalmente trovo che il secondo sia meglio, a tempo debito potrete verificare se ho ragione o no ^^ . Fatemi sapere come avete trovato questo capitolo, non vale rispondere “navigando in rete” e cose simili ^^ Sul serio, mi farebbe molto piacere sapere il vostro parere, sia che sia positivo sia che sia negativo, quindi non siate restii a recensire ^^
Un bacione a tutti quanti!

   
 
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