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Autore: Anna Wanderer Love    28/08/2013    4 recensioni
Una ciocca bionda sfugge dal cappuccio che cela il suo volto e mi sfiora lo zigomo. I miei occhi guardano quei lisci capelli d’oro pallido, poi risalgono lentamente e per la seconda volta il mio sguardo si incatena a quello celeste, duro e inflessibile di lui.
-Chi sei?
Le sue dita si stringono con forza attorno ai miei polsi, con tanta forza che riesco a sentire il loro profilo segnare la mia pelle, con tanta forza che penso che me li spezzerà, i miei maledetti polsi. Mi esce una risatina dalla bocca, nonostante tutto, e i suoi occhi ne sembrano sorpresi.
-Se te lo dicessi non farebbe differenza.
-Ah sì?- Ribatte lui, scrollandomi con violenza. La mia testa batte per terra.
Trattengo il respiro quando la vista mi si annebbia per un’istante.
-Sì- sibilo fissandolo con astio.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Legolas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mio respiro si confonde nell’aria gelida della montagna. Sono acquattata dietro ad un masso, inginocchiata sulla neve. Stringo con più forza il pugnale che tengo in mano.  La pietra fredda sull’elsa mi punge il palmo sudato. Il freddo penetra attraverso i vestiti e il pesante mantello che indosso, ma sto in silenzio. Non posso muovermi o sarebbe la fine. Socchiudo gli occhi e una nuvoletta si condensa nell’aria. La figura che sto osservando sotto di me dopo qualche secondo si volta verso le montagne innevate dietro di lui, dove sta sorgendo il sole. Trattengo il fiato, e tutto si ferma, diventa immobile. I suoni, i rumori.

E poi salto.

Faccio un lieve rumore quando atterro, ma lui si volta lo stesso, ad una velocità impossibile per un umano. Incrocio due occhi del color del cielo, e il mio cuore perde un battito. Un secondo dopo, riprendo a ragionare. Mi lancio su di lui, alzando il pugnale verso il suo cuore, ma mi blocca. Il suo movimento è così veloce che non riesco neanche a vederlo.  Gli sferro rapidamente un pugno al volto per liberare il mio braccio dalla sua presa e barcolla leggermente all’indietro. La sua mano scivola e io vedo la possibilità di affondargli il pugnale nel petto, ma esito. Non l’avessi mai fatto. Approfittando del mio mezzo secondo di esitazione lui -è un uomo, è troppo alto e massiccio per essere una donna, e i suoi occhi sono maschili-  mi è addosso. Senza che me ne renda conto la sua mano è attorno alla mia gola e sono a terra, con lui sopra. Sgrano gli occhi. Come cavolo ha fatto a sbattermi a terra come se fossi una bambola?! Si china lentamente e inizio a sentire una morsa che si stringe sempre di più nel mio petto. La riconosco, anche se non l’ho mai provata in vita mia. E’ paura, forse?

Si ferma a pochi centimetri dal mio volto, e un brivido percorre la mia schiena.  Mi ostino a credere che sia per il gelo della neve che entra dal mantello, ma non è così.

Una ciocca bionda sfugge dal cappuccio che cela il suo volto e mi sfiora lo zigomo. I miei occhi guardano quei lisci capelli d’oro pallido, poi risalgono lentamente e per la seconda volta il mio sguardo si incatena a quello celeste, duro e inflessibile  di lui.

-Chi sei?

Le sue dita si stringono con forza attorno ai miei polsi, con tanta forza che riesco a sentire il loro profilo segnare la mia pelle, con tanta forza che penso che me li spezzerà, i miei maledetti polsi. Mi esce una risatina dalla bocca, nonostante tutto, e i suoi occhi ne sembrano sorpresi.

-Se te lo dicessi non farebbe differenza.

-Ah sì?- Ribatte lui, scrollandomi con violenza. La mia testa batte per terra.

Trattengo il respiro quando la vista mi si annebbia per un’istante.

-Sì- sibilo fissandolo con astio. Ancora, i suoi occhi blu sembrarono stupiti, e finalmente  le sue dita allentano la presa. Socchiudo gli occhi, e rallento il respiro. Devo fargli credere che stia per svenire... anche se in effetti è vero, ma lui ci casca, perché una delle sue mani abbandona il mio braccio. Subito scatto e lo spingo via con forza, rotolando sopra di lui. Non oppone resistenza, sorpreso, e gli punto il pugnale alla gola. Poi mi accorgo di una cosa. Oh... il cappuccio che lo copriva è scivolato via. Adesso riesco a vederlo... il suo volto dai lineamenti forti e marcati mi osserva, osserva ogni mio minimo movimento. E' un elfo...

-Merda- mi lascio sfuggire, e a quella parola le sue labbra rosa si arricciano in un sorriso.

-Che parole...- stringo i denti e premo un po' di più il pugnale contro la sua gola.

Lui si irrigidisce ma continua a fissarmi, e intravedo qualcosa nel suo sguardo... una lieve sfumatura di passione, voglia di combattere. Mi rendo conto che sto iniziando a respirare più velocemente e mi sforzo di darmi una calmata. I miei sforzi però sono resi vani dalla sua mano che mi afferra la coscia. Sussulto su di lui e senza volerlo lo graffio, lo ferisco alla gola, da dove esce una goccia di sangue. Fisso col cuore a mille quella piccola goccia di sangue. Cremisi, si fa strada sulla gola dell'elfo macchiando la pelle rosata, che sembra di ceramica. Piano, mi chino, fino a che, sotto al suo sguardo vigile, il mio respiro non raggiunge il graffio. Sempre tenendolo buono con il pugnale allungo la mano e un fiotto di calda energia dorata invisibile esce dalla mia mano, posandosi sulla sua gola, rigida. Il taglio si richiude e all'improvviso ricordo che mi sta toccando.

Il mio cuore si immobilizza per qualche secondo, poi riprende a battere furioso quando mi alzo di scatto in piedi, mentre la sua mano lascia un scia bollente sulla mia gamba. Mi volto, ignorando i suoi richiami, e sparisco nell'ombra, alzando di nuovo il cappuccio sul viso per coprirmi.
   
 
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