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Autore: Caster_Gamer    28/06/2013    3 recensioni
Nancy frequenta il liceo Dolce Amoris da ormai un anno, è innamorata di uno dei ragazzi che rientra nelle sue amicizie, e proprio quando sta per dichiararsi appare il meraviglioso sorriso di qualcuno che tecnicamente non potrebbe ricambiare il suo amore.
E cosa succede se chi riteneva solo come un amico le dimostra di provare qualcosa per lei?
« Credo di aver capito come va avanti il gioco...e tu sei davvero troppo, tanto sleale mia cara! »
« Sleale!? Gioco!? Adesso basta dimmi che succede dato che hai capito! »
Cominciai ad odiare tutti quei giri di parole, se dovevano dirmi qualcosa che parlassero chiaramente!
Avevo visto giusto, ero una stupida! Ma di certo continuando a parlarmi con metafore non sarei diventata un genio!
« Il gioco dell'amore! » esclamò passandosi una mano fra i capelli « Non posso di certo essere io a svelarti le regole ed i tuoi avversari, posso solo augurarti che li capirai un giorno... »
Sbuffai, adesso capivo cosa credeva...e si era sbagliato.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexy, Castiel, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Love Game.

 

Alla fine quel pomeriggio rimasi tutto il tempo con loro, più che altro con Alexy che mi aveva portato a fare compere in vari negozi, Armin invece era stato obbligato dal fratello a venire con noi ma fu come assente dato che giocava tutto il tempo con la PSP.

M'incuriosivano quei due modi completamente diversi di comportarsi, uno esuberante ed allegro e l'altro chiuso e riservato. Ogni tanto però si degnava di fare qualche battuta o di commentare su alcune situazioni che assomigliavano paradossalmente ad una delle sue realtà virtuali.

Anch'io ero come lui un tempo, perché non avevo nessun amico a parte Ken. Di lui avevo bei ricordi, se quel giorno non mi avesse chiamata io...

Mentre formulavo quei pensieri Alexy mi strattonava ovunque tanto che ad un certo punto fui obbligata ad oppormi, quindi ci fermammo in un bar per prendere una granita.

Era ancora settembre ed il cielo senza nuvole con un sole non troppo caldo ma piacevole.

Mentre bevevo la mia granita al limone, ad un certo punto Alexy cominciò a fissare un punto, io intercettai il suo sguardo per poi vedere Nathaniel dentro un negozio di abiti da...donna?

« Quello non è il tizio della Sala Delegati? » chiese perplesso, io annuii.

« Sì è Nathaniel...ma non capisco cosa ci fa là dentro. »

« Mh...è tuo amico no? Andiamolo a salutare! » il ragazzo balzò in piedi dalla sedia prendendo anche il mio sacchetto che conteneva una maglietta che mi aveva comprato...sì, era stato così gentile da comprarmi una bellissima maglietta a righe stile marinaio! Era bella, in qualche modo.

« Aspetta! Armin, tuo fratello è scappato di nuovo! » avvisai il bruno che mi lanciò appena un'occhiata.

Si alzò e mi venne in contro, dovevamo attraversare la strada perciò gli afferrai il braccio conducendolo, non mi fidavo di lasciarlo in mezzo alla strada con gli occhi puntati sulla console.

Alexy se ne accorse e dette una lieve spinta al fratello.

« Ehi! Che c'è!? »

« Ti fai trascinare come un bambino! »

Armin mi guardò ed io sorrisi, a quel punto inarcò un sopracciglio.

« Beh...grazie in qualche modo. »

« Figurati. »

E così entrammo in quel negozio di abiti da donna con i bicchieri di granita in mano, una cassiera girava tra le vie formate dai vestiti alla ricerca di qualcuno.

« Benvenuti...avete per caso visto un ragazzo biondo? » ci domandò gentilmente.

« Sì, siamo entrati proprio perché l'abbiamo riconosciuto. » risposi

« E per dare un'occhiata ovviamente! » l'intervento del ragazzo dai capelli blu mi stordì un istante, mi ripresi quando sentii un urlo seguito da un acuto “Nathaniel!”.

