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Autore: milichituli    18/12/2012    6 recensioni
Risa pensava che Otani fosse acido: non c'era umorismo o sarcasmo perchè le sue erano affermazioni.
Otani aveva la stessa idea su Risa: sempre pronta ad attaccare briga su tutto.
Ed ora si trovavano per l'ennesima volta al centro della classe e del dibattito, per niente amichevole.
«Sai che ti dico? Che sei un limone!»
«Mi staresti dicendo che sono acido?» Otani s'accigliò, portandosi le braccia al petto.
Risa sbuffò e posò le mani sui fianchi, voltando il capo. «Osi negarlo?»
«Miss aceto, lo sanno tutti che quando sei mestruata diventi irascibile!»
Risa sbarrò gli occhi esterrefatta: era la prima volta che Otani le rispondeva in quel modo. Il ragazzo non si accorse di nulla, ma l'impatto fu doloroso: il bernoccolo, provocato dal lancio del telecomando da parte di Koizumi, era piuttosto evidente.

Cinque diverse situazioni, cinque attimi vissuti e immortalati in cinque foto.
Risa e Atsushi alle prese con un album fotografico e con il passato.
Attenzione: gli eventi sono collegati fra loro! | All Hanshin Kyojin | pastpresentfuture
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Gender Bender
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Limoni sottaceto

 

 

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Quanto sei permalosa, Risa-chan!

 

Risa Koizumi era una delle persone più svampite sulla faccia della Terra.

