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Autore: lemonade    11/06/2007    10 recensioni
< Vuoi… vuoi che proviamo? > chiede poi, leggermente titubante, senza trovare il coraggio di guardare negli occhi il suo amico.
Griffin si concede un sorrisetto famelico, prima di fingere completa indifferenza. < Per me non c’è problema, come vuoi. > dice scrollando le spalle.
Drew si fa piccolo piccolo. Ora capisce perché Alec lo chiama Andy-Mandy e trova adorabile il modo in cui si raggomitola su se stesso, annuendo appena e bisbigliando imbarazzato < Beh… forse è meglio… cioè… >
< Stai cercando di sedurmi? > ammicca l’altro, senza riuscire a trattenersi, spezzando inevitabilmente tutta la tensione e l’aspettativa che si era creata.
No, decisamente tra loro due non potrebbe mai esserci qualcosa di serio: Grif è troppo deficiente!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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love+bros=complications

Andrew + Griffin

 

< Non ce la faccio! > dice Andrew, alzandosi in piedi all’improvviso e camminando svelto verso la sua stanza, probabilmente con l’intenzione di rinchiudersi là dentro ed ascoltare musica a volume altissimo fino a morirne.

Lo fa sempre quando vuole scappare dai problemi e lascia tutti fuori.

Lascia lui fuori.

Alec però lo afferra per un polso, bloccando la sua fuga. Non lo considera un vigliacco, ma non vuole neanche vederlo fare marcia indietro…

< Andrà tutto bene… > cerca di sorridere.

Suo fratello lo guarda fisso, con gli occhi scuri ed ombrosi, le sopracciglia bionde corrugate, ed è come se gli dicesse che non ha capito niente, che non può andar bene, che, anzi!, le cose non fanno che peggiorare.

< Lasciami! > ringhia. Riesce a sembrare veramente minaccioso, certe volte quel ragazzino, ma lui non lo lascia, al contrario, stringe più forte, gli afferra anche una spalla.

Il corpo di Andrew trema sotto il suo tocco - non mi sopporta… - e cerca di indietreggiare, senza smettere di guardarlo in quel modo, come se ne fosse spaventato, come se stesse per scoppiare a piangere da un momento all’altro.

Di colpo smette di divincolarsi, scuote la testa un paio di volte, come per schiarirsi le idee, per riprendersi, ma poi si porta una mano alla bocca, l’altra allo stomaco.

Ad Alec sembra di nuovo quel bambino biondo che aveva tanta paura andare in campeggio senza di lui, ma che non voleva ammetterlo, e la notte prima della partenza era stato tutto il tempo a reggergli la testa sul water mentre vomitava.

Suo fratello minore corre in bagno e dà di stomaco, può sentirne i conati, ed ha paura anche lui come allora.

Paura di vederlo allontanarsi, di non poterlo proteggere là dove sta andando.

Si avvicina alla porta, si appoggia contro lo stipite mentre Andrew si sciacqua e pensa che nonostante tutto non è cresciuto poi molto: è sempre lo stesso testardo che fa finta di niente, accetta tutto, finché non ne può più, finché si sente schiacciare, finché preferirebbe morire piuttosto che fare ciò che deve.

In campeggio quel anno non c’è andato.

< Non risolvi niente così… > sospira, guardandolo.

Il più giovane sputa un po’ d’acqua e si asciuga con la manica in un gesto brusco.

< Credi che non lo sappia? > ringhia, ma si vede che è sconvolto, deve pur urlare contro qualcuno.

< Stavo solo cercando di aiutarti. > risponde serio, incrociando le braccia sul petto.

< Beh, non farlo allora! Nessuno te l’ha chiesto e stai solo peggiorando le cose! > ansima Andrew. Stringe le nocche fino a sbiancarle e spinge giù i pugni, lungo il suo corpo, tremando per la tensione.

Alec è un elastico. Lo è nel modo di camminare, di parlare, di conquistarti con quella sua molle perseveranza.

