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Autore: _Kidagakash_    11/01/2013    5 recensioni
[STORIA IN REVISIONE, STORIA AGGIORNATA SUL PROFILO]
. L'ho iniziata per caso, infatti ho un debole spudorato per questa coppia!
Cit. V Capitolo: "Perchè non avrei dovuto accettare?" disse retorica la riccia.
Non voleva essere una vera e propria domanda, ma fu così che Draco la interpretò.
"Perchè tra i tanti casini che ho adesso, ho paura che tu abbia vinto la sfida, Granger".
Il cuore di Hermione, in quel preciso istante, mancò un battito.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Druella Black, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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17. Room guest.



 
La giornata era iniziata malissimo. Non poteva credere che quei due cialtroni l’avessero svegliata solamente per copiare i compiti della giornata. Assurdo! Anche se, a pensarci bene e conoscendo i due, non avrebbe dovuto meravigliarsi più di tanto, anzi non avrebbe dovuto affatto.
Ad ogni modo, le lezioni stavano diventando una lenta tortura a cominciare dalla primissima ora. Era di cattivo umore e ormai sentiva che la giornata era rovinata. Per questo motivo aveva – e non lo avrebbe ammesso nemmeno sotto minacce di morte – preso giusto una sola Merendina Marinara di Fred e George. Erano soltanto le dieci di mattina, la seconda lezione stava per finire e lei aveva già abbandonato l’aula di Storia della Magia che condivideva coi Tassorosso quel giorno. Non che il professor Rüf avesse avuto qualcosa da ridire. Alla sua alunna migliore – e soprattutto all’unica che rimaneva sveglia durante i suoi lunghissimi sproloqui - una pausa poteva pure concederla.
Si diresse tranquilla verso la torre della propria Casa, oltrepassò il buco nel muro dopo aver pronunciato la parola d’ordine e si diresse nel proprio dormitorio. Fece leva sulla maniglia e,  spedita, andò verso il suo letto. Lanciò un ringhio di frustrazione e slacciò, nel frattempo, la cravatta annodata al collo, subito dopo essersi sdraiata. Chiuse gli occhi per qualche istante prima di realizzare di aver avuto la visione della propria camera in maniera completamene opposta a come l’aveva lasciata alla propria uscita mattutina.
<< Devo essere proprio stanca… >> mormorò a se stessa, sforzandosi di tenere gli occhi chiusi. Resistette giusto qualche altro secondo prima di cedere alla tentazione di guardare la camera che si faceva sentire a gran voce nella propria testa. “Forse non è una cattiva idea. Così mi calmo…”
Aprì gli occhi e si mise a sedere sul letto. Le si accapponò la pelle tanto del caos che regnava in quella stanza. Sgranò gli occhi, come ancora incredula, pronta ad un imminente infarto.
Chi diavolo era entrato in camera sua per buttare tutto all’aria? Si portò le mani alla faccia, ancora scioccata da ciò che l’aspettava oltre le dita spiaccicate in faccia. Pensò velocemente ad un incantesimo capace di sistemare tutto. E così fece. Con un incantesimo non-verbale sistemò tutto. I libri, le piume, le pergamene. Ogni cosa al proprio posto. Si sentì subito meglio e soddisfatta del proprio lavoro.
Un "clap-clap” risuonò dietro di lei e le vennero i brividi, quasi.
Si voltò lentamente, e si ritrovò Draco Malfoy, coi capelli biondi tutti arruffati, la cravatta slacciata, la camicia un po’ fuori dai pantaloni e il golfino nero aperto – un Dio sceso in terra, dunque -,  a fissarla mentre batteva le mani con un sorriso sghembo disegnato sulle labbra. << Sei stata proprio veloce! >> esclamò il biondo, con finto entusiasmo.
Hermione lo fissò qualche istante. Stupita e furibonda.
<< Come diavolo hai fatto ad entrare qui dentro? >>
Lo stupore che la sua voce mostrò tradì non poco le intenzioni di Hermione. Come se non bastasse, ciò avrebbe di sicuro accresciuto l'ego già smisurato del Serpeverde.
"Merda" fu l'imprecazione mentale della riccia. Se Harry e Ron fossero stati presenti avrebbero ballato la conga conducendo un trenino di tremila persone, girandole intorno gridando "eh!" ad ogni quattro passi.
<< Non si trattano così gli ospiti da camera. Ma che maniere... >> sospirò Malfoy, cercando di sembrare offeso. Ma non incantò Hermione.
<< Ospiti da cam...? Sai cosa? Non lo voglio sapere. Esci subito fuori di qui. Vai via dalla mia camera, dal mio dormitorio, dalla torre della mia Casa e striscia in quel buco fetido del tuo sotterraneo. Ora. >>
Draco non parve affatto colpito. L'umore gioioso che trasudava il suo viso non accennava scomparire. Sembrava che le parole di Hermione non gli avessero nemmeno sfiorato il lobo dell'orecchio. Piuttosto, mostrava una calma assai irritante.
