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Autore: Atlantislux    29/11/2007    4 recensioni
Amore? Potere? Fedeltà? Cosa lega Nina, Sergay e Nagi, tre dei più inquietanti protagonisti di Mai Otome, in un perverso quanto delittuoso triangolo? Side story della mia precedente fanfiction "Earth".
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Nina Wáng
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Earth'
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Intro e disclaimer: quando ai tempi pubblicai Earth (che si intitolava ancora "Terra") su Fanfiction.net, ci fu qualcuno che mi venne a chiedere, sconvolto, come mi era venuto in mente di inserire il malsano triangolo Sergay/Nina/Nagi. Il fatto è che avevo avuto bisogno di replicare il loro fortissimo legame di amore/fedeltà in un mondo senza Otome, e un bel ménage à trois era stata la cosa che avevo trovato più interessante. Poi mi sono arrivate richieste di approfondire la cosa, e dire due parole in più su come è nato questo legame. Eccovi il risultato, dove ho approfittato anche per rivelare qualche mistero rimasto in sospeso in "Earth". ^_^
Un ringraziamento va a Solitaire, alla quale questi tre soggetti piacciono tanto e che mi ha ispirata in questa opera scellerata.
Ça va sans dire, i personaggi di Mai Otome sono di proprietà della Sunrise, nessuna violazione del copyright è intesa; "Earth" invece è roba mia, e purtroppo dovete leggerla per capire che succede qui ;-)

Betareading: Jean Genie



Legami

Fedeltà



La prima volta che Nina aveva visto Nagi aveva pensato che dall'aspetto non sembrava neanche un essere umano, ma un qualche strano tipo di creatura aliena, per caso caduta su Earth.
Erano mesi che Sergay le parlava di questo giovane ufficiale, che aveva fatto carriera nel suo staff prima di essere trasferito all'Intelligence.
'Ha qualche anno in meno di te, ed è già Capitano', se ne era uscito una sera tutto orgoglioso il marito, quasi come se stesse parlando di suo figlio. A Nina, che con duri sacrifici era riuscita a salire fino al grado di Maggiore sotto il comando di Mashiro De Windbloom, la cosa era suonata come una critica.
Soprattutto perché Sergay sapeva benissimo che sposandolo Nina aveva dovuto seppellire la sua carriera. Le relazioni tra membri della stessa unità erano proibite, e i matrimoni tra alti ufficiali avevano una regola non scritta che imponeva ad uno dei due di ritirarsi dal servizio attivo. Non che a Nina fosse pesato passare dal ruolo di soldato a quello di casalinga; l'aveva fatto per l'uomo che amava profondamente ma, a volte, a soli ventisei anni si chiedeva se non avesse dovuto prendere un'altra strada.
Così, la sera che aveva ricevuto a cena l'uomo che era sempre sulla bocca di Sergay, non era riuscita completamente a celare, sotto la sua solita espressione compita, una certa ostilità.
'Nagi De Artai' si era presentato lui, e Nina si era stupita che omettesse il grado. E quella non era l'unica cosa che l'aveva sorpresa di lui.
Si era aspettata il solito militare arrogante e pieno di sé, invece, pur essendo considerevolmente compiaciuto della propria intelligenza, il Capitano De Artai era anche un uomo a cui i libri sembravano piacere più che le armi, e che non faceva mistero di quanto incapace fosse a pilotare quei jet di cui Sergay andava invece tanto fiero.
'Dopo che gliene ho schiantato uno sulla testa tuo marito ha pensato bene di mettermi davanti ad un computer. Mi dispiace, ma non sono bravo a fare lavori manuali' le aveva confessato, facendola ridere. Perché in una nazione di militari bisognava essere parecchio incoscienti o terribilmente sicuri di sé per dire una cosa del genere. E lui sembrava tutte e due le cose.
Il Capitano era anche buffo, ma tutte le sue battute avevano un doppio senso crudele, e a ben vedere ogni cosa che diceva sembrava studiata apposta per raggirare il prossimo.
Alla fine di quella serata, Nina aveva capito tre cose: che Nagi era determinato ad arrivare ai vertici delle forze armate, che era estremamente pericoloso e che, nonostante questo, rispettava Sergay. E ne era ricambiato. Lei trovava il giovane albino affascinante come un cobra, stupendo da guardare in un terrario ma letale come avversario, e aveva deciso che se al marito importava tanto che lei diventasse sua amica, per il bene di Sergay lo avrebbe fatto. Dopotutto, la compagnia di Nagi era un piacevole diversivo alla quieta pace domestica.

