Fanfic su artisti musicali > Ed Sheeran
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Autore: valah__    03/09/2013    1 recensioni
"Non riuscii a fare altro che sorridere mentre silenziosa e timida cercavo nuovi particolari che mai avevo notato prima. In quel momento sembrava come se il mondo si fosse fermato, come se in quell’istante esistessimo solo io e Edward, come se lui in quel momento avesse occhi solo per me."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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-Si può sapere cosa ti passa per la testa, Bess? È dall’ after party che ti comporti in maniera bizzarra- mi domandò Simone il giorno seguente.
Simone era forse il più umano nel gruppo, nel senso che si era sempre mostrato disponibile ad ascoltare i problemi altrui e quasi mai giudicava una situazione o un comportamento senza saperne di più.
-Mi piace una persona, Simone. Ma non so cosa mi prenda; lo ascolto sempre, sogno ad occhi aperti situazioni improbabili, aspetto con ansia qualsiasi messaggio o segno di vita da parte sua- sbuffai –ne sono ossessionata, merda- conclusi guardando Simone che mi sedeva di fronte. Aveva un sorriso divertito in volto e mi osservava come di solito ti guarda la tua migliore amica mentre le stai raccontando le cose più ‘piccanti’ della tua vita.
-Lo ascolti sempre?- domandò con aria maliziosa –non staremo mica parlando di rosso malpelo?- chiese divertito, sapendo perfettamente quanto mi irritasse sentire Ed chiamato in quel modo.
-Lo sai che mi date fastidio quando lo chiamate così. Smettila- commentai sbuffando, lui rise ancora di più.
-Dai, Bess. Non essere così permalosa. D’altronde non stiamo parlando di te. Solo della tua cotta. Ammetto però che mi preoccupi, visto che hai quell’aria persa e sognante da giorni. Pensa pure che sia antipatico, ma non ti vedo così da…-
-Dall’estate scorsa. Lo so- commentai acidamente prima che potesse terminare la frase.
-Se sapesse che te lo sto dicendo…- disse guardando il soffitto –probabilmente mi ammazzerà- concluse cercando di convincersi a non aggiungere altro.
-Di cosa stai parlando?- gli chiesi mentre voltavo la testa verso la finestra, osservando il sole cocente che batteva sul terreno.
-Di Samuel, ovviamente- commentò –dopo l’intervista a Roma e dopo aver visto le foto tue e di Ed assieme siamo usciti a bere qualcosa mentre cercavamo di rintracciarti e…- prese fiato -…e dopo il quinto o sesto giro di birra ha cominciato a parlare di quando vi frequentavate e si è… commosso; diciamo- concluse con aria afflitta, come se mi avesse appena rivelato un segreto incredibilmente pericoloso.
-Cioè ha pianto?- domandai con disinteresse.
Lui annuì.
Non avevo mai visto Samuel piangere in tutta la mia vita, quasi pensavo non ne fosse capace, ma quello che Simone mi aveva appena detto mi aveva leggermente spiazzata. Eppure la nostra storiella estiva, durante l’anno precedente, era durata appena più di due mesi e poi era finita perché quasi mi soffocava, pretendeva di essere onnipresente nella mia vita e lo desiderava tutt’ora.
-Samuel ha commesso degli sbagli nei miei confronti e non l’ha mai ammesso, anche se credo se lo sia riconosciuto tra se e se- dissi con un lieve accento di rabbia.
-Parlate come se noi uomini non avessimo sentimenti- sbuffò Simone annoiato.
-Beh. Sono tre giorni che ti rifiuti di presentarti in studio, hai solo accettato di vedermi a costo che fossi da solo. Te lo dico: Thomas è incazzato con te. Forse dovresti scusarti- commentò quasi sottovoce, quasi sperasse che non lo sentissi.
-Mi ha rotto. Non ho mai fatto niente di male nei confronti della band, ma a Londra sono stata trattata come fossi una qualsiasi estranea che chiede un autografo: con indifferenza- dissi arrabbiata.
-Tu domani vieni in studio. Siamo ad un punto cruciale della nostra carriera, quella che abbiamo sempre sognato e ora non puoi permetterti di mostrarti così debole per due foto che ti hanno scattato e perché al tuo ex ragazzo non sta bene la tua attuale relazione- commentò ricordandomi tremendamente mia madre quando le dissi che volevo lasciare il liceo.
 
Il mattino seguente mi presentai in studio come se nulla fosse successo. Quando il resto della band mi vide, storse il naso, con l’eccezione di Samuel che mi guardò torvo come mai prima. Presi posto nel mio abituale angolo davanti alla vetrina della sala di ripresa e presi a scarabocchiare sul mio squadernino disegni e frasi che magari un domani mi avrebbero fatto scrivere una hit internazionale.
Avevo gli auricolari nelle orecchie senza musica, giusto per dare l’impressione di non essere in ascolto, anche se in realtà, sotto il cappuccio della felpa di Ed cercavo di ascoltare qualsiasi cosa senza dare nell’occhio.
-Ha addosso la felpa di quello- sentii Samuel commentare, probabilmente mentre mi indicava con un gesto del capo.
-E tu non guardarla. Lasciala stare- ribatté Simone. Accennai un sorriso.
-Probabilmente starà anche ascoltando le sue canzoni- insinuò Samuel. Questa volta però, non sentii alcuna risposta.
 
-Bene, siete stati invitati a partecipare ad un evento della mittente MTV fra qualche giorno, sono stai confermati diversi artisti, mancate solo voi- sbottò Thomas evidentemente arrabbiato –visti i recenti avvenimenti, però- e mi lanciò un’occhiata di sbieco –vi dico subito che parteciperete eccome. Non mi interessa se abbiate già preso impegni, ma come band siete spariti dalle scene per quasi una settimana e, a questo punto della vostra carriera, non va bene- disse.
Andrea sembrò voler replicare, ma probabilmente ci ripensò subito perché lasciò perdere.
-Chi partecipa?- domandò Samuel.
Thomas diventò paonazzo e lo guardò torvo.
-Non intendo nominarvi i partecipanti, perché non voglio che qualcuno di voi possa avere il tempo di organizzare un’altra bravata e sparire per un altro mezzo secolo- concluse alzandosi.
-Quindi, mi aspetto che in questi tre giorni ragionaste sulla band e che sabato mattina vi troviate tutti a Torino per questa serie di concerti live. Rispondete alle mail e, per favore, tenete il cellulare a portata di mano-
Dopo qualche minuto se ne andò.
Mentre tornavo a casa ripensai alla reazione di Thomas quando Samuel gli chiese chi fosse presente all’evento e tutto il discorso che ne era seguito.
Probabilmente non si fidava più di noi, o forse solo di me, ma perché tenerci nascosti i nomi dei partecipanti?.
Più tardi, a casa, decisi che se Thomas non aveva intenzione di darci delle risposte me le cercai da sola. E fu piuttosto facile trovarle in un qualsiasi sito web musicale.
Divenni pallida leggendo la lista dei nomi; come al solito c’erano gli artisti italiani più popolari del momento, ma a sorpresa vidi anche qualche artista internazionale, tra cui i Lumineers, Jessie J, Avicii e Skrillex per il dj set e… Ed Sheeran.
Il mio cellulare vibrò.
-Squinternata, hai visto gli ospiti?- seguito da uno smile. Se Simone era riuscito a trovarli, sicuramente li aveva visti anche Samuel.
Ma in quel momento i miei occhi erano fissi sullo schermo del pc, immobili sul nome di Ed come fossero stati attratti da una calamita.
  
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