<< Perché sei sempre così ostile, Granger? >> domandò lui, come se la cosa gli stesse davvero a cuore.
<< Ma tu non eri quello che qualche tempo fa mi aveva dato della frigida Mezzosangue? >>
O lei era ottusa, o Draco Malfoy apparteneva a quel tipo di persona che ha la mente deviata, oscurata dalla perversione. Ogni volta che lo guardava le sembrava che sulla testa del biondo fosse conficcata una bandiera su cui aleggiava il motto " Coerenza Zero! " a lettere cubitali e animate.
Ricordava benissimo le volte che lui l’aveva umiliata davanti ad un’intera scuola. Le volte che aveva speso a piangere per la collera, rinchiusa in uno stupido bagno, dove chiunque avrebbe potuta vederla. Sentirsi bruciare l’anima con sole poche parole. E Hermione lo sapeva che lui, forse, nemmeno si rendeva conto di quello che diceva. Non ne capiva nulla di sentimenti, lui. Certo, nemmeno lei era così esperta, ma lui di sicuro non ne sapeva più della riccia. Aveva il cuore di pietra, lui.
Lui evitò placidamente la retorica di Hermione e si sedette sul suo letto senza battere ciglio. E lei lo odiava per questo. Cambiava umore e pensiero come spifferi di vento cambiano direzione.
<< Siediti qui, devo parlarti e non ho tempo da sprecare in discussioni inutili >>. Draco era diventato serio ma delicato. Il tono era tremulo ma forte e gentile al tempo stesso. L'espressione truce e tormentata al contempo. Lei esitò, chiedendogli perché mai avrebbe dovuto farlo, visto che non si degnava nemmeno di rispondere alle sue domande.
<< Perché è una cosa seria, Granger. Riguarda anche te >>.
E il modo serio in cui lui rispose alla sua acida domanda le diceva che doveva fidarsi. Anche se si chiedeva come fosse possibile che Malfoy avesse da dirle qualcosa che concerneva la vita di entrambi? Erano pensieri che non potevano coesistere Granger e Malfoy. In nessuna mente.
Mentre lei si avvicinava al letto, lui si tolse le scarpe e ci si stese sul lato e aspettò che lei facesse lo stesso, mentre lui picchiettava con la mano sul letto e guardandola negli occhi.
I loro respiri si scontravano e si avvolgevano.
Menta e pioggia si mescolavano all'odore delle ciliege.
I loro sguardi si incatenavano, si scrutarono, si penetrarono cercando di cogliere la parte nascosta dell'anima dell'altro.
Più si guardavano e più nelle loro menti prendevano vita i pochi ricordi belli, per così dire, che avevano costruito insieme. Nessuno dei due li definiva belli perché li consideravano deleteri, però non potevano fare a meno di scrutarsi e desiderarsi.
Hermione pensò a lungo, guardando il volto del biondo. Il viso lungo e affilato, i tratti delicatissimi ma decisi allo stesso tempo gli davano un che di regale. La pelle chiarissima sembrava pura porcellana, ma al contrario di quello che aveva sempre pensato, le poche volte che aveva toccato il viso o le mani di Draco, era calda. Non aveva una singola imperfezione sul viso liscio e tonico.
Gli occhi di un’inconsueta forma allungata, decorati da fittissime e corte ciglia bionde, facevano da cornice alle iridi cineree. Malfoy aveva degli occhi stupendi, lo aveva notato molto negli ultimi periodi. Quando era arrabbiato diventavano proprio scuri, come una tempesta pronta ad imperversare. Quando si sentiva ferito o voleva divertirsi in qualche modo, che fosse una sfida o un semplice gioco da tavolo, sembrava quasi vi si accendessero fulmini. E quando sorrideva oh, quando sorrideva – i suoi occhi sembravano una grande distesa di nuvole immature, quelle che ti oscurano la vista del sole ma ti lasciano intendere che è dietro di loro. Quelle nuvole che ti confortano quando proprio non vuoi vedere la pioggia perché sono così chiare che, più che imperversare un temporale, ti lasciano pensare che si sfilino per lasciar uscire raggi di luce luminosa.
Si trovò a guardare la linea dritta del suo naso, un po’ a punta, non troppo grande che stava a meraviglia con la forma perfetta delle labbra. Erano stranamente polpose al centro, ma si assottigliavano agli angoli. Quando rideva – per davvero – scopriva dei denti stupendi. Bianchi, dritti e perfetti. Gli illuminavano tutto il viso.
