Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: taisa    06/03/2008    7 recensioni
Una sera in apparenza normale può cambiare le vite di molte persone, nel bene, e soprattutto, nel male.
Genere: Romantico, Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Goku, Vegeta
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
THAT CRAZY NIGHT

THAT CRAZY NIGHT

*

Fra le sue braccia

*

“Bulma, Bulma!” la richiamò una voce che la costrinse a voltarsi.

I suoi occhi intravidero una figura famigliare che la raggiunse di corsa.

Si fermò a pochi passi da lei appoggiandosi stancamente le mani sulle ginocchia, “Cavolo, quanto corri” ansimò Goku appena riprese fiato.

“E’ dall’edicola che ti sto seguendo” disse additandosi le spalle, mentre il suo respiro riprese il suo normale ritmo.

Bulma fece mente locale constatando che era almeno da qualche minuto che l’amico stava cercando di raggiungerla, “Ah, scusa, ero soprappensiero” si giustificò poi, ricevendo in risposta un sorriso genuino.

Goku raddrizzò la schiena e si appoggiò le mani ai fianchi “Allora” sopirò “Stai andando a prendere Trunks?” s’informò riprendendo il cammino.

La donna annuì “Sì, e immagino che tu debba fare lo stesso con Goten” suppose, “Indovinato” concordò l’altro alzando l’indice di una mano.

“Chichi ha il turno di pomeriggio per questa settimana, quindi tocca a me occuparmi del piccolo” specificò con una punta d’orgoglio.

Bulma scrutò con attenzione il suo sguardo, lo sguardo di un padre fiero, l’emblema di una famiglia unita ed in piena armonia.

Le sfuggì un sospirò che l’amico non mancò di notare, “Tutto bene?” domando infatti tornando serio.

Bulma accennò un sorriso nel tentativo di camuffare la sua amarezza, “Sì certo, perché non dovrebbe?” cercò di mentire.

Goku fece una smorfia, era ingenuo, ma non era stupido.

Non impiegò molto a comprendere il motivo della sua angoscia, come un lampo nel cielo un solo nome si fece largo tra i suoi pensieri: Vegeta.

Restò a fissarla, mentre lei chinò lo sguardo per illudere gli occhi dell’altro, inconsapevole che fosse ormai troppo tardi per nasconderglielo.

Improvvisamente rialzò il capo, come colta da un’illuminazione, si voltò a guardare l’amico di sempre, senza aggiungere una parola.

“Che c’è?” domandò un perplesso Goku che strabuzzò gli occhi.

Bulma strinse i pugni, sospirò e fissò l’altro con estrema determinazione, “Goku, ho bisogno di un favore” si decide infine a dire.

*

Over the hills and far away,
she prays he will return one day.
As sure as the rivers reach the seas,
back in his arms she swears she'll be.

*

“Quanto durerà il viaggio?” le domandò osservandola mentre infilò un paio di magliette in uno zaino.

“Tutta la giornata. Dovrei arrivare in albergo a notte inoltrata” rispose lei afferrando dei biglietti aerei leggendone gli orari.

Goku annuì più volte, “Pensi di tornare lunedì pomeriggio?” s’informò ancora reclinando leggermente il capo.

“Sera” specificò, “Verrò a riprendermi Trunks martedì mattina, così lo porto io a scuola” spiegò infilando i documenti in una delle tasche del bagaglio.

“Posso portarlo io insieme a Goten, non c’è problema” si offrì l’altro osservando il trafficare dell’amica, “Piuttosto, Bulma, perché non lo porti con te? Credo che a Trunks farebbe piacere conoscere suo padre” domandò senza distogliere gli occhi delle mani minute di lei che si bloccarono all’improvviso.

Bulma restò a fissare le sue stesse dita per svariati secondi, sospirò e tornò a lottare con lo zaino affinché riuscisse a far stare i suoi documenti di viaggio all’interno dello scomparto apposito, “Non è possibile, purtroppo non fanno entrare i minorenni” spiegò cominciando a prendere, insensatamente, a pugni la borsa.

Goku stava per replicare, ma dal piccolo corridoio apparve una testolina dai capelli lilla, “Mamma, posso portare anche le mie biglie a casa di Goten?” domandò mostrando ai due adulti una piccola sfera dalle sfumature arancioni.

Bulma alzò lo sguardo incrociando gli occhi supplichevoli del figlio, poi si soffermò su Goku.

L’uomo osservò prima il bambino, poi l’amica, constatando che la risposta toccava a lui, sorrise “Certo, non dovrebbe esserci nessun problema” acconsentì.

Bulma tornò a guardare il bambino, anticipando il suo entusiasmo, “Basta che non ne perdi altre, continuo a trovarne per tutta la casa. Ieri ne ho trovate ben sette sotto il divano” non mancò di rimproverarlo suscitando un piccolo sbuffo da parte del figlio.

“Va bene mamma” promise il ragazzino prima di sparire nuovamente da dove era venuto.

Ci vollero solo alcuni secondi prima che il piccolo Trunks riapparve dal corridoio.

A testa china strinse le mani a pugno “Mamma” mormorò attirando nuovamente l’attenzione della donna, “Dimmi tesoro” lo esortò a parlare lei.

Trunks sospirò ed alzò nuovamente il capo verso la madre “Cosa vuol dire infame?” domandò con innocenza.

Bulma sgranò gli occhi per lo stupore “Dove hai sentito una parola simile?” chiese allarmata e piuttosto turbata.

Il bambino alzò le spalle, “L’hanno detta a scuola. Mi hanno detto che papà è un’infame perché è in prigione, è vero?” s’informò il piccolo cercando di comprendere lo sguardo della madre che, via via, si fece sempre più sconvolto.

Evidentemente era una brutta cosa.

“T… Trunks, tesoro, chiunque ti abbia detto una cosa del genere è uno sciocco, e non sa nulla sul tuo papà” disse con calma la donna avvicinandosi al figlio ed inginocchiandosi davanti a lui, “Il tuo papà è… lui è… lui…” farfugliò visibilmente in difficoltà.

“Lui è come un cocomero” s’intromise Goku nel tentativo di salvare l’amica, suscitando la perplessità nello sguardo di madre e figlio, che lo guardarono visibilmente confusi.

Goku avanzò verso di loro, adagiò una mano sulla spalla del bambino ed alzò l’indice di una mano “Trunks, a te piacciono i cocomeri?” gli chiese restando serio.

Trunks annuì piuttosto disordinato.

“Ecco, tuo padre è come un cocomero” disse fingendo di avere il frutto per le mani, “Se lo si guarda dall’esterno sembra duro ed ha un guscio molto resistente, ma dentro è soffice e dolce” concluse la sua strampalata spiegazione alzando nuovamente un indice e socchiudendo gli occhi.

Ci vollero alcuni secondi prima che la sua interpretazione fu capita.

Trunks sbatté più volte le palpebre, annuì e sorrise, “Ho capito!” annunciò sparendo nuovamente per i corridoi.

Bulma osservò prima il figlio, domandandosi cosa avesse esattamene capito, poi l’amico.

Rise, avendo chiaramente compreso il riferimento, si alzò, “Un cocomero eh?” mormorò sorridendo, “Non credo che Vegeta apprezzerebbe molto il paragone” ammise divertita.

Goku si adagiò due dita al mento pensieroso “Ehm… in effetti… però a me è venuta fame” chiarì il motivo della suo strano commento sull’amico.

*

Over the hills and far away,
he swears he will return one day.
Far from the mountains and the seas,
back in her arms he swears he'll be.

*

Nappa brontolò qualcosa di sconclusionato quando la porta ferrata gli fu richiusa alle spalle.

“Piantala di lamentarti” gli ordinò Vegeta, stufo di sentirlo lagnare al termine di ogni pasto a causa delle ridotte porzioni.

“Quelli vogliono farci morire di fame, te lo dico io” s’impuntò additandosi alle spalle, ed alzando, di proposito, la voce affinché potessero sentirlo anche i secondini.

Vegeta bofonchiò qualcosa tra sé, presumibilmente epiteti poco carini all’indirizzo del gigante.

Si arrampicò sulla scaletta che portava al suo giaciglio e lì si stese.

“Però devi ammettere che oggi ci è andata bene, abbiamo avuto addirittura due portate” gli fece presente Radish sedendosi al tavolo.

Nappa ricominciò a mormorare, si avvicinò al capellone afferrandolo per il colletto, “Sta zitto idiota!” gli intimò sollevandolo dalla sedia.

Vegeta crucciò lo sguardo, infastidito del baccano causato dai suoi compagni di cella, “Tacete imbecilli!” ordinò riportando il silenzio.

“Vegeta” lo richiamò una voce poco fuori le sbarre.

Il prigioniero roteò le pupille nella direzione del carceriere che lo aveva appena chiamato, “Cosa vuoi?” rispose scontroso, “Hai una visita” specificò l’altro.

*

Over the hills and far away,
she prays he will return one day.
As sure as the rivers reach the seas,
back in his arms is where she'll be.

*

Con i polsi e le caviglie ammanettate percorse il corridoio di metallo accompagnato della guardia che lo aveva richiamato.

Con la coda dell’occhio osservava tutti i carcerati parlare concitatamente con i loro cari.

Lacrime e pianti erano udibili per tutto il corridoio.

Davvero disgustoso!

Per lui, invece, era strano ricevere visite, almeno in quel periodo dell’anno.

La sua città distava molti chilometri dal carcere, quindi doveva accontentarsi di ricevere visite saltuarie durante le festività o le vacanze estive.

Quando arrivò al posto che gli fu riservato per poco non spalancò la bocca dallo stupore.

“Ciao” sussurrò Bulma appena lo vide sedersi, “Che ci fai qui?” domandò lui in maniera distaccata.

La donna fece una smorfia di malcontento “Un semplice ciao sarebbe gradito” brontolò con ironia, offesa dal suo modo di fare.

Eppure le mancava, tanto da farle percorrere chilometri solo per il bisogno di poterlo rivedere.

Bulma osservò le sue mani, incatenate dalle manette, osservò le sue braccia e desiderò di potersi lanciare tra di esse, eppure quella lastra di vetro che li separava le impediva di poterlo fare.

Sembrava una beffa amara, tanti chilometri li distanziavano e quando si trovavano faccia a faccia a lei sembrava di essergli molto più lontano di quando a separarli erano intere catene montuose.

“Tsk, si vede che hai tempo da perdere” rispose irritabile l’uomo incrociando le braccia, osservando quelle di lei.

Ogni volta che veniva a trovarlo riscopriva quanto quelle braccia minute gli mancavano strette attorno al suo collo.

Benché cercasse, con tutto se stesso, di non ammetterlo; nemmeno alla propria coscienza, lei gli mancava, questo era quanto.

Si era ritrovato, più volte anche, a desiderare di poter distruggere quella lastra di vetro per raggiungerla.

Ridicolo.

“Ehi! Io percorro chilometri per venirti a trovare, il minimo della cortesia sarebbe quello di essermene riconoscente, razza d’ingrato” lo punzecchiò lei accigliando lo sguardo.

Le labbra di Vegeta si piegarono in un sorriso sarcastico, “Per quale motivo? Almeno qui dentro posso risparmiarmi di sentire la tua voce stridente. Tu mi fai venire solo un gran mal di testa” la provocò, divertito, avvicinandosi ulteriormente al vetro.

Bulma gli mostrò il dito medio, “Hai ragione, almeno qui dentro non devo correrti dietro per farti assumere un comportamento meno animalesco” rispose con un ghigno, “Trunks è meno problematico di te” aggiunse vittoriosa.

Vegeta grugnì offeso e il volto di Bulma tornò a sorridere, come se la discussione appena fatta non fosse mai avvenuta.

“A proposito di Trunks” esclamò poi la donna frugando nella sua borsa.

Vegeta inarcò un sopracciglio ed attese.

Bulma estrasse un foglio, lo aprì e lo appoggiò sul vetro affinché lui potesse vederlo, “Ti ha fatto un disegno” disse sbirciando l’espressione del marito.

Lui scrutò quello strano scarabocchio, ed assunse un’espressione stralunata cercando d’interpretarne il significato.

La sagoma che, in teoria, doveva essere una figura umana stava abbracciando una specie di palla verde, il significato a Vegeta sfuggì.

“Che cavolo dovrebbe essere?!” chiede confuso.

Bulma rise, “E’ Trunks, che abbraccia un… cocomero” svelò senza nascondere un certo divertimento.

“E io che c’entro?!” domandò sempre più scettico, “Tu sei il cocomero” ammise Bulma scoppiando a ridere, soprattutto quando vide l’espressione indignata dell’uomo seguita da un “Cosa?!” piuttosto innervosito.

Mancava poco, ancora poco e lui sarebbe tornato ad essere un uomo libero, lo sapevano entrambi.

Ancora poco e sarebbero nuovamente stati l’uno tra le braccia dell’altra.

*

CONTINUA…

*

*

bulma9: accidenti, l’hai addirittura riletta due volte?! Grazie infinite, sei davvero gentile, mi fa molto piacere che questa storia ti stia entusiasmando così ^^

*

bulma_92: Vegeta fa così perché è Vegeta ^^ orgoglioso e testardo fino all’ultimo oserei dire. Grazie anche a te

*

Feleset90: come puoi notare tu stessa il tempo trascorre molto velocemente. Come sempre grazie dei complimenti ^^

*

lilac: lo sai che ho un debole per i dettagli e mi fa molto piacere che qualcuno li noti, quindi ti ringrazio per questo. Sono contenta, inoltre, che le diverse scene siano state di tuo gradimento ^^

*

bulma90: ringrazio anche te, sono contenta che l’unione tra testo e trama sia visibile e di tuo gradimento, inoltre ti ringrazio per i complimenti ^^

*

fifi15: grazie per essere diventata una nuova fan di questa piccola storia, ne sono onorata ^^. Sono contenta che la caratterizzazione dei personaggi ti piaccia e spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento.

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: taisa