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Autore: lemoncandy    14/06/2013    0 recensioni
Quando gli occhi non riescono ad allontanarsi da quella visione, e le parole vengono fuori, irrazionali, violente, due sono le possibilità: l'accettazione, o il rifiuto.
Genere: Angst, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: L/Kim Myungsoo, Lee Sungjong
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Twoshot Myungsoo POV

"Hyung...lasciami andare, per favore." Scossi il capo, trattenendolo a me, ed impedendogli di muoversi. Sapevo che non avrei dovuto farlo, ma il cuore non accennava a calmarsi e le mie braccia sembravano come pietrificate. Sia la mente che il mio corpo non erano pronti a farlo scappare da me. Gli accarezzavo i capelli, con gli occhi serrati. Non avevo il coraggio di vedere il suo viso, ero certo fosse infastidito e sul punto di scaraventarmi via. E, approfittando della forza nelle mie braccia e del suo corpo chiuso in quell'abbraccio non ricambiato, mormorai: "Io...ti amo."

L'avevo detto. Quelle parole che avevo ripetuto continuamente, ed in modo ossessivo, nella mia mente, avevano finalmente preso voce. Le sue mani si fecero strada tra di noi, poggiandosi sul mio petto. Spostai il capo dalla sua spalla per guardare verso di lui, stupito, e fu in quel momento che mi spinse via. Fece qualche passo indietro, scuotendo la testa, sconvolto: "Non farlo...non dire questo genere di cose hyung."

Ero consapevole del fatto che avrei rischiato di sconvolgerlo, con la mia dichiarazione, ma al tempo stesso ero certo che il nostro non fosse il tipico rapporto tra due amici. Sin dal primo giorno che l'avevo conosciuto, anni addietro, per me si era trattato senza ombra di dubbio di amore a prima vista. Le mie giornate, da quel momento, erano state scandite da lui, dal suo sorriso, dalla sua voce.

Guardavo fuori dalla finestra, seduto al mio posto, annoiato. Voci indistinte dal campo di calcio sottostante si confondevano con il tono soporifero del professore che elencava questa e quella regola matematica. Improvvisamente, la porta dell'aula si aprì e ci fu presentato un nuovo componente della nostra classe. "Il mio nome è Lee Sungjong." Il ragazzino, tipico taglio di capelli a scodella, grandi e luminosi occhi, sorriso stampato su quel viso paffuto e color latte, la divisa scolastica che ricadeva ordinatamente sul corpo esile e delicato, si avviò verso il suo posto. Accanto al mio. L'osservavo, senza neppure mascherarlo, e tutto ciò che fece, una volta che si voltò verso di me, fu di sorridermi: "Sembra che d'ora in avanti saremo vicini di banco. Piacere di conoscerti. Il tuo nome?" Non risposi. Non riuscivo a smettere di guardare nei suoi occhi, come sotto shock. "E' questo che chiamano amore a prima vista?" Mi domandavo, mentre Sungjong, dal canto suo, riordinò i libri sul piano del piccolo banco quadrato a lui assegnato, attento a seguire la lezione, ben presto ripresa. Da quel momento, come se fossi stato attacato da un incantesimo, andare a scuola non era più così noioso. La finestra alla mia sinistra non attirava più, pigramente, la mia attenzione. I miei occhi avevano finalmente trovato l'oggetto su cui posarsi, curiosi, con cuore palpitante, e incessantemente, da quel fortunato giorno.

"Dimmi che provi lo stesso per me, per favore..." Sussurrai, con tono non volutamente disperato. Sungjong sfiorava con la schiena il muro, la borsa sulle spalle e la testa bassa: "Smettila ti prego. Non dire...queste cose." Feci qualche passo, per avvicinarmi a lui, e Sungjong sollevò il capo, visibilmente spaventato. Indietreggiò, come se dietro di lui vi fosse una via di fuga, e non la parete e mormorò, confuso: "Non prenderla a male hyung...ma voglio andare a casa. Non trattenermi ancora." Come se non avessi ascoltato le sue parole, mi parai dinanzi a lui, con le braccia ai lati della sua testa e i palmi delle mani contro il muro. Guardavo dritto verso di lui, con il cuore che batteva forte e il respiro corto: "Per favore...ho bisogno di sapere."

Mormorò, sempre più a disagio, e mai incrociando il suo sguardo con il mio: "Cosa vuoi sapere...?" Allungai una mano verso di lui, sollevandogli il mento per costringerlo a guardare verso di me: "Non è ovvio? Devo sapere...cosa provi per me." Abbassò nuovamente lo sguardo, incapace di reggere il contatto visivo, e sussurrò, con la voce quasi rotta da un imminente pianto: "Non posso...ricambiare i tuoi sentimenti hyung. Mi dispiace..."

Le braccia, fino a qualche secondo prima contro il muro, scesero lungo i fianchi, inermi. Due erano le strade a disposizione. L'accettazione dei miei sentimenti, e la conseguente dichiarazione del suo amore per me, in una romantica scena da film, in cui tutto sembra essere perfetto e le pene patite nel corso degli anni dissolte in una manciata di secondi, o il rifiuto.

Le sue parole erano state chiare.

Riprese, guardando finalmente verso di me, mordendo il labbro, nervosamente: "Tu sei...fondamentale per me. Se succede qualcosa, o se ho del tempo libero, la prima persona che chiamirei, in qualsiasi momento della giornata, per qualsiasi ragione, sei sempre e solo tu. Non voglio perderti, da quando ti ho conosciuto tutto è stato così piacevole...ho sempre avuto te che mi supportavi, che mi regalavi un sorriso quando ero triste, o un ombrello quando pioveva ed io ne ero sprovvisto. Ti sono grato per tutto quello che hai fatto per me ma..."

Si interruppe, per pochi istanti, per poi riprendere, abbassando nuovamente lo sguardo: "Non mi piacciono i ragazzi. Non posso...che esserti amico."

Dovevo aver frainteso le sue intenzioni, le sue parole, i suoi gesti, in tutti quegli anni. Come avevo potuto credere che potesse amarmi a sua volta? Ero forse accecato dai miei sentimenti per lui, da non essere stato in grado, fino a quel momento, di comprendere la realtà dei fatti? Abbandonato sul pavimento, tutto il peso del mio corpo sulle gambe, confuso e quanto mai stordito, come risvegliandomi lentamente e dolorosamente da una crudele illusione, fissavo la porta che, pochi minuti prima, aveva risucchiato Sungjong, allontanandolo da me, e lasciandomi solo, in quella piccola, opprimente stanza.

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Lo so, mi starete odiando. Non ho quasi mai avuto tempo per questa storia, ed ora che l'ho completata, finisce pure male X°°°°°D Ammetto che l'avevo pensata e immaginata in questo modo. Ma, se questo finale dovesse essere per alcune di voi poco soddisfacente - e in effetti, da inguaribile romantica quale sono, mi rendo conto che lascia con l'amaro in bocca - me lo comunicasse che appena avrò un po' di tempo potrei provare a buttare giù un ulteriore, alternativo finale, un happy ending, modificare questa storia ed aggiungerlo come terzo capitolo (lasciando quindi sia questo che il nuovo, eventuale finale) Nel caso fatemi sapere ^^
Baci~~~♥

   
 
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