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Autore: Jude16    02/10/2012    2 recensioni
Voldemort è stato sconfitto.
Hogwarts è ritornata al suo antico splendore e alla sua massima fierezza.
Gli studenti hanno ripreso le lezioni: quelli che erano impegnati nel loro ultimo anno, interrotto bruscamente dalla Guerra, hanno deciso di ritornare tutti nella loro seconda casa per completare la loro formazione.
La pace sembrava regnare incontrastata, ma qualcosa di oscuro stava nuovamente per sconvolgere le vite del nostro eroico trio.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley, Il trio protagonista, Luna Lovegood, Neville Paciock | Coppie: Harry/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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-Molto bene ragazzo mio, molto bravo. Continua così, cerca di farteli amici, conquistali e poi distruggili- ringhiava la voce.
-Sarà fatto!- decretò solenne, reverenziale alla luce degli occhi rossi del suo padrone.
-Ora vai, torna da loro, recita bene-
Si smateriallizzò senza proferire parola.
 
Prima ora di Pozioni, la materia più barbosa di tutte dentro quella scuola, almeno fin quando la insegnava Piton: Harry e Ron si andarono a sedere agli ultimi banchi, così da poter dormire un po' durante la lezione: Hermione invece, superandoli di gran carriera, sbuffando e scuotendo leggermente la testa con fare rassegnato, si andò a sedere al primo banco, sempre vuoto se non per la sua presenza costante.
Dopo poco, entrò Kal nell'aula, si guardò un po' intorno cercando un banco libero quando notò la giovane Grifondoro riccia seduta tutta sola davanti, decise così di raggiungerla e prendere posto vicino a lei.
Harry non lo perse di vista un secondo, osservò tutti i suo movimenti e sentì la furia montare quando capì che quello si sarebbe seduto vicino alla sua Hermione.
"Un momento, la MIA Hermione?"
Accantonò quel pensiero, cercando di trafiggere la schiena di Mr. Biondo con dardi di fuoco al posto degli occhi, non gli piaceva era inutile.
Appena Hermione si accorse che Kal si era seduto vicino a lei, avvampò dalla vergogna non riuscendo a spiccicare nessuna parola: era bello, osservò, lineamenti perfetti, occhi magnetici, denti bianchissimi, labbra invitanti... quando sia accorse di essersi soffermata troppo sulle sue labbra, si riscosse e tornò a fissare davanti a se, in attesa di Lumacorno.
-Ciao, Hermione giusto?- attaccò bottone Kal.
"Oddio sa come mi chiamo, sa come mi chiamo!" la sua dea interiore prese a saltellare come un'indemoniata, sprizzando gioia da tutti i pori.
-S-sì, piacere, come ti trovi qui ad Hogwarts?- balbettò la ragazza.
-Oh molto bene, soprattutto perchè nella mia casata ci sono delle persone affascinanti come te- ammiccò.
Hermione distolse lo sguardo, sentendosi strana, una brutta sensazione l'aveva colpita all'improvviso. Spostò la sua attenzione ai due ragazzi dietro di lei e notò subito la furia omicida negli occhi di Harry nei confronti di Kal: un lieve sorriso le increspò le labbra, rischiarandole il cuore. Ron non la guardava, la sua attenzione era tutta concetrata su Luna, dall'altra parte dell'aula, che parlottava con una sua compagna di Corvonero che quella mattina avevano lezione con i Grifondoro.
Harry si accorse di essere stato colto in fallo, così abbassò la testa sulla sua pergamena ed iniziò a scribacchiare qualcosa, la fronte corrucciata.
Lumacorno finalmente entrò in aula spezzando quella tensione che si era creata dopo l'affermazione di Kal, che non aveva più proferito parola.
-Buongiorno ragazzi, buongiorno- salutò cordiale -quest'oggi prepareremo un Distillato di Morte, deve essere letale affinchè voi possiate ricevere una E come valutazione- sorrise bonario, notando la disperazione su alcuni volti presenti nella sala.