È un muro di gomma, su di lui tutto rimbalza, e quindi rimane immobile, resta lì pronto ad ingoiare altri insulti.

< Cos’è che ti fa tanta paura? > gli chiede. Un leggero sorriso sulle labbra, segno che ha intuito benissimo che c’è qualcosa che gli sfugge.

< Sto per dire al mio migliore amico qualcosa che lo sconvolgerà e che probabilmente rovinerà per sempre la nostra amicizia! > urla l’altro esasperato, chiedendosi se le crisi isteriche sono così quando ti vengono.

Il moro sorride, alzando appena le spalle, < Per amore bisogna pur correre qualche rischio. >

Drew gli lancia un’occhiata di traverso ed afferra lo spazzolino, spremendoci su un po’ di dentifricio, < E se non fosse amore? - dice guardando il suo riflesso nello specchio - Se mi fossi sbagliato avrei rovinato tutto per niente… >

< Non ti preoccupare, se la vostra amicizia è sincera reggerà. > lo rassicura, stringendogli appena le spalle e comparendo dietro di lui nello specchio, prima di tornare nel soggiorno.

 

Il campanello suona ed Alec va ad aprire, trovandosi davanti ad un ragazzo dai capelli neri con i riflessi blu notte, lo stesso che ha visto quella mattina.

< Ciao, tu devi essere il fratello di Andrew. - sorride, tendendogli la mano - Io sono Griffin Bradford. >

< Alec. - si presenta a sua volta, invitandolo ad entrare - Andy arriva subito. >

< Andy? - chiede l’altro divertito - Credevo odiasse essere chiamato in quel modo! >

< Sì, infatti… - ridacchia lui - somiglia troppo a Mandy. >

Griffin fa una strana smorfia, arricciando il naso a metà tra un sorriso ed un rimprovero, ed Alec suo malgrado si ritrova a pensare che ha un’aria simpatica, che è proprio il tipo di persona che vorrebbe vedere accanto al suo irascibile fratellino.

È vivace, di bel aspetto ma senza essere appariscente, ed a giudicare dal modo in cui la sua carnagione rosea e punteggiata di nei stona con i capelli deduce che quello non è il suo colore, ma solo un’altre di quelle manie da corvo.

< Grif! > fa sorpreso Andrew entrando nella stanza e, prima che possa fermarlo, suo fratello maggiore ha già afferrato le chiavi e la giacca, salutando in fretta con un < Ciao, io esco. >

 

< Stronzo! > mormora a denti stretti, non abbastanza da non farsi sentire da suo ospite, che sorride vedendo che sembra lo stesso di sempre e chiede un po’ più rilassato < Beh, di che volevi parlarmi? >

Il biondino si copre gli occhi con una mano e sospira < Sono nei guai, Grif. Sono veramente nei guai. >

Il suo amico si morde una guancia e si avvicina a lui preoccupato, < Cos’è successo? > dice, pronto ad ascoltare e consigliare o a sfotterlo fino alla nausea, dipende dai casi.

Andrew si fa dare la giacca ed entrambi si siedono al tavolo della cucina, una birra ciascuno per farsi coraggio.

< Da dove comincio? - sbuffa, senza incrociare il suo sguardo e bevendo un sorso per farsi coraggio - Mio fratello oggi mi ha chiesto se sono gay. >

< Cosa? E tu cosa gli hai risposto? > sbotta l’altro con un sorriso malizioso sulle labbra, sporgendosi da sopra il tavolo in un misto di sorpresa e curiosità, ma ricomponendosi subito davanti a all’occhiataccia  che riceve in risposta.

< Guarda che è colpa tua! - lo rimprovera con enfasi, ma senza una reale convinzione - Non so cos’ha visto, o cos’ha creduto di vedere… ma i dubbi gli sono venuti dopo che ci ha visto insieme… >

< Oh… > fa solo Griffin, ravviandosi una ciocca corvina lasciando che si arricci appena sotto l’orecchio, forse aspettandosi una qualche specie di sfuriata, ma l’altro continua tranquillo.

