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Autore: theGan    14/07/2007    1 recensioni
Ad un visitatore esterno l’istituto Xavier per giovani dotati poteva rassomigliare fortemente ad una sorta di agenzia matrimoniale. Ma in tutto questo rifiorire di coppie e coppiette un piccolo, quasi insignificante dettaglio si ostinava a stonare come uno sfolgorante neon in un negozio di antiquariato: questo dettaglio aveva un nome: Jean-Paul.
Genere: Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: X-men
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I personaggi non sono purtroppo miei (lacrimuccia) ma appartengono a Mamma Marvel e questa ff non pretende né di essere perfet

I personaggi non sono purtroppo miei (lacrimuccia) ma appartengono a Mamma Marvel e questa ff non pretende né di essere perfettamente calzante agli eventi del fumetto ( in quanto sembra essere come gli Exiles: scardinata dalla linea temporale).

In ogni caso spero che riuscirete a divertirvi e mi permetterete di strapazzare un po’ alcuni personaggi ( che io adoro/ oh ma quanto sono pucciosi!!!)

Sentite ed anticipate scuse a Jean-Paul Beaubier…

 

 

Le sette lettere…

 

 

 

Il campanello lo fissava in un modo che Jean-Paul riteneva alquanto insistente, lo stava sfidando e di questo ne era sicuro ed era una di quelle sfide che il canadese non accettava mai volentieri: “suonare o non suonare”.

Alla fine tutto si riduceva a questo, ma Jean-Paul Beaubier, reduce da un’esperienza traumatizzante, cercava e trovava una giusta consolazione nella constatazione che almeno quel giardino non presentava gli aberranti nani semaforo.

Non potè mai sapere quale dio o auguro disceso dal cielo, o almeno schiantasi a terra, lo spinse poi a premere quell’odioso pulsante e farlo attendere, tremante, il suo destino.

<< Desidera…>> Almeno questa volta si erano degnati di aprirgli la porta, santificate gli dei!

<< Sono dell’Istituto Xavier per giovani dotati, la mia direttrice dovrebbe già averla contattata>> lo disse velocemente, senza pause, cosa sorprendente anche per un velocista, la sua indomita capacità di snocciolare elaborati costrutti sintattici aveva messo in difficoltà persino Pietro quando Emma, “ oh come si annoiava quella volta Emma”, gli aveva lanciato quell’assurda sfida di “ vediamo chi è più veloce tra voi due”. Aveva vinto lui, naturalmente, anche se Pietro si ostinava a sostenere che la buca che aveva osato scavare sulla sua parte del percorso annullava la sfida, ma, lo sanno tutti, che Quicksilver con i suoi sfavillanti poteri mutanti è solo un bambino piagniuccoloso.

Mentre il cervello del canadese intratteneva i suoi saltellanti neuroni in complicate evoluzioni che sfidavano quelle dei trapezisti di Moira Orfei, la sua bocca e buona parte del suo essere razionale, in quel momento misteriosamente scollegato dalla sua scatola cranica, si preoccupava di sorseggiare civilmente e solo con una punta di leggero disappunto inerente ad una tazza troppo grande, il thè che il suo grazioso ospite era stato così celere ad offrirgli.

<< … e questo in sintesi è ciò che può offrirle il nostro istituto…>>. Un altro discorso da manuale, il canadese si congratulò con se stesso per la sua parlantina che sarebbe stata in grado di convincere un papa a farsi buddista, seduta stante.

<< Mi scusi, ma non sono interessato.>>

Come?

C’era sicuramente un errore, Jean-Paul raddrizzò le sue orecchie a punta, che evidentemente dovevano dare i primi segni di una disfunzione auricolare visto che era impossibile che quell’individuo avesse potuto dire quello che aveva appena detto.

<< Prego, non credo di aver compreso appieno la natura della sua affermazione precedente>>

Chiedere di ripetere suona sempre così stupido.

<< Sono molto spiacente, ma vede ci deve essere stato un errore: io non sono un mutante.>>

Cosa?

Northstar soffocò un principio di soffocamento da the.

 

COSA?!!!

