-Is the sex
dirty?
Only if it's done right.-
Woody
Allen.
-Il
sesso è sporco? Solo
se fatto nel modo giusto-
Woosy Allen.
-Sex alleviates tension. Love causes it.-
Woody
Allen.
-Il
sesso allenta le
tensioni. L'amore le causa.-
Woody
Allen.
-Woman need a reason to have sex. Men just need a place.-
Billy
Crystal.
-Le
donne hanno bisogno
di una ragione per fare sesso. Gli uomini solo di un luogo.-
Billy Crystal.
*** *** ***
Draco Lucius Malfoy non è propriamente sobrio.
Alcol e adrenalina scorrono nelle sue vene. Le sue corde vocali vibrano
sotto
il ritmo di una canzone, ascoltabile, da pub. La
macchina ubbidisce ai
suoi comandi. Ruota, frena, accelera: Draco si sente Dio e la strada si
piega
davanti a lui.
Percorre il viale in seconda.
Sa che l'inizio é scarno e poco allettabile, ma osserva la
decadenza di Edkins
street attraverso i finestrini di una vettura che sembra gridare la
differenza
tra lui e tutte quelle prostitute: Soldi
Così viene spesso qui.
A noleggiare qualcuno, solo per una sera. Perchè una
prostituta ha qualità
introvabili. Non vi è la seccatura di dover dividere il
letto la notte ed
urtarsi continuamente tra le lenzuola -scomodo-, ne
di rinunciare a una
colazione solitaria, leggendo "Wall street" -Fastidioso-
o di
farsi la barba mentre una piscia nel cesso -Disgustoso-.
Una prostituta insomma c'è solo quando serve.
Per tutto il resto, sei libero.
Il Freno a mano lo annuncia. Scende e la portiera sbatte teatrale. E tutti si
voltano. E tutti lo guardano.
E' biondo, albino, quasi, la pelle cerea ma perfetta sembra confermare
la tesi.
Gli occhi sono grigi --spenti-- e sul viso
è congelata l’espressione
dell'indifferenza. Alto è un termine improprio, ma il suo
fisico slanciato
permette al suo metro ed ottantacinque di acquisire
qualche fittizio centimetro.
Qualcosa -Il vestito di Armani, il profumo di Valentino- sembra
scindere la
realtà in due fazioni.
Lui e Noi.
Pensa Hermione Granger.
E' divertente come un giorno qualsiasi possa cambiare in
maniera così
perentoria.
Draco Malfoy inarca un sopracciglio,perplesso.
Come possa bastarei una persona a trasformare l'abitudine in evento.
Il sorriso di Hermione si congela e lentamente si spegne.
Basiti.
Lui emette un colpo di tosse, ancora incerto.
Attoniti.
Lei spalanca le palpebre e capisce.
Stupefatti.
*** *** ***
- Per il cazzo di Merlino.-
la voce di Draco è stridula -qualche nota troppo alta- e
strozzata, come se
avesse appena scoperto Silente e la McGranitt intenti non proprio nel
doveroso
the delle cinque.
-Granger? Quella Granger?-
C'è un vago imbarazzo nell'aria. E disagio. E parole
congelate in fondo alla
gola, all'imboccatura dello esofago. Lumache nello stomaco. Hermione ha
paura
che la sua prima reazione sarà un conato di vomito. Connie
non esiste più.
Semplicemente non c'è. Ci sono lei, Malfoy e uno spiacevole
confronto con una
realtà seppellita anni prima.
Draco Malfoy significa ricordi. Ricordi legati al mondo della magia.
E i ricordi la soffocano.
Hermione indietreggia sufficientemente da dare lo spazio (maledetto)
a
Draco di avanzare.
- Che diavolo succede?- la voce di Connie riporta un ordine logico alla
realtà.
Draco Malfoy la ignora volutamente.
-Che diavolo ci fai TU qui?- dice.
