Ci
sono linee di sangue che non possono essere cancellate con un colpo di
spugna.
Linee
che vanno oltre il visibile, ma che in un certo senso vedi, se vuoi.
Ed
a volte il tempo è fondamentale, anche se pensavi di avere a
disposizione l’eternità, ti accorgi che ti scivola
via dalle mani come sabbia.
Ma
lei non voleva fare quell’errore.
Avrebbe
afferrato il tempo e conosciuto chi doveva conoscere.
Perché
il sangue chiama il sangue e non stiamo parlando di omicidi.
Il sole primaverile batteva sui
monotoni palazzi squadrati di mattoni rossi.
Una ragazza camminava lentamente
godendosi la vista, non che ci fosse molto da vedere, sempre monotoni
palazzi ovunque, ma con il calore del sole che le riscaldava le ossa le
andava bene anche quello.
Si fermò e
controllò velocemente se sul citofono ci fosse chi
cercava. Bingo pensò aprendo il portone e
salendo le scale.
Bussò
all’unica porta di legno scuro ed aspettò.
Le venne ad aprire un ragazzo con
capelli neri ed occhi azzurri con indosso pantaloni sportivi ed una
maglietta a mezze maniche dello stesso colore degli occhi.
<< Ciao
>> gli disse sorridendo.
<< Magnus penso sia
per te >> disse lui facendosi da parte per farla entrare.
La ragazza non se lo fece ripetere due volte ed oltrepassò
la soglia ringraziandolo con un gesto del capo.
Il salone era in stile
vittoriano, ma non analizzò tutti i pezzi d’arredo
perché la sua attenzione venne catturata da Magnus, che
arrivò con indosso jeans chiari ed una maglia gialla
canarino. I capelli castani sparati in alto e quegli occhi felini che
la studiavano.
Lui
l’osservò da capo a piedi.
I capelli lisci castano scuro che
le arrivavano fino a metà schiena, labbra rosa, pelle
olivastra, una semplice maglietta verde militare a mezze maniche con
scollo a V e jeans scuri. Una ragazza come altre. Ma quando si tolse
gli occhiali da sole mostrando gli occhi a mandorla di un viola acceso,
lei sentì il ragazzo con gli occhi azzurri trattenere per un
secondo il respiro.
<< Non penso di
conoscerti. Chi sei? >> domandò il sommo
stregone di Brooklyn. Lei gli sorrise.
<< Tua sorella. – lui alzò un sopracciglio scettico – Ok, ok.. Mi correggo – disse alzando le mani in segno di resa e sorridendo - la tua sorellastra. Il mio nome è Megan. – poi si voltò verso il ragazzo dagli occhi azzurri. - E tu devi essere Alec – s’inchinò dolcemente sempre sorridendo – piacere di conoscerti. >>