Emma Frost sobbalzò sul sedile freddo di cerebra, troppo stupita per imprecare sull’ostinato diniego di Xavier che le aveva impedito di imbottire quello scomodo quando duro seggiolino.

 

Era possibile soffocare un principio di soffocamento? Una tale affermazione pareva veleggiare sui mari della bonaccia sintattica o ardere nel girone degli illetterati iperattivi, condannati a scrivere per l’eternità su una nera lavagna scioglilingua senza logica.

Jean-Paul Beaubier si era sempre vantato della sua pronta capacità di ripresa, che Satiro associava ai suoi poteri mutanti, ma che lui preferiva considerarla come una superba elasticità mentale, che gli permetteva di adattarsi repentinamente ad ogni cambiamento meglio di come avrebbe potuto fare Darwin.

Durante la breve digressione sui soffocamenti soffocati i neuroni di Jean-Paul avevano quindi già elaborato, catalogato, assimilato e formulato alla velocità della luce, ciò che avrebbe dovuto fare da quel momento in poi.

<< Sono spiacente per l’equivoco generatosi, signore, indi per cui penso sia più che giusto che io me ne va…>>

<< Vede il mio ex ragazzo lo era.>>

Quindi ora avrebbe fatto meglio ad andars… no, un momento.

Ormai Jean-Paul aveva imparato a proprie spese che riporre un’estrema fiducia nel proprio impianto uditivo poteva provocare dei fastidiosi effetti indesiderati, come prendere Roma per toma, o, come in quel caso, rimanere bloccato a metà strada tra la porta e la poltrona, interdetto.

<< La sua direttrice al telefono non mi ha lasciato il tempo di dirlo, ma non può trovare Jonathan qui>>. Emma , di nuovo.

I neuroni di Northstar iniziarono a ronzare pericolosamente nel suo cervello: ora, quante probabilità c’erano che un xmen e che lui in particolare venisse mandato in una missione di arruolamento delegabile persino a quel fetente di Keller; ora quante probabilità c’erano che due su due presunti mutanti di una presunta lista per una presunta campagna di informazioni fossero gay?

A volte le probabilità hanno un nome, ed in alcuni casi preferiscono fregiarsi pure di un cognome ed una carica: Emma Frost, preside, presto cadavere.

Il suo povero ospite lo fissava stralunato, dei celesti, cosa gli doveva aver detto quella pazza al telefono per traumatizzarlo in quel modo?! Jean-Paul Beaubier fu stranamente tentato, come era successo sin troppe volte in quella singola giornata, di prendere ogni suo avere terreno e fuggire in un’isola lontana, non importava che fosse Genosha o Malibù, ma avrebbe fatto di tutto pur di fuggire a quel dilagare di insanità mentale prima di finirne lui stesso vittima.

E’ in situazioni come queste: quando un povero ragazzo, che di questa faccenda ci ha capito poco o nulla, ti guarda con un faccino da cucciolo bastonato che farebbe invidia a quello di Bobby Drake, che la coscienza di Jean-Paul, miracolosamente, si ricorda di esistere.

Forse, ma dico forse, si sarebbe potuto permettere di rimanere ancora lì, per qualche minuto, giusto il tempo di un’altra tazza di quel the mediocre e qualche parola di incoraggiamento, tanto da uscirne pulito e non sentirsi in colpa dopo.

Già, per non…sentirsi.. in colpa…

dopo…

 

Se qualcuno avesse potuto osservare l’espressione di più completa e beata soddisfazione che in quel momento si dipinse sul volto di Emma Frost, avrebbe potuto affermare che la direttrice era ormai giunta al punto di non ritorno e che presto li avrebbe costretti tutti a volteggiare per i lunghi corridoi della scuola in allegri tutù rosa.

Ormai non c’era molto da guardare e c’erano lati di Jean-Paul che preferiva non conoscere, non che non volesse, ma in qualche atavico modo presagiva che Scott non ne sarebbe stato troppo felice.

La bionda testolina di Emma indugiò un attimo, esitante, Scott prima era entrato sbraitando qualcosa che in quel momento non riusciva proprio a ricordare. Scrollò le spalle.

Dopotutto non doveva essere nulla di importante.

 

Da qualche parte imprecisata nella scuola.

