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Autore: Niky McGregor    06/08/2013    1 recensioni
Melanie, ventenne bionda e dagli occhi verdi molto espressivi pare una ragazza normale sotto molti aspetti. Ma quale grande passato vuole nascondere agli amici e parenti? Samei fa parte dei buoni o dei cattivi? Un umana con un passato oscuro alle spalle, un Angelo della Notte con poteri distruttivi e una struggente passione che nessuno dei due riesce a controllare.
TITOLO CAMBIATO DA "OSCURA PASSIONE" A "DARK PASSION"
Questa storia verrà scritta da me (Niky Torrence) e dalla mia amica, non che collega qui su Efp (Supernatural is my drug) Un capitolo a testa. Ovviamente sarete avvisati all'inizio di ogni capitolo.
Genere: Mistero, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Scritto da Milly_Winchester. Buona lettura ;D
Capitolo 3

Amnesia e vaghi ricordi




Buio, oscurità, dolore, solitudine, vuoto.
Il mio unico ricordo è di un uomo: bello, affascinante, che amo e mi ama.

Daniel… Un uomo dai corti capelli ricci color del miele e un paio di occhi neri, dai riflessi dorati, per niente malvagi.
Una scena si disegna sotto le mie palpebre chiuse: *le nostre mani congiunte e le dita che si incastrano perfettamente, le une con le altre, in segno dell’amore che ci lega*; un amore che mi procura una fitta al cuore, la quale apre la mia mente a un ricordo terribile…

 

Mi trovo in un giardino incantevole, dove scorre un ruscello pieno di pesci; gli alberi sono verdi, molti hanno dei frutti invitanti e nell’aria si respira un odore di lavanda e gelsomino, mentre l’udito è invaso dal canto soave di alcuni usignoli.
La cosa più bella, però, è Daniel.
Le sue labbra carnose si piegano in un sorriso e gli occhi, meravigliosi, si animano di desiderio non appena incontrano il mio sguardo.
Mi avvicino a lui, senza esitazione, e inizio a baciarlo. Le sue mani accarezzano il mio corpo e le nostre lingue danzano in perfetta sincronia; lascio scivolare la mia mano nella sua camicia blu, sbottono facilmente l’indumento e scopro il suo corpo mascolino e scolpito. Daniel abbassa lentamente la cernia del mio vestito, bianco come la neve, per poi sfilarmi di dosso l’abito. Rimango in biancheria intima, ma l’ardente passione che cresce dentro di me mi fa sentire molto caldo; non resisto più: gli sfilo rapidamente i pantaloni e ci sdraiamo sull’erba candida. Danny mi è sopra, sento chiaramente la sua eccitazione stretta nei boxer.
Capisco che Danny è più concentrato sul non schiacciarmi, così mi metto io sopra di lui. Ci baciamo molto allungo, con passione e amore; le sue braccia mi stringo, come a proteggermi. Le sue mani corrono rapide a slacciarmi il reggiseno, ansima e continuiamo a baciarci.
Ci liberiamo degli ultimi fastidiosi indumenti e accolgo il suo sesso dentro di me. Non smettiamo un attimo di accarezzarci e di scambiarci parole d’amore. Quando arrivo al culmine del piacere, anche Daniel viene dentro di me.

Rimaniamo sdraiati, l’uno accanto all’altra; con una mano mi accarezza i capelli, guardandomi con amore.

«Ti amo mia piccola»
Sorrido, sto per rispondere, quando i nostri sensi ci avvertono che qualcuno si sta avvicinando. Ci alziamo da terra, di scatto, e indossiamo i nostri vestiti.

«Presto Vicky, nasconditi»

«No, è Raffaele. Io sono più potente, nasc…»

«Subordinati, questa zona è solo per i morti»
Tuona Raffaele, l’arcangelo per cui sento un odio profondo. Il suo corpo è basso e tozzo, la sua carnagione è giallastra e i capelli sono unti.

«Quindi per noi: non siamo mai nati, ergo...»
Rispondo con ostilità, avvicinandomi parecchio all’arcangelo.

«Victoria» pronuncia il mio nome con disprezzo, come se fossi un insetto fastidioso. «Rammenti che per promuovere un angelo a comandate è necessario che ogni arcangelo sia a favore, mentre per esiliarlo basta che lo voglia uno solo di noi?»

