Anime & Manga > Shugo Chara!
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Autore: Meme06    20/08/2012    10 recensioni
Ed eccomi di nuovo? Vi ho stressati? Eccome se l'ho fatto! XD Comunque questa volta non sarà il solito cambiamento, ovvero personaggi in un luogo diverso e in un'ambientazione diversa. Bensì riscriverò tutta la storia di Shugo Chara dal mio punto di vista... 'leggermente' Dark. XD Spero che vi possa piacere!
Genere: Avventura, Azione, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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- Ora spiegami cosa mi ha convinta… - commentò la ragazza, sbuffando.

- Il mio irrimediabile fascino? - rispose il ragazzo, avvicinandolesi.

- Stai a cuccia! - gli intimò lei. Cosa l'aveva convinta? Era la cosa a cui stava pensando da un po' ormai.

Solo che, quando le aveva bussato alla finestra, sul balcone della sua camera, fradicio come lei. Probabilmente per quello. Farlo restare all'acqua sarebbe stato davvero da crudeli. E lei non aveva niente da perdere infondo. Se provava a fare qualcosa, chiamava Miki, usava la katana e gli tagliava la testa.

Sì, perché no.

- Allora… io adesso vado a fare la doccia e tu resti qui ad aspettarmi… - gli disse, cercando di uscire.

Si sentì presa per la vita da dietro.

- Anche io sono bagnato, possiamo fare la doccia insieme. - le sussurrò all'orecchio, suadente.

Amu tremò impercettibilmente. Era bagnata fradicia infondo. Eppure era sicura che non fosse stato per via del freddo.

- No, grazie. Non faccio i bagni con i pervertiti. - gli rispose, togliendo le braccia del ragazzo che l'abbracciavano. Uscì dalla stanza e si diresse in bagno. Stava per entrare quando si ricordò di non aver preso i panni.

Rientrò in camera, trovando il ragazzo seduto per terra a leggere quello che sembrava essere un manga.

- Già fatto? - le chiese sarcastico.

- No, mi ero quasi dimenticata i vestiti.

- Peccato ti sia tornato in mente!

- E dopo mi chiedi perché non voglio fare la doccia con te?

Ikuto rise. Amu si affacciò per vedere cosa stava leggendo.

- Soul Eater? Ti piace?

- A chi piacciono davvero i manga non può non piacere Soul Eater.

- Ne ho un altro dello stesso creatore. Me lo hanno regalato per compleanno. - gli disse Amu.

- Titolo?

- Non so se l'hai mai sentito, B-Ichi.

- No, com'è?

- Forte!

- Me lo presterai? - le domandò.

E in quel preciso istante, la sensazione di star parlando con un amico si fece viva nella ragazza dai capelli rosa. Una sensazione anche strana, visto le volte che avevano tentato di uccidersi a vicenda. Probabilmente neanche tante, considerando certi standard, ma sicuramente troppe per poter pensare a quel ragazzo come un amico.

Eppure, lo sguardo che le rivolse, così strano e quasi amichevole, la indusse a pensare che forse non ci sarebbe stato nulla di male a parlare e basta per una volta.

- Forse. - rispose. - Si tratta di uno dei primi manga che ha fatto. Ho sentito che ha ricevuto anche le critiche per il disegno, cosa da stupidi.

Il ragazzo sorrise a sentirla parlare.

- Sembri quasi grande, mocciosa.

- Sono grande, marmocchio.

- Io sono grande, non tu.

- Come vuoi, vado in bagno… e non sbirciare!

- Cercherò di trattenermi. - le sorrise di nuovo il ragazzo.

Amu entrò in bagno, un leggero sorriso a solcarle il volto. Una volta sotto il getto freddo della doccia, le venne di nuovo da pensare.

- Ma che diavolo sto facendo? - domandò a sé stessa.

Nell'altra stanza quel ragazzo si era accomodato come fosse stata casa sua. E lei non aveva fatto nulla per impedirlo. Anzi, lo aveva anche lasciato lì. Poteva benissimo frugare tra la sua roba, oppure chissà che altro. Di solito non era il tipo che si preoccupava, ma in quel caso non si poteva mai sapere.

Finì di fare la doccia presto, così da poter entrare subito in camera. Già vestita. O meglio, con il pigiama, visto che l'ora di cena - grazie a quel tipo - era passata da un pezzo.

Pigiama totalmente rosa chiaro. Lo odiava. L'unico motivo del perché lo metteva ancora era che aveva solo pigiami rosa. Anzi, se non doveva lamentarsi, avrebbe detto che quello era quello che preferiva.