Atsushi Otani si chiedeva di continuo come avesse fatto una persona come lui, certamente più intelligente, ad innamorarsi di una come lei. Sorrideva sempre, Risa. Anche se non aveva un motivo per ridere o non era allegra come al suo solito, le sue labbra si curvavano automaticamente verso l'alto.
Otani fissava spesso le labbra della sua fidanzata, così sottili. Ed erano proprio i momenti come quello, in cui Otani si passava le mani nei capelli e li stringeva fra le dita, che pensava che le avrebbe sfiorate con le proprie per tutto il tempo o almeno fino a quando a Koizumi non sarebbe spuntato un bellissimo sorriso.
«Mannaggia, mannaggia» bofonchiava mentre scuoteva il capo. Le guance del ragazzo si tingevano di rosso e attiravano l'attenzione della compagna.
«Ota-nano! Perchè sei tutto rosso?»
Otani sobbalzò, colto impreparato. Voltò il capo e trovò il viso di Risa troppo vicino al suo. I suoi occhi caddero sulle labbra della ragazza che formavano un bellissimo sorriso. «Mi piacciono davvero tanto» si lasciò fuggire una rivelazione che la ragazza non riuscì ad interpretare.
Risa si lasciò cadere a peso morto sulla sedia, senza staccare gli occhi castani dal volto arrossato del fidanzato. «Cosa stai borbottando?»
Otani alzò il capo dal banco e fece roteare gli occhi verso l'alto. «Non chiamarmi “Ota-nano! Fa' schifo.»
Risa ridacchiò. «Okay, per ora la smetto.»
Otani scattò e voltò il busto verso l'esterno. Sbatté le palpebre un paio di volte e sul suo viso si presentò l'espressione più basita che Risa avesse mai visto. «Cosa vuol dire “per ora”?»
«Quello che stai pensando.» Risa poggiò il mento sul palmo della mano. Osservò attentamente i movimenti inusuali di Otani: lo vide dapprima agitarsi, andare in confusione, arricciare le labbra -gesto che compiva quando pensava- e infine grattarsi il capo.
«Ah.» Otani si sedette nuovamente composto, ma qualcosa scattò nella sua mente. «Ma che cavolo e cavolo di “per ora”! Non mi devi più chiamare “Ota-nano” per il resto dei miei -e tuoi- giorni, chiaro il nesso?»
La ragazza ridacchiò, insinuando delle dita in un ciocca dei lunghi capelli leggermente ramati ed iniziò ad intrecciarli.
«Mah, a me però piace chiamarti così.»
«A me no. E dato che il soprannome è il mio, lasciamelo scegliere!»
«Nanerottolo, datti una calmata. Respira profondamente e lascia sbollire gli spiriti ardenti!»
Risa si sporse verso il banco del ragazzo e lo fissò con sguardo ardente. Otani si volto lentamente e i suoi occhi le lanciavano scintille.
Entrambi poggiarono le mai sul banco e scattarono in piedi. «Taci, essere inutile! Non te lo hanno ancora detto che sei uno scarto della società?»
Otani assottigliò lo sguardo e Risa arricciò le labbra.
«Ah sì? Ma ti sei visto tu, soldo di cacio? Cos'è, ti hanno cacciato dai “sette nani” perchè eri al limite consentito di bassezza?»
«Koizumi, questa non te la concedo, razza di energumeno. Ti affiancheranno al gigante Golia nella prossima rappresentazione? “Il gigante Golia e la gigantessa Koizumi”. Ahahah, verrò a vederti sul grande schermo, se riusciranno a riprenderti intera!.»
Gli occhi castani della ragazza si sbarrarono e le sue labbra sorridenti si separarono per formare una smorfia si stupore. Strinse con le dita i lembi della gonna e abbassò lo sguardo sui piedi.
Otani fissava quelle labbra, oramai dischiuse. Anche se non sorridevano a lui piacevano lo stesso, però, se quel sorriso era scomparso, la colpa era solo sua. Sua e della sua maledetta lingua che non voleva saperne di frenare le parole.
«Koizumi, io-»
«Taci! Io per oggi non voglio più sentirti pronunciare il mio nome, razza di babbeo!» se Otani voleva fare pace dopo quel commento, pronunciato con ira e delusione, si ravvedette dal farlo.
Tutti gli sguardi erano fissi sul teatrino drammatico che avevano appena inscenato, persino lo sguardo scettico del professore. Risa sbuffò e si sedette, nascondendo il viso fra le braccia.
«Beh? Non avete di meglio da fare? Pure lei, Gorilla.»
Il professore tossicchiò imbarazzato dal nomignolo affibbiatogli dal ragazzo, che si lasciò cadere sulla sedia. Si voltò per guardare Koizumi ma la ragazza aveva ancora il viso nascosto.
Otani si passò una mano fra i capelli. Non ci aveva pensato, ma in questo modo non avrebbe potuto ammirare le labbra rosee della fidanzata. Chiuse gli occhi e con un gesto del capo scostò i capelli fastidiosi della frangia: se non avrebbe potuto osserva in ogni minimo dettaglio le increspature di quelle labbra sottili, le avrebbe sognate.
Si accomodò fra le braccia e, sospirando, si addormentò.
Nonostante la percezione d'essere in una dimensione diversa da quella dove attualmente si trovava, Atsushi Otani continuava a sentire la voce gracchiante del professore.

 