Quel pallore etereo era in perfetta armonia con il suo viso e la sua figura, non solo per il chiarore della pelle diafana ma anche dai crini biondi come il grano e a volte li portava tirati all’indietro, per sembrare rispettabile, mentre altre volte gli ricadevano lisci e morbidi sulla fronte, come una cascata dorata. Erano lucenti e sembravano chiamare le mani di Hermione per tuffarci dentro le dita lunghe.
Malfoy era alto e snello, circa un metro e settantotto. Da un’attenta analisi Hermione dovette dedurre che fosse abbastanza ben messo, sebbene all’apparenza sembrasse gracilino. Il fisico asciutto sembrava non avere alcuna forma ma lei sapeva che ne aveva, non perché lo avesse visto di persona, ma perché aveva visto altri giocatori di Quidditch e tutti erano ben messi, frutto di molti estenuanti allenamenti.
Dopo aver visto Harry, Ron, Fred, George e Viktor aver fatto il bagno a torso nudo, di sicuro dubbi non ne aveva.
Malfoy camminava sempre lentamente, il passo ben cadenzato, silenzioso e delicato che contrastava nettamente quella che Hermione definiva “personalità instabile”. Lui era chiassoso, rozzo, indelicato, sfacciato e incurante. Però quando camminava, per la miseria, la sua figura longilinea eclissava chiunque. Era elegante, attraente e fuori posto persino ad Hogwarts, luogo di buone maniere e rigore.
Si trovò ad analizzare il profilo della Serpe senza rendersi conto che in tutta onestà, sebbene lo avesse odiato negli anni, lui era diventato proprio un bel ragazzo. Hermione non era mai stata il tipo di ragazza-oca che quando le passava davanti un bel tipo si scioglieva  e cominciava a parlare con voce stridula alle amiche, ma di sicuro Malfoy, ormai decisamente bello, non le era per nulla indifferente. Non si sapeva spiegare da quanto tempo le piacesse, ma certamente c’entravano qualcosa il tempo passato assieme e i pochi baci – che le facevano venire i brividi anche solo a ricordarli – che si erano scambiati.
Ma si chiedeva soprattutto quando si era messa ad osservare Malfoy così attentamente.
Quello che non sapeva Hermione era che Draco stava pensando a lei proprio come aveva fatto la Grifona di lui.
La cosa che più gli piaceva della riccia, era il modo in cui camminava. Lei era sempre di fretta, piena carica di libri tra le braccia e la borsa che le scendeva penzoloni lungo un fianco, ma non si rendeva conto di quanto potesse essere sexy con le gambe lunghe fasciate da alte calze scure che le arrivavano alle cosce mentre si allungavano ad ogni passo che faceva, sbatacchiando la gonna della divisa a destra e a manca.
Non sapeva il fascino che possedeva anche mentre soffiava ad un ciuffo che le ricadeva sul viso o mentre faceva un sacco di smorfie quando era intenta a scrivere o a preparare pozioni in mezzo alle esalazioni terribili nell’aula sotterranea.
Alta, almeno un metro e settanta, e slanciata, la figura snella e immatura che era una volta era sparita. La ragazzina aveva ormai levato le tende, lasciando spazio ad una giovane donna. Le spalle e la vita sottili, le gambe lunghe e toniche, il seno delicato e non troppo pronunciato, il ventre piatto.
Più Draco la guardava, più la osservava e più gli veniva da pensare che Hermione era diventata tutt'altro che la ragazzine anonima che era arrivata il primo anno. Per la verità era sempre stata carina, ma gli sguardi erano sempre puntate sulle più belle e lei passava sempre inosservata senza problemi. Si rinchiudeva in quel posto saturo di polvere e libri, l'odore di vecchio e il tanfo di chiuso. Come diamine faceva a stare sempre chiusa in biblioteca?
E da quando non ne passava di tempo lì dentro, comunque?
Mentre continuava a guardarla, pensò alla linea fine della sua mascella. Il suo viso era elegante e rude allo stesso momento, nel senso che per quanto fosse bella, anche in una situazione di pericolo o combattimento, nulla avrebbe potuto scalfire quella bellezza. Hermione non si truccava praticamente mai e questo era il suo punto forte. Il suo viso emanava freschezza da ogni poro. E poi quei ricci, oh, quei ricci!
Aveva quei ricci fitti e leggermente increspati che ballonzolavano ogni volta si muovesse, erano color cioccolato, ed emanavano un profumo dolcissimo di ciliegie. Aveva un incarnato chiaro ma più ambrato di Draco e gli piaceva il lieve contrasto delle piccole lentiggini che le ricoprivano il viso dalla pelle morbida.