Se c’è una persona che può ascoltare un discorso del genere e consigliarti senza giudicare, quello è proprio Grif. Dopo una prima timidezza iniziale, non ha mai avuto problemi a dire di essere gay, nonostante questo gli abbia causato non pochi problemi a scuola, tra insulti e scherzi pesanti che talvolta erano finiti in zuffa.

< Gli ho detto che non lo so, che credo di essermi semplicemente innamorato della persona sbagliata… > dice pensieroso.

< E…? > incalza sorridendo. Nuova occhiataccia che lo gela.

< E quel idiota di mio fratello ha fatto due più due, deducendo che la persona in questione sia il qui presente mio migliore amico e spingendomi a dichiararmi. >  spiega d’un fiato e gli rimane sulla bocca un sorriso scettico, mentre Griffin scoppia a ridere.

< Ommioddio! Pensa che tu… che io… - fa ridendo ed indicando prima se stesso e poi il biondo - Dimmi che è uno scherzo, ti prego! >

< Non ho finito. - ribatte semiserio con lo stesso sorriso - Ti informo che, sempre secondo Alec, anche tu hai una cotta per me. >

< Eh beh… - si sgonfia l’altro, improvvisamente meno ilare - in effetti… >

Andrew sbianca < In effetti cosa?!? >

Griffin riscoppia a ridere < Tzé! Dovevi vedere la tua faccia! >

< Ma io ti ammazzo! > esclama avventandosi su di lui e trascinandolo sul pavimento per strofinargli la testa con le nocche mentre quello si divincola ridendo.

 

Quando finalmente hanno smesso di fare gli scemi, le risate gli tremano ancora sulle labbra, lasciando quella sensazione di stanchezza e nostalgia sulle guance.

< Secondo te dovrei davvero dirglielo? > chiede Andrew, appoggiando la schiena al frigorifero ed i gomiti sopra le ginocchia.

< Questo tipo ti piace da tanto, vero? - chiede e continua vedendolo annuire - E sei sicuro di non avere nessuna possibilità? >

< Nessuna… > conferma, prendendosi la testa fra le mani.

< Però se non riesci proprio a fartela passare, un tentativo dovresti farlo… - obietta lui - anche solo per realizzare quanto è stronzo ed andare avanti con la tua vita. >

< Non è così semplice… > soffia il biondo.

< Magari se mi dici chi è riesco a darti consigli più concreti, eh? Che dici? Ti fidi? > lo squadra l’altro, sollevando un sopracciglio e guardandolo con un sorriso complice.

< Quanto sei perverso, Grif? > gli chiede studiandolo, con gli occhi socchiusi.

< Ok… se ora mi proponi di fare sesso spinto incatenato ad un letto giuro che me ne vado…! > risponde, strisciando sul pavimento facendo finta di allontanarsi.

< Smettila di far lo scemo, parlo seriamente. - concede con un sorriso - Non scherzavo quando ti ho detto che non so più cosa fare… >

Il moro torna serio e si mette a gambe incrociate davanti a lui, < Siamo solo alle idee, leggi anche come mene mentali, o stiamo già passando ai fatti? >

È il turno di Andrew di sollevare un sopracciglio.

< No perché se sei diventato lo schiavo del sesso di qualche professionista, non credo di poterti essere molto d’aiuto… >

< Idee, testa di cazzo, idee! > gli risponde afferrandolo con una presa da wrestling e cercando di soffocarlo.

< Ok, ok… era solo per… sdrammatizzare! >  ansima Grif a sua discolpa, cercando di liberarsi.

Da un lato Andrew vorrebbe che fosse preoccupato quanto lui, dall’altro invece è felice che non lo prenda molto sul serio. Ridimensiona tutta la cosa.

< Mi vuoi dire chi è? > ripete, incrociando le braccia e gonfiando le guance in un espressione buffissima.