- Lavoro-
- Ah Be', questo lo vedo.-
-Fottiti Malfoy.-
-Pensavo di essere qua perchè lo facessi tu.-
- Mi stai molestando sessualmente.-
-Stiamo solo parlando, mezzosangue.-
lei si astiene dal rispondere. Osserva il ritrovato antagonista con
rinnovato
disprezzo. Sebbene il suo nome –Malfoy- o la sua casa
–Slytherin- non abbiano più
importanza.
-Cazzo, Granger! Come diavolo sei finita qui?. Voglio dire, questo
è patetico!
Addirittura per una come te.-
Slap.
-Che Cazzo Fai, Granger. Non! toccarmi! mai! più!- sibila
Draco, abusando di
ogni punto esclamativo.
-Pensavo fossi qui per questo.-
E per un attimo ,un breve attimo, sono di nuovo ad
Hogwarts. Non è più
notte ma giorno. E tutto, tutto sembra così semplice. Lei ha
16 anni e i
brufoli e capelli indomati e ribelli. E i Mago si avvicinano e la
seconda
guerra magica incombe. Ma Hermione non ha paura. Il fiato di Ron la
scalda, la
mano di Harry la rassicura. Hermione si sente nuovamente a casa.
Poi la sensazione sparisce com'è venuta.
E rimane rabbia, frustrazione, rancore.
-‘fanculo.-
-Questo è ridicolo, Granger. Sei una puttana, comportati
come tale. -
- Sarò anche una Puttana, ma non sarò mai la tua
puttana Malfoy.
E ora levati dalle pluffe...-
-E cosa saresti? Una libera professionista? Per una volta Granger,
chiudi
quella cazzo di bocca e preparati ad usarla per altro.-
-Potrai darmi ordini, quando dovrai smettere di pagare le donne per
portartele
a letto.-
-Per tua informazione, io non ho bisogno di pagare nessuno.-
-Allora devo aver frainteso la tua presenza qui.-
Dichiara lei con una nota critica, tornado ad essere l'intoccabile
saccente di
un tempo.
Draco preferisce tacere.
Ironicamente in tutti questi anni è lui ad essere cambiato
di più. Non che sia
meno testardo, permaloso, irascibile. Semplicemente all'improvviso ha
perso
ogni motivo per esserlo.
Quando la seconda guerra magica terminò, Draco non ebbe
più un posto nella
comunità magica: Gli presero tutto. Sia quello per cui aveva
lottato fino ad
allora come Mangiamorte (Non colpevole), sia quello
per cui avrebbe
potuto lottare in futuro come Auror (Inaccettato).
Così aveva smesso. Smesso tutto, in generale.
Dandosi all'apatia e alla poligamia.
-E' che odio il risveglio.-
-Cosa?- Hermione Granger vede Draco Malfoy. Non che non lo stesse
guardando (Con
astio) da interminabili minuti, ma per la prima volta lo
vede. Lo vede sul
serio. Lo sente. I suoi occhi grigi sono
più profondi e la sua voce è
triste, ma vivida.
-Il risveglio, la mattina...tutta l'ipocrisia di quei baci sotto le
coperte. E' fastidioso.- c'è una punta di disprezzo in
quello che dice, ma
l'iceberg che sta al di sotto di essa è di puro e
inaffrontabile dolore.
Rifiutare ciò che non si può avere.
-Tu sei malato.-
-Il mio analista dice che uso il sesso come ansiolitico e
antidepressivo, per
via di una vulnerabilità psicologica dovuta a carenze
affettive.-
-Mai provato il Prozac(*)?.-
-Preferisco Fevarin(**) e Aranciata.-
E ancora silenzio.
-Malfoy?-
-Mh?-
-Vai a casa.-
*** *** ***
Hermione è finalmente nella propria stanza.
Ed apre quella dannata scatola.
Erano anni che non lo faceva, che non apriva quella dannata scatola.
Essenzialmente da quando la chiuse la prima volta.
Quattro anni.