Mi voltai verso una porta, lì c'erano le cabine così entrammo tutti quanti vedendo Nathaniel appena uscito da una di esse completamente rosso.

« Nath. » lo chiamai sorridendogli, lui mi guardò cominciando a balbettare cose strane.

« Che c'è? Di chi era quell'urlo? »

« M-M-M-Me- »

Melody uscì da quella cabina completamente rossa e con una leggera maglietta a pois che si stava ancora ben sistemando.

Rivolsi nuovamente lo sguardo a Nathaniel accennandogli un sorriso malizioso, quindi mi avvicinai dandogli delle piccole gomitate.

« Pervertito... » mormorai mentre la ragazza parlava con la commessa, e mentre il biondo cercava di giustificarsi in sottofondo si sentivano anche i commenti di Alexy.

Mi accorsi che tutte le lettere o le sillabe che aveva pronunciato Nathaniel dovevano formare “Non è come pensi”.

« Allora perché sei entrato lì? »

Ottenni il silenzio, dopo un sospiro ed infine sembrò voler dire qualcosa.

« Vi avevo visto venire qui...non volevo che mi vedessi con Melody...magari potevi fraintendere e- »

« Ma Nath! Pensavo te ne fossi accorto! »

« ...Mh? »

Risi e mi poggiai al muro per poi rimanere con il sorriso.

« Trovo che tu e Melody siate una bellissima coppia! »

Il viso di Nathaniel da rosso divenne pallido, inclinai la testa perplessa e lui si voltò dall'altra parte.

« Na- »

« Sei sleale davvero. » disse con un tono estremamente serio.

Ancora? Cosa voleva significare il fatto che fossi sleale?

Piombò il silenzio, mi sentii quasi soffocare in quella stanza dalla tensione che si era creata.

Il mio braccio venne afferrato da Alexy che lo strattonò per attirare la mia attenzione.

« Allora noi andiamo dato che avevamo fretta! »

Avevamo fretta?

« Ah...sì. » risposi, in qualche modo avevo capito che la cosa migliore sarebbe stata stare al suo gioco.

« Arrivederci! » il ragazzo prese il braccio del gemello e velocemente ci portò fuori cominciando a camminare il più lontano possibile, una volta che ebbe trovato un vicolo si guardò attorno e subito dopo mi ci buttò dentro.

« Ahi! Che ti prende? » domandai perplessa massaggiandomi la testa, dato che avevo sbattuto contro il muro a causa della goffaggine momentanea di Alexy.

« Possibile che sei così lenta a capire!? » quasi mi urlò, il suo tono sembrava quello di chi è arrabbiato perché vorrebbe risolvere qualcosa che non può sistemare.

« Lenta a capire? Cosa dovrei capire? »

« Credo di aver capito come va avanti il gioco...e tu sei davvero troppo, tanto sleale mia cara! »

« Sleale!? Gioco!? Adesso basta dimmi che succede dato che hai capito! »

Cominciai ad odiare tutti quei giri di parole, se dovevano dirmi qualcosa che parlassero chiaramente!

Ci avevo visto giusto, ero una stupida! Ma di certo continuando a parlarmi con metafore non sarei diventata un genio!

« Il gioco dell'amore! » esclamò passandosi una mano fra i capelli « Non posso di certo essere io a svelarti le regole ed i tuoi avversari, posso solo augurarti che li capirai un giorno... »

Sbuffai, adesso capivo cosa credeva...e si era sbagliato.

« Ah capisco...tu pensi che Nathaniel sia innamorato di me? » chiesi lasciandomi scappare una risata, lui inarcò un sopracciglio.

« Lo trovi così impossibile? »

« Certo! Noi siamo amici! »

Dal suo sguardo intuii che aveva ormai perso la pazienza, ma io non potevo farci nulla se lui non capiva come stavano realmente le cose!

Lo vidi avvicinarsi a me più del dovuto e seguii con lo sguardo i suoi occhi, guardai le mani che mi afferrarono le braccia mentre lui mi metteva al muro tenendomi stretta e puntava gli occhi fucsia dritti nei miei cerulei.