Drew sorride un attimo poi lascia cadere, < è Alec… mio fratello… >

< Tuo… tuo fratello? - farfuglia Griffin, tornando con la mente al gran pezzo di figo che l’ha invitato ad entrare, e poi aggiunge mortalmente serio - Cazzo…! >

< Già. > concorda lui.

< Però c’è da dire che hai buon gusto… > commenta.

< Già. > si trova nuovamente d’accordo.

< E l’hai visto nudo? > s’informa il moro, con apparente nonchalanche.

< Ma che razza di domande sono, cretino! - lo rimprovera arrossendo vistosamente - Certo che l’ho visto nudo, è mio fratello! Sarebbe strano il contrario! >

< Io mio fratello non l’ho mai visto nudo… > riflette Grif, picchiettandosi l’indice sul mento e guardando in alto.

< Ci credo e, a parte che quello non è davvero tuo fratello, è comunque terrorizzato da te… - commenta acido, prima di riprendere il discorso, chiedendogli spazientito - Ora hai finito con le cretinate? Così passiamo alla parte importante: quella in cui tu mi aiuti! >

< E cosa dovrei fare?! > fa stupito.

< Ho un piano. - dice con fare concentrato. - L’ho pensato mentre vomitavo. >

Grif perde subito la sua espressione risoluta, < Questo potevi anche evitare di dirmelo… > commenta, ma il biondo è troppo lanciato ormai.

< Alec pensa che tu ed io ci metteremo insieme, giusto? > spiega.

< Giusto! > conferma l’altro con fare cospiratore.

< E noi glielo faremo credere! > esclama, battendo il pugno sulla mano aperta.

< E… perché? > cerca di sapere Griffin.

< Perché così lo farò ingelosire. > afferma sicuro, assottigliando gli occhi e sorridendo calcolatore.

< C’è solo un piccolo problema, Drew… > si oppone l’amico.

< Cosa? > sbuffa lui.

< Tuo fratello non è gay… > dice con un sorriso scettico reggendosi la faccia con la mano.

< Dettagli. > risponde alzando il mento sdegnoso.

Grif soffoca una risata pensando che se la situazione fosse ribaltata direbbe esattamente la stessa cosa, poi chiede < E se invece non è geloso? >

< Si passa al piano B. > sogghigna il biondo.

< Spero che sia più sensato del piano A. >

< Fingerò che ci siamo lasciati così lui consolerà me ed odierà a morte te! > sorride convinto Andrew.

< Lascia perdere… - si arrende Griffin - Credo che la mia compagnia causi danni cerebrali… speriamo solo siano reversibili. >

< Allora, mi aiuterai? > lo prende per le spalle, scuotendolo leggermente e guardandolo implorante.

L’altro sorride volpino e si scosta, arricciandosi una ciocca corvina attorno ad un dito per poi ravviarla dietro l’orecchio.

< Sai che questo significherà baciarmi in pubblico e sembrare anche convincente, vero? >

Drew annuisce determinato, incollando i suoi occhi scuri a quelli verdi e vagamente dorati dell’amico. Non gli fa schifo l’idea di baciarlo, oggettivamente è un bel ragazzo.

< Ok, - accetta finalmente il moro - ma ad una sola condizione. >

< Cosa? > chiede lui, conscio di chiedere un enorme favore e quindi ben disposto alla trattativa.

Grif ghigna < La cosa deve funzionare anche al contrario: voglio che anche Tyron creda che stiamo insieme. >

Tipico. Griffin è il classico lupo travestito da agnello. Anzi, diciamo più una volpe.

A volte sembra quasi di vedere delle piume di gallina spuntare all’angolo della sua bocca, mentre sorride serafico, con quell’espressione innocente dipinta sulla faccina pulita e quell’aria da bravo ragazzo che lo segue ovunque come un aura ingombrante.

All’inizio la odiava, ma poi aveva capito come sfruttarla a suo vantaggio.

Nei momenti di noia si diverte addirittura causare dei veri e propri shock alla gente che gli stava intorno. Si sente come una specie Dorian Gray, gli altri proprio non si capacitano che non sia puro come il suo aspetto lascia ad intendere. 