Non ci volle chissà quanto tempo, forse neppure un secondo, che Otani di già socchiudeva le palpebre. Davanti a sé vi trovò un Koizumi addormentata con la testa poggiata sul suo petto. Otani sbatté le palpebre perplesso: cosa stavano facendo lì mezzi addormentati sul divano?
Provò a muovere una gamba, con l'accuratezza di non svegliare Risa -addormentata sembrava così innocua- ma un peso glielo impedì: l'album fotografico.
Ci volle davvero poco a rammentare cosa stavano facendo poco prima di addormentarsi: andavano a fare visita ai ricordi passati. E quello che aveva appena sognato il giovane ragazzo era proprio un vecchio aneddoto.
«Quanto sei permalosa, Risa-chan.»
Di colpo la “bella addormentata” sbarrò le palpebre e tirò su il capo dal busto del fidanzato. «E io sarei permalosa?»
Risa assottigliò lo sguardo mentre Otani alzò gli occhi al cielo. «È un modo di dire e-» il giovane bofonchiò a voce decisamente bassa ma fu interrotto ugualmente.
«Atsushi» esclamò la ragazza con lo sguardo più dolce. Otani arrossì totalmente e inclinò il capo come di suo solito quando era confuso. «Ripeti quello che hai detto.»
Il giovane si passò una mano fra i capelli mentre con gli occhi fuggì ad osservare il fuoco e le braci che scoppiettavano nel caminetto. Pensò a cosa avesse detto di così buffo da far disegnare quell'espressione dolce sul volto della ragazza.
«Ehm, che “sei permalosa” è un mo-»Risa iniziò a ridere e Otani si bloccò nuovamente. La ragazza lo abbracciò e sorrise beata.
«Non importa.»
Otani sussultò. Le passò una mano fra i capelli, carezzandoli e chiuse gli occhi. Inspirò il profumo della fidanzata e sorrise. Aveva un solo rammarico in quel momento: non poter ammirare il curvarsi del sorriso delle labbra di Risa.
«Risa-chan» sussurrò dopo averla fatta aderire di più al suo petto.
Risa chiuse gli occhi e si abbandonò alla dolcezza dell'abbraccio. «Grazie.»
Otani si scostò leggermente e la ragazza alzò il capo, con un nota di disappunto.
Gli occhi di Otani si spostarono dalla fronte spaziosa alle sue labbra. Sorrise beffardo mentre le osservava, così sottili e rosee.
«Cosa non farei a quelle labbra...» borbottò.
Risa avvampò all'improvviso, voltando il capo. Abbassò lo sguardo, ma le spuntò un sorriso colpo di malizia che il ragazzo non poté fare a meno di notare. Una curva come quella non l'aveva ancora ammirata dalle sue labbra.
«Atsushi» lo richiamò lei, attirando l'attenzione. «Puoi sempre iniziare con il baciarle, no?»
Temo che sia inutile dirvi che sul volto del ragazzo comparve un sorriso sornione e, che non si lasciò ripetere una seconda volta quelle paroline, che si buttò a capofitto su quelle labbra sottili. E se volete sapere se Risa ha apprezzato il gesto, oh sì, lo apprezzò.
E proprio mentre Otani si sporse sul viso della fidanzata, a terra cadde l'album delle foto, che si aprì su una pagina speciale. La foto risaliva ai bei vecchi tempi delle superiori e si distinguevano chiaramente e i due giovani fidanzati.
Le guance di lei erano rigate da lacrime, ma il suo sorriso era raggiante; il ragazzo adocchiava il dispositivo mentre le sussurrava qualcosa all'orecchio.
Sotto la foto appariva una piccola didascalia: 13 Aprile, il sorriso torna sulle labbra di Risa-chan dopo un litigio con Ota-nano.

 

 

 

 

 

 

due chiacchiere con milichituli

Ebbene sì: i'm coming back (dato al mio inglese correggiuto, non sono certa che sia giusto! Sorry)!
L'avevo promesso dopo tutte quelle recensioni che mi chiedevano di continuare “Crazy little thing called... Otani? ”, beh mi sono convinta di scrivere ancora dopo quella One-shot. E devo ammettere che ho fatto bene, perchè mi sono divertita molto: Risa-chan e Ota-nano sono troppo dementi e scrivere su loro fa bene, ti strappa un sorriso.
Vi avverto: sono appena tornata a casa da scuola ed ho appena fatto l'ECDL (esame per il patentino europeo del PC, 94/100!) e sono stravolta. Ho provato a rileggere e a correggere eventuali Orrori, ma se ce ne sono ancora siete pregati di segnalarmeli, thanx.
Quanto alla storia spero che si spieghi da sé: sulle prime sono i ricordi di Otani a parlare e in seguito ci sono i nostri beniamini in un momento di coccole. L'effetto “ti ricordi quando...” è voluto. Forse proprio perchè è bello cercare i propri ricordi sotto Natale!, o almeno: a me piace. Se avete dubbi o perplessità potete chiedermi o aspettare perchè verrà risolto tutto (della serie: "ma i due vivono assieme?" La risposta a questo quesito sarà presente nel prossimo capitolo!).
Avviso: ho segnalato "Yaoi" e "Gender Brender" per Saeko-chan. Io la vedo troppo bene con Haruka, però dato che è, come Ranma, metà maschio e metà femmina ho deciso di specificare entrmbe gli avvisi. Nel prossimo capitolo ci saranno anche loro!

A presto, milichituli

  
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