Qualche mese dopo Nina aveva scoperto che Nagi e suo marito erano amanti, ma la cosa non l'aveva sorpresa più di tanto, considerato il tono deferente con il quale Sergay ne pronunciava il nome e ne raccontava le imprese; e quando Sergay le aveva proposto di unirsi a loro, ancora una volta Nina non aveva saputo dire di no.
Non poteva dispiacere il marito, e se l'idea era venuta da Nagi lei non voleva rischiare di ritrovarselo contro. Se la cosa stava bene a Sergay, per Nina non era certo un problema. Oltretutto, a parte il suo strano colore di capelli, il Capitano non era né brutto né sgradevole, tutt'altro; e gli era stata anche grata dopo l'inizio della loro “relazione”, quando lui aveva cominciato a metterla a parte dei segreti della nazione, chiedendole a volte dei consigli.
Nagi l'aveva fatta sentire utile, diversa dalla donna tutta casa e famiglia che bastava a Sergay. Dopotutto Nina era stata la più brillante del suo corso, e la più giovane ufficiale in carriera, superata solo da Mashiro De Windbloom e da Nagi stesso.
Peccato che la cosa le ricordasse spesso tutto quello che non poteva fare. L'azione le mancava più di quanto fosse disposta ad ammettere con sé stessa. Una notte l'aveva anche confessato al suo amante, non notando che gli occhi scarlatti di Nagi si erano accesi di interesse. Lui le aveva semplicemente dato un bacio sulla fronte, dicendole che la capiva benissimo, e che avrebbe fatto di tutto per realizzare i suoi sogni.


