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Autore: Yuki Kiryukan    13/03/2013    8 recensioni
Seconda serie di Awakening.
Rebecca e Zach sono stati separati per due lunghi mesi. Ognuno preso ad affrontare i problemi della propria realtà.
Ma Rebecca è ottimista, poiché è viva nel suo cuore, la promessa di Zach, sul suo ritorno, di cui lei non ha mai dubiato.
Ma quando arriverà il momento di rincontrarsi, Rebecca, non ha idea quante cose siano cambiate, e si ritroverà ad affrontare da sola, i suoi incubi peggiori.
Dal capitolo 6:
"Non ci pensai nemmeno un secondo in più, che gli buttai le braccia al collo. Gli circondai le spalle, stringendolo forte contro il mio petto.
Inspirai a fondo il suo profumo virile che mi era tanto mancato. Mi venne da piangere quando sentii il suo corpo aderire perfettamente al mio. Come se fossimo stati creati appositamente per incastrarci.
Zach aveva mantenuto la sua promessa, ed era tornato da me. Io l’avevo aspettato, e adesso, non vi era cosa più giusta di me tra le sue braccia.
L’unica cosa che stonava, o meglio, che mancava, era il fatto che non fossi...ricambiata.
Quando finalmente, sentii le sue mani poggiarsi sulle mie spalle, non mi sarei mai aspettata...un rifiuto".
Genere: Mistero, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cursed Blood - Sangue Maledetto'
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Eccomi qui, appena tornata da Londra e pronta a postare per voi il capitolo 41 di Rebirth! *------* 
Grazie a tutti coloro che hanno mi aspettato, vi dedico il capiolo! ;)
Sebbene qui sembrerà che la situazione stia precipitando, voi continuate ad avere fiducia in me! XD prometto che non vi deluderò! ;)
Adesso mi dileguo! Un bacione a tutti!!! <3 <3 <3
Yuki!
 
 
 

   

                                                  Rosso Come Il Sangue

 
 
 
 
 
 
Mi ero accorta che Jean Stain era entrato in scena solo quando udii il rumore dello sparo.

Poi, era accaduto tutto così velocemente che la mia mente confusa non era riuscita a cogliere tutti i passaggi logici.

La prima cosa che avevo visto, era stata Zach cadere a terra. In meno di un secondo, i miei occhi si erano puntati sul suo corpo riverso al suolo, in una pozza di sangue.

Fu come se mi strappassero il cuore dal petto.

Non era la prima volta che lo vedevo in quello stato. Anche nella battaglia di alcuni mesi prima, per proteggermi da Adam, si era ridotto in quel modo.

Non potevo sopportare quella vista. Faceva troppo male.

  << Zach!! >> urlai, in pred al panico, correndo verso di lui e cercando di raccogliere il suo corpo.

Immediatamente, ero stata bloccata dalla presa di Kyle, che mi sussurrò all'orecchio:  << Non toccarlo, Rebecca. Il tuo sangue peggiorerebbe solo il suo stato >>

Quella consapevolezza era bastata per farmi sentire peggio di prima.

Guardavo Zach con gli occhi sgranati e il corpo che tremava, senza poter fare niente.

Non avevo mai provato una sensazione peggiore in vita mia. Non esisteva niente di più straziante che quella vista.

Mi sentivo morire. E non metaforicamente. Ad ogni respiro mozzato che la bocca di Zach emetteva, mi sentivo strappare via pezzi di anima.

Nel momento in cui aveva più bisogno di me, non potevo stargli accanto perché quello che ero gli avrebbe solo fatto più male. 

Esisteva nel mondo, qualcosa di più ingiusto?

Troppo scioccata, a quello che era accaduto in seguito non avevo prestato molta attenzione. 

Ryan che si era avventato contro il pazzo assassino, quel Dean che misteriosamente decideva di passare dalla nostra parte e che adesso era alla prese con Ray, e poi...

Eleanor che correva verso di noi.

Fu così lesta che in meno di un secondo me la ritrovai davanti, china sul corpo ferito di Zach.

Mi accorsi troppo tardi che aveva tra le mani una lunga e sottile boccetta di vetro e che ne stava versando il contenuto direttamente nella sua bocca insanguinata.

  << Cosa... >> biascicai, mentre sentivo l'adrenalina scorrermi nelle vene  << Che cosa gli stai dando?! Non... >>

Ma non completai la frase perché, prima che avessi il tempo di accorgermene, Adam si era buttato a capofitto su Eleanor, sbattendola a terra.