Le lunghe ciglia folte e scure, che contornavano gli occhi da cerbiatta, facevano da ventagli alle iridi mielate. Draco si chiedeva spesso se fossero color oro o miele, arrivando alla conclusione che era una sfumatura minima e che lei le avesse di entrambe le tonalità. Avrebbe preferito affogare la sua anima in quel mare appiccicaticcio di miele e prezioso come l’oro fuso. Guardare la bocca di Hermione era un pericolo per il suo ego maschio, ma i suoi occhi erano un attentato alla sua stessa mente. Avrebbe potuto cedere mille e più volte alla sola luce degli occhi della Grifondoro.
Il naso piccolino, dritto, con la punta leggermente all’insù lo faceva impazzire. Si addiceva in tutto e per tutto alla sua immagine di so-tutto-io. Eppure, ormai si era reso conto, quando i professori facevano domande in classe, lui scattava a guardare lei che alzava la mano e rispondeva soddisfatta, mentre un misto di rabbia e attrazione gli montava dentro.
Quando Hermione parlava le labbra un po’ piene si muovevano sinuose, come se chiamassero le sue e la voce di lei sembrava così melodiosa che sembrava calmare l’anima di Draco anche quando era in agitazione. Adorava quando la bocca formava un’unica linea dritta e le si corrugava la fronte. Era un segno ben preciso, quello: stava pensando a come rispondergli per le rime ogni volta che lui la metteva in difficoltà. Oh, quanto gli piaceva. Adorava quando sorrideva e scopriva i denti nuovi, per così dire. 
Ricordava come fosse ieri il giorno in cui, il quarto anno, per sbaglio, la fattura Densaugeo  che provò a scagliare su Potter, in realtà finì su di lei. I denti davanti le crebbero così tanto da sembrare zanne. E infatti lui continuava a chiamarla Babbana Zannuta. Ma poi quando la vide al Ballo del Ceppo, Gesù, le zanne non c’erano più ed era così bella che dovette scappare con Pansy al seguito. Ricordava ancora il sorriso smagliante di Hermione mentre scendeva le scale per andare incontro a Krum. Al tempo, lui non sentiva ancora tutto questo grande interesse per lei, ma quasi non la scambiò per una di Beuxbatons. Il suo sorriso le illuminava il volto, le dava una luce completamente nuova e da un po’ a quella parte, Malfoy bramava di essere lui il motivo per cui lei sorrideva. E quanto agognava baciarla, mentre lei era davanti a lui, distesa, che aspettava qualche tipo di spiegazione. Ma lui non era tanto incline a dargliene alcuna.
<< Cosa c'è di così urgente da fati venire fin quassù? >> domandò lei, con tono pacato ma pratico.
<< Abbiamo dei problemi seri, Granger >> gli rispose lui, risoluto.
 


 
MAAAAAASCIAAAAAAOOOOOOOOO!
Bene. So che sono deludente come scrittrice e come autrice di EFP. Sono sempre di un ritardo mostruoso. Sono patetica.
E sono una persona orribile perché non sono riuscita a mantenere la pomessa fatta ç_ç
Oltre a piangermi addosso, ringrazio adesso coloro che hanno recensito :D
Siete maledettamente fantastiche *_*
Ho, dunque, adottato una nuova politica: alle recensioni risponderò quando saranno fatte, piuttosto che al capitolo successivo.
Mi sembra più giusto.
Insomma, ho pensato “non solo aspettano il capitolo, ma poi devono anche aspettare una risposta alla recensione e questo è da maleducati da parte mia! “ , perciò ho risposto XD
Che mi dite del capitolo? Vi è piaciuto? Si, ok, lo so. E’ lunghetto e noioso.. Però mi andava di farvi capire i protagonisti come si vedono l’un l’altra. Io me li sono immaginati stesi sul letto. Hermione sul lato destro e Draco sul sinistro. Tutti e due con le mani sotto la testa e una sul letto. Si guardano, si scrutano. Maròòò ho così tante feelings che non immaginate xD
Quanto shippo questi due. Solo il pensiero di quello che succederà più avanti... *_*
Credete che si baceranno? Chi lo sa. Credete che andranno a letto insieme? HO DETTO CHI LO SA.
MUAHAHAAHAHAHAHAHAHAHAHA
Per il vostro sollievo di lettrici, ho pensato di fare questa cosa per voi: leggere il chappy per aggiustarlo e betarlo e postarlo con l'editor di EFP, così non usciranno più cosi strani invece della storia xD
Su, forza, recensite e ditemi che ve ne pare del capitolo! Vi immaginate Draco e Hermione come li ho immaginati io?
Bene, ora mi volatilizzo, grazie a tutti per le letture anticipatamente!
Mentre, meglio tardi che mai, volevo farvi gli auguri per le feste passate, sperando siano andate bene :D
Un bacio enorme, Va
Vale <3
   
 
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