< Quindi dovremo fingere anche a scuola… - riflette un attimo il biondo, sapendo che questo non solo vuol dire recitare a tempo pieno la parte dei piccioncini, ma anche dichiarasi gay agli occhi del mondo. Deglutisce, - Ok, mi sembra ragionevole. >

< Se ti stanchi o ci ripensi però dimmelo subito… > aggiunge a mezza voce l’altro, vergognandosi quasi della sua stessa preoccupazione ma pensando comunque che sarà più difficile per Andrew che per se stesso.

< Guarda che questo era sottinteso… > lo fulmina alzando un sopracciglio, offeso da tutta quella premura nei suoi confronti.

< Vuoi… vuoi che proviamo? > chiede poi, leggermente titubante, senza trovare il coraggio di guardare negli occhi il suo amico.

Griffin si concede un sorrisetto famelico, prima di fingere completa indifferenza. < Per me non c’è problema, come vuoi. > dice scrollando le spalle.

Drew si fa piccolo piccolo. Ora capisce perché Alec lo chiama Andy-Mandy e trova adorabile il modo in cui si raggomitola su se stesso, annuendo appena e bisbigliando imbarazzato < Beh… forse è meglio… cioè… >

< Stai cercando di sedurmi? > ammicca l’altro, senza riuscire a trattenersi, spezzando inevitabilmente tutta la tensione e l’aspettativa che si era creata.

No, decisamente tra loro due non potrebbe mai esserci qualcosa di serio: Grif è troppo deficiente!

< Scemo! > esclama, mollandogli scandalizzato un pugno sulla spalla.

< Ahio! - fa il moro, massaggiandosi la parte lesa, prima di agguantarlo per un braccio e dicendogli - Dai, Drama Queen, non farla tanto lunga e vieni qua… >

< Ehi!, cos’è sta storia che tutti i miei soprannomi devono essere sempre prettamente femminili? > si lamenta ancora, prima che il suo migliore amico copra la poca distanza che li separa appoggiando la bocca alla sua e provocandogli un inatteso formicolio all’altezza della nuca.

Le labbra di Griffin non hanno mai avuto un grande peso per lui, le ha sempre considerate parte integrante del suo sorriso, come se non potessero fare nient’altro, neanche mangiare. Lui ai suoi occhi è come acqua che scorre, non ha bisogno di niente, non ha paura di nessuno, non si fa problemi inutili.

E invece ora le scopre tenere, attente, ma non riesce a corrisponderle. Rimane lì inerte, mentre l’altro cerca di coinvolgerlo e quel bacio sembra sempre meno giusto, assume una consistenza quasi gommosa.

Grif si stanca, si stacca, e sbuffa guardando in basso, con il sorriso che ha sempre quando sta per dare una cattiva notizia.

< Scusa! - piagnucola Andrew - Mi dispiace… >

Merda!, cosa c’è di sbagliato in me?!, pensa guardandolo mentre si massaggia la fronte con due dita e trova che il suo amico sia di una dolcezza straziante quando è così paziente.

Grif non ha i tratti sottili ed affilati che hanno lui e suo fratello, i suoi lineamenti sono più morbidi, arrotondati, più infantili anche se ormai ha smesso di crescere, quasi femminili per certi versi, forse per via degli occhi grandi e luminosi, o delle labbra piene e da mordere.

Deglutisce e, sull’ondata d’affetto che lo travolge, allunga una mano verso di lui accarezzandogli una guancia e facendogli alzare lo sguardo stupito.

Passa delicatamente il pollice sul neo che ha sotto l’occhio sinistro e nota vagamente il rossore che si è diffuso sulle sue gote, sperando che ora non spari una delle sue cazzate rovinando tutto come al solito.

Grif non lo fa. Forse perché lo ha colto di sorpresa, forse perché l’imbarazzo gli ha svuotato la mente.

