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Autore: uadjet    16/05/2013    2 recensioni
“Devo trovare assolutamente Will” stava spiegando la ragazza con uno sguardo pieno di determinazione negli occhi nocciola, “dobbiamo sposarci”.
“COME??” urlammo all’unisono io e il Commodoro.
“Che ci fai ancora qui? Questa non è una conversazione che ti riguardi” sibilò Norrington al mio indirizzo, mentre gli occhi si erano ridotti a due fessure.
“Non credo proprio” lo rimbeccai saccente, “dopotutto Will è mio fratello, no?”
Genere: Avventura, Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Davy Jones, Elizabeth Swann, Jack Sparrow, James Norrington, Will Turner
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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8.

All’ennesimo tentativo di addormentarmi fallito miseramente, decisi che forse non avrei chiuso occhio molto facilmente quella notte.
Dopo essermi coperta le spalle con uno scialle, uscii sul ponte, dove una fresca brezza mi accolse; la mia vestaglia fluttuava rendendomi ingombranti i movimenti, ma in compenso la sensazione che provavo sulla mia pelle era meravigliosa.
Mi appoggiai al parapetto con le braccia, assaporando la quiete di quel momento e lasciando i miei capelli liberi di ondeggiare al ritmo della corrente; chiusi gli occhi, e mi voltai dando così le spalle all’oceano.
Un rumore alle travi però me li fece riaprire di scatto, scoprendo di fianco a me un interlocutore inaspettato: Jack Sparrow.
“Salve, Capitano” mormorai raccogliendo la chioma ribelle da una parte e stringendo improvvisamente lo scialle sulle mie spalle, maledicendomi per non essermi cambiata prima di uscire.
“Salve, Turner” mi rispose lui con lo sguardo fisso sul mare, “un grande spettacolo il mare, non trovi?”
“Già” sussurrai io, non sapendo che altro dire.
“Non riesci nemmeno tu a dormire, a quanto pare” continuò il capitano, voltandosi verso di me, ricevendo da parte mia un cenno affermativo di risposta.
“Dovresti riposare il più possibile, visto il motivo del nostro viaggio” proseguì l’uomo con gli occhi fissi nei miei.
“Il motivo? Non l’ho ancora capito bene, per la verità” replicai io, “o almeno, il suo motivo”
“Il mio … motivo?” mi chiese lui, incerto, “ma pensavo fosse chiaro … è di certo la salvezza di Will!”
“Ovviamente” osservai io scettica, “per questo dobbiamo trovare il cuore, no?”
“Non riesco a comprendere il tuo discorso, ragazza” sussurrò sempre più incerto l’uomo di mare che avevo di fronte, “e non mi piace il tono che usi con me!”
“Che succede qui?”
Norrington (sempre lui di mezzo) era comparso sul ponte dal nulla, interrompendo il nostro discorso; non riuscivo a vedere il suo viso, anche se nella voce avevo riconosciuto un pizzico di rabbia malcelata.
“Commodoro” lo chiamò Sparrow allontanandosi subito da me, “io e Turner stavamo discutendo sullo scenario di questa sera, non è meraviglioso?
“Ma certo, ho dimenticato una cosa, che sbadato, vi lascio” squittì prima di dileguarsi sotto coperta.
“Certo” ribattè Norrington, “ha dimenticato il rum”, prima di avvicinarsi a me.
“Un momento” esclamai io, “le lascio il posto, tanto ….”
Feci per andarmene, quando il Commodoro mi agguantò il braccio in una morsa ferrea, bloccandomi sul posto. Solo allora notai il suo viso, e mi fece paura; era una maschera d’ira.
“Ci stavamo divertendo con Sparrow?” mi chiese lui con voce roca dalla rabbia, scuotendomi subito dopo, “ho interrotto qualcosa?”
Se in un primo momento rimasi a bocca aperta dalla sorpresa, successivamente la mia espressione divenne fredda e calma, o almeno speravo.
