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Autore: Dio Lucciola Delphine    11/08/2007    1 recensioni
Pierre: “Ma è semplicissimo! Con una festa … Immagina…fiumi di alcol…ragazze ubriache…
e lo sai cosa fa una ragazza ubriaca…quando è ubriaca?” gli strizza un occhio.
Jun: “Dorme?”
Pierre: “NO!”
Jun: “ah…piange!”
Pierre: “NO!”
Jun: “ehm…ti racconta la sua vita?”
Pierre: “Ma no idiota!!Ci sta ci sta!!”
Jun: “Ah ci sta!”
Genere: Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I Mille Modi per Copiare ( le disavventure di Pierre )


Eccoci, nuovamente risorte ( miracolo delle sfere del Drago XD ) e pronte a pubblicare un nuovo capitolo.
Intanto ci scusiamo tantissimo per gli errori fatti in quello precedente, ma il caldo di quel periodo era veramente insostenibile ! Bene, ora che ci siamo riprese ( si spera ) e riemerse dalle migliaia di Spoiler e Capitoli ( Shippuden ) su Naruto, ritorniamo alla nostra bella FanFiction ! ^_^ Buona lettura e commentate.

Dio: “SASORI TI AMOOOOOOOO” *-*
L&D: “Lascia uno spazio anche per Noi”è_é
Lucciola: “Aishiteru DeiDei (Deidara)”
Delphine: “I love You Hidannuccio bello.”
Dio: ù__ù
Dopo questo momento di delirio, ecco il capitolo:


Ma all’improvviso. . . Pierre si ricordò del libro ( Mille modi per copiare ) che aveva letto per il Difficilissimo esame di quinta elementare e facendo un terribile sforzo di memoria, raggiunse la soluzione: pagina 79, consiglio num. 738 … “il bigliettino nascosto nel fazzoletto di carta”.
Pierre: “Ahahaha, sono proprio un GENIOOO” rise satanicamente, per poi assumere una perversa espressione.
Sophia: “Ti senti bene Pierre ?! sembri un Pitbull arrapato.”
Pierre: “No, no è che ho trovato la soluzione per uno di questi difficilissimi quesiti”
Sophia scrollò le spalle e tornò a limarsi le unghie.
Pierre, tutto felice di aver ingannato brillantemente Sophia, tentò di scrivere il bigliettino, ma sorse un piccolo problema: Non aveva carta per poter scrivere, a parte il foglio dell’esame che non poteva essere strappato.
Dopo essersi scervellato per 2 minuti buoni, decise di strappare un pezzo di carta da un quaderno che aveva sotto il banco, non curandosi minimamente del fatto che l’oggetto non gli appartenesse.
Con il solito ghigno, maciullò la malcapitata pagina, strappandone appena una metà.
Finalmente, aveva il materiale adatto per poter fare il bigliettino, ma quando posò lo sguardo sul “piccolo” foglio, notò con ribrezzo che era Tutto scritto.
Lesse qualche frase:
“Oggi, sono stata posseduta da Ermenegildo, dopo diversi mesi passati a scambiarci baci, sguardi e tante paroline dolci, come due innamorati! E’ così maschio … adoro quando mi chiama ANEMICA, è così dolce, anche se ho avuto difficoltà a trovare la bocca i primi tempi, ma …”
Pierre, risollevò lo sguardo inorridito, avendo capito che il quaderno da cui aveva strappato quel pezzo di carta era il diario segreto di Reena, di conseguenza il bigliettino completamente scritto, era inutilizzabile.
Restava un'unica soluzione: La carta igienica del bagno. Quindi doveva essere mandato in Bagno ! ma come fare ?!
Rimaneva un solo modo per salvarsi: Fingere un malore improvviso.
All’inizio pensò che un banale svenimento avrebbe impressionato Sophia quel tanto che bastava per uscire dalla stanza, così dopo aver fatto alcuni sospiri piuttosto rumorosi, si lasciò cadere a peso morto sul pavimento. Restò immobile per 15 minuti, ma nessuno si curò di lui, anzi venne brutalmente calpestato da un esaminatore che stava portando un caffè a Sophia.
Stizzito si rialzò, forse ci voleva qualcosa di più forte per impressionare l’insegnante, quindi ricordandosi di un interessante documentario su un Piccolo Gnu Sfigato ( si vede che in preda alla follia abbiamo visto Quark ?! XD ) si ricordò di come fingere un perfetto attacco di epilessia.
Iniziò a sbavare come un lumacone afgano, scosso da violenti tremiti cominciò a sputacchiare sulle scarpe di Sirius, poi crollò nuovamente a terra rotolandosi ed emettendo strani mugugni da ebete.
Silvia infastidita, gli mollò un potente pestone sul naso, dicendo: “Smetti di sputare su mio Fratello!! Sputa su Apollo !”
Pierre, vedendo che anche questo tentativo era fallito, si rimise a sedere educato.
Pierre sottovoce: “ma neanche se ci tirano una bomba atomica addosso, ‘sti bifolchi si accorgono di qualcosa”
Restava un’altra alternativa, prese la sua fida penna Bic ( 14 cm di punta ) ed iniziò a squartarsi un braccio, spruzzando sangue sui compagni, che per tutta risposta si pulirono come se niente fosse.
Ormai dissanguato, si tolse la maglia ed avvolse la ferita nella stoffa, quando un bruscolino gli entrò in un occhio.
Il ragazzo iniziò a strofinarselo, ora senza speranza.
All’improvviso sentì la voce di Sophia: “Pierre ti senti bene ?! vuoi andare al bagno ?!”
Pierre cadaverico, dopo aver perso 4 litri di sangue ed immerso in una pozza rossa: “Eh, mi sento un po’ debole, sarà panico da esame.”
Sophia: “Ah, può darsi … non vedo altre ragioni perché tu debba star male.”
Pierre sorridendole amabile: “Già, ora posso andare ?”
Sophia: “Fatti accompagnare dall’Esaminatore numero 5”
Il ragazzo si alzò e si avvicinò all’uomo, che per prima cosa gli mise le manette, poi una benda sugli occhi, due tappi nelle orecchie, uno nel culo e per finire una pallina di pongo dentro la bocca.
Esaminatore 5: “Ora possiamo andare” disse trascinando il ragazzo fino all’uscita della stanza.