Riesce solo ad afferrargli distrattamente la manica della maglietta del braccio teso nella sua direzione ed è Andrew a sporgersi sopra di lui, baciandolo.

Lo lascia entrare, accarezzandogli la lingua solo con piccoli tocchi veloci, ed avere tutta questa iniziativa sembra metterlo a suo agio, sembra si trovi meglio quando è lui a dirigere il gioco.

Resta comunque un bacio tranquillo, dal sapore di aurora, di aria fresca dopo la pioggia, completamente privo di passione, troppo chiaro ed acerbo per essere un vero bacio, ma non per questo meno bello…

Solo… diverso, ecco.

Come ordinare una pizza ai frutti di mare e vedersi servire una capricciosa, scoprendo che ti piace lo stesso, anche se non è quello che avevi in mente.

Si meravigliano entrambi di quanto il secondo tentativo sia andato bene ed il moro sorride scanzonato, dicendo < Sai, stavo per dirti che mi sembrava di baciare mio fratello, ma devi averlo pensato anche tu a giudicare dal modo in cui mi sei saltato addosso…! >

< Io non ti sono affatto saltato addosso…! > fa tutto d’un fiato l’altro, facendolo scoppiare a ridere mentre lo afferra di nuovo, e gli sfiora le labbra con un bacio.

Griffin è fatto così, non riesce a negarsi qualcosa che gli piace e gode del concetto stesso di edonismo, semplicemente adora quella parola.

Gli sembra così naturale ora prendersi certe libertà con il suo migliore amico, che anche Andrew a poco a poco si lascia andare, cercando un equilibrio tra le attenzioni che aveva riservato alle sue precedenti ragazze e a quelle che ora deve dare a lui, misurandogliele addosso.

Si sorprende della pacatezza di Grif, di come lo faccia sentire al sicuro ed a suo agio stringendolo contro di sé, quando solo quella mattina certi suoi gesti lo avevano messo in imbarazzo.

Andrew lo bacia di nuovo, sempre lentamente, senza più chiedere il permesso, abbracciandolo, allacciandogli le braccia intorno al collo mentre sente le sue mani accarezzargli la schiena con movimenti ampi, quasi cullandolo.

Il moro sorride con le labbra premute su quelle dell’altro e pensa che il calore di Drew per qualche motivo non sia neanche paragonabile a quello di un amante.

Gli amanti sono caldi, lui è tiepido, di quel tepore che non ti scalda, che ti fa solo avvertire più distintamente il freddo nell’aria.

Eppure va bene così, non importa, gli vuole bene lo stesso, gli vuole bene di più, perché con nessuno sarà mai come con lui, anche se lo sanno entrambi che quello non è amore.

Quando Alec rientra li trova così, sul pavimento davanti al frigorifero con due birre aperte e bevute a metà abbandonate sul tavolo, che si stanno ancora baciando.

Gli fa uno strano effetto vederli abbracciati, - Griffin seduto a terra, con le gambe un po’ piegate e suo fratello in mezzo, in ginocchio, che gli si arrampica addosso come… beh… un rampicante - è un pugno nello stomaco, davvero, fa male come quello.

E si ricorda che non può dare la colpa a nessuno, che non può vendicarsi, perché è stato lui a convincere Mandy a dichiararsi, eppure lo sapeva che sarebbe andata bene, che si sarebbero messi insieme…

Il biondo socchiude per un attimo gli occhi e lo vede, si stacca subito dall’altro in maniera quasi brusca e lo guarda, dice solo < Alec, io… > ed improvvisamente lui si ricorda che deve sorridere.

La sua sembra più una smorfia dolorante che il sorriso fraterno e superiore che avrebbe voluto. Una paresi dovuta a ictus, diciamo.