« Solo perché tu lo reputi un amico questo non significa che lui provi la stessa cosa. È così ovvio che è innamorato di te...o comunque un minimo gli piaci per forza! Non si comporterebbe così, altrimenti! »

Lui parlava ma io non capivo una sola parola di quello che stava dicendo, i suoi occhi, il suo respiro, i suoi capelli, il suo viso, lui...mi avevano mandata come in estasi.

Era dolcissimo, si preoccupava per me senza conoscermi ancora molto bene, però sembrava già aver capito la situazione...anche se non del tutto correttamente.

Si era preso la briga di regalarmi una bella maglietta, mi aveva portata con lui in giro per i negozi e questo era...meraviglioso.

« Nancy...? Il telefono! »

Decifrai solo dopo qualche secondo le sue parole e sentendo anche la suoneria del cellulare lo tirai fuori dalla tasca e vidi il nome “Castiel” sul display, quindi rivolsi un veloce sguardo ad Alexy che m'intimò di rispondere.

« Pronto? »

« Nancy, ti ricordi che mi avevi detto che se avessi avuto bisogno del tuo aiuto me lo avresti dato? »

Sì sto bene grazie, tu? Oh se non ci siamo incontrati oggi è perché tu hai frainteso quello che intendevo su Nathaniel, ma certo capisco...anche io sono innamorata di te.

« In matematica intendi, no? »

« Eh, quindi stasera vieni a darmi una mano? »

Sussultai.

« Stasera? »

« Stasera! Ha detto stasera! » sussurrò Alexy al fratello mentre gli teneva il collo con il braccio.

« Sì, ti va bene? »

« Ah ehm...sì, a casa mia o- »

« No mia, mi secca uscire. »

« Casa...tua? »

Le mie gote si stavano infiammando sempre di più, solo ieri lui era salito per la prima volta da me e adesso io dovevo andare a casa sua?

« Sì va a casa sua! »

« NO! » l'esclamazione di Armin mi fece saltare in aria « Diamine Alexy mi hai fatto perdere! La smetti di toccarmi!? Era questione di vita o di morte...e adesso...! »

Il bruno guardò in cagnesco il fratello che ricambiò con uno sguardo innocente per poi buttarsi su di lui.

« Ma tu sai che ti voglio bene! Scusa scusa scusa! »

Mi allontanai velocemente non riuscendo a trattenere un sorriso, quindi mi rivolsi a Castiel.

« Pron- »

Tu Tu Tu Tu Tu Tu Tu

Mi aveva...chiuso la chiamata?

Allontanai il telefono dall'orecchio e costatai che era proprio così.

« No...CASTIEL! » urlai guardando verso l'alto « PERCHÉ SEI COSÌ!? »

Andai verso i due fratelli e mi ripresi il sacchetto, guardai Alexy con un'espressione arrabbiata ma non per lui, bensì per la permalosità di quell'idiota.

« Io vado, ci vediamo domani. »

Probabilmente risultai dura ma pensavo che avesse capito fosse a causa di Castiel...

Continuai a camminare lungo il marciapiede avviandomi verso casa, dovevo darmi una mossa se volevo arrivare prima delle otto di sera dato che era un po' lontana.

Non avevo un biglietto per il bus o il treno, quindi dovevo accontentarmi dei miei piedi...in fondo era da una giornata che camminavo ed un'altra mezzora in più non doveva farmi troppo male.

Poi camminare era utile per riordinare i pensieri, sempre meglio che urlare sopra ai mezzi pubblici il mio odio per quell'idiota dai capelli rossi.

All'inizio pensai di inviargli un messaggio, farlo però avrebbe evidenziato la mia debolezza e dipendenza da lui.

Giocherellavo con le cordicine rosa confetto che tenevano il sacchetto, lo dondolavo avanti e indietro vogliosa di avere Castiel tra le mani e...stringerlo fino a farlo diventare una formica nelle mie mani per poi schiacciarla con il piede!
O forse, ce l'avevo più semplicemente con me.