Scott: <>.

 

 

 

 

Epilogo_ Il giorno dopo

 

Lo studio della direttrice in quel momento era rinfrescato dalla piacevole corrente d’aria causata dallo spostamento d’aria del velocista tornato a far rapporto.

Emma sogghignò maliziosamente all’indirizzo di un perfettamente calmo Jean-Paul.

<< Non mi sembra poi che tu abbia avuto troppi problemi con quell’incarico che ti ho affidato, mi sorprende solo quanto tempo tu abbia dovuto impiegare.>>

<< E’ stato un vero piacere essere obbligato a condurre una missione così umiliante, miss Frost, quindi ora, se non le dispiace, e anche se fosse non me ne importa, vorrei ritirarmi.>>.

Il sorriso di Emma si fece solo più acuto, mostrando gli affilatissimi canini.

<< Bhé, se la metti così sono certa che dopo tanta “fatica” persino a te occorra un po’ di riposo, quindi puoi anche riconsegnarmi quei depliant che non hai fatto in tempo a distribuire… cinque giusto?>>.

I passi del franco-canadese si arrestarono proprio sulla soglia con uno scintillio sinistro e malizioso, Beaubier si voltò ad affrontare la regina bianca.

<< Riconsegnare? Mi dispiace preside, ma dovrebbe stare al passo coi tempi, li ho consegnati tutti>>.

In quella giornata piena di soddisfazioni la maggiore fu sicuramente quella di lasciare Emma Frost senza parole.

 

 

                                                                                                                      The end

 

 

 

X Spoiler

 

Non sai quanto la tua recensione mi abbia riempita di felicità ^^ Se devo essere sincera quando ho pubblicato questa ff non mi aspettavo di ricevere molte recensioni poiché appunto, ho preferito basarmi sui fumetti ( senza i quali neanche io potrei sopravvivere :-P) ed in particolare investire Jean-Paul ( personaggio poco conosciuto e completamente estraneo al maxischermo) del ruolo di protagonista. Ti ringrazio per i complimenti che mi rivolgi e spero che il capitolo finale non ti abbia deluso eccessivamente in quanto l’ho scritto in due momenti distinti e non mi è parso brillante come il primo ( anche se sicuramente è più corto).

Riguardo a Logan non lo odio, ma a lui preferisco una vasta rosa di personaggi in particolare ho una spiccata predilizione per Jean-Paul ( cosa che penso traspaia dalla ff :-P), Quicksilver, Gambit ed il Professore.

Per passare alla presunta relazione tra Wiccan ed Hulkiling è effettivamente esistente, se vuoi saperne di più ti consiglio di leggere il Marvel Mix numero 62 dedicato ai Giovani Vendicatori J l’ho letto di recente e devo dire che è sorprendente la qualità grafica e la piacevolezza della storia.

Purtroppo il fatto che non esistano numerose ff incentrate sui fumetti rappresenta un ostacolo anche per me, con questo non voglio assolutamente denigrare gli autori che si interessano ai film che scrivono ff molto interessanti, ma condivido appieno i tuoi sentimenti in proposito ed il fatto di “mangiarsi le mani”. Mi piacerebbe molto poter leggere più racconti dedicati ai fumetti marvel, in particolare qualcosa riguardo a Gambit ( personaggio tristemente ignorato nei film) ed alla sua relazione con Rogue.

Riguardo a siti che presentino ff ispirate ai fumetti devo dire che purtroppo non ho trovato molto, prova su www.ysal.it ( almeno se ti interessa il genere yaoi/shonen ai) ma soprattutto se mastichi bene l’inglese vai su www.fanfiction.net e ti assicuro che non rimarrai delusa ;-)

Graditissimo è il commento riguardo a Civil War, reputo che sia il crossover più bello realizzato dalla marvel, magari avessero fatto una cosa del genere anche per House of M, e se hai letto l’ultimo numero degli Incredibili Xmen Jean-Paul è ritornato ( per mia somma gioia) in prima linea e spero che ci resti per un bel po’ di tempo.

Ancora grazie per il graditissimo commento. IT’S CIVIL WAR BABIES. ( non ho potuto resistere).

  
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