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Autore: Eyes of Ice    22/09/2013    1 recensioni
Ditemi che è un brutto sogno, anzi un incubo! Sbatto le ciglia, ma quella immagine permane. E' tutto vero. Gli attimi passano come i minuti ma mi rendo conto che quella visione non cambia. E allora capisco, e vorrei non averlo fatto! Realizzarlo mi devasta più di quanto mi sarei aspettata. E poi succede. Qualcosa si rompe.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aoyama Masaya/Mark Aoyama, Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Retasu Midorikawa/Lory, Ryo Shirogane/Ryan
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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 3.
 
 
"Tu lo sapevi!"
"Sapere cosa?" chiese Pam confusa.
"Sapevi che Cristian Mcgregor sarebbe stato assistito da Strawberry! Come ho fatto ad essere così cieco: è questo il segreto di cui non volevi dirmi niente!"
"Guarda che sei in errore! Strawberry è la controparte? Mi stai prendendo in giro? Non può essere!!" rispose lei sconvolta.
"Invece sorpresa sorpresa... quella donna sa sicuramente come fare le entrate ad effetto!" esclamò Kyle sdraiandosi sul letto.

***
 
"Si, mi informi appena scoprite qualcosa!... Le auguro una buona giornata." dissi spegnendo il vivavoce e concludendo la chiamata.
Dovevo studiare un piano, altrimenti non avremo avuto speranze contro quel diavolo di donna.
Nel silenzio del suo studio, un avvocato in carriera, un uomo biondo dagli occhi azzurri, il capo della SS, uno dei personaggi più ricchi della Est Coast stava cercando di risolvere un caso che rischiava di compromettere la sua salute mentale, fino a quando...
"Capo, una chiamata per lei!" disse Lory interrompendomi.
"Passamela sulla 1" esclamai mettendo in vivavoce.
"Ho sentito che hai incasinato l'accordo negoziando contro te stesso!"
"Ahm, io... "
"Hai lasciato che la controparte scoprisse a che cosa mirava il tuo cliente!"
"Si, ho commesso un errore ma ne ha fatto uno anche lei!" dissi appoggiandomi totalmente allo schienale della sedia girevole.
"Questo non lo sapevo"
"Già, invece anche io adesso so a che cosa mira il suo cliente. Non gli importa di vincere, papà, ma solo che il fratello perda"
"D'accordo, questo è un bene. E ora che si fa?"
"Perdiamo. Le lasciamo la rivista" dissi facendo un sorrisino ironico.
"Questo non soddisferà il tuo cliente"
"Lasciamo la rivista a Cristian e poi prendiamo tutti i dipendenti, in quanto hanno il contratto che a breve scade, e ne apriamo un'altra. Tutti adorano Herik, nient'altro che la verità. E' solo un nome, lascio la rivista per aprirne un'altra!"
"Forse qualcosa ti ho insegnato! - commentò Sebastian Shirogane dall'altra parte del telefono - Una domanda: chi è la controparte?"
"Ma come papà! Con tutte le informazioni che hai ricevuto, non sai contro chi dovrò sfidarmi?" chiesi ironico.
"Hai ragione! So esattamente contro chi sarai, ed è per questo che se è questo il tuo piano, perderai miseramente!"
"Non dire sciocchezze! Hai sempre avuto una preferenza particolare per lei, ma non ci posso credere che mi dai già per sconfitto!" mi lamentai.
"Ascoltami Ryan, sappiamo entrambi benissimo di che cosa è capace! Secondo te non avrà già notato che i contratti stavano per scadere, e quindi avrà sicuramente provveduto a blindare i dipendenti?"
"... Damn it!" affermai scaraventando una pallina da basket contro il muro.
"Ascolta, è vero lei molto probabilmente conosce i tuoi piani, ma lei non ha fatto mistero dei suoi!"
"Li useremo a nostro vantaggio!" dissi realizzando ciò che intendeva mio padre.
"E distruggerai Strawberry! - dopo un po' aggiunse - Adesso, figliolo, ti do un consiglio: ti ha già distrutto come uomo, non lasciarti distruggere anche come avvocato." disse mio padre chiudendo la chiamata e lasciando che il silenzio tornasse sovrano nel mio studio con ancora l'eco, però, delle sue parole che rimbombavano nella stanza. Di nuovo solo.
 
"Capo,emmh lo studio legale di Cristian Mcgregor ha chiamato fissando un appuntamento per domani" disse Lory tra gli ansiti.
"Mmh, che cosa hanno detto?" dissi mentre le alzavo la gonna e le strappavo vai le mutande, per poi constatare che era bagnata... anzi no, fradicia!
"Che... ODDIO!"
"Su Lory, di al tuo capo che cosa hanno detto! non vorrei dover interrompere questa interessante esplorazione!" affermai togliendo le mani dalla... marmellata.
"NO! Ve ne prego capo! Sono così vicina!"
"Accontentami ed accontenterò te!"
"Han-no dett... hanno detto che hanno una proposta che renderà felici tutti!" disse lei cercando invano di riprendere il controllo del suo corpo.
"Quindi hanno abboccato!" commentai felice entrando senza delicatezza nel corpo della ragazza che si contorceva dal piacere.

***
 
La mattina dopo, eravamo tutti nella sala riunioni, interamente vetrata con le tende veneziane aperte... non sia mai che scappi un omicidio.
Strawberry, vestita con un tailler grigio tortora che andava in perfetto contrasto con i capelli rosso rubino lasciati liberi, sedeva accanto al suo assistito Cristian Mcgregor e di fronte al sottoscritto, che, di riflesso, sedevo vicino a Herik Mcgregor. Sul tavolo in vetro erano riposti due accordi identici che entrambi i cliente avrebbero dovuto o meno firmare.
"Il tuo cliente è disposto a cedere a Cristian la rivista?" domandò Strawberry fissandomi negli occhi e giocherellando con una penna.
"Avevi detto chiaramente che non era negoziabile. Così l'ho convinto a patteggiare e a chiuderla qui!" risposi tranquillo.
"Sei sicuro di non avere niente da rivelare?" continuò a domandare sorridendo appena.
"No, direi che ci siamo!" dissi voltandomi un attimo verso il mio assistito per poi tornare a guardare la mia croce.
"Bene, ci siamo - constatò Strawberry sfogliando l'accordo fino all'ultima pagina ove richiedeva la firma. La stessa cosa feci io - Tutti soddisfatti!... Completamente!" commentò, mentre i nostri clienti firmavano, fissandomi.
"Grazie Strawberry" disse Cristian andandosene, seguito da Herik.

***
 
"L'accordo... ti ha soddisfatto?" chiese lei una volta che se ne furono andati i nostri clienti, mentre io riponevo i documenti dentro una carpetta.
"Ahm, sinceramente si! E tu?" chiesi tornando a guardare Strawberry che nel frattempo si era appoggiata totalmente alla sedia.
"Non hai capito niente!" disse sorridendo.
"Tu pensi? Sei soddisfatta di aver ottenuto la rivista o di averla venduta di nascosto? - domandai alzandomi e cominciando a fare il giro del tavolo - Non pensavi che lo sapessi, vero? ... Lo sai perchè sono soddisfatto? Lo sono perchè quando hai saputo dell'offerta dell'United International, l'hai saputo perchè lo volevo io!" ora mi trovavo alle spalle di una Strawberry ancora seduta: mi abbassai fino a che la mia bocca arrivò vicino al suo orecchio e continuai.
"Io volevo che tu vendessi a loro! Perchè quello che tu non sai è che proprio ieri Herik Mcgregor ha acquistato la United International" pessima mossa essermi avvicinato tanto a lei! Il suo profumo mi colpisce e non posso fare a meno di accarezzare con una mano i suoi soffici, stupendi capelli.
"Chiariamo subito una cosa - disse alzandosi di scatto e voltandosi facendoci ritrovare faccia a faccia - non toccarmi con mani che sanno di un'altra! E comunque mi hai incastrato!"
"No, Strawberry, ti sei incastrata da sola. L'offerta della United International era senza valore fin quando non l'hai saputo tu!"
"Questo è barare!"
"No, Strawberry. La gente potrebbe pensare che gli avvocati potrebbero fare e fanno di tutto, ma ti assicuro che non ho mai fatto una cosa del genere e tu lo sai! Quindi hai perso." conclusi io dichiarandomi vincitore.
"Ryan, io ho vinto. - commentò dopo un attimo di pausa Strawberry - Sapevo che la United International era diventata di Herik, quindi mi sono chiesta quanto avrebbero pagato in più? Il 50% - disse accennando ad un sorriso ironico. - Hai pagato il 50% in più per un'impresa piena di debiti con un contratto agli impiegati che io ho stilato che galleggerà appena. E così ho dovuto solo convincere Cristian a sedersi e guardare suo fratello fallire. Ho vinto!"
"Sia il mio che il tuo cliente hanno avuto ciò che volevano restando soddisfatti. E' un pareggio!" chiusi il discorso, per poi soffermarmi a osservare Strawberry da cima a fondo.
"Ryan ti prego, così mi consumi! Dopo cosa potranno guardare gli altri uomini?" chiese Strawberry provocandomi.
"Niente. Gli altri uomini non hanno nessun diritto nei tuoi confronti!" affermai deciso.
"Perchè tu si?" chiese lei abbandonando il palco scenico con una frase ad effetto.
"Ci puoi giurare!" esclamai io a bassa voce per poi focalizzare la mia attenzione verso una Manhattan sulla scia del tramonto.
 
***
 
"Strawberry cara, era da molto che non venivi a farmi visita!"
"Salve signor Shirogane, e sempre un piacere poter parlare con lei!" rispose educatamente Strawberry entrando nel salone di villa Shirogane.
"Oh su, dopo tutti questi anni mi dai ancora del lei. Cosa dovrei pensare?" domandò Sebastian offrendo del bourbon alla rossa e accomodandosi su una poltrona in stile imperiale color vinaccia.
"Hai ragione, è solo che ... non sono più abituata. E d'altra parte non vedo che cosa ci sia di male nel dare del lei ad il mio vecchio mentore, che ha fatto di me quella che sono oggi!"
"Così mi lusinghi, cara Strawberry. Lo sappiamo entrambi che ti ho dovuto insegnare gran poco... Hai sempre avuto la stoffa per diventare un ottimo avvocato."
"Allora diciamo che ti ho dato del lei perchè comunque sei stato uno degli avvocati più brillanti, a cui io devo tutto il rispetto possibile." concluse Strawberry prima di bere un sorso di liquore.
"Strawberry, Strawberry... gli anni passano ma tu resti sempre la stessa..."
"Non credo, gli anni purtroppo mi hanno resa più distaccata da ciò che mi circonda, più indifferente al resto del mondo!" disse lei con voce ferma e puntando gli occhi in quelli di Shirogane senior.
"Gli anni o mio figlio ti hanno cambiata?" chiese il padre di Ryan con voce pacata e saggia, come solo le persone di una certa età possiedono.
"... Non intendo ritornare sulla questione. Il passato è morto, sepolto. Ho imparato dai miei errori e sono andata avanti!" esclamò la rossa alzandosi e avvicinandosi alla porta vetrata che conduce al giardino.
"Come sempre ti cito una frase abbastanza famosa: il passato non muore mai! E' una prova il fatto che tu sia ritornata qui! - e dopo aver fatto una pausa, continuò - Adesso cara, che ne diresti di suonare qualcosa per me? Lo sai che ho sempre apprezzato ascoltare un bel pezzo di musica classica nel pomeriggio inoltrato."
"Volentieri!" affermò Strawberry andandosi a sedere davanti al piano e cominciando a suonare Notturno di Chopin.
 
Nel mentre...
"Si, metti l'incontro con Wong la settima prossima, mentre per l'archiviazione del caso dei fratelli me ne occupo io domani."
"Ryan per quanto riguarda la trattativa che mi hai assegnato sta andando un pò per le lunghe, avrei bisogno di un tuo parere a riguardo."
"Mandami il materiale via e-mail, Kyle. Lo studierò sta sera e domani ti saprò dare il mio riscontro." dissi al vivavoce mentre aspettavo che il cancello si aprisse.
"Non ci sono problemi. Ah, mi stavo dimenticando di dirti che oggi Mina ha mandato a casa un tirocinante..."
"Il motivo?" chiesi percorrendo con la mia audi A3 Cabriolet un vialetto di ghiaia e fermandomi successivamente davanti all'entrata della villa.
"Incompetente, buono a nulla e una serie di aggettivi con lo stesso significato."
"Capisco. Allora domani sarà tuo compito trovare un altro apprendista più qualificato. Adesso devo andare." dissi chiudendo la chiamata senza aspettare di ricevere risposta.
"Buona sera, signor Shirogane, il signor Shirogane in questo momento ha ospiti! Devo avvisare il padrone della vostra presenza in casa?" mi avvisò un maggiordomo appena entrai in casa.
"Non si preoccupi, sono venuto solo per prendere alcune cose che mi servivano, non c'è ne bisogno!" dissi avviandomi verso le scale. Più mi avvicinavo più una dolce melodia percepivo provenire dal salone. Mi avvicinai alla porta del salone rimasta socchiusa e potei finalmente scoprire chi era l'autore di quella sinfonia che si stava mano a mano propagando per casa. La luce del tramonto che entrava dalla porta finesta del giardino si scontrava con la sua figura creando sul pavimento la sua ombra e quella del pianoforto. I capelli avevano acquistato dei riflessi dorati: bellissima.
La musica terminò. Stavo per salire le scale quando...
"Mi piacerebbe chiederti di rimanere a cena ma saprei già la tua risposta."
"Mi conosci bene, Sebastian. Mi sono trattenuta anche più del dovuto!" disse lei cominciando a recuperare la sua giacca e borsa.
"Per quanto hai intenzione di fermarti?"
"Credo che sia meglio per tutti se il prima possibile faccia armi e bagagli" commentò Strawberry con un sorriso eloquente.
Un silenzio pesante si innalzò per qualche secondo, creando un'aria pesante e tesa.
"Non credi che questo possa essere un segno?"
"Andiamo Sebastian, noi non siamo quel genere di persone che credono nel destino o roba del genere!" proruppe la rossa.
"Già, dimentico sempre che noi due siamo fatti della stessa pasta, ma credo che per te ci sia ancora speranza."
"Non ricominciare con i soliti discorsi, lo sai che mi altero quando parli cosi!"
"In fondo è quello che penso..." concluse Sebastian, appesantendo ulteriormente l'aria. E' mia impressione o si fatica a respirare?
"Bhé, sarà meglio che vada, domani ho un volo da prendere." disse Strawberry mettendosi il cappotto e, dopo aver salutato mio padre, cominciò ad allontanarsi prendendo per il giardino.
"Lo vuoi un consiglio da un signore anziano - disse mio padre alzandosi e interrompendo la camminata della rossa - Datti del tempo, rimani e scopriamo chi ha veramente ragione. Ti ricordo dopo tutto che se tu sei testarda, io lo sono di più!" Strawberry voltò appena il capo e, dopo aver fatto un breve cenno, si voltò e continuò il suo percorso. 
"Non ti avevo insegnato che origliare è segno di maleducazione?" Damn it! A quanto pare sono stato beccato.

TBC

P.S. I dialoghi di ambito giuridico sono tratti dal telefilm "The Suits".
  
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