Quando lo capii mi fermai nel marciapiede tra la folla che mi camminava attorno, avrei potuto evitare una situazione del genere, poi non dovevo nemmeno accettare l'invito di Alexy dato che dovevo partecipare ad una conferenza tra chi si voleva eleggere come rappresentante della propria classe. Semmai i miei compagni mi avessero eletta di sicuro gli altri rappresentanti mi avrebbero guardata sempre dall'alto verso il basso.

Era proprio vero che “Non c'è due senza tre”.

All'improvviso, mentre riflettevo su tutti i guai che avevo combinato in quella giornata, mi sentii avvolgere il busto e veloce indietreggiai voltandomi dall'altra parte.

Il dolce sorriso di Rosalya ed i suoi contenti occhi dorati mi dettero un senso di tranquillità, fu come se il mio cuore si fosse disteso.

« Rosa! » esclamai abbracciandola, lei ricambiò subito.

« Che ci facevi nel bel mezzo del marciapiede tutta sola? » mi chiese quasi con un tono materno, io mi allontanai massaggiandomi la nuca.

« Lunga storia...credo che Castiel ce l'abbia con me, mi ha chiuso il telefono in faccia. » quando risollevai lo sguardo vidi la ragazza essere raggiunta da Leigh e Lysandre, il suo fidanzato ed il fratello, nonché migliore amico di Castiel.

« L'hai fatto arrabbiare? » mi chiese appunto lui con un sorriso, io sospirai.

« Penso di sì...solo perché ha sentito la voce di Armin e Alexy! »

« Armin e Alexy...non sono i nuovi della tua classe? » m'interrogò Rosalya.

« Sì...sono uscita con loro ed ho dimenticato della conferenza. »

« Allora non è solo mio fratello quello dalla memoria corta. » ironizzò Leigh abbozzando un sorriso che ricambiai subito per poi curvarlo nuovamente all'ingiù.

Mi sentivo turbata in un certo senso, non volevo perdere Castiel...non in quei giorni che avevo trovato la forza di dichiararmi! Avevo solo bisogno della giusta atmosfera!

« Ma perché ti aveva chiamata? » chiese curiosa la mia amica, io guardai altrove.

« Voleva che andassi a casa sua stasera per aiutarlo con i compiti di matematica... » mormorai, lei fece un sorriso a trentadue denti.

« Sì! Magari si è ingelosito ed ha pensato che preferissi la loro compagnia alla sua... »

« Non è così! Castiel vale molto di più di- » mi bloccai quando immaginai il sorriso di Alexy.

Fu come un flash, era qualcosa di meraviglioso.

Arrossii sicuramente perché Rosa mi guardò perplessa.

« A che pensi così sognante? O forse dovrei dire chi... » fece un sorriso malizioso, io scossi la testa.

« N-Nessuno! Davvero! » misi le mani avanti ormai rossa per l'imbarazzo.

« Castiel sarebbe nessuno? »

La guardai molto male, sapeva che non volevo che parlasse di lui in presenza di Lysandre...

« In ogni caso non stavo pensando a lui. » ammisi con lo sguardo basso, lei evidenziò il sorriso.

« Aaah...e così Castiel ha un rivale? »

« Rosa! Smettila non è vero! » urlai in preda al disagio, rivolsi lo sguardo a Lysandre che non riusciva a trattenersi dal ridere, per fortuna però che era molto, davvero molto moderato.

Che brutta figura...di sicuro lui sapeva già quello che provavo per Castiel ma poteva stare sicuro che non l'avrei mai ammesso davanti a lui! Già era fin troppo che Rosalya ne aveva parlato in sua presenza!

« Dai vado, meglio non arrivare a casa tardi. » dissi massaggiandomi la nuca, Rosa mi schioccò un bacio sulla guancia.

« Va bene, allora ci vediamo domani! » esclamò subito dopo, io salutai con la mano gli altri due e ripresi per la mia strada dopo vari e allegri “Ciao!”.

Una volta sola assunsi l'espressione triste di prima, ma in più ero sorpresa.

Alexy era una brava persona, dolce, allegro, esuberante, aperto ed anche un po' strano.

Forse...mi stava cominciando a piacere?

  
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