Tornò in camera, trovando Ikuto allegramente stravaccato sul letto.

- Ehi! Chi ti ha dato il permesso?

Il ragazzo si voltò nella sua direzione e fece un mezzo sorriso.

- Nessuno ovvio. Comunque, bel pigiamino!

- Ahh, stai zitto! - esclamò la ragazza, incrociando le bracci al petto. - Spero tu non sia bagnato.

- Ovvio, mica stavo leggendo un porno.

Ad Amu ci volle qualche minuto prima di realizzare la frase. Sgranò gli occhi, arrossendo lievemente e voltandosi verso Ikuto.

- Cosa?!? Non stavo parlando di quello! Ma di una cosa chiamata pioggia!

Lui sorrise.

- No, non ti ho bagnato il letto… con la pioggia.

Amu roteò gli occhi.

- Che pervertito che sei! E scendi dal mio letto!

- Perché?

- Come perché? Perché ho sonno e voglio andare a dormire. E per tua informazione non ho nessuna intenzione di dormire sul pavimento.

- Beh, allora vieni qui! - disse il ragazzo, spostandosi un poco.

Amu prima lo guardò strano, poi pensò di inveire contro di lui cosa che poi non fece. Infine pensò che forse, se era venuto lì per conto della Easter poteva tenerlo d'occhio meglio se gli stava sempre appiccicata.

- Uff, va bene! - sbuffò fuori alla fine.

Ikuto sembrò piuttosto sorpreso dalla sua reazione. E in poco tempo se la ritrovò accanto. Appiccicata a lui, che spingeva per fare spazio.

- Non prenderti tutto il letto, maledizione!

Il ragazzo allora, vedendo il visino in parte coperto dai capelli e l'espressione tranquilla e comunque posata della ragazza, l'attirò per un fianco, avvicinandola a sé.

- Che stai facendo?

- Spazio.

- Fammelo godere allora. - disse lei, tentando di staccarsi.

Lui sorrise, stringendola ancora di più.

- Non ti libererai, quindi tranquillizzati. - le disse.

La ragazza sbuffò, tuttavia fece come le aveva detto. Continuando a tentare di convincersi che, quello che stava facendo, fosse solo parte di una strategia per non farlo avvicinare troppo a lei.

- Ikuto?

- Mh?

- Che ci fai qui?

- Che vuoi dire? Ovvio che sono venuto per infastidirti.

- Non volevo dire quello, idiota!

- Allora che c'è?

- Mi chiedevo perché dormi qui. Insomma, hai avvertito qualcuno di questo? I tuoi intendo.

- No, mi è bastato avvertire me stesso.

- Spiritoso. Si staranno preoccupando ora, no? Che vedono che non torni!

- Non credo.

- Li hai i genitori?

- In teoria.

- E in pratica?

- In parte.

Amu sospirò.

- Sei veramente incredibile!

- Grazie, ma già lo sapevo.

- Molto, divertente. Possibile che i tuoi genitori non si preoccupino per te? Lo trovo davvero impossibile sai?

- Non trovo particolarmente interessante quello che tu trovi possibile.

- Altro motivo del perché sei incredibile.

- Cioè?

- Svii l'argomento come se non fosse importante per te.

- Infatti per me non lo è.

Un attimo di silenzio fermò la conversazione tra i due.

- Non ci credo. - disse alla fine Amu.

Gli occhi di Ikuto si voltarono confusi verso la ragazza.

- Come?

- Hai capito. La famiglia è sempre importante. Per quanto ti possa fare del male.

- Parli come una che sappia cosa vuol dire.

- E tu invece? Tu lo sai? - domandò a sua volta la ragazza, fissandolo dritto negli occhi.

Per una delle poche volte nella sua vita, Ikuto distolse lo sguardo.

- Diciamo di sì.

La ragazza allora sorrise, chiuse gli occhi e strinse una parte delle coperte tra le braccia.

- Notte, Ikuto.

Lui la guardò un istante, stupito. Poi sorrise e si mise anche lui a dormire.

- Notte, mocciosa.


- Sei forse pazza?

Questo le avrebbe detto, Amu ne era sicura. Se lo avesse raccontato a Kukai. Di sicuro lui le avrebbe detto che era pazza. Che non poteva fidarsi. E altre belle e vere parole.