Kal era sicuro di sè invece, notò la riccia, prima di essere distratta da un piccolo fogliettino che planava sul suo quaderno ricoperto di appunti: lo aprì e riconobbe la calligrafia di Harry.
"Dobbiamo assolutamente parlare, è urgente! Vediamoci dopo la lezione vicino alla capanna di Hagrid, ti aspetto lì"
Ripiegò il fogliettino e se lo mise nella borsa, stando attenta a non farsi vedere da nessuno, ma qualcuno l'aveva notata e aveva letto anche il bigliettino.
Dopo due ore di straziante lezione, impiastricciamento, esplosioni e un sacco di T messe a metà classe, Hermione si diresse verso la capanna di Hagrid, notando che al suo interno non c'era nessuno.
-Pssst- 
Hermione si girò di scatto verso quel rumore, spaventata, ma non appena vide i due occhiali tondi ed i capelli scarmagliati del suo migliore amico, sorrise e si avvicinò a lui.
-Ehi Harry, eccomi qui, che mi volevi dire?- domandò curiosa.
-Senti Hermione, so che ti sei invaghita di quel coso lì, Mr. Biondo, però non mi piace- palò con voce innaturale.
-Lo so Harry, l'ho notato anche io che non ti va a genio, ma non credere che a me piaccia- rispose alzando un sopracciglio, come faceva di solito quando rimugianava su qualcosa -cioè è affascinante, bello, però ha qualcosa di strano- concluse tornando a guardare le iridi verdi, le sue iridi verdi.
"Le mie cosa?"
-Visto allora che non sono l'unico che la pensa così, poi non mi piace che tu gli dia corda, non voglio che ti faccia del male... non voglio- abbassò lo sguardo nel pronunciare queste parole.
-Prima di tutto Harry so badare a me stessa, anche se avrò sempre bisogno di te, seconda cosa perchè non dovrei dargli corda? Non mi ha fatto niente, non vedo perchè non ci dovrei parlare più-
"Perchè sono tremendamente geloso, ecco perchè" non lo disse però.
-Ti prego stai attenta Herm, non voglio perderti, ho già rischiato durante la guerra ed è stata una sensazione orrenda- sussurò infine il ragazzo.
-Oh Harry... - piccole lacrime spuntarono dai suoi occhi, si lanciò tra le sue braccia.
Rimasero abbracciati per secondi, minuti, ore, non lo sapevano nemmeno loro: l'unica certezza era che nessuno dei due voleva abbandonare qualla posizione, si trovavano troppo bene per rinunciare.
-Dobbiamo fare delle ricerche su quel Kal- soffiò Harry tra i capelli di Hermione, solleticandole un po' il collo.
-Sono con te, sempre- rispose la riccia, invasa dai brividi.
Si guardarono negli occhi per qualche istante, prima di allontanarsi e ritornare verso il castello, parlottando sul piano che avrebbero attuato per entrare nello schedario della preside e raccogliere qualche informazione.
Tutto quel tempo però, non erano stati soli, qualcuno aveva assistito allo scambio di battute deformato da un ghigno orrbile sulle labbra, nacosto dietro ad una corteccia secolare, notando anche gli sguardi dei due amici.
-Vi amate miei cari, ma non riuscite a dirvelo, bene... vi ucciderò prima che possiate confessarvi i vostri sentimenti- ringhiò.
 
 
 
Ciaoooo! Ecommi di nouovo qui, per la barba di Merlino, sto aggiornando a velocità supersonica. Speriamo che il capitolo vi piaccia e che vi stimoli ad andare avanti nella storia.
Non so quanto riuscirò ad aggiornare pochè nei prossimi giorni sarò sommersa da verifiche ed interrogazione, tenterò di fare il possibile.
Volevo fare un ringraziamente speciale a Josephine Vaiolet Black e rl4ever che mi stanno seguendo nel mio viaggio, e un grazie anche a chi legge solamente, mi fa molto ma molto piacere, davvero :D
Un bacio.
  
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