Grif si alza e tira in piedi anche suo fratello, abbracciandolo da dietro in un modo che ad Alec sembra molto sfacciato e possessivo e gli dice < Andy mi ha detto tutto, - usa apposta quel nomignolo perché sa che darà fastidio ad entrambi - non posso fare a meno di ringraziarti, è tutto merito tuo se finalmente ci siamo trovati. >

Non appena riesce a staccare lo sguardo da quegli occhi verdi illuminati di furbizia, si rende conto che suo fratello guarda di lato, forse è ancora impacciato da quella situazione, ma il modo in cui li ha trovati non lascia spazio a dubbi: Andrew era molto concentrato e gli piaceva ciò che stava facendo.

< Beh… - dice dopo un tempo che pare infinito - Congratulazioni ad entrambi! > e cerca di mostrarsi felice, ma non riconosce la voce che gli esce, così lontana e debole.

< Vado in camera mia così vi lascio soli. - dice, pensando che non sopporterà quella vista per un secondo di più, poi aggiunge - Mamma tornerà per le sette, cercate di non farle venire un infarto. >

Il moro ridacchia, suo fratello accenna un sorriso sollevando appena gli occhi su di lui, ed i due lo rassicurano, invitandolo implicitamente ad andarsene.

Ad Alec, Andrew non è mai sembrato così distante, così irraggiungibile. Pensa che vorrebbe strappare quelle braccia che lo stringevano, che vorrebbe cancellare per sempre il sorriso dalle labbra di chi gli sta portando via Mandy, con i suoi musi lunghi ed i nervi a fior di pelle.

Pensa che non è quello di cui suo fratello ha bisogno, che anche se ancora non lo sa, lui vuole qualcuno che gli permetta di essere fragile, di fare i capricci, di arrabbiarsi, qualcuno che lo provochi e cerchi il suo perdono senza cattiveria e senza orgoglio, solo per poter fare la pace, qualcuno che lo conosca bene, che interpreti ogni suo cocciuto silenzio, ogni paura dietro al veleno delle sue parole, ogni grido d’aiuto nel momento in cui tradisce.

Si chiede come Andrew possa anche solo credere di trovare tutto questo in Grif, che di sicuro è un bravo ragazzo, un amico sincero, ma che non è certo la persona giusta.

 

 

 

 

***

Ma che bello! Quante recensioni ^^

Dopo due cambi di titolo spero che la storia continui a piacervi ^__^''

Finalmente conoscete il mio Grif *___* voglio assolutamente sapere cosa ne pensate!

Lui è un mix di più fattori:

c'è dentro il tizio sull'autobus che non so come si chiama ma che tutti chiamavano "l'idraulico" °_° perchè c'è stato un periodo in cui indossava solo salopette larghissime, ma ora si è infighettato e ha pure i capelli a "leccata di mucca" con la graziosa variante del ricciolo finale XD

Il primo aggettivo che mi viene in mente per descriverlo è "Pulito", cioè uno che si veste da B-boy ed ancora ha l'aria tutta ordinata ha qualcosa di veramente strano, no?

Poi l'ho fatto corvo e allora doveva avere i capelli neri, che si arricciano un po' in punta, ma disegnandolo mi è venuto con un'aria da furbo che è adorabile e con quel taglio ricordava vagamente il Brian Molko dei tempi andati... quindi ha assorbito anche da lì.

Per il titolo invece avevo scelto "Sex, Love & Complications" partendo dalla canzone dei Placebo "Meds", dove dicono "Sex & Drugs & Complications..." però poi di "sex" non ce n'era molto e Luis mi ha fatto notare che faceva troppo manuale d'istruzioni. >.<

Così l'ho cambiato in "Love, Bros & Complications", ma poi mi è venuta questa brillante idea dei segni matematici e ho deciso che dovevo metterceli! è_é

Quindi, se a qualcuno interessasse, "Love+Bros=Complications" nella mia mente bacata si legge "Love & Bros Mean Complications"... ù_ù

Sì, è da pazzi, lo so -.-

Mi scuso anticipatamente perchè probabilmente il terzo capitolo tarderà un po', causa gli esami di maturità che non posso più far finta di evitare ^__^' (ca**o, mi hanno promosso anche quest'anno... e dire che mi ero pure impegnata...! >.< ... No, ovviamente skerzo! XD)

 

Passiamo ora a rispotere a quelle anime belle che hanno commentato:

Rukachan: ehehe! il seguito? eccolo XD Confermo, il primo capitolo è abbastanza classico x come ruota attorno al tema dell'incesto ma poi s'incasina, come è tipico di tutte le mie storie >.<

L_Yasha Shaman Slayer: wah! che nick lungo °_° Grazie per i complimenti ^__^ spero che la storia continui a piacerti!