Però, era come se qualcosa le dicesse che non ci sarebbero stai grossi problemi. A parte il fatto di tenerlo nascosto a chiunque conoscesse.

Per questo, quella mattina - quando Ikuto le disse che sarebbe rimasto ancora qualche giorno e lei non aveva avuto il tempo di replicare - aveva fatto tardi, nonostante avesse fatto tutto di corsa. E non solo, aveva anche pensato a che cosa avrebbe detto a Kukai.

Era pur sempre il suo migliore amico. A lui aveva sempre sentito di dire la maggior parte delle cose, quasi tutto insomma. Però, questa situazione - di cui una buona parte metteva a disagio anche lei - era abbastanza strana e confusa. Non avrebbe saputo come dirla. Paura di venire fraintesa. Doveva essere quella.

Che Kukai cambiasse opinione di lei. Cosa stupida da pensare, lo sapeva. Però la paura rimaneva comunque.

Infatti, parlargliene, non sapeva se sarebbe stata la scelta migliore.

- Amu? - domandò Ran, preoccupata.

- Non hai intenzione di dire niente a Kukai, vero? - le chiese Miki.

La ragazza si voltò a guardare le due Shugo Chara.

- Questo periodo è fin troppo tranquillo. Ikuto deve aver in mente qualcosa. Se dico a Kukai che lo sto ospitando non capirebbe.

- Perché pensi questo? Io non credo. - disse lo Shugo Chara più dolce delle tre.

- Non lo so… Ma prima devo scoprire che cosa ha in mente.

- Se ti volesse attaccare lo avrebbe già fatto. - le fece notare Miki

- Questo lo so anche io! - sbottò Amu all'improvviso.

Si portò una mano sulla fronte, tirando indietro i capelli rosa e lasciando che qualche ciuffo ribelle le solletichi la fronte.

- Amu, noi ti vogliamo solo aiutare. - disse ancora Suu.

- Sì, lo so… ma è davvero difficile da capire. Quel gattaccio a volte è gentile, a volte battagliero e altre, come in questo periodo, enigmatico. Almeno per me… Non capisco cosa voglia e se vuole realmente qualcosa. In più la Easter non si sta muovendo e ho paure che altre organizzazioni stiano iniziando a sospettare qualcosa.

- Come puoi pensare questo? - le domandò Ran.

- So come funziona e la cosa non mi piace. In più, anche quella Naoki è strana, sapete credo proprio che...

- Amu! - la richiamò d'un tratto una voce familiare, facendola voltare e interrompendo il dialogo che stava avendo con i suoi Shugo Chara.

- Kukai… - mormorò la ragazza.

- Ehi! Cos'è quel muso lungo?

- Ma quale muso lungo! Non è successo niente.

Il ragazzo rise, scompigliandole come suo solito i capelli.

- Hai fatto caso a quanti pochi attacchi riceviamo ultimamente? Quasi nessuno.

- Sì, infatti è strano.

- Nessuna idea?

- No. A me sta anche bene, dopo l'ultima battaglia. - disse Amu. - Hai visto Naoki in giro?

- No, perché? La cercavi?

- Non direi, pura curiosità.

- Tu curiosa di sapere dove si trova una persona? Se il mondo sta per finire dimmelo prima di dire certe cose.

- Molto divertente, ma non è questo il punto. - continuò a fissarlo, fino a che non strinse i pugni e si decise a parlare. - Sai, io…

- Shugo Chara x! - gridarono in coro i quattro Shugo Chara d'un tratto.

Kukai e Amu si guardarono stupiti.

- Come? E dove? - domandò la rosa abbastanza innervosita. Non solo perché erano già due volte che la interrompevano, ma anche per il fatto che forse i sospetti su Ikuto erano stati confermati. - Ne riparliamo dopo!

Esclamò la ragazza, correndo nella direzione dove indicavano gli Shugo Chara.

Dopo un attimo di smarrimento, il ragazzo si mise a rincorrerla.

- Ehi! Amu! Daichi! Aspettate!



Meme: *depressa*


Amu: Che ha? o.O


Ikuto: Non le escono fuori capitoli più lunghi ed è depressa per questo u.u


Amu: Ah? Tutto qui? O.o Ma se fa un favore ai lettori u.u


Meme: Voi non capite! ç.ç Il mio standard sta andando a puttane! >.<


Amu: Ma l'importante una volta non era la storia? =.=


Meme: Ma a me i capitoli lunghi piacciono ç.ç


Ikuto e Amu: *sospirano*


Meme: ç.ç

  
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