Due anni dopo

Nina strinse i braccioli della poltroncina, concentrandosi su quello che Natsuki Kruger stava dicendo. Non che quella parte la interessasse, ma ascoltarla riusciva almeno a farle tenere sotto controllo la tensione. I suoi pensieri, però, deragliarono un'altra volta.
Mentalmente si ripeté il piano, che non aveva niente di elaborato. Doveva solo uscire dalla sala, raggiungere uno dei jet stealth che lei sapeva benissimo come manovrare, e portarsi sul luogo del trasferimento. Sia i controllori di volo che le guardie erano a parte della cospirazione, nessuno l'avrebbe fermata, nemmeno se la Direttrice del Garderobe avesse aperto bocca.
Guardò suo marito. Sergay era pallido, ma aveva un'aria decisa in volto, come se volesse far andare tutto per il meglio con la sola forza di volontà.
'Credi che io non lo voglia?'
Era andato da lei, dopo che Nagi gli aveva raccontato tutto. Le aveva messo le mani sulle spalle e l'aveva guardata fissa. 'Non farlo. Non è necessario' le aveva detto.
Nina distolse lo sguardo dal marito, ricordando la propria risposta.
'Per tutta la vita mi è stato detto che dovevo fare il mio dovere e proteggere la mia patria. Anche a costo di sacrificare me stessa. Anche tu mi ripetevi sempre che non ti saresti tirato indietro, anche se ciò avesse significato rinunciare a me. Io dovrei forse essere da meno di te? E di Erstin? Non sono stata forse allevata anch'io come un soldato della Repubblica Occidentale?'
Si guardò le nocche, sbiancate dalla tensione. 'Ma è stato Nagi a convincermi, quando mi ha fatto notare che se la guerra scoppiasse tu saresti là, in prima linea. E io non voglio che ti accada niente. Addirittura ti eri proposto di andare al posto mio, ma sarebbe stato assurdo. Il tuo posto è qui. Lascia che io faccia quello per cui sono stata addestrata.'
Le labbra le si stirarono in un frigido sorriso, mentre i suoi occhi si posavano su Nagi. Per un attimo i loro sguardi si incrociarono, ma lui non rispose al suo gesto.
'Tu, serpente tentatore. Ho riconosciuto il tuo inganno, ma non posso fare a meno di caderci. Non quando sul mio onore ho promesso di difendere questo paese e le persone più importanti per me. E lo farò fino alla fine, perché, tra di loro, ci sei anche tu.'
Improvvisamente Nina si rese conto che la Direttrice stava pronunciando le parole che tutti loro si aspettavano. Un profondo silenzio accolse l'ordine di smobilitazione. La vide fissare Shizuru Viola, e aggrapparsi al leggio.
Nina serrò la mascella, girandosi verso Nagi. 'Non ha funzionato. Abbiamo riposto troppe speranze nell'influenza della Presidentessa sui nostri ufficiali. Ma da mesi lei, quella vera, stava pianificando l'attacco e questo clamoroso voltafaccia loro non se lo aspettavano proprio, e non lo stanno affatto digerendo.'
Guardò il suo amante, reclinato sulla poltroncina con in volto un'espressione indefinibile. Quello sguardo, più di ogni altra cosa, le fece capire che tutto era perso.
'Com'è perdere il controllo, Colonnello?' ebbe voglia di urlargli.
Poi, mentre lui si stava girando verso di lei, Nina udì qualcuno applaudire. E distintamente sentì un tuffo al cuore.
Haruka, la spavalda e sfrontata Haruka, era in piedi di fronte a tutti e, sfidando come al solito il mondo, stava applaudendo la Presidentessa.
Nina vide Mashiro e suo marito raggiungerla un secondo dopo, e mai fu fiera di lui come in quel momento. A cascata tutti gli altri ufficiali fecero lo stesso.
Poi fu conscia degli occhi di Natsuki Kruger su di lei; la Direttrice le stava sorridendo e Nina non poté che fare lo stesso, mentre tutta la tensione delle ultime ore le precipitava addosso. Si toccò il viso, non sorpresa di trovarlo bagnato di lacrime. Adesso tutti erano in piedi, e suo marito circondato da colleghi che gli stringevano la mano.
Nella confusione generale approfittò del momento per sgattaiolare fuori dalla sala, sicura che nessuno avrebbe fatto caso a lei.
Superò le guardie che si accalcavano davanti all'entrata e, camminando svelta per i corridoi, raggiunse l'appartamento suo e di Sergay.

Aveva avuto paura di mettersi a singhiozzare per strada, ma una volta al sicuro Nina scoprì di sentirsi sorprendentemente bene. Come mai le era successo in vita sua. Lei che era sempre stata così composta, si trovò ad avere voglia di ballare e di cantare.
'Se fossi quella pazza di Arika lo farei davvero.'
Invece si asciugò solo quietamente le lacrime.
Improvvisamente sentì la porta aprirsi, e sorrise. E il suo sorriso si allargò quando chi era entrato, senza una parola, la abbracciò.
Si girò, e lo strinse forte, alzando la testa per dargli il bacio che desiderava da tanto tempo, senza mai trovare una motivazione per farlo.
Poi Nina si staccò per fissarlo negli occhi. Si rese conto di stare ansimando.
'Perché sorridi, Nagi? Perché il tuo bravo falchetto obbediente è ritornato nella gabbia ed è pronto per un altro volo? Contro chi mi lancerai la prossima volta?'
“Non importa, capisco il tuo gioco” gli sussurrò. “Ma tu sei la persona che con Sergay mi è più cara, e io ti proteggerò, l'ho giurato.”
'Dimmi un'altra bugia, adesso.'
Vide Nagi socchiudere gli occhi, e faticare a trattenere una risatina.
“Ti amo” lui le disse.
Nina chiuse gli occhi, arrossendo fino alla punta dei capelli. Poi lo baciò di nuovo.

  
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