«Hai le palle così piccole che devi minacciare un angelo che ha poco più di quattro millenni?»
La Grazia di Raffaele inizia a pulsare, le ali –prima dorate- iniziano ad assumere un colore rosso vivo. Concentra tutta l’energia su di me, ma Daniel si mette davanti prendendo quella terribile scarica al posto mio. Il corpo del mio secondo in comanda cade a terra, in fiamme. Senza esitazione, senza pensare, senza paura prendo su di me quel calore intenso; mi sento andare a fuoco da dentro, come se un umano bevesse dell’acqua bollente. Il dolore più intenso, però, è vedere Danny steso in terra. Iniziano a scendermi copiose lacrime, non faccio in tempo a ricacciarle indietro e volto lo sguardo, in modo che Raffaele non mi veda; presto, però, sento le sue mani sul polso, mi strattona e mi costringe a guardarlo negli occhi.

«Piangi?»
Chiede, gli occhi fissi su di me; deglutisco a fatica, poi mi sento chiamare e volto lo sguardo verso Daniel.

 «Vic-ky»
Il mio amante allunga una mano verso di me, vorrei stringerla, ma l’arcangelo mi spinge via. Cado rovinosamente, con un gridolino di dolore. Mi alzo a fatica e vedo come Raffaele schiaccia la testa di Danny sotto al piede, senza compassione.
Grido, grido e piango. So cosa gli aspetta, so che è colpa mia e so che non sarà facile salvarlo.


Ritorno appena cosciente, ma sono più assopita che sveglia. Il mio corpo è febbricitante: ho vissuto un ricordo così terribile da farmi riprovare le stesse sensazioni. Un panno bagnato arriva a darmi un po’ di conforto, ma è poca cosa. Dopo qualche minuto apro gli occhi, ma vedo solo il buio e la stanchezza si fa presto sentire: sprofondo ancora in un sonno profondo.
 

Tutto intorno è buio, l’unica luce sono degli occhi infernali. Mi sento mancare l’aria, l’uomo per cui provo un forte amore mi guarda con disprezzo e per me è la tortura peggiore.
Iniziano a scendermi copiose lacrime e tra un singhiozzo sommesso e un altro riprendo coscienza.


 
Apro gli occhi di scatto, con il cuore in gola. La luce entra fievole attraverso le tende, creando un’atmosfera quasi surreale; nella semi oscurità mi passo una mano sulla fronte, trovandoci un panno che deve avermi regalato un po’ di sollievo dal caldo. Lo appoggio su un tavolino poco distante, mentre delle immagini mi passano nella mente: i ricordi recenti appaiono sbiaditi, mentre quelli lontani sono marchiati a fuoco nella mia memoria.

Mi muovo con lentezza e senza fare rumore, non so perché ma avverto un clima diffidente, quasi ostile. Arrivo davanti a una stanza in cui sento un battito cardiaco, apro la porta e trovo una donna incantevole con dei lunghi capelli biondi a ricoprirle il volto. Mi avvicino a lei senza fare rumore, dal suo volto capisco che sta vivendo un sonno agitato; noto una ferita sulla guancia, sento una sensazione dentro di me e, senza reprime l’istinto, appoggio una mano sulla lesioni: si produce una luce e la ferita si rimargina. Ritraggo la mano di scatto, senza capire come ci sia riuscita; barcollo indietro e vado a sbattere contro una scrivania.
La donna apre gli occhi, un paio di smeraldi verdi e meravigliosi.

**«Ah… Sei sveglia»**
Ha la voce un po’ impastata dal sonno, ma riesco a coglierne la melodiosità.

«M-mi dispiace… Non volevo svegliarti…»

**«Si tranquilla, tanto non ho dormito molto bene… Ti dispiacerebbe aspettarmi in cucina?»**

«No, certo che no…»
Indugio un secondo e poi faccio come mi ha chiesto, chiudendomi la porta alle spalle.

 

 
*Questa frase l'ha consigliata Niky, era troppo bella e ho dovuto usarla *^*

**Le parole di Melanie le ha scelte Niky
 

***Angolo dell’autrice***
Ecco qui il mio capitolo, che ne pensate? :)
Grazie della lettura: lasciate una piccola recensione e poi correte a leggere il seguito.
Niky: lascio a te la parola <3

   
 
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