La sua bacchetta fa capolino per prima, ultima cosa che era stata
riposta.
Sotto essa il suo volto radioso la saluta. Indossa un abito, splendido.
Ed una
fede al dito. L'anello che le ha dato Ron. Il giorno del loro
fidanzamento.
Il giorno più bello della sua vita.
E lui è lì, nella foto, accanto a lei. Le
accarezza i capelli arruffati, da lui
e dal vento. Le sussurra nell'orecchio. Peccato che le foto non
parlino, pensa
Hermione. Ma lei ricorda perfettamente, per tutti e due
-Mia e solo mia.-
mormora il rosso e ride, gli occhi illuminati da un sorriso
Hermione carezza una seconda foto. Lei e Ron stanno ballando. Un
boogie. Così
simili a John Travolta e Uma Thurman.(***) Solo che la donna la
interpreta il
rosso.
*** *** ***
San
mugo non è mai stato così apatico.
Certo i corridoi sono sempre stati di un bianco privo di toni e le voci
a San
Mugo non sono mai state voci, solo sussurri. Ma in quel momento, San
Mugo è più
apatico che mai. Ovattato.
Hermione non sente, non vede, non prova niente che non sia concerne a
lui. Ron.
E siccome a volte pensare fa male, si limita a non farlo. Osserva il
muro da
così tanto tempo da conoscere i mattoni nei loro
più intimi e scabrosi dettagli.
Nell'attesa del verdetto.
Harry la sfiora, richiamandola, con l'accortezza di chi è
consapevole di
maneggiare vetro. Incredibilmente fragile e propenso a rompersi.
- Hermione, si tratta di Ron.-
lei solleva il capo, illuminata dal suo nome. Gli occhi gonfi e
arrossati la
fanno apparire distrutta. E i capelli, i capelli, se possibile, non
sono mai
stati più indomati.
-Ci vogliamo sposare, Harry.-
il
moro non risponde. Due occhi smeraldi puntati su di lei. -Non voleva
che te lo
dicessi. Ovviamente te lo avremmo detto ma voleva essere lui a farlo,
perchè...Beh, lo sai, tu sei tu. Sei la sua persona.-
- Hermione...-
-Avremo una casa, come la tana, sai? Dei bambini, dei gatti. Tanti
gatti e
bambini a pelo corto.- e sorride come pochi riuscirebbero in tempi di
guerra.
-Hermione, Ron è morto.-
*** *** ***
Hermione richiude la scatola incriminata.
Le sue braccia premono sul coperchio, sigillandolo con quanta forza
possiedono
i esili polsi. Le mani tremano e il cartone si sciupa sotto il peso
delle
lacrime.
Nota dell'autrice:
* ** nomi di antidepressivi.
*** Pulp Fiction, Quentin Tarantino.
Prima di tutto grazie! Le vostre recensioni sono senz’altro
una grande spinta a
continuare la storia (lotterò contro i miei impegni per voi).
Parlando
del capitolo
Draco ed Hermione si incontrano.
Ci sono meno arroganza in lui, meno pregiudizi in lei. Sono entrambi
distrutti,
dalla vita e dalle pieghe che prende. Quindi si parlano, ma non si
ascoltano
realmente. Il loro approccio è ancora molto superficiale.
Siccome sono impossibilitata a cambiare il titolo (che personalmente
amo poco),
ma che è ormai quello con cui la storia è
conosciuta, ho deciso di sbizzarrirmi
sui nomi dei capitoli:
”In the Cold Cold night” è una canzone
dei celeberrimi “White Stripes”.
Il titolo del secondo capitolo invece: "Hanging By a Moment"
significa "Appesi ad un momento". L'ho trovato abbastanza
calzante. Perchè è un capitolo dove Hermione si
aggrappa disperatamente ad una
scatola pur di non fronteggiare la realtà dei fatti: che Ron
è morto e deve
andare avanti. Da quattro anni, Hermione è “appesa
allo stesso momento”.