“A parte il fatto che questi non dovrebbero essere affari suoi” specificai neutra, “io e il Capitano stavamo solo chiacchierando, tutto qua”
A queste parole il viso dell’uomo si avvicinò di più al mio mentre sussurrava: “E lei parla con uno sconosciuto in vestaglia?”
Solo allora mi resi conto delle mie condizioni, e imprecai mentalmente.
“Ero uscita perché non riuscivo a dormire” gli risposi abbassando lo sguardo, sperando che non avesse cattive intenzioni e maledicendomi per non aver portato nemmeno un’arma con me nel caso in cui potesse succedere qualcosa di spiacevole, “ma ora sento che potrei riposare, quindi se mi lasciasse andare …”
Ma lui non accennava a muoversi, i suoi occhi persi nel panorama dietro di me.
“Spettacolare il mare” sibilò lui aumentando la presa sul braccio, “uno come lui può dirlo, senza responsabilità, senza doveri ….”
“Senta" cominciai sospirando, "non so che colpa abbia il mare se lei è ridotto così, e nemmeno mi interessa” mormorai riacquistando la sua attenzione, “ e soprattutto mi dispiace se mi sono intromessa in questioni private, ma adesso vorrei veramente tornare in camera mia a dormire. …”
Il flusso delle mie parole venne bloccato dalla forza con cui Norrington aveva premuto le sue labbra sulle mie; non mi sarei mai aspettata che il mio primo bacio potesse essere così, e non mi piacque per nulla.
Certo, il Commodoro rimesso a nuovo poteva anche sembrare attraente, ma ora mi sembrava di avere davanti solamente una belva affamata: le mani dell’uomo erano subito scattate a bloccarmi i polsi mentre il suo corpo bloccava il mio sul parapetto, senza darmi scampo. Il bacio che ne seguì fu violento e passionale. Più violento, però. Le sue labbra schiusero a forza le mie mentre cercavo di scostarmi e la sua lingua si infilò senza sosta nella mia bocca, impedendomi persino di urlare; mi dimenavo ma lui era troppo forte, e di certo non ci voleva molto.
Non sapevo come sarebbe andata a finire quindi presi una delle mosse preferite dal mio repertorio e, scostando la gamba, gli rifilai un calcio nei gioielli di famiglia, mentre lui si discostava da me e mi liberava i polsi. Non attesi un secondo e gli regalai un pugno sul naso, mentre lui si piegava (di nuovo) dal dolore: mi allontanai dal parapetto barcollante per lo shock e mi voltai, immaginandomi bianca come un cencio.
Non feci in tempo a fare un passo che lui mi aveva già riagguantata da dietro, in un goffo tentativo di abbraccio, mentre con la bocca sul mio orecchio sussurrava: “Aspetta, non te ne andare …”
Mi liberai con forza dalla sua stretta, voltandomi nuovamente per un confronto diretto; il suo viso si fece preoccupato, forse per la mancanza di colore sul mio viso, ma non gli diedi il tempo di dire nulla.
“Non provi mai più a toccarmi” gli sibilai assottigliando pericolosamente gli occhi e le labbra, “e nemmeno a parlarmi, chiaro? Io con lei ho chiuso”
Detto questo, mi precipitai in camera, e, dopo aver chiuso la porta a chiave, senza accorgermi che qualcuno fuori stava ascoltando, mi abbandonai ad un pianto disperato.

Ciao! Capitolo più corto, lo so …. Diamine, devo organizzarmi meglio …. Comunque, voglio velocemente ringraziare chi ha messo la storia tra le seguite (Capitan Miss Angel e Lyls) e anche _freak _che ha commentato l’ultimo capitolo, sono contenta che piaccia la coppia Rose-Commodoro, e siamo solo all’inizio!
Detto questo ci sentiamo alla prossima, ciao!




 
  
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