Obsession: sì, sì! Mene mentali ed Head-trip intrippanti a 1000! *__* I fogli di Word sono magichissimi XD Avevi recensito la mia storia di vampiri, vero? Credo che comunque il mio stile da allora si sia evoluto un bel po' (schizofrenia acuta permettedo -.-') soprattutto in vista del fatto che ultimamente non riuscivo neanche più a leggerlo senza pensare "eeeew! che kifo!"

Tutta la mia devota ossessione questa volta va a Grif, come si sarà già capito ^_^'' fammi sapere se ti prende! XD

ka_chan91: "La bellezza è negli occhi di chi guarda!" dice la bibbia. Ora, non che io sia molto religiosa (anzi per nulla XD) ma credo che cmq ci sia qualcosa di vero nascosto in quelle pagine dall'aria così noiosa. Come quando sei depressa e ti sembra che il mondo faccia schifo e che la tua città sia la più grigia e noiosa della terra, e quando invece sei felice che senti gli uccellini fischiettare e sei contenta che ci sia il sole anche se fa caldo e tutti invocano la pioggia così il livello delle polveri sottili si abbassa, ma tu pensi che è per via dell'inquinamento se il cielo ha quel azzurro così brillante e terso...

troppo intrippante? decisamente sì XD

Era per dire che dietro a facce che magari alla maggior parte della gente non dicono niente, io cerco il bello (che nel mio vocabolario ha un significato molto particolare ^^ ): quella cosa che li rende speciali, diversi da tutti gli altri, che mi colpisce o s'insinua lentamente sottopelle.

Devi solo osservarli e chiederti che storia c'è dietro i loro volti: cos'hanno mangiato a colazione, com'è la loro camera da letto, quanti fratelli hanno, vanno d'accordo con i loro genitori? di che tipo potrebbero innamorarsi? Ehi!, ma sono solo amici o...? *__*

(sempre per la serie: I'M THE HEAD-TRIP'S QUEEN!!! XD)

Non è che i ragazzi che prendono il mio autobus sono più belli o più interessanti o più speciali di quelli che prendono il tuo, è solo che per me lo sono, perchè mi ci sono affezionata, perchè vedendoli tutti i giorni ho cominciato ad amarli di un amore distratto e ho cominciato a "guardarli" davvero (dato che oltre ad ascoltare la musica non c'avevo nient'altro da fare in quella mezz'ora obbligatoria che mi faccio -sigh! ormai mi facevo! ç_ç - tutti i giorni per andare e tornare da scuola XD)

Se ti va provaci e dimmi se funziona, così brevetto il metodo! XD

Jesus: Il mio beta del cuore! (che non becco più da nessuna parte! ç_ç)

Ma dai, qualcuno dei miei personaggi l'hai già visto in carne ed ossa! Tipo Jake e Franky alla festa dell'arte, Lloyd te lo sei fatto scappare per un pelo! >.<

L'inizio ti è piaciuto, ora dimmi del capitolo 2 e poi vedremo di pensare al roseo futuro di qualcuno! XD

Il mio qua non è neanche nero, è marrone! (x non dire di pupù... é_è)

*me canta* I LOOK SOOOOOOO BROWN! -.-"

Tesi del caz... I hate esami di maturità >.<

vabbeh...

 

Grazie per aver letto e lasciatemi un commento se vi va (ma anche se non vi va, dai! fatelo per il mio già precario equilibrio mentale... °u° Non vorrete avermi sulla coscienza, VERO? è_é )

*baci*

Lem

  
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