Arrivati a destinazione, liberò le mani di Pierre e dandogli un calcio lo spinse con la testa nel water.
Esaminatore 5: “Sbrigati, io starò qui a guardare” disse facendogli l’occhiolino, coperto dalla spessa fascia nera.
Pierre pisciò sangue e cagò il tappo poco prima inseritogli dall’Esaminatore, ricordandosi di portare con sé un pezzo di carta igienica. che nascose nelle mutande, sul davanti.
L’uomo lo ricondusse in classe, liberandolo da ogni impedimento e lui si risedette un po’ indolenzito al suo posto.
Tutto felice, estrasse il pezzo di carta dal nascondiglio, scrivendo una semplice, ma efficace richiesto d’aiuto: “Jun, dimmi la risposta alla domanda n. 3,2,1,5,6,8,45,46,49 … tutte insomma … ah, pensa un po’ come sono bravo, ho già scritto Nome e Cognome!”
Prese dalla tasca un fazzoletto e dopo averlo spiegato, appoggiato sul banco e stirato bene con le mani, notò un ENORME spazio bianco, candido, immacolato al centro di esso.
Inclinò leggermente la testa fissando incuriosito l’oggetto, soffermandosi più volte su quel candore che invocava la sua penna. Lasciò passare alcuni minuti, poi congiunse le mani portandole vicino al volto ed esclamò: “Ma che carino, com’è bellino !” non pensando minimamente che avrebbe potuto semplicemente scrivere lì sopra, risparmiandosi la fatica fatta poco prima.
Euforico, appoggiò il frammento di carta igienica sul fazzoletto, ripiegando poi il tutto con cura.
Pierre cercò di attirare l’attenzione di Apollo: prima con lievi “pss, pss”, che naturalmente non ebbero effetto, decise quindi di sputargli sul collo. Il colpo andò a segno ed il rosso si girò: “Che vuoi?”
Pierre: “Jun mi ha chiesto un fazzoletto, passaglielo!”
Apollo: “Ma io non ho sentito niente”
Pierre: “SEI SORDO, passaglielo” mormorò, mostrando i denti imbevuti di sangue misto a pongo.
Apollo schifato ed impaurito da quell’orribile visione, fece quello che gli era stato chiesto e così si girò verso l’occhialuto: “Jun, prendi il fazzoletto che hai chiesto a Pierre”
Jun finse d’ignorarlo in un primo momento, poi sentendo un qualcosa di caldo scivolargli copioso lungo la gamba, si accorse che Apollo stava beatamente pisciando su di lui.
Jun: “MA CHE SCHIFO, COSA STAI FACENDO?”
Apollo: “shhhhh, che ti sentono, prendi”
Sophia: “Cosa state facendo laggiù?!”
Apollo per non farsi scoprire, spiegò il fazzoletto e gli smurgagliò sopra, facendo così attaccare al suo naso l’importantissimo pezzo di carta igienica di Pierre.
Pierre: “Cosa fai IMBECILLE ??!”
Sophia: “cosa ci dovrebbe fare con un fazzoletto da naso ?!”
Pierre si sedette senza rispondere, profondamente scosso dall’accaduto.
Apollo: “Bleah, che puzza di palle!” si girò verso il più grande con il bigliettino che svolazzava sul suo naso.
Pierre: “OFFENDI POCO, le mie palle sono odoratissime!”
Apollo inspirò a fondo, stile aspirapolvere, come Baron gli aveva insegnato, risucchiando all’interno della narice sinistra il puzzolente foglietto.
Pierre dopo aver dato una craniata sul banco, svenne più dalla disperazione che dal dolore.

Tsugumi, risvegliatasi dal coma apparente che l’aveva investita, facendola restare immobile per più di un’ora, si accorse di non saper rispondere … praticamente a nulla.
Così decise di chiedere l’aiuto della sua fida Sempai ed essendo più organizzata di Pierre, aveva portato un blocchetto per la malacopia, dal quale strappò appena una cinquantina di fogli, unendoli assieme ed usando la sua innata abilità nel collage.
Si guardò un attimo attorno per verificare che nessun Esaminatore la stesse guardando e scoprì con suo enorme sollievo che tutti erano impegnati in altre faccende: chi ronfava, chi si grattava, chi s’accoppiava, chi si scaccherava ecc. …
Dopo aver scritto il suo SOS, piegò il bigliettino, facendogli assumere la forma di un aeroplano che aveva circa le dimensioni di un UFO.
Prendendo bene la mira lanciò l’astronave verso Reika. Il sole si oscurò improvvisamente al passaggio del “Minuscolo” coso, che continuava a planare beato verso la ragazza.
Ad un tratto Sophia si alzò e non curandosi dell’Oggetto Volante non identificato che svolazzava liberamente nella classe e spalancò una finestra per cambiare l’aria.
Una folata di vento colpì il bigliettino di Tsugumi che precipitando tra le ruote di Ermenegildo venne brutalmente disintegrato, in quanto Reena era da poco entrata in classe per cercare il suo diario, che aveva dimenticato lì.
Un Esaminatore scattò in avanti, indicando il cumulo di tritelli di carta: “Qui c’è qualcuno che copia!”
Tutti: “Ma dai, davvero ?!”
Esaminatore Boss: “sì, davvero, adesso vi aspetterà una terribile punizione …”


FINE UNDICESIMO CAPITOLO
  
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