Sentii distintamente il rumore delle ossa della bionda rompersi durante la colluttazione, mentre perdeva dalle mani la boccetta. Essa si infranse a terra e delle gocce del liquido chiaro che conteneva schizzarono per aria, finendo persino sulla mia mano. 

Fu un secondo: immediatamente avvertii la mano bruciare, come se andasse a fuoco.

Non riuscii a trattenere un grido, mentre il palmo della mia mano sinistra si ustionava misteriosamente.

  << Che succede, Rebecca?! >> sentii Kyle gridare, ma io non gli prestavo attenzione: il dolore era troppo forte.

Se una sola goccia di quel liquido aveva avuto un simile effetto su di me... allora c'era una sola soluzione possibile. Sebbene la cosa sembrasse assurda, non poteva che essere il fantomatico antidoto ideato da Jean Stain. 

Ma come poteva averlo Eleanor?

E sopratutto, l'aveva somministrato a Zach?!

Non ci pensai due volte e, districandomi in malo modo dalle braccia di Kyle, mi avventai verso il corpo del Chimero, per accertarmi delle sue condizioni. 

Poco mi importava se la mia  mano stava andando a fuoco. In quel momento, Zach aveva la priorità su ogni altra cosa. Mi chinai ansiosa su di lui: non sembrava aver riscontrato particolari cambiamenti da prima, e la cosa mi terrorizzò. 

Poi, quando ormai ero sul punto di rassegnarmi, sgranò gli occhi di colpo. 

Guardò me, o qualcos'altro nella stanza, ma fu solo un attimo.

Meno di un secondo dopo, buttò la testa all'indietro, mentre con gli occhi bianchi, il suo corpo aveva iniziato a tremare, preda di quello che sembrava essere un attacco cardiaco.

  << No... no Zach! >> urlai, con un terribile presentimento  << Zach!! >>

Scosso da violenti tremiti, il suo corpo non accennava ad arrestare la sua violenta corsa.

La mia mano sinistra stava diventando inutilizzabile, persino la mia facoltà di guarigione sembrava non funzionare, e avevo paura a toccarlo con l'altra mano, sporca del mio sangue. 

I miei occhi si fecero lucidi, ma mi imposi di non piangere. Le lacrime erano le ultime cose che servivano, in quel momento.

Perdonami Zach... non riesco ad esserti di nessun aiuto. Se ti sto vicino rischio di ucciderti... non so cosa fare....

Prima che potessi formulare qualche altro pensiero, Zach si acquietò. Il suo corpo smise di tremare, gli occhi si chiusero. Sembrava tranquillo, adesso. Come se dormisse.

Il sollievo che provai quando lo vidi calmo venne immediatamente rimpiazzato dal terrore quando mi accorsi che allo stesso tempo, aveva anche cessato di respirare.

Sentii il cuore fermarsi nel petto.

Non era possibile. 

Mi chinai su di lui, per accertarmi che respirasse, ma il suo petto non si alzava. Era immobile.

Poggiai un'orecchio sul suo petto e non udii nessun battito.

No... 

No, no, no!! 

  << Zach!! >> cominciai ad urlare a squarcia gola, scuotendolo più che potevo, pretendendo che si svegliasse.

Conoscevo troppo, troppo bene quelle sensazioni. Mi ero sentita esattamente allo stesso modo quando avevo assistito alla "morte" di Amy, e anzi; adesso era anche peggio.

Zach non poteva essere morto.

Lui non poteva morire. Una simile ipotesi non era nemmeno lontanamente pensabile.

Eppure era lì, a terra in una pozza di sangue. Immobile e pallido come un cadavere.
 

                                                                                                                     Un cadavere... 
 

Zach era... un cadavere...?

Il mio grido agghiacciante squarciò l'aria e, benché tenessi gli occhi stretti in una morsa di dolore, sentivo che gli sguardi di tutti erano poggiati su di me. 

Urlavo. Urlavo dal dolore e dalla disperazione. 

Urlavo ma non piangevo. 

Non più. 

Piangere era sintomo di debolezza, ed io ero stufa di esserlo.

Adesso, c'era solo l'odio ad animarmi. 

Proprio com'era accaduto alla morte di David. Per la seconda volta, il mondo che mi circondava si tinse di rosso. 

Rosso come il sangue del mio Zach. 

Era come se un'altra me stessa emergesse dal mio intimo e prendesse il sopravvento. Una me stessa che provava gusto a far scorrere sangue.

Non ero più padrona del mio corpo.

Sentii i capillari esplodermi e gli occhi iniettati di sangue. Provavo un'inquietante calma interiore che mi diede la forza di mettermi in piedi. 

Gettai un'ultima occhiata al corpo del Chimero a terra e l'odio crebbe.

Odio, risentimento, rabbia.
                                                
 
                                                                                                              Voglia di uccidere.
 

Il desiderio di far scorrere sangue mi stordì il cervello. Non riuscivo a pensare ad altro. 

Alzai lo sguardo e trovai immediatamente quello di Jean Stain a corrispondermi.

Lo sguardo di mio padre.

Non c'era persona più adatta di me per ucciderlo. Era mio compito.
 

                                                                                                                      Mio dovere.
 

Comincia a camminare verso di lui a passo svelto, senza nemmeno far caso a quello che mi circondava.  Ignorai le voci allarmate di Misa, Amy e persino le braccia di Kyle che mi cinsero le spalle non bastarono a fermarmi. 

  << Rebecca fermati! Per favore, torna in te! >> mi urlò in un orecchio, ma la sua voce mi arrivava da molto lontano. 

Tutti i miei sensi erano concentrati su di lui. Il desiderio di fargliela pagare sovrastava tutto il resto.

  << Che nessuno lo tocchi. Me la vedrò io stessa con lui >> esalai soltanto, trucidandolo con gli occhi  << Io e solo io >>

  << Non ti rendi conto che combattere contro di lui equivale ad un suicidio?! >> continuò a sbraitare lui, mentre la sua presa si intensificava. 

  << Io sono il vostro capo >> dissi con un'autorità che non avevo mai avuto  << Non sei tenuto a contraddirmi >> 

Kyle però continuò a contraddirmi, senza voler sentire ragioni:  << Questa... questa non sei tu! Ma ti senti quando parli?! Io non ti permetterò mai di... >>

Io però svincolai dalla sua presa senza dargli il tempo di finire la frase. Gli afferrai le spalle, stringendolo in un abbraccio.  Avvicinai la bocca al suo orecchio e sussurrai:  << Prova a metterti in mezzo e giuro che non mi farò scrupoli ad uccidere anche te >> 

Kyle era rimasto letteralmente pietrificato. Il corpo rigido come il marmo, lo sguardo nel vuoto e le labbra secche. Lo sentii a malapena deglutire. 
Mi allontanai da lui, e con un colpo secco gli sfilai il lungo pugnale che portava alla vita, appeso alla cintura. 

Ero stata così glaciale che né lui, né qualcun'altro osò intervenire, o provare a contraddirmi di nuovo.

Persino Amy, che di solito di imponeva di ragionare anche a costo di usare la forza,  non ebbe il coraggio di parlare.

Meglio così.

Tornai a rivolgermi a Jean Stain.  << Solo noi due >> ripetei con voce assassina. 

Lui non si tirò indietro  << Dannata mocciosa >> sputò, con l'odio nella voce  << Giuro che quando avrò finito con te rimpiangerai il giorno in cui sei nata. Non permetterò mai che per colpa tua, tutto quello che in questi anni ho costruito con cura vada a puttane >>

  << Fatti sotto allora >> lo provocai, con le mani che prudevano dalla voglia irrefrenabile di colpirlo.

La sua espressione se indurì  << Che nessuno intervenga >> esclamò poi, guardandosi intorno << Ne vale del mio onore >> puntò di nuovo gli occhi castani su di me  << Mi sbarazzerò di te, fosse l'ultima cosa che faccio >> 

Incredibilmente, riuscii persino a sorridere  << Anch'io non vedo l'ora di far scorrere il tuo sangue >> confessai, e mi avventai verso di lui, con il pugnale alzato.

Jean Stain fece lo stesso, puntandomi contro il mitra.

Non l'avrebbe avuta vinta. Avrebbe pagato per quello che aveva fatto a Zach. 




                                                                                                               Avrebbe pagato per tutto.
 
 
 
 
                               

                                                                                           **********************************************
 
 


Kyle aveva quasi stentato a riconoscere Rebecca.

Anzi, gli era venuto persino da chiedersi se fosse ancora lei.

Quella che aveva parlato non era la sua voce calda e dolce. Quegli occhi color cremisi non erano le gemme azzurre in cui spesso si specchiava.

Come poteva cambiare a tal punto?

Era già successo, tempo prima, che Rebecca si trasformasse in quel modo.

Quando David era stato ferito, gli era venuta la pelle d'oca nel vedere la ragazza che amava trucidare senza il minino risentimento la Chimero Elizabeth.

La solita Rebecca non ne sarebbe mai stata capace. Era troppo empatica e compassionevole per compiere un simile gesto. Anche contro i suoi nemici di sangue.

Ma, in quei momento, era come se una sua seconda personalità emergesse; una parte di lei che si risvegliava dopo un forte trauma.

Il primo era stato David, adesso era... Zach.

Anche lui in un primo momento era rimasto sconvolto da quanto successo, ma non credeva che Rebecca tenesse ancora così tanto a lui,  al punto da trasformarsi per il dolore della sua perdita.

Si, perché lei si trasformava. Non c'erano dubbi. 

Ne era certo, perché la Rebecca che lui conosceva non l'avrebbe mai minacciato di morte.

La guardò, ma era come se non la vedesse. Per quanto si sforzasse, non riusciva, non poteva, credere che fosse davvero lei. Non dava ascolto a nessuno e, armata del pugnale che gli aveva sottratto, era in tutto e per tutto concentrata su Jean Stain, decisa ad ucciderlo.

Suo padre.

Sapeva bene che era inutile provare a dissuaderla, tanto meno tentare di fermarla. 

Per questo, se voleva rendersi utile, era meglio che desse una mano a chi davvero sembrava bisognoso di soccorso. Eleanor era ancora placcata dalla stretta del Chimero Adam, e sembrava rischiasse un soffocamento da un momento all'altro.

Correndo, raccolse da terra la spada che Zach aveva impugnato un attimo prima di essere colpito, e senza perdere altro tempo, ferì il Chimero alla schiena.

Con un calcio ben assestato lo strattonò a terra e, afferrando la bionda per il braccio, la tirò sgraziatamente su.

Lei era ancora sconvolta e si guardava intorno con aria frastornata. Quando alla fine, i suoi occhi si fermarono sul corpo di Zach, il suo colorito peggiorò:  << Cosa... perché è ancora così? >> biascicò con voce roca  << Dovrebbe star meglio, lui.. lui dovrebbe... >> 

Kyle scoccò la lingua  << E' stato colpito al petto da un Blood Bullet. Come pensi che possa sopravvivere? >>

  << Ma io... gli ho dato l'antidoto... >> continuò lei, adesso tremando  << Avrebbe dovuto funzionare, perché.... >>

Il suo cuore sembrò fermarsi  << Tu... cosa avresti fatto?! >> 

  << Puttana >>

L'insulto proveniva da Adam. Si era rimesso in piedi e sembrava che il colpo che aveva ricevuto non l'avesse nemmeno lontanamente sfiorato.
  << Non solo ci hai traditi tutti... sei diventata anche una sporca ladra >>

Eleanor lo trucidò con lo sguardo  << Qualsiasi insulto tu possa rivolgermi, sarà sempre un complimento se paragonata a te, Adam >> rispose con odio  << Tu sei davvero una merda della peggior specie >>

L'espressione del Chimero si indurì  << Avrebbero dovuto ucciderti davvero, quelli del Red Shield >> poi, quando i suoi occhi rotearono verso Zach, subito il suo odioso sorriso tornò ad occupargli il suo volto  << Peccato... davvero un peccato che il tuo piano non abbia funzionato. Sai, non tutti i corpi  reagiscono bene ai vaccini >> il suo ghigno si allargò, diventanto una risata malefica  << Volevi salvarlo, ma credo invece che tu gli abbia inflitto il colpo di grazia >> 

La bionda sgranò gli occhi chiari e il suo corpo riprese a tremare. Kyle gli puntò nuovamente contro la spada  << Sarà quello che riceverai molto presto anche tu >> lo minacciò  << Non sai da quanto tempo bramo di ucciderti, fottuto bastardo >> 

Anche lui gli puntò l'arma contro  << Sono qui >> lo istigò con aria di sfida  << Vediamo se sai combinare qualcosa >> 

Eleanor assunse la posizione d'attacco, ma Kyle le disse:  << Non ho bisogno del tuo aiuto. Per com'è attualmente il tuo stato, mi saresti solo d'impiccio >> 

  << Non posso rimanere in disparte >> gli rispose semplicemente lei  << Ogni suo ulteriore respiro è un insulto per me >>

Il moro sorrise flebilmente  << Almeno su qualcosa andiamo d'accordo >> 

  << Stacchiamogli la testa >> sentenziò la bionda  << Sarà una mera consolazione in questa giornata di merda >> 

Kyle annuì, e guardò un'ultima volta Rebecca prima di iniziare a combattere. Sembrava, anzi no, era, un'assassina. Doveva farla tornare com'era. 

A tutti i costi.

E l'unico modo che aveva per farlo, era far cessare tutto quel casino. 

Avrebbe ucciso Adam, tutti gli altri Chimeri, persino Jean Stain stesso, se fosse stato necessario.

Anche se sarebbe